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Autore: MajesticWren    10/06/2014    2 recensioni
Per chi segue la mia Fanfiction (Will you stay away foREVer?) ecco qui la seconda One Shot con piccole scene di Jimmy e Morgan.
Qui lì troviamo alle prese con piccoli episodi di vita quotidiana e con le riprese del video Warmness On The Soul.
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, The Rev, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Ciao gente! Eccomi tornata con una nuova, piccola, scenetta adorabile di Mormy - che fa sempre bene! :3
Allora, c'è solo una cosa di cui vorrei scusarmi con voi prima di lasciarvi alla lettura: c'è una minuscola imprecisione nell'ambientazione, Warmness on the Soul fu pubblicato in Marzo del 2001 ma io, per una questione di coerenza con ciò scritto nei precedenti capitoli della FF, ho ambientato il tutto a metà Aprile... Perciò vi prego, non lapidatemi per questo! *Sfoggia il proprio sguardo da Scricciolo*
Bene, detto ciò ora vi lascio alla lettura, spero che vi piaccia! Vi adoro *-*
 

22/04/2001 – Huntington Beach

Un improvviso trillo meccanico, assordante e ripetitivo squarcia la placida quiete del subconscio di Morgan, interrompendo violentemente i suoi sogni, qualunque essi fossero e lasciandosi dietro un insopportabile eco che le rimbalza nelle pareti interne del cranio liquefacendole il cervello.
Morgan si agita sotto le lenzuola ed affonda il viso nel cuscino mugolando lamentosa mentre, al suo fianco, qualcun altro pensa ad interrompere quel rumore infernale.
Quando il silenzio torna a regnare sovrano nella piccola stanza, lei volta il capo e sorride, ancora mezza addormentata, godendosi la completa assenza di rumori mentre il suo cervello riprende coscienza ed il suo fisico si risveglia, perché oramai è impossibile anche solo pensare di rimettersi a dormire.
Ci ha pensato la sveglia a mandare a fanculo a gran voce quell’ipotesi. 
Il suo salvatore torna a stringersi contro di lei nella minuscola branda che dividono, stringendole un braccio attorno alla vita, intrecciando le lunghe gambe a quelle di lei ed affondando il viso nell’incavo del suo collo, inspirando con forza il profumo di lei per poi depositarle un lieve bacio sulla pelle.
-Ciao…-
Gracchia lei con la voce resa impastata e roca dal sonno, ricercando la mano di Jimmy sotto le lenzuola. Il ragazzo sorride sulla pelle di lei e lascia che intersechi le dita tra le sue, prima di sospirare lievemente.
-Buon compleanno, scricciolo.-
Morgan sorride di più e volta nuovamente il capo seppellendolo nel guanciale, mentre Jimmy la stringe maggiormente a sé.
Anche i fatidici diciannove sono arrivati.
Non si può dire che lei adori il proprio compleanno, o meglio, in generale, non è mai stata abituata a festeggiare in chissà quale modo… Ma da quando conosce i ragazzi è stato impossibile cercare di ignorare quel giorno come le è sempre piaciuto fare prima. Da quando Jimmy è nella sua vita, poi!
Non che lui sia un tipo particolarmente attratto da questo genere di cose, tuttavia è sempre stato in grado, nella sua semplicità, di farla sentire speciale nei due compleanni che hanno passato insieme.
Quindi, in un certo senso, si aspetta che questa volta non sia da meno!
E poi le basta essere accanto a lui per definirsi felice.
Jimmy fa per sollevarsi dal sottile materasso della branda ma lei lo trattiene rannicchiandosi contro di lui. –Non mi sono concessi nemmeno dieci minuti di coccole in più visto che è il mio compleanno?-
Jimmy ridacchia e le stampa un bacio sulla spalla. –Magari dieci minuti in più di sonno, se vuoi… Ma io devo proprio alzarmi.-
Morgan sospira contrariata ma lo lascia andare, ben sapendo che i doveri sono più importanti di un suo capriccio.
Morgan si stiracchia sotto il lenzuolo, strofinando il viso nel sottile cuscino e godendosi, finalmente, un po’ di spazio in più sulla branda. Rotola sulla schiena ed allarga braccia e gambe sul materasso, giusto per favorire la circolazione nei muscoli intorpiditi dopo essere stati pressoché nella stessa posizione per tutta la notte.
Non si lamenta, certo, meglio una piccola e cigolante branda nello sgabuzzino di una lavanderia, stretta tra le braccia di Jimmy ogni notte, piuttosto di qualunque altra possibilità. Anzi, non potrebbe chiedere di meglio!
Ormai si è abituata al misero spazio in cui è costretta a riposare, può permettersi un po’ di sonno scomodo ma avvolta nel profumo e nel calore del suo ragazzo, dopo mesi e mesi in cui ha dormito sola, lontana da lui ed incerta e, soprattutto, di fronte alla prospettiva di dover tornare a dormire sola e lontana da lui nel giro di qualche mese.
Si è quasi abituata anche all’odore di umido e di muffa che aleggia in quello stanzino; si è abituata alle pareti dipinte con intonaco grigio sbiadito o rovinato, alle ragnatele e alla muffa negli angoli, alle tubature in evidenza sul soffitto, alla minuscola finestra lunga un metro ed alta trenta centimetri sbarrata da fitte e spesse inferriate di ferro arrugginito ed i cui vetri a ma la pena si riescono a socchiudere e, infine, si è abituata a quella barzelletta di bagno un metro per due dove lei e Jimmy sono costretti ad entrare a turni, perché se ci entrassero insieme s’incastrerebbero.
Per stare con lui il più possibile, sopporta di dover nascondere tutta la sua roba tra quella di lui, di svegliarsi ogni mattina alle cinque e mezza per sgattaiolare via alle sei, andando poi a cercare asilo dalle gemelle…
D’altronde non avrebbe potuto fare altrimenti. Quello sgabuzzino – lei non saprebbe con quali altri nomi definirlo – è il luogo dove il proprietario della lavanderia in cui Jimmy lavora gli ha permesso di dormire e visto che quello è il primo lavoro serio che Jimmy ottiene, o meglio, che non ha mandato a puttane dopo due settimane dall’assunzione, Morgan è più che disposta a fare qualche piccolo sacrificio per non essere la motivazione del suo licenziamento. Contando poi che non ha intenzione di stare separata da lui oltre il necessario…
-Hey, scricciolo?-
Morgan percepisce la voce di Jimmy di nuovo vicina e si agita un poco destandosi da quel lieve stato di dormiveglia in cui, evidentemente, è entrata senza rendersene conto.
La ragazza volta il capo istintivamente verso quella voce e socchiude le palpebre trovandosi il viso del ragazzo a pochi centimetri dal suo.
Jimmy le sta sorridendo dolcemente, ha gli occhi di un luminoso azzurro magnetico, forse per via della lampada al neon che è stata accesa senza che lei nemmeno se ne rendesse conto.
Si è fatto una doccia, visti i capelli umidi tirati indietro sul capo e si è anche rifatto la barba, anche se non ha toccato quel suo pizzetto di cui va così fiero.
Morgan sorride e si stiracchia ancora allungando le braccia sopra la testa e tirando ogni singolo muscolo per bene, facendo scricchiolare lievemente la branda, poi si rilassa abbandonandosi nuovamente sul sottile materasso. -È inutile che tieni quell’espressione beata su quel bel faccino, ti devi alzare!-
-Mmh, che ore sono?-
Gracchia lei stropicciandosi la faccia con le mani e sbadigliando senza preoccuparsi di coprirsi la bocca. Jimmy ridacchia sommessamente e poi le picchietta con l’indice sul naso. –Sono un quarto alle sei, ti ho concesso anche più tempo del solito. Ora io vado a prendere un paio di caffè nella caffetteria qui accanto, quando sarò tornato ti voglio pronta o mi arrabbierò molto.-
Morgan fa un piccolo broncio ma poi si solleva sulla branda gettando le gambe oltre il materasso e posando i piedi sulle mattonelle del pavimento, rabbrividendo appena per quel contatto freddo. –Ok, ok, mi alzo!-
Dice lamentosa, passandosi una mano tra i capelli e lanciando un’occhiatina al ragazzo accucciato al suo fianco.
Jimmy annuisce e le sorride soddisfatto, poi si protende verso di lei per darle un bacio ma Morgan solleva una mano per aria, davanti alla sua faccia, per bloccarlo e si volta dall’altra parte, colta dall’improvviso bisogno di starnutire. Per quanto lei fosse già pronta a ricevere lo starnuto, tappandosi il naso, questo scompare ancora prima di raggiungere la gola.
Maledetto raffreddore. Com’è che è stata benissimo tutto il tempo a New York e, non appena ha rimesso piede in California, si è ammalata?!
Accidenti.
Non sa proprio come sia possibile che Jimmy non si sia ammalato a sua volta, visto che dormono insieme…
Se non altro il peggio è passato, ora deve sopportare solo di avere il naso completamente intasato la mattina appena sveglia, di starnutire ogni tanto e di portarsi dietro talmente tanti fazzoletti di carta da poter essere denunciata…
Jimmy ridacchia quando lei torna a guardarlo e Morgan agita il capo. –Scusa amore…-
-Ah, la mia piccola malata… Forse dovrei prenderti del latte con il miele?-
-Non esiste! Se ne bevo anche solo un goccio sto male, quindi non provarci! Caffè, rigorosamente.-
Dice decisa. Jimmy agita il capo ridacchiando e le si avvicina, questa volta riuscendo a rubarle un bacio a fior di labbra poi si alza in piedi.
