Voglio farmi un calendario a parte per i giorni di queste coppie, LOL. Ultimamente sto avendo troppe idee sparse, Happy midotaka-day to everyone ~ |
La pressione del suo tocco variava di continuo e non c’era un vero e proprio modo per identificarla, ma quando una scarica d’adrenalina lo percuoteva da dentro, sembrava che tutto quanto avesse improvvisamente senso. Dita lunghe, curate, perfette e timorose di sfiorare qualcosa che sarebbe potuto svanire da un momento all’altro: era così che apparivano ai suoi occhi attenti; eppure sapevano anche insinuarsi con possesso nella chioma scura, sulla nuca, mentre le labbra riuscivano a divorare con imbarazzo il frutto di una passione latente che si nascondeva sotto la compostezza algida del suo sguardo di smeraldo. Questo era il Midorima Shintarou che tanto piaceva a Takao, un segreto che sembrava quasi irreale e che caldo gli si posava contro per il tempo di un battito d’ali di farfalla. Volava via, lasciandogli l’onere di continuare a cercarlo, e lui provava a non farlo sfuggire: si protendeva in avanti, si sbilanciava e lo avvinghiava in vita fin quasi a stritolarlo quando gli venivano date le spalle con nonchalance; allora lo vedeva vacillare appena e, serrando le palpebre, imponeva la sua presenza quasi come se fosse ancora un moccioso. «Non te ne andare, Shin-chan…» mormorava la sua voce sulla pelle chiara, laddove le parole si smorzavano e divenivano leggere come nuvole. Se fosse rimasto, probabilmente non avrebbe più voluto andarsene. Se fosse andato via, di sicuro l’avrebbe rimpianto. Era quello il motivo per cui amava farsi pregare da lui: aveva una scusa per fingere di aver ceduto a una ripicca. |