Fanfic su attori > Tom Hiddleston
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Autore: kikka_67    13/06/2014    1 recensioni
Tutte le fans del Dio dell'Inganno non aspettavano altro che, finalmente, fosse introdotto il personaggio che poi sarebbe diventata, la moglie di Loki Laufeyson. Poveraccio! Pensò Tom, Loki aveva già un bel po’ di guai a cui pensare, gli mancava solo una moglie!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Fai tanti auguri a Chris e Elsa da parte mia. Non vedo l’ora di vedere la bambina! E’ andato tutto bene? E Chris come si comporta da papà? – esclamò entusiasta.
- E’ quasi svenuto quando l’ha vista la prima volta, ma adesso è innamorato pazzamente di sua figlia, l’hanno chiamata India Rose, è bellissima! Chris è rimasto davanti al vetro della nursery a piangere dalla felicità gran parte della sera! Elsa è un po’ stanca ma felicissima! – le rispose parlando velocemente Tom, che non aveva ancora smaltito l’emozione di aver accompagnato d’urgenza i due amici in ospedale, si sentiva come se avesse  guadagnato un’altra  nipote.
- Tom calmati, mi sembri agitato anche tu….ma proprio un pochino. – rise Jules.
- Hai ragione sono ancora emozionato, quando ci vediamo ti racconto tutto. Pensa che Chris è talmente fuori che già parla di farne un altro!! Dovrò dargli delle lezioni su come evitare incidenti di percorso in quest…….. – s’interruppe all’improvviso trattenendo il fiato.
Jules sentì uno schianto tremendo  e la linea venne interrotta bruscamente.  Aspettò un paio di  minuti e poi provò a richiamare il numero di Tom, che non si decideva a rispondere.
- Pronto?! – disse una voce concitata.
- Chris?! Ciao sono Jules, tanti auguri per tua figlia….ehm….tutto bene? Stavo parlando con Tom ma dev’essere caduta la linea. –
- Ciao Jules e grazie per gli auguri! No,  non è caduta la linea ehm……è Tom che è crollato per terra. Pensavo fosse arrivata una brutta notizia….. -  le rispose esitante,  Jules sentì che  parlava sottovoce con qualcuno.
- E’ caduto per terra in che senso? E’ inciampato o è svenuto?  Chris per favore, vuoi spiegarmi? -  iniziava a preoccuparsi.
- Ehm….Sta bene non preoccuparti…adesso non posso passartelo perché sta parlando con una persona. Ti faccio richiamare ok?  Scusa ma devo andare da Elsa.  Ci sentiamo presto. Ciao – la linea venne interrotta di nuovo.  Jules rimase a guardare il telefono senza parole, le aveva praticamente sbattuto il telefono in faccia!
Mentre il medico  curava il taglio che Tom  si era procurato  sulla fronte, cadendo  su una serie di sedie nella sala d’attesa, Chris lo guardò preoccupato.
- Mi vuoi spiegare cosa è successo? Perché non hai voluto parlare con Julienne? Mi scusi dottore, vorrei sapere perché il mio amico ha assunto questo  colorito verdognolo e non mi risponde da circa venti minuti…gli avete fatto dei test? Non avrà riportato dei danni spaccandosi la testa? – chiese rivolgendosi al medico, Tom continuava ad avere uno strano sguardo vitreo e non dava segni di essere in sé.
- Stia tranquillo, abbiamo eseguito tutti i test necessari, il Sig. Hiddleston non ha riportato danni cerebrali è solo sotto shock e per quanto riguarda il colorito…..penso che dipenda dalla forte nausea cui è soggetto. Vi lascio tranquilli, dopo aver visionato i risultati di tutte  le altre analisi, lo potrà accompagnare a casa. – rispose  pacato il giovane medico che uscì dalla stanza sorridendo lievemente.
- Tom….non vuoi parlare? Qualsiasi sia il problema, ti do una mano io. Dì qualcosa, accidenti!-
- Jules….. – mormorò Tom muovendo  appena le labbra.
- Vuoi parlare con lei? La chiamo?  Era preoccupata, se non le fai sapere come stai ci urla contro a tutte e due! – disse convinto Chris prendendo il cellulare, ma Tom lo fermò.
- No! Aspetta….- con grande fatica Tom sembrò riemergere dall’abisso in cui era caduto e iniziò a raccontare al suo amico le circostanze per cui, era crollato a terra come una sacco di patate.
Quando Tom ebbe finito di parlare era stravolto e il suo colorito era passato da un verdino salvia ad un marroncino rossastro tipo argilla. – H-…hai capito Chris? – mormorò tristemente, appoggiando la testa fasciata sul cuscino.
Chris non sapeva se ridere o arrabbiarsi con l’amico, ma decise di avere pietà di lui, sapendo che era vittima solo di un potente attacco di panico, ci era passato anche lui, alcuni mesi prima.
- Tom ti pongo due anzi tre domandine semplici e vorrei tre risposte concise e chiare: perché diavolo non le hai chiesto se  prendeva la pillola e secondo, se fosse incinta, le chiederesti di abortire? E terzo hai pensato all’eventualità che magari Jules  non lo vuole  un figlio? -  lo scrutò attentamente  mentre l’amico alzava lo sguardo su di lui incredulo.
- Ma sei pazzo??!! Non le chiederei mai di abortire!!  Dovrei uccidere mio figlio per un errore che ho commesso io?? Se Julienne è incinta, la sposerò e mio figlio nascerà e io lo crescerò!! – urlò furioso, omettendo di rispondere all’ultima domanda .