Morgan sente il naso bloccarsi completamente visto che si è messa in posizione verticale, quindi si allunga verso il cuscino ed infila una mano sotto di esso alla ricerca di un fazzolettino appallottolato. Con il suo piccolo e vitale bottino si soffia il naso, alzandosi in piedi, senza ottenere alcun risultato.
-Sicura di non volere il latte con il miele?-
Domanda ancora Jimmy sghignazzando. Morgan gli lancia un’occhiataccia sospirando. –No!-
Quando era piccola sua madre la obbligava a bere latte e miele, solo perché a lei piaceva. Morgan, però, l’ha sempre detestato e quando raggiunse il culmine della sopportazione, l’ultima volta che Lilyan la obbligò a berlo, vomitò solo a sentirne l’odore da allora non riesce proprio a sopportarlo e da quando ha raccontato quella storia a Jimmy lui la tortura ogni volta con quella cazzata.
Jimmy scoppia a ridere e poi si avvicina alla porta, ma prima di uscire le lancia una lunga occhiata dall’alto al basso mentre nel suo sguardo azzurro scatta una scintilla famelica, cui lei risponde inarcando un sopracciglio.
Come fa quel ragazzo a trovarla sexy anche in quelle condizioni, solo lui lo sa.
Perché proprio in quel momento lei è l’anti-sesso per definizione: raffreddata, stropicciata, con i capelli in casino e con addosso una delle magliette di lui.
Però da come la sta guardando… La pensa in modo opposto a lei.
Tuttavia, proprio mentre lei sta per dire qualcosa per mandarlo via, prima che il clima in quello stanzino si surriscaldi più del dovuto, visto che non hanno tempo per del sesso, lui esce chiudendosi la porta alle spalle con cura, nonostante il locale oltre essa sia deserto e buio.
Lui e le sue piccole manie…
Morgan sorride ed agita il capo, poi fa un respiro profondo, rigorosamente con la bocca visto che il naso è fuori uso, e scrolla le spalle cercando di tornare a capire cosa deve fare per prima cosa.
Jimmy l’ha scombussolata un po’.
Alla fine decide di darsi una mossa, si sfila l’enorme maglietta grigia di Jimmy, con cui ha dormito e la getta nell’angolo della roba da lavare, al seguito butta anche la propria biancheria sporca e poi si volta per raggiungere il bagno, decisa a farsi una veloce doccia e darsi una breve sistemata.
Una volta finito esce dal bagno avvolta da un asciugamano grande, in pratica, quanto un francobollo. Si passa velocemente il tessuto di spugna sul corpo e poi tra i capelli per asciugarsi.
Dopo di ché si avvicina ad uno degli traballanti scaffali d’acciaio della scansia addossata alla parete frontale dello stanzino e ricerca, tra i vari vestiti abbandonati, della biancheria pulita, un paio decente di pantaloni ed una maglietta.
Trova tutto ciò di cui ha bisogno e dopo aver messo slip, reggiseno, jeans ed un top nero, è pronta ad uscire ma prima prende dagli scaffali una delle felpe di Jimmy, essendo appena l’alba, fuori, fa ancora fresco ed essendo già raffreddata forse sarebbe meglio non tirare troppo la corda!
Morgan si infila la felpa e poi prende la propria borsa dentro cui sa esserci tutto ciò che potrebbe servirle e, infine, dal minuscolo comodino accanto alla branda, prende le chiavi della Dodge di Jimmy, poi finalmente alle sei spaccate, è pronta ed esce dallo sgabuzzino chiudendosi la porta alle spalle, soffiandosi il naso per la miliardesima volta.
La ragazza attraversa la lavanderia passando tra le grosse lavatrici ed asciugatrici disposte in linee parallele per tutta la stanza ed oltrepassando la cassa dietro cui in genere Jimmy lavora accogliendo i clienti e incassando i soldi, quando non è impegnato a fare le pulizie o piccole riparazioni qui e là.
Dalle vetrate della parete frontale e laterale filtra la luce rosea dell’alba che ogni mattina accoglie Morgan in una nuova giornata. La ragazza sorride appena uscendo dalla porta principale, facendo trillare il campanellino.
Si ferma appena oltre, sul marciapiede, godendosi la fredda aria mattutina che odora di erba tagliata e umidità, portandosi dietro un ché di salmastro proveniente dall’Oceano, ascoltando il cinguettio allegro degli uccelli che accolgono l’alba e riuscendo persino ad udire l’urlo dei numerosi gabbiani che accolgono i pescherecci in rientro nel porto.
Morgan si stringe nella felpa tirandosi su la zip, poi ricerca nella borsa a tracolla il proprio pacchetto di Marlboro, pronta a fumarsi la prima sigaretta della giornata in attesa dell’arrivo di James con il caffè.
Lei si accende una sigaretta accogliendo con immenso piacere la prima boccata di fumo incandescente nei polmoni, ora che le è passato il mal di gola può finalmente considerare il fumo una dipendenza piacevole piuttosto che un gesto fastidioso dato dall’abitudine!
-Eccoti! Ero sicuro di dover tornare dentro a svegliarti…-
Esclama Jimmy spuntando all’improvviso da dietro l’angolo con due tazzoni di cartone in mano.
-Oh, grazie a Dio, caffè!-
-E non solo!-
Commenta lui ridacchiando mentre la ragazza si lancia verso di lui afferrando una tazza. Jimmy la lascia fare ridacchiando. –Non uccidermi però!-
-Potrei, per il caffè!-
Ribatte lei lanciandogli un’occhiata omicida. Jimmy inarca un sopracciglio fissandola stranito. –Persino me?-
-Beh, no, tu sei colui che me lo porta!-
Dice lei ridacchiando, l’istante dopo si fa subito seria lanciando al ragazzo un’occhiatina. –Che significa ‘non solo’?-
-Beh, è latte e miele!-
-Dio Cristo, Sullivan, ti ammazzo.-
Jimmy scoppia in una fragorosa risata e le si avvicina avvolgendole un braccio attorno alle spalle stringendosela al petto e stampandole un bacio in fronte. –Scherzo! Ho comprato le sigarette.-
Morgan sorride e si rilassa appoggiando il capo al centro del petto di lui. –Ecco perché ti amo!-
Dice lei sorridendo.
Darebbe qualunque cosa per poter sentire l’intenso odore di caffè che si sprigiona dalla bocchetta aperta sul tappo di plastica della tazza ma, purtroppo, il suo naso è fuori uso e lo sarà ancora per le prossime tre o quattro ore.
Morgan si allontana un po’ da Jimmy e beve un sorso di caffè fregandosene di quale temperatura potrebbe avere, scoprendo poi che infondo è più che bevibile; amaro e dal sapore pieno e delizioso, come sempre, perfetto per iniziare la giornata.
Dopo di ché lei fa un tiro dalla sigaretta e sospira, immensamente soddisfatta.
Ora sì che può definirsi felice!
-Senti, hai messo tutta la roba sporca nella sacca?-
Domanda Jimmy dopo essersi acceso a sua volta una sigaretta ed aver bevuto un po’ di caffè.
Morgan alza gli occhi al cielo e sibila. –Accidenti! Mi sono dimenticata!-
Jimmy sospira e le lancia un’occhiatina ammonitrice. –Ti avevo chiesto solo una cosa da fare! Accidenti, va beh, lo farò io appena te ne vai, così stasera prima di andare in sala prove passo dalla signora Sanders e…-
-Ma perché andare fin là?! Fai una lavatrice qui!-
-No.-
-Ma perché, insomma è più comodo…-
-No.-
-Ma scusa…-
-No.-
-Ma…-
-No.-
Morgan sbuffa e punta lo sguardo in quello di Jimmy sorridendo esasperata. –Sei assurdo!-
-Lo so!-
Dice lui annuendo, tutto tronfio, pienamente fiero del fatto che ancora non ha mai trasgredito alla propria decisione di non utilizzare mai, nemmeno una volta, le lavatrici di quella lavanderia. Lui e la sua dannata testardaggine.
Una volta a settimana porta la roba da lavare o dai Sanders, o dai Baker, o dagli Haner… Ma mai in una di quelle dannate lavatrici in cui potrebbe lavare la roba gratis, senza scomodare nessuno.
Ma lui non ne vuole sapere. Vuole abbattere anche quel luogo comune e si è messo in testa che solo perché vive in una lavanderia non significa che debba farne utilizzo.
Maledetto Sullivan…
Morgan agita il capo e sbuffa. –No, sono seria. Stasera stacchi alle cinque, ora in cui devi essere in sala prove. Scusa, non fai prima a…-
-Non laverò la mia roba in quelle lavatrici, mai.-
Dice il ragazzo, screammando l’ultima parola.
Morgan scoppia a ridere ed agita il capo bevendo un altro sorso di caffè. –La mia roba potresti, però.-
Jimmy arriccia le labbra e le lancia un’occhiatina. -Tecnicamente… Ma non lo farò!-
Dice scoppiando in una risata malefica. Morgan agita il capo ed alza gli occhi al cielo. –Sei un bambino capriccioso!-
-Che ci vuoi fare, scricciolo?-
-Scusa ma per una volta… Che ti costa? Una volta! Almeno ci leviamo il pensiero e io domani ho la roba pulita. Non ho più nulla da mettere!-
-Non è un mio problema!-
-Stronzo! Lo è eccome!-
Jimmy agita il capo come un bambino capriccioso e poi beve un sorso di caffè lanciandole un’occhiatina divertita oltre la tazza.
