Vegeta ce n'è uno solo

Il Son allargò le braccia, un paio di ciuffi neri gli finirono sul viso a causa del vento. Immerse le mani nell’acqua del mare e sentì la guancia pizzicare a causa della nuvola speedy. Vedeva il cielo azzurro incorniciato ai due lati da macchie gialle dovute al posto su cui era sdraiato. La punta della sua amica di sempre gli accarezzò la gamba.

-Non è l’originale … è strano pensarlo ancora visto che sono cresciuto con lei, mi vuole bene. Soltanto che in me c’è ancora quel bambino che urla che la sua vera nuvoletta adorata è esplosa. In fondo non era nemmeno davvero mia, veniva con me solo perché Genio non era più abbastanza puro da usarla- pensò. Chiuse gli occhi.

“Che fai, ti dai all'ozio?” domandò una voce femminile. Il Son socchiuse un occhio e intravide C18. La bionda dimenava le braccia e gridava. Crilin era rosso in volto davanti a lei, con il capo chino.

-Un tempo perdere Crilin mi avrebbe ucciso, ma il mio migliore amico d’infanzia ormai l’ho perso per la quotidianità, perché è invidioso, perché è lontano, perché ora mi vuole più bene di quando litigava con me le prime volte però non ci cerchiamo mai … anche lui non è ‘l’originale’ di quando ero piccolo- rifletté il Son.

“Ti sei ricordato di avere un cervello, ragazzo mio? Hai l’aria meditabonda?” domandò Genio.

-Lui non cambia … o forse sì. Perché sono cambiato io, è cambiato ai miei occhi. Non è più il vecchietto da cui volevo imparare ogni cosa, che mi illudevo fosse più forte di quanto era, che era riuscito a battermi sotto falsa identità. E’ rimasto solo il lato che legge fumetti di quarta categoria e sbava dietro alle ragazze, cosa che io mai capirò. Per me una vecchia, una balena o miss galassia sono la stessa cosa, solo Chichi è speciale. Anche lui non è ‘l’originale’- si disse l’eroe della Terra.

“Alzati Kakaroth, o ti faccio esplodere!” ordinò Vegeta. Uno schizzo d’acqua lo investì facendolo tossire e facendogli sbattere gli occhi. Il principe dei saiyan caricò un’altra onda.

“Tu resti sempre l’unico e originale” disse Goku. Ridacchiò e socchiuse gli occhi.

“Tsk, togliti quel sorriso ebete e vieni ad allenarti” sibilò.