- Ben tornato! Mi sembrava che ti fossi bevuto  il cervello con quella botta che hai preso!!- esclamò soddisfatto Chris, dandogli una leggera pacca sulla schiena.
- Grazie….Quando abbiamo fatto l’amore, ho perso la testa……e non ho pensato….agli effetti collaterali…- ammise incredulo  e  sentendosi un idiota colossale.
Chris scoppiò a ridere e preso dall’entusiasmo lo abbracciò all’improvviso. – Congratulazioni socio! Sono contento per te!! Così non sarò l’unico a aver a che fare con pannolini, pappe, ruttini e rigurgiti!...Ti devo passare tutti i dvd che ci hanno consegnato al corso preparto! Sono terribili, ma almeno sai a  cosa vai incontro! –  gli disse convinto.
Davanti agli occhi di Tom passarono vaghi ricordi di Emma da piccola che piangeva in continuazione e di pannolini che emanavano  dei gas potenti pari al gas nervino, e di rigurgiti nauseabondi che puntualmente gli finivano addosso. Lo stomaco gli si rivoltò dalla nausea e tenendosi la testa dolorante dovette correre in bagno e dare di stomaco. La risata divertita di Chris lo urtò immensamente  e per vendicarsi dopo essersi ripreso gli lanciò addosso un asciugamano bagnato.
- Ehi che schifooo!! Ok ci do un taglio! Telefonale, quando le hai parlato vieni alla nursery, ti aspetto lì. Coraggio. – lo salutò con un gesto della mano uscendo dalla stanza.
- Chris aspetta…… ma……che le dico??? Scusa sai, ma prima di fare l’amore con te non ti ho chiesto se per caso prendevi la pillola?! No, perché io ero talmente arrapato che non ho pensato di procurarmi un diavolo di preservativo!!? Mi prenderà per un demente!!! – gli urlò dietro depresso,  Chris non gli rispose ma la risata dell’amico gli giunse chiara da dietro la porta, che carogna!
Facendosi coraggio prese il telefono e per qualche minuto continuò a fissare immobile il display: Julienne.  No, non poteva parlarle per telefono di una cosa così importante. In poco tempo era vestito e mentre chiamava Luke e gli spiegava brevemente cosa era successo, lo pregò di disdire tutti gli appuntamenti della giornata e di portargli la macchina.
- Luke vado da solo, non ti preoccupare, farò attenzione. – gli ripeté all’amico che non  aveva intenzione di lasciargli guidare l’auto.
- Non se ne parla neanche! Oh  sali in macchina come passeggiero  o torniamo in ospedale e parliamo con il medico! – gli disse risoluto. Senza perdere altro tempo salì in macchina  imbronciato.
Durante il viaggio spiegò anche a Luke cosa era successo e perché aveva tanta fretta di parlare con Jules.
- E se Jules non lo volesse un figlio? Ero sicuro che ti saresti  preso le tue responsabilità, ma devi essere pronto anche ad accettare la sua di opinione. – lo vide scuotere la testa come a scacciare un’eventualità del genere.

 Tom rifletté  sull’evoluzione del suo rapporto con Jules, da antagonisti ad amanti. Ripensò alle serate insieme, alle discussioni, alla carezze e i baci che avevano condiviso.  Non riusciva ancora a credere di essere stato così avventato, si era abbandonato al desiderio di lei senza pensare a null’altro e queste considerazioni gli chiarivano finalmente, fino a che punto era innamorato di Jules.  Un forte senso di angoscia gli serrava il cuore,  aveva già sentito di attrici che consideravano una gravidanza una disgrazia per la loro carriera  e addirittura sapeva di alcune che avevano risolto il “problema” in una clinica privata.
- Siamo arrivati. -  lo avvisò Luke, spegnendo l’auto.
Quando uscirono dall’auto videro spalancarsi la porta della casa e Jules correre verso di loro con Faster alle calcagna.
- Tom ! Cosa è successo? Hai avuto un incidente? Come stai?  - il suo sguardo preoccupato valse più di mille parole e l’uomo in silenzio l’abbracciò forte.
- Non è successo nulla, sono caduto da solo come un idiota! E  sono venuto a trovarti, perché mi mancavi. – le sussurrò tra i capelli.
Jules si girò verso Luke  - Almeno tu, dimmi la verità! Perché l’hai portato tu qui?  Perché non guidava lui, la sua  macchina?  Tom riconoscimi un minimo di buon senso, ti prego. –  Nel frattempo sopraggiunse anche Will chiaramente preoccupato e  invitò tutti ad entrare in casa.
- Ho bisogno di parlarti. Scusate. –  disse rivolgendosi ai due uomini, l’atteggiamento serio di Tom sorprese Jules, ma tranquillizzando suo padre con uno sguardo,  lo seguì in camera sua.
Dopo aver chiuso la porta dietro di sé, Tom guardò incerto la donna in silenzio. Jules lo prese per mano e lo fece sedere vicino a lei sul letto e lo baciò leggermente, sentiva che aveva bisogno del suo sostegno, riusciva a percepire la sua paura e l’angoscia.
- Qualsiasi cosa sia quello che ti tormenta, dimmela. Ti aiuterò in ogni modo possibile. –
- Ti devo parlare di una cosa molto importante, di cui non