Morgan, allora distoglie lo sguardo e sospira gettando a terra la sigaretta finita e calpestando il mozzicone. –Accidenti e io che pensavo di poter fare un po’ di sesso estremo stanotte se avessi avuto quel completino intimo che…-
Jimmy sibila accanto a lei, interrompendo le sue parole e Morgan ghigna soddisfatta, così si passa una mano tra i capelli schiarendosi la voce. –Sì, insomma, quello di pizzo, hai presente? Quello nero che ti piace tanto, che mi ha regalato Sheiyla per Natale!-
Dice puntando lo sguardo deciso in quello celeste di Jimmy, il quale ora sembra più attento e meno deciso nel proprio capriccio.
Logico, il sesso è sempre in grado di far crollare i ragazzi!
-Ma… Ma… Oh, non vale così!-
Blatera lui agitando il capo e le mani, ma Morgan ghigna, ben sapendo di averla vinta.
Infondo non le da tanto fastidio la questione del trasportare in giro la roba da lavare dalle madri dei loro amici… Cioè, forse un po’, ma non è tanto male.
Però quando Jimmy si impunta così la fa impazzire, specialmente in situazioni come quella, quando è evidentemente molto più comodo utilizzare una lavatrice di quelle di fianco cui vivono!
La ragazza si avvicina a lui e gli fa un piccolo occhiolino d’incoraggiamento, poi appoggia il capo al suo braccio e sbatte ripetutamente le palpebre con fare innocente, senza distogliere per un solo momento lo sguardo color mogano da quello di lui. –Dai, fallo per me! Voglio i miei vestiti puliti… E voglio quel completino. Poi oggi è il mio compleanno!-
Jimmy sospira ed alza il capo al cielo, esasperato. –Sei una dannata ruffiana, lo sai?! Mi confondi con il sesso e mi corrompi con assurdi ricatti… Non si fa così!-
-Povero bambino… La tua anima pura è in pericolo!-
Commenta lei ridacchiando. Jimmy le lancia un’occhiata truce e poi sbuffa agitando il capo. –D’accordo. Farò un’eccezione… Ma ora dovrai sentirti in colpa per tutta la giornata per avermi fatto infrangere uno dei miei voti!-
Morgan scoppia a ridere posandogli una mano sul petto. –Custodirò gelosamente la tua virtù…-
-Col cazzo, stanotte vedi! Ricattatrice. Ho molte cose con cui restituirti la stessa moneta, sappilo.-
Dice lui ghignando appena mentre nei suoi occhi celesti compare una strana luce che la fa rabbrividire.
Tuttavia lei si trova a ghignare, niente di meglio di una sfida in cui centra il sesso con lui!
Jimmy si china su di lei e si impadronisce delle sue labbra grugnendo, baciandola con passione, senza troppi complimenti ed avvolgendola tra le braccia, riuscendo a stringerla a sé con forza benché abbia entrambe le mani occupate.
Morgan si preoccupa solo di non rovesciare il caffè, ma dopo un paio di secondi non le importa più nemmeno di quello, inebriata dal calore di Jimmy che le si irradia fin nelle ossa facendola rabbrividire, stordita dal sapore delle sue labbra che sanno di caffè e fumo, schiava dei battiti accelerati del proprio cuore e desiderosa di arrivare a sera, sperando che quella giornata muova il culo a passare, perché già ha voglia di rotolarsi tra le lenzuola con Jimmy…
Bene, qualcosa le dice che quella giornata sarà inesorabilmente lunga!
Jimmy si allontana un poco ma la tiene vicina, stampandole un bacio tra i capelli ancora umidi. –Allora, a parte gli scherzi, ci vediamo alle cinque qui?-
-Sì, ti vengo a prendere io.-
-Tu e gli altri cosa pensate di fare oggi?-
-Non ne ho idea… Io e Val abbiamo pensato di andare in spiaggia, alla fine si uniranno anche tutti gli altri…-
-Non mi dire che sono l’unico che lavora oggi!-
-Eh già! Ma sei un omone grande e grosso potrai sopportare questa consapevolezza, no?-
Domanda lei lanciandogli un’occhiatina e ridacchiando. Jimmy sospira e le sorride agitando il capo. –Avrò tempo per andare a godermi la spiaggia, mentre tu sarai a studiare…-
Morgan gli fa una smorfia spingendolo un po’. –Spiritoso!-
-Hey! Che c’è? È vero!-
-Sai che è un tasto dolente per me!-
Esclama lei agitando il capo.
Non ha voglia di pensare al proprio ritorno a New York, non ancora. È troppo presto. Giugno è ancora lontano!
-Ok, beh, ora veniamo alle cose serie. Stasera ti va di uscire?-
-Uscire?-
-Sì, io, te, cinema e popcorn…-
-Mmh, un appuntamento?-
-Eh già! È il tuo compleanno e voglio che ce ne andiamo da qualche parte solo noi due…-
-Posso scegliere io il film?-
-Sì…-
-Davvero? Accetterai qualunque genere? Dagli strappalacrime mielosi agli splatter tutto sangue, urla e malattia mentale dei registi?-
Domanda Morgan fissando Jimmy con gli occhi spalancati, speranzosa, perché in genere quando vanno al cinema sono sempre i ragazzi a scegliere il film ed alle ragazze spetta sempre l’ultima parola.
Però quella volta Morgan avrà carta bianca! Non sa bene quali film siano usciti in quel periodo o quali film la multisala della città dia, ma non le importa niente!
Jimmy annuisce mostrandole il proprio meraviglioso sorriso a trentadue denti, accompagnato da quel profondo sguardo celeste luminoso ed infinito.
Morgan sorride di più e saltella contenta. –D’accordo!-
Jimmy annuisce e poi beve un sorso di caffè prima di lasciarla andare e fare un passo indietro verso l’entrata della lavanderia, per mettersi al lavoro. Tuttavia Morgan ancora non è pronta a lasciarlo andare, perciò fa un passo verso di lui, attirata dal ragazzo come una calamita e solleva una mano in aria, alla ricerca del viso di lui.
Certe volte vorrebbe poterlo vedere attraverso gli occhi di uno qualunque dei loro amici, solo per rendersi conto che cosa significhi quando lo definiscono un pazzo scatenato, perché quando lei lo guarda vede solo il ragazzo che ama di più al mondo e per lei, quella pazzia di cui Jimmy va tanto fiero, è l’essenza di ciò di cui è immensamente, profondamente ed infinitamente innamorata.
Oramai nemmeno ci fa caso alle stranezze e alla pazzia di lui, in realtà ne è stata contagiata tanto che a volte è pazza quanto lui.
Morgan inclina il capo e sorride osservando il viso di lui e rispecchiandosi nei suoi occhi. –Ti amo, James.-
Il ragazzo sorride di più, se possibile e si china su di lei posandole un lieve bacio sulla punta del naso. –Anche io, scricciolo. Non immagini quanto.-
Lei sorride e poi si schiarisce la voce facendo un passo indietro ed allungando una mano davanti a lui. –Ora scappo, ma prima dammi le mie sigarette!-
Il ragazzo abbassa lo sguardo sulla mano di lei e poi scoppia in una fragorosa risata che riecheggia nella strada deserta, all’alba. Dopo di ché si infila una mano nella tasca posteriore dei jeans e ne estrae un pacchetto di Marlboro. –Ecco a te. Hey, puntuale stasera eh! Ora vai, io devo iniziare a lavorare qui!-
Esclama mettendole il pacchetto in mano e poi costringendola a girarsi e dandole una pacca sul sedere per invogliarla ad avanzare verso l’auto parcheggiata a pochi metri di distanza. –Sempre della serie che il romanticismo ci va sotto i piedi, vero?-
Domanda lei lanciandogli un’occhiata da sopra la spalla ed agitando la mano con il pacchetto di sigarette per aria, mentre si allontana. Alle sue spalle sente Jimmy ridere sonoramente e poi, durante il breve tragitto fino alla sua meravigliosa Dodge, prima cosa che Morgan ha davvero amato di lui, percepisce gli occhi celesti del ragazzo puntati addosso, come se volesse accertarsi che lei arrivi incolume all’auto.
Morgan agita il capo e sorride poi, mentre infila la chiave nella serratura della portiera dal lato del guidatore lancia un’occhiatina verso dove sa esserci Jimmy, giusto per accertarsi di non aver avuto una percezione sbagliata, ma essa era, ovviamente, più che giusta!
Lei gli sorride un’ultima volta e poi scivola sul sedile del conducente, chiudendosi la portiera alle spalle ed inserendo le chiavi nel quadro, avviando il motore e preparandosi a partire, ma prima abbassa il finestrino. –Hey! Faresti meglio a muovere il culo e andare a fare il tuo lavoro! Sai che sono le sei e dieci passate?-
-Chi vuoi che venga a fare il bucato alle sei?!-
Morgan gli fa una linguaccia indicandolo con l’indice. –Tu, per esempio!-
Esclama. Dopo di ché controlla agli specchietti che non arrivi nessuno da dietro di lei ed infine, girando il volante, esce dal parcheggio in un’unica mossa fluida, senza farsi troppi problemi di invadere la corsia sbagliata, tanto non c’è nessuno!
Dopo di ché si dirige verso casa di Benedetto sperando di riuscire a recuperare qualche ora di sonno.

Morgan se ne sta rannicchiata sul divanetto imbottito dello studio di registrazione; al suo fianco è seduta Valary che sta parlando animatamente al telefono con un qualche direttore, di un qualche evento in una qualche città di un qualche Stato imprecisato…
Davanti a loro, oltre l’imponente tastiera di registrazione piena di affascinanti tasti di infinite forme e colori – che Morgan sogna di poter schiacciare a caso, così, per sfizio, da quando ha messo piede nello studio per la prima volta - e di spie di diverse tonalità, al di là del vetro che mostra la sala prove insonorizzata, si trovano gli Avenged Sevenfold che al momento stanno provando ‘Thick and Thin’ una delle canzoni  che compongono ‘Sounding the Seventh Trumpet’ il loro primo cd ufficiale uscito da qualche mese e che ha già ottenuto un discreto successo.
I ragazzi si sono impegnati molto per quel cd, Matt e Zacky hanno rispolverato testi di canzoni scritti ancora quando andavano al Liceo e li hanno riadattati e, insieme agli altri componenti della band, hanno composto i vari pezzi, Morgan in particolare adora quel cd, ricorda quando Jimmy le aveva inviato a New York una copia di demi, prima della pubblicazione ufficiale, per avere un suo parere.
È chiaro che la ragazza non ha fatto altro che ascoltare e riascoltare senza sosta le tracce per una settimana, facendo impazzire la sua compagna di stanza!
Ora, quando i ragazzi si riuniscono in sala prove, vanno avanti a provare tutte le tracce del cd ed alcuni dei vecchi demo, tanto per essere certi di non perderci la mano ed essere pronti a presentare il cd live nel loro prossimo tour!
Ovviamente si sono già messi al lavoro anche per il prossimo cd, ma per quel secondo lavoro, ancora, sono in alto mare… Per questo provano maggiormente le tracce già composte, in attesa di ispirazione.
Nella band ci sono state diverse novità in quei mesi: Justin, il bassista, è stato sostituito perché ha tentato il suicidio durante la parte finale del tour, ma questo è tutto ciò che lei sa dato che è un argomento di cui i ragazzi parlano mal volentieri; è stato rimpiazzato da Dameon, un ragazzo che, fondamentalmente, Morgan non consoce bene perché si limita a suonare con i ragazzi ma non è entrato nella loro compagnia. Inoltre la band ha acquisito un secondo chitarrista, niente poco di meno che Brian!
Da quando la band ha fatto ritorno ad Huntington gi ha immediatamente chiesto di unirsi e lavorare con loro perché senza Brian non era la stessa cosa… E poi, a dirla tutta, Jimmy voleva il proprio migliore amico accanto e ha rotto le palle fino a ché Brian non ha accettato.
Morgan si schiarisce la voce e poi si soffia il naso in un fazzolettino di carta, senza distogliere lo sguardo dai ragazzi intenti a suonare, almeno finché Val, al suo fianco, non fa un profondo sospiro come per rilassarsi, allora Morgan punta lo sguardo color mogano sulla ragazza. –Allora? Risolto?-
-No.-
Risponde secca l’amica, alzandosi in piedi ed iniziando ad andare su e giù nel piccolo spazio di movimento concesso loro. –Che succede?-
Domanda Morgan curiosa, aggrottando lievemente le sopracciglia. Gli occhi color nocciola di Valary si posano in quelli di lei e così la ragazza si ferma e sospira. –Questo autunno ci sarebbe un festival, tipo, a Seattle. Così sto cercando di far inserire i ragazzi nella lista delle band di apertura ai concerti di quelle più famose ma il direttore sembra non volerne sentire…-
-Perché?! Che stronzo!-
-Non lo so! Dio santo, odio queste cose! Ma cosa gli costa inserirci nella lista?-
Morgan sospira ed agita il capo stringendosi nelle spalle, ma Val non le da il tempo di ribattere, si volta diretta alla porta bianca che da sul corridoio che conduce all’uscita dallo studio. –Vado a fumare.-
-Hey! Aspettami! Vengo con te!-
Dice Morgan alzandosi subito in piedi e seguendo l’amica fuori.
Una volta all’esterno le due ragazze si siedono su una panchina di legno appena accanto all’uscita. Vicine, entrambe con le gambe accavallate, entrambe con una sigaretta nella mano sinistra ed un accendino in quella destra. Entrambe intente a fissare il cielo, di un azzurro intenso, le cui nuvole hanno aggiunto una tonalità rosea visto che è l’ora del tramonto.
-Dai, stai tranquilla, male che vada ci saranno altri show!-
-Ah, sì? Partiamo con uno che li rifiuta e diventano dieci…-
-No! Non pensarla così! Iniziare ad essere negativi rovina tutto. Niente negatività. I nostri ragazzi sono i più fichi del mondo, spaccano i culi e quel povero cretino che non li vuole ci perde e basta.-
Valary si limita a sospirare e fare un tiro dalla propria sigaretta, poi, quando espira il fumo abbassa lo sguardo sull’asfalto del parcheggio davanti all’edificio.
-Sarà come dici tu…-
Sospira.
Morgan le tira una piccola gomitata e poi le avvolge un braccio attorno alle spalle stringendosi contro l’amica. –Oggi è il mio compleanno e non voglio musi lunghi, chiaro?-
-Sono solo preoccupata!-
-Beh, non esserlo! Io non sono stata minimamente preoccupata davanti a tutti quei vestiti che tua sorella ha deciso di farmi per allenarsi con quel suo corso che segue!-
-Erano un regalo!-
-Ed erano carinissimi! Ma… Erano piccoli esperimenti di Michelle e non mentirmi, so che li ha fatti per esercitarsi!-
Val sbuffa e poi sorride agitando il capo. –Ok, d’accordo, come vuoi tu! Stasera tu e Jimmy fate qualcosa?-
-Mi porta al cinema!-
-Wow! Mi aspettavo qualcosa di un più… Insomma, voglio dire, vi conoscete da quasi tre anni il prossimo mese ed oggi è il tuo compleanno… Mi aspettavo qualcosa di più teatrale!-
-Tipo cenetta al lume di candela?!-
Domanda Morgan storcendo la bocca. Valary annuisce. –Matt mi ci porta spesso!-
-Ah! Nah! Né io né tanto meno Jimmy siamo tipi da cena al lume di candela, serenate d’amore, fiori e cioccolatini, non so se mi spiego!-
-Cosa?! Ma qualunque ragazza lo è!-
-Non io, non con lui! Per me birra e pizza sono il massimo del romanticismo, accanto a lui!-
Commenta Morgan ridacchiando. Valary ridacchia con lei agitando il capo. –Ma se quando siete insieme siete talmente dolci da far venire la nausea!-
-Ah! Parli tu, con Matt! Taci Val… Siete peggio!-
Dice Morgan scoppiando in una risata sguaiata e trascinando con sé anche Valary nell’allegria. È sollevata di essere riuscita a sollevare un poco il morale dell’amica.
-Shh, questi sono solo dettagli! Che cosa andate a vedere, comunque?-
-Non lo so! Ma almeno questa volta ho il privilegio di scegliere!-
Dice Morgan applaudendo contenta. Valary annuisce e ridacchia. –Ti prego, fagli sorbire la peggior cosa possibile! Dopo tutti quei dannati film che ci siamo dovute sorbire noi!-
-Sì, beh, alcuni erano belli!-
-Alcuni!-
Commenta Valary ridacchiando. Morgan agita il capo e sorride, poi annuisce decisa. –Ok, riscatterò tutte noi! Anche se solo Jimmy ne pagherà le conseguenze!-
-Non importa affatto!-
Dice Valary ridendo.
In quel momento, dal portellone principale, saltano fuori Matt, Zacky e Jimmy tutti sorridenti e contenti.
Le prove devono essere andate benissimo!
-Eccovi qui!-
Esclama Zacky ridacchiando ed indicandole. Val e Morgan si lanciano un’occhiatina e poi tornano a guardare i ragazzi. –Credevate fossimo fuggite?!-
Domanda Val inarcando un sopracciglio. Jimmy annuisce sicuro. –Certo! Noi  sappiamo che siete amanti e che state pianificando una fuga!-
-Ma piantala di sparare cazzate!-
Esclama Morgan ridacchiando ed alzandosi in piedi, raggiungendo il proprio ragazzo ed avvolgendogli le braccia attorno alla vita. –Il mio unico amante è Zacky.-
Dice lanciando un’occhiatina all’amico, il quale sta al gioco e le si avvicina avvolgendole un braccio attorno alle spalle e trascinandola via da Jimmy. –Esatto. Siamo pronti a confessare!-
Matt e Val scoppiano a ridere e Jimmy fissa i due storcendo le labbra. –Non è divertente.-
Commenta serio, così, dopo essersi lanciati un’occhiatina, Zacky e Morgan scoppiano a ridere e si lasciano andare e Morgan torna tra le braccia di Jimmy. –Sei stupido forte, eh?-
Dice alzandosi sulle punte e dandogli un bacio a fior di labbra.
Jimmy la stringe un poco di più e poi si schiarisce la voce. –Beh, ragazze, abbiamo bisogno di voi!-
Dice spostando lo sguardo da Morgan a Valary.
Le due si lanciano un’occhiata interrogativa aggrottando le sopracciglia ma Matt interviene a chiarire ogni dubbio. –Abbiamo deciso di fare un video di una delle canzoni del nuovo album e abbiamo scelto ‘Warmness on the Soul’ quindi… Vorremmo chiedervi se vorreste fare da attrici!-
Morgan fissa Val per qualche secondo, poi Zacky, poi Matt, poi Jimmy e infine di nuovo Val.
-Ah, no! Potete scordarvelo! Già ho partecipato abbastanza perché tu, signorino, mi hai costretta a screammare in quarantamila canzoni insieme a te. Quindi ho già dato!-
Dice Val alzando le mani in aria e tenendo lo sguardo color nocciola puntato in quello di Matt, decisa a non saperne niente.
Così tutti gli sguardi dei tre ragazzi si posano su Morgan. La ragazza solleva lo sguardo su Jimmy, il quale la fissa con i suoi occhi azzurri spalancati, le sopracciglia inarcate e, sulle labbra, un broncetto pietoso.
Chissà perché qualcosa le dice che anche gli altri sue abbiano assunto la stessa espressione da cuccioli e la ragazza alza gli occhi al cielo, esasperata.  –Questa è violenza psicologica!-
Dice additando Jimmy, puntandogli il dito tanto vicino al viso da sfiorargli la punta del naso.
Il ragazzo mantiene la sua espressione, deciso a farla cedere, mentre Matt si avvicina appena. –E dai, Mor! Ci serve un’attrice e tu saresti perfetta! Insomma, o tu, o Val, siete le uniche due in grado di rappresentare quella canzone perché l’abbiamo dedicata a voi!-
-E se io non voglio farlo… Resti solo tu!-
Esclama Valary alzandosi in piedi ed avvicinandosi a Matt. Morgan fissa l’amica con sguardo truce, sentendosi abbandonata dall’unica che poteva spalleggiarla. –Ah! Grazie! E se io non volessi farlo?-
Domanda tornando a guardare Jimmy, che non ha cambiato espressione.
Morgan sbuffa e spalma una mano sulla faccia di Jimmy per nascondergli quella faccina penosa. –Smettila. Non mi convincerai! Sono irremovibile!-
-Dai! Perché, che c’è di male?!-
-Sono una pessima attrice! E poi… Apparire in un video… Come vi salta in mente?!-
-Beh, io dovrò cantare sul palco durante il prossimo tour! Meglio il video, sai?-
-Te lo cedo!-
-Quanto siete insensibili verso il nostro gesto d’amore per voi!-
Esclama Matt indicando sé stesso e Jimmy. Morgan alza gli occhi al cielo abbandonando le braccia lungo i fianchi. –Non iniziare con i sensi di colpa, ti prego! Ho già questo che mi fa sta faccia da cane bastonato!-
Zacky sghignazza alle sue spalle e poi saltella accanto a Jimmy. –Dai, dai, dai! Sarebbe una figata! Ho già un sacco di idee su come potrebbe essere!-
Morgan sta per dire qualcos’altro ma Jimmy fa un passo verso di lei imponendole di guardare solo lui. –Andiamo, fallo per me…-
Morgan aggrotta le sopracciglia con diffidenza agitando appena il capo. –Non ci penso proprio! Non sono adatta a queste cose!-
-Oh, per l’amor di Dio! Noi due ci siamo ridotti a checche ambulanti e vi abbiamo scritto una canzone d’amore, vuoi che una comparsa in un video di qualche minuto ti rovini l’esistenza?!-
Morgan si stringe nelle spalle, incerta, così Jimmy le prende il mento tra pollice ed indice. –Dov’è la mia Morgan temeraria? Hai paura di una stupida telecamera?-
Lei distoglie lo sguardo ma Jimmy non glielo permette e si sposta in modo da rientrare nel suo campo visivo, così lei sospira esasperata. –Non ho paura!-
-Allora dove sta il problema!-
-Non so recitare! Non sono un’attrice.-
-Cazzate! Non è un lavoro professionale, andiamo, è per divertirsi!-
Dice Zacky alle spalle di Jimmy. Morgan abbassa appena lo sguardo. –Sì, però il video sarebbe mandato in giro e tutti lo vedrebbero…-
-E allora? Che ti importa? Vedilo come un gioco!-
Dice Jimmy cercando nuovamente lo sguardo di lei. Morgan arriccia le labbra, non del tutto convinta.
Un video? Su Warmness on the Soul?
Bellissima idea, ma forse Val sarebbe più azzeccata dato che Matt ha scritto per lei il testo… Anche se poi Jimmy ci ha messo del proprio e la parte di pianoforte e batteria li ha dedicati interamente a Morgan, perciò, tecnicamente le parole dell’uno sono dedicate ad una ragazza ed il ritmo dell’altro all’altra.
Insomma, sì, potrebbe farlo ma… No. No non potrebbe, si vergogna troppo.
Temeraria un fico secco, di fronte alla prospettiva di comparire in un video, seppur in un video dei suoi ragazzi!
-No sarebbe un gioco e io non ci sto bene in queste cose, dai, smettetela, mi mettete a disagio…-
Valary si appende ad una spalla di Matt, posandoci su il viso ed osservando Morgan sorridendo dolcemente. –Lo faresti se accettassi, che so, una piccola parte?-
-Sì! E poi andiamo non devi fare più di tanto! Potremmo non inquadrarti in faccia!-
Dice Zacky applaudendo per incitarla.
-Io voglio che la si veda in faccia!-
Commenta Jimmy mettendo un piccolo broncio.
Morgan alza gli occhi al cielo e sbuffa. –Ok. Ok! D’accordo! Basta che mi lasciate in pace!-
I tre ragazzi urlano e saltellano l’uno accanto all’altro scambiandosi pacche sulle spalle, ma Morgan cerca lo sguardo di Valary come sostegno, anche se la ragazza sorride soddisfatta a sua volta. –Vedi, risolto tutto!-
-Fanculo…-
-Che ci posso fare se a loro non si può dire di no!-
Morgan sbuffa e poi si avvicina a Zacky prendendolo per un orecchio e costringendolo a voltarsi verso di lei, facendolo urlare per il fastidio di quella presa. –Hey! Hey! Ahi! Molla la presa!-
-Raccontami in cosa consisterebbe questo video!-
-Beh, è una cosa confusa che…-
Inizia il ragazzo arrossendo. Morgan aggrotta le sopracciglia e gli stringe l’orecchio tra le dita con più forza. –Zachary!-
-Mollami e te lo dico!-
Morgan sbuffa e lo lascia andare incrociando poi le braccia al petto, impaziente di sentire che cosa lui abbia da dire. –Allora, in pratica il tema di fondo sarebbe questa ragazza che sta male per un amore pseudo perduto o una litigata…-
-Che cazzo c’entra con la canzone?!-
-Non lo so! Ma è figo! Ho immaginato lei che parla al telefono litigando e poi scappa via e corre nei posti dove stava con le persone che ha perso… E poi…-
-Corre a caso?-
-Sì!-
-Ah!-
Dice Morgan trattenendosi a stento dallo scoppiare a ridere, Zacky sembra così entusiasta delle proprie idee che le dispiace smorzargli così l’entusiasmo!
Però, effettivamente l’idea non è poi…
-Ma è solo abbozzata! Del tipo, immagina se la tua relazione con Jimmy finisse e se perdessi tutti noi, immagina questo genere di scenario, ok? Immagina di ricercare lui al telefono e di non trovarlo, immagina di cercarlo ovunque e non trovarlo, immagina di andare nei posti che ti ricordano lui a pensare… Per poi, alla fine, arrabbiarti per la rottura.-
Dice Zacky, sempre più trasportato da ciò che solo lui riesce ad immaginare chiaramente, unendo i pollici con gli indici delle mani a formare un rettangolo, con cui inquadra il viso di lei quasi come la stesse riprendendo.
-Sembri un regista fallito!-
-Grazie Piccola! Dai, di che ti piace…-
-Non mi piace immaginare quelle cose…-
-Sì, beh, è finzione!-
-Anche voi rientrereste nel video?-
-Certo!-
Esclama Valary per i tre ragazzi, i quali si lanciano occhiatine confuse e poi annuiscono. –Sì, si può fare!-
-Bene! E quando pensavate di girarlo?-
-Non lo so, anche ora, anche stasera… Quando vuoi…-
Morgan ghigna pronta a riprendersi la propria rivincita su di loro. –Infilatevi nella sala prove ed iniziate a suonare quella maledetta canzone, oh e datemi una videocamera, ci penso io a filmarvi, brutti bastardi!-
Esclama ridacchiando.
I ragazzi annuiscono sull’attenti e poi le fanno il saluto militare, annuendo. –Come vuoi, capo!-
Dopo di ché fanno per rientrare in sala prove ma Morgan afferra Jimmy per mano e lo trattiene lì, aspettando che gli altri se ne vadano per restare sola con lui. –E tu… Come hai potuto convincermi a fare questa cosa?!-
Jimmy le prende il viso tra le mani e si china verso di lei strofinando la punta del naso su quella di lei.
-Tu sei bellissima e io ti amo. Voglio che tu compaia da qualche parte e che sia impressa nella storia della band, perché esiste anche grazie a te. Io esisto grazie a te!-
-Sei melodrammatico Sullivan.-
-Sì, no, ma ti amo anche io eh!-
Morgan ridacchia e gli stampa un bacio sulle labbra agitando poi il capo. –Che cosa devo fare con voi, eh? Ma questa idea quando vi è venuta?-
-Abbiamo finito di provare e a qualcuno in sala è venuta l’idea di un video che, se poi fosse arrivato alle persone giuste, sarebbe stato un modo per farci conoscere!-
-Quindi vi è venuta a cazzo, come tutte le idee…-
Jimmy le fa una linguaccia. –Le nostre idee sono geniali!-
Commenta orgoglioso.
Morgan solleva le mani in aria agitando il capo. –Non lo metto in dubbio, ma vi vengono a caso!-
-Cose che capitano!-
-Stasera mi porti fuori lo stesso?-
-Ovvio! È pur sempre il tuo compleanno e tu sei pur sempre la mia bellissima ragazza e quindi…-
-Smettila di fare il ruffiano ho già accettato!-
Esclama lei spingendolo un poco. Jimmy ridacchia e le prende le mani tra le proprie stringendosele contro il petto. –Ok. Ti avverto, ora Zacky è super contento ed immagino che vorrà fare tutto e subito. Quindi penso che stasera ci proponga di trovarci per girare.-
-Se a loro non da fastidio incontrarsi per tipo… Le undici, giusto per non rompere le palle a me mentre esco con te…-
Jimmy sorride e le avvolge un braccio attorno alle spalle, tirandosela al petto. –Noi usciamo! Tranquilla. Non ti chiedo di uscire per poi darti buca, eh! Beh, non ne giorno del tuo compleanno!-
-Ah! Grazie! Mi sento onorata!-
Dice lei spingendolo di nuovo, questa volta con più intenzione, dopo di ché gli si riavvicina e lo prende per mano. –Dici che ce l’hanno una videocamera?-
-Oh! Se non ce l’hanno possiamo sempre rappresentare i fotogrammi con dei disegni!-
-J-James…-
Morgan scoppia a ridere senza riuscire a non immaginarsi la scena. Specialmente se si tratta di disegni fatti da lui, Jimmy è particolarmente impedito, se cerca di disegnare la cosa più semplice dell’universo questa, alla fine, non risulterà mai ciò che lui aveva in mente. A ma la pena riesce a fare dei cuoricini… E gli ci vuole infinito impegno quando ne disegna uno da qualche parte per lei…
Morgan inizia a trascinare il ragazzo verso l’entrata. -Allora, ora, tu, per farti perdonare, mi suoni il pezzo al piano ed io filmerò le tue mani… Adoro le tue mani mentre suoni.-
Dice alzando gli occhi al cielo in un gesto plateale, anche se dice il vero… Le mani di Jimmy che si muovono sulla tastiera bianca e nera del pianoforte, veloci ed aggraziate, premendo i tasti in modo leggero ed affascinante, creando suoni e melodie letteralmente opposte all’altro genere che Jimmy crea con la batteria, sono una delle cose in grado di farla letteralmente stare male.
Quasi quanto vedere il ragazzo suonare dal vivo… Quasi, perché vederlo suonare al pianoforte è tutt’altra cosa; alla batteria escono i suoi sentimenti più forti, le emozioni di rabbia, potenza… E, agli occhi di lei, giunge anche un ché di erotico in genere… Ma al pianoforte, mentre Jimmy suona, le emozioni che trasmette sono totalmente diverse: la dolcezza, la debolezza, il dolore o la gioia, a seconda del ritmo… Tutte quelle emozioni che vanno oltre il potente impatto della sua personalità e del suo carattere, tutte quelle emozioni che solo che lo conosce davvero sa esistere, al di sotto della sua maschera da pazzo scatenato.
Morgan interseca le proprie dita a quelle di lui e sorride soddisfatta. –Zacky avrà anche le sue idee da regista fallito ma ora mi diverto io!-
Esclama ridacchiando.

Morgan scoppia a ridere agitando il capo. –Mi prendi per il culo?-
Domanda fissando Zacky, stranita. Il ragazzo agita il capo. –No! Certo che no!-
Morgan liquida le sue parole con un vago gesto della mano e salta giù dai gradoni che congiungono il marciapiede che costeggia la spiaggia e conduce al molo alla spiaggia stessa.
-Sei una schiappa ad imitare la gente!-
Urla spingendolo appena e poi prendendo il suo posto con i piedi nudi ben piantati sulla fine sabbia fresca, mentre l’amico le si mette accanto ed incrocia le braccia al petto. –Forza allora, signorina so-tutto-io, dai il meglio di te!-
Morgan gli lancia un’occhiatina di sfida facendogli la linguaccia, dopo di che lo indica annuendo decisa. –Sta a vedere, Vee!-
L’attimo dopo la ragazza si inarca e tende il collo al massimo, poi piega un braccio in aria davanti al petto e l’altro lo tende in avanti come se tenesse al guinzaglio un cane, infine inizia a camminare in tondo tenendo le gambe rigide. –È mezzanotte! Non è ora per schiamazzare in spiaggia! Però io posso portare in giro il mio bastardino spelacchiato e disturbare tutti con il suo abbaio acuto quanto mi pare!-
Dice cercando di rimanere il più seria possibile, imitando come meglio può la gracchiante voce dell’anziano che, poco prima, si è avvicinato a loro interrompendo le loro chiacchiere e risate per dirgli di fare meno rumore mentre il suo minuscolo cane abbaiava loro contro saltellando sul posto per lo sforzo, dopo di ché lui ed il suo cagnetto isterico se ne sono andati verso il molo… E tutti loro non hanno potuto fare altro che scoppiare a ridere e continuare a farsi gli affari propri.
Mentre Morgan termina la propria performance tutti scoppiano a ridere applaudendo, persino Zacky.
La ragazza fa un piccolo inchino e poi saltella verso i gradoni tornando ad appollaiarsi tra le gambe di Jimmy.
-Hey, abbiamo ripreso tutto!-
Dice Valary contenta scuotendo la grossa videocamera per aria giusto per sottolineare le proprie parole.
Morgan le lancia un’occhiata truce aggrottando le sopracciglia. –Hey! È furto d’immagine!-
-Quanto sei esagerata!-
-Quella roba non deve finire nel video. Mai.-
Dice Morgan indicando la videocamera con fare minaccioso. Valary ridacchia ma prima che Morgan possa muoversi Jimmy le avvolge un braccio attorno alla vita stringendosela addosso.
-No, te lo assicuro io! Però sarà bello averne una copia noi? No… Delle nostre cazzate!-
Dice Zacky avvicinandosi al gradone più basso e prendendosi l’ennesima birra, facendo poi l’occhiolino a Morgan. La ragazza alza gli occhi al cielo sospirando.
-È abbastanza imbarazzante… Ne vogliamo fare un cimelio da tenere per sempre?!-
-Ma certo!-
Esclama Matt lì accanto, dopo di ché prende in mano la videocamera, schiaccia un bottoncino ed inizia a filmare Morgan avvicinandosi a lei sempre più. –Un sorriso per la stampa…-
Dice il piccolo Johnny ridacchiando alle loro spalle. Morgan agita il capo e si copre il viso con le mani voltandosi ed utilizzando il petto di Jimmy come rifugio, provocando solo la risata del ragazzo. –Dai, forza, smettetela! Poi non resta pellicola per il video porno che volevo fare stanotte!-
Morgan si solleva di scatto e gli tira uno schiaffetto in pieno viso. –Osceno, Sullivan.-
Jimmy scoppia a ridere e così anche tutti gli altri. –Dai, scricciolo, scherzo!-
Morgan fa il broncio e incrocia le braccia al petto indispettita. –Sì, sì… Sai che ci metto due nanosecondi a smettere di fare il video?!-
Tutti, allora, ammutoliscono lanciandosi occhiatine stranite e Zacky si lancia verso di lei sedendosi sul gradone di cemento al suo fianco. –No, piccola non farmi questo!-
-Dai! Mi da fastidio essere ripresa!-
-Ma stai tranquilla! Sono serio, tutte le parti che non sono quelle che abbiamo stabilito non compariranno!-
La ragazza fissa l’amico incerta, poi sospira ed annuisce. –Passami una birra, và e sorvoliamo!-
Zacky esulta con un urlo e poi le allunga una lattina di birra che apre prima di consegnarle.
Morgan agita il capo e sorride tornando ad appoggiarsi al petto di Jimmy, un poco più rilassata, sorseggiando la propria birra.
In sala registrazione hanno ultimato le riprese di tutte le scene che quel disgraziato di Zacky si è immaginato là dentro in poco più di un’ora. I ragazzi hanno suonato per quattro volte la canzone in sala e tre di esse sono state registrate da lei e da Val, le quali si sono personalmente incaricate della regia, sedendosi a terra nella piccola sala prove appena davanti ai ragazzi.
Poi Morgan ha proceduto nel proprio piano chiudendosi con Jimmy nella sala prove per le esclusive registrazioni al pianoforte, lì ha costretto il ragazzo a suonarle  la melodia di ‘Warmness on the Soul’ ripetutamente e non si è persa un solo spostamento delle mani di lui sulla tastiera, registrando tutto con la videocamera manco fosse una psicopatica compulsiva con la fissa per le mani maschili!
Di venti minuti che hanno passato rintanati là dentro, gli ultimi cinque sono stati dedicati ad un’innocente pomiciata sul pianoforte… Senza contare che per Morgan è stato difficile trattenersi dal fare tutt’altro che cose innocenti, visto che per lei veder suonare Jimmy – di qualunque strumento si tratti – è come avere un’iniezione allucinante di libido…
Tuttavia alla fine, per non sentirsi del tutto una depravata ninfomane ha ripreso il senno ed è tornata alla realtà e ai propri doveri da ‘attrice’.
Zacky l’ha obbligata a correre qui e là, e a sfogare una rabbia fasulla su una porta chiusa e sull’asta di un microfono in sala prove, poi si è rannicchiata contro la grancassa della batteria di Jimmy, infine hanno dovuto girare una scena in cui i cinque ragazzi uscivano in successione dalla stessa porta che Morgan ha dovuto prendere a pugni… Sempre perché nelle idee di Zacky regna il caos e la teoria del: ‘fare le cose a caso è meglio’.
Per cui al momento mancano quasi tutte le altre scene… Chissà perché Zacky ha voluto rappresentare, in quel video, una storia di una rottura o comunque di qualcosa che non c’è più, quando il testo parla chiaramente di un grande amore.
Bah, misteri…
-Hey! Ma ve l’ho raccontata la cazzata che ha fatto mio padre?!-
Domanda Brian di botto interrompendo all’improvviso le chiacchiere degli altri e mettendo da parte la chitarra di cui stava pizzicando le corde giusto per dare un po’ di ritmo alle chiacchiere.
-Sentiamo, che ha combinato quel disgraziato?-
Dice Jimmy sospirando mentre passa le dita tra i capelli di Morgan con noncuranza. La ragazza sorride e si volta verso Brian, curiosa.
Il ragazzo beve un sorso di birra e poi agita le mani per aria. -Stava… Non ne sono certo, stava ascoltando uno dei suoi trentatré giri del Led Zeppelin, penso e intanto cercava di star dietro alla canzone con la propria chitarra… Alla fine si è fatto prendere dal momento e ha sbattuto la chitarra per terra saltandoci sopra e sfondandola.-
Tutti restano zitti per un solo istante, osservando lo sguardo serio e preoccupato di Brina, l’istante dopo, nell’aria, scoppia una fragorosa risata, un boato che riecheggia nella spiaggia deserta mentre tutti i presenti tentano di immaginarsi la scena.
Morgan ha conosciuto bene il padre di Brian, è un uomo pazzo e non c’è da stupirsi che suo figlio sia cresciuto così e che si sia scelto dei migliori amici altrettanto fuori di testa!
Però il signor Haner, nella sua pazzia è una persona infinitamente meravigliosa: è un uomo generoso, allegro, immaturo e benevolo, capita a volte che riesca ad essere anche saggio… A volte, ma in genere il suo lato da musicista da strapazzo prevale e lui sembra più un ventenne esaltato che un cinquantenne con un’evidente crisi d’età!
Ma è buffo e a Morgan sta simpatico… Di tanto in tanto poi se ne esce con quegli avvenimenti, cose fin troppo semplici da immaginare; il tipo di cose che uno si aspetterebbe da un uomo come Brian Sr., tanto ridicole da far venire le lacrime agli occhi!
-Tuo padre è da ricoverare!-
Esclama Matt dando a Brian una pacca sulla spalla.
-Già che ci siamo ricoveriamo anche il figlio!-
Ridacchia Johnny saltando sulle spalle di Brian, sedendosi in groppa a lui con fare tronfio, come se avesse conquistato chissà quale regno.
Brian alza gli occhi al cielo poi afferra Johnny per le caviglie e si alza in piedi, salta giù dai gradini ed inizia ad urlare correndo sulla sabbia, facendo urlare Johnny a sua volta, ma di paura.
-Cristo! Zacky, fermali! Jimmy, fai qualcosa… Matt…-
Invoca Val alzandosi in piedi e mettendosi una mano sulle labbra, altamente allarmata per il piccolo Seward.
Ed in effetti se Johnny cadesse dalle spalle di Brian sarebbe un bel volo… Ma cadrebbe sulla sabbia, e poi Johnny è indistruttibile!
È formato tascabile apposta!
A quel pensiero Morgan si ritrova a sghignazzare da sola, poi agita il capo e torna seria sollevandosi dal petto di Jimmy. –Vai a fermare quel disgraziato? Potrebbero farsi male!-
-Ma non sono suo padre!-
-Suo padre sfonda le chitarre per hobby, ti stupisci?!-
Esclama Morgan ridacchiando. 
Jimmy sospira e scivola via da dietro di lei alzandosi in piedi e saltando a sua volta giù dai gradoni. -Hey ragazzi, finirete per uccidervi e far venire una crisi isterica alle ragazze! Forza basta!-
Brian, tuttavia sembra ignorarlo e continua a correre di qua e di là urlando come un idiota.
Jimmy allora sospira spazientito poi scrolla le spalle e infine si pone nell'esatta traiettoria di Brian il quale tenta di deviare per non finirgli dritto addosso ma, visto il poco spazio di manovra, i suoi piedi slittano sulla sabbia e lui perde l'equilibrio volando a terra, trascinandosi dietro anche Johnny. 
-Ecco! Lo sapevo io!- 
Esclama Valary alzandosi in piedi pronta ad andare ad aiutarli, ma Matt la ferma prendendola per mano. -Amore sono vivi, sta tranquilla!-
Tutti gli altri sghignazzano mentre sia Brian che Johnny dondolano su sé stessi in un intreccio di gambe e braccia. 
-Visto che succede a fare i coglioni?!-
Commenta Jimmy battendo le mani dopo di ché torna verso il gruppo sedendosi sul primo gradone, tra le gambe penzoloni di Morgan, seduta un gradino più su. 
la ragazza gli tira uno schiaffetto sulla nuca, scontenta. -Era ciò che non volevo accadesse!-
-Che colpa ne ho io scusa?!-
Urla il ragazzo chinandosi in avanti e massaggiandosi il collo. 
Johnny rotola sulla pancia e poi gattona nella sabbia fino a loro, mugolando lamentoso, mentre Brian resta coricato sulla schiena abbonando le braccia e le gambe aperte sulla sabbia. -Oh, che belle le stelle...-
Commenta fissando il cielo notturno con voce fin troppo acuta e gracchiante. 
-Meno male che non c'è mia sorella! L'avrebbe mollato in tronco!-
Esclama Valary posandosi una mano sul viso.
Morgan controlla l'ora sull'orologio posizionato sulla torretta di avvistamento del molo e si schiarisce la voce. -Ragazzi io non vorrei dire, ma è mezzanotte e mezza e qualcuno qui presente domani si deve alzare alle cinque! Ci diamo una mossa per le riprese?!-
Zacky punta lo sguardo su di lei sorridendo entusiasta. -Davvero? Cioè... Sì!-
Esclama esultando alzandosi subito in piedi. 
Brian, come rinsavito, si siede sulla spiaggia di scatto. -Ho un'idea!-
-Oh, Dio...-
Dice Zacky mettendosi una mano sul viso. Brian salta in piedi, più arzillo di prima e li raggiunge. -Potremmo filmarci mentre ci divertiamo!-
Morgan aggrotta le sopracciglia confusa. 
Beh, ovvio che Zacky liquiderà quest'idea... Perché...
-Spiegati meglio...-
Dice lui massaggiandosi il mento, più interessato di quanto Morgan si sarebbe aspettata.
-Beh... Non saprei in realtà potremmo tipo... cazzeggiare ancora un po’ e filmare la scena poi mandarla come se fosse tipo un ricordo...-
Zacky resta a fissare l'amico per un momento, poi schiocca le dita annuendo. -Geniale!-
Così dicendo si volta verso gli altri iniziando a indicarli. -Tu, Morgan levati... Lo stesso Val e voi Seward... Anche tu Cam! Via dalle palle e per carità qualcuno registri!-
Esclama alzando le mani al cielo. 
Morgan scoppia a ridere agitando il capo. -Sembri proprio una checca di regista fallito!-
Esclama prima di avvolgere il collo di Jimmy in una mano e portarlo a reclinare il capo all'indietro per potergli depositare un bacio sulle labbra.
Jimmy risponde a quel gesto ridendo sommessamente e trattenendola un attimo in più, dopo di ché la lascia andare e lei si alza in piedi risalendo i gradoni fino a raggiungere gli altri ‘esiliati’. 
Matt resta seduto dov'è, con la videocamera in mano e Jimmy gli si avvicina mentre i due chitarristi si muovono insieme, legati dallo stesso filo conduttore d'ispirazione. 
Entrambi raccattano le rispettive chitarre, lasciate in precedenza sui gradoni di cemento, quasi come fossero anch'esse componenti del gruppo di amici, e le imbracciano; Brian resta seduto sul gradino più basso mentre Zacky inforca la tracolla della sua chitarra acustica, sulla cui superficie lucida color sabbia ognuno ha lasciato scritta una frase o un disegnino.
-Cosa suoniamo?-
Domanda Brian pizzicando le corde della chitarra a caso, seguendo un proprio motivetto mentale. 
-Che ne dite di ‘Ramble On’ dei Led?-
Propone Val lanciando un'occhiatina a Morgan. La ragazza inizia a saltellare applaudendo. -Sì, sì, sì! Amo quella canzone.-
Zacky annuisce e poi inizia a provare la chitarra accordando le prime note della canzone. Brian, inizia a battere il piede a terra per darsi una sorta di ritmo e subito Jimmy ci mette del proprio cercando di battere un ritmo più specifico e simile a quello della canzone battendo i piedi a terra e le mani sul cemento, sulle cosce, sul petto e su tutto ciò che gli capita a tiro, tipo le spalle o la testa del povero Matt. 
Questo però non si lascia scoraggiare ed avvia la registrazione prendendo a cantare, modificando, ovviamente, la canzone sul proprio tono di voce.
D'altronde per uno che ha la tonalità più simile a quella di Anselmo o Hetfield... Diventa complicato imitare alla perfezione la voce di Plant!
Ma comunque a nessuno dei quattro pare importare più di tanto di fare di quella canzone una cover e presto si lasciano prendere dal ritmo della canzone stessa, dimenticandosi quasi del resto. Si lasciano andare in risate generali e battutine tra loro se qualcuno perde una nota, il ritmo oppure stona.
Morgan incrocia le braccia al petto e sorride intenerita da quella visione.
I suoi grandi bambini... 
La sua famiglia. 
Tra loro ci sono e ci saranno per sempre i battibecchi, tuttavia lei sa per certo, perché lo percepisce con ogni fibra del proprio essere, che non si lasceranno mai. 
Qualunque cosa accada nelle loro vite. Esattamente come si sono promesse apertamente lei e le gemelle quasi un anno prima. 
A proposito di famiglia... Lei è tornata ad Huntington da poco più di due settimane ma i suoi ancora non sanno nulla.
Si saranno incuriositi? Saranno preoccupati per il fatto di non avere più sue notizie?
Beh, non dovrebbero stupirsi poi tanto, in effetti... Magari non hanno nemmeno sentito la differenza! 
Però Morgan aveva detto loro che sarebbe partita nel periodo di pausa. 
Cosa vera.
Aveva detto che sarebbe andata a Caldwell dalla sua amica Sheiyla... 
Cosa plausibile.
Aveva detto di aver troncato i rapporti con quelli i Huntington. 
Evidentemente la peggiore bugia che si potesse inventare.
Forse dovrebbe chiamarli…?
-Terra chiama Morgan!-
Morgan si riscuote dai propri pensieri e si guarda attorno stranita. -Mmh? Come?-
Gli occhi di tutti sono puntati su di lei, la musica e risate hanno cessato di saturare l’aria e lei si sente improvvisamente la centro dell’attenzione. La ragazza si schiarisce la voce, a disagio, cercando qualcosa da poter dire... 
Jimmy la raggiunge immediatamente capendo che qualcosa non va e la avvolge tra le lunghe braccia stringendosela al petto. -Tutto ok, scricciolo?-
La ragazza annuisce sorridendo beata tra le braccia di lui. Gli abbracci di Jimmy fungono sempre da calmante.
-Sì, scusate mi ero distratta...-
-Abbiamo visto!-
Commenta Val ridacchiando. 
-Hey ti va di andare a fare due passi?-
Le domanda Jimmy premuroso. Morgan fa un respiro profondo e poi si passa una mano tra i capelli annuendo. -Va bene...-
Jimmy annuisce e la prende per mano già pronto a trascinarla via, ma Zacky li interrompe. -Hey! Jimmy prendi su la videocamera... Sai che avevo pensato a quella scena in cui Mor cammina da sola? Potresti...-
-Sì. Ok.-
Lo liquida ragazzo allungandosi verso Matt ed afferrando lo strumento, poi si mette a tracolla la fascia per reggerla. Dopo di ché torna al proprio iniziale piano trascinando Morgan verso il molo, pressoché deserto oramai, illuminato dalla pallida luce dei lampioni che si susseguono per tutta la sua lunghezza, unica fonte di luce in quelle decine di metri di struttura di cemento che si avvia sull'Oceano come fosse un braccio della costa che si protende verso l'orizzonte.
-Allora? Che succede amore?-
Domanda Jimmy non appena si sono allontanati a sufficienza dal resto del gruppo, che ha ripreso a fare casino. 
Morgan si stringe nelle spalle e sospira. -Niente... Pensavo ai miei...-
-Perché?-
-Mah, non lo so... Ho pensato che fosse strano essere a casa... Eppure non esserci ancora a andata davvero.-
-Quella non è casa tua. Io sono casa tua...-
Dice Jimmy sicuro con un tono orgoglioso nella voce.
Morgan si ferma e costringe Jimmy ad arrestarsi a sua volta. Quando il ragazzo abbassa lo sguardo celeste su di lei, Morgan sorride e solleva una mano portandola sulla sua guancia.
-Lo so. Tu sei anche la mia famiglia se è per questo. Ma sai... Ho vissuto con loro per tanto tempo ed anche se non mi hanno mai amata sono comunque i miei genitori...-
-Persone che ti vogliono il più possibile lontana da qui, lontana da me. È gente che ti vuole diversa.-
-Non sto dicendo che non sia così... È vero. Non ho smesso di odiarli ma mi sento in colpa... In un certo senso...-
-Non devi.-
-Lo so, ma lo faccio.-
Dice lei abbassando lievemente lo sguardo. 
Jimmy sospira davanti a lei e poi le prende il viso tra le mani abbassandosi sino ad appoggiare la propria fronte su quella di lei. -Tu sei una fantastica persona e non lo dico solo perché ti amo.
Sei quel genere di ragazza sincera, spontanea e sensibile... Sei una persona autentica, una di quelle che attirano a sé gli altri e che si preoccupano per tutti. Questo pregio però ti rende anche vulnerabile, troppo davanti a persone come i tuoi che non riescono a vedere la luce che emani.-
Morgan sorride intenerita e rincuorata da quelle parole ricche di sentimenti e realtà. 
-Non sono tanto debole...-
-No, sei tosta e forte, sei coraggiosa e con le palle, ma non di fronte ai tuoi... Nonostante il tuo carattere da dura menefreghista ci sono persone in grado di farti soffrire davvero.-
-Tu sei in cima alla lista...-
-Non c'è dubbio che io ti faccia soffrire!-
-Sì, beh, era per dire...-
Commenta lei stringendosi nelle spalle. 
Jimmy sorride appena e strofina la punta del naso su quella di lei. -Non voglio che pensi ai tuoi...-
-Facile a dirsi... Difficile a farsi.-
-Lo so, ma io ti amo e ti proteggo.-
Lei sorride e si solleva sulle punte per dargli un bacio sulle labbra, poi annuisce. -Sei il mio piccolo pezzo di paradiso.-
Jimmy sorride tronfio e poi le prende il mento tra indice e pollice costringendola a stare lì mentre si impadronisce delle sue labbra con più decisione.
Quando si allontana le sorride dolcemente inclinando il viso. -Se ti può far sentire meglio potresti chiamarli da un telefono pubblico fingendo di essere a Caldrell o come si chiama... Dove gli hai detto di essere!-
-Caldwell… Comunque, potrebbe essere un'idea!-
Esclama lei sorridendo entusiasta. Jimmy annuisce. -Certo! Ora facciamo contento Vengeance che se no ci uccide!-
Dice impugnando la telecamera. 
Morgan sbuffa e poi annuisce sorridendo. -Ok, ok!-
Così Jimmy si prepara ad improvvisarsi cameraman ed inizia a riprenderla a caso, dritto in primo piano sul volto.
Lei scoppia a ridere coprendosi il viso con le mani. -No! Non così!-
-Smettila di rompere le palle, sei bellissima. Dai forza girati di qua e fissa qualcosa con aria malinconica.- 
Morgan osserva Jimmy mentre le gira attorno con la videocamera dandole ordini. Poi, proprio nel momento in cui sta cercando di trovare la giusta serietà per immedesimarsi nella parte, scoppia a ridere piegandosi in avanti. -Non ce la faccio!-
-Come no?!-
Esclama lui ridacchiando.
Morgan torna dritta e si schiarisce la voce scrollando le spalle. -Ok... Ok ora ci provo!-
Dice cercando di assumere la massima serietà richiesta dal suo ruolo melodrammatico - o da soap opera argentina, dipende dai punti di vista - e punta lo sguardo all'orizzonte, fissando l'immensa massa nera dell'Oceano, piuttosto agitato quella notte, che s'incontra con il cielo notturno infinto e pullulante di stelle.
La linea divisoria tra quei due universi opposti è solcata da decine di navi, caravelle di luce in quell'immensità oscura, tremendamente affascinanti da osservare, quasi più delle stelle; difficile intuirne il tipo specifico ma poco importa, la loro artificiale luce dorata risplende in quel punto tanto lontano rendendolo meno remoto ed ignoto. 
Meraviglioso.
-Ok, ora... Che cos'è che aveva detto Zacky? Di riprenderti mentre cammini?-
-Sì...-
Dice lei, rabbrividendo appena e stringendosi nell'accappatoio scuro di Jimmy, che le ha dato al loro arrivo in spiaggia visto il vengo freddo che soffia dal mare... Nuovo tipo indumento per il quale il ragazzo ha scoperto di avere una passione e che ora indossa praticamente sempre quasi come fosse una felpa!
Ovviamente strano, ma meglio di quando esce conciato come se si fosse avvolto in una tenda o in una tovaglia variopinta!
Però d'altronde è Jimmy... Se non fa ogni piccola cosa a modo suo non è contento.
E lei lo ama così. 
-Torniamo dagli altri... Tu intanto riprendimi come se fossi uno Stalker. Ti concedo dieci secondi poi spegni quell'affare e vieni qui a coccolarmi.-
-Signorsì, signora!-
Dice lui ridacchiando davanti a lei e, prima di iniziare, le si avvicina baciandole la punta naso.
  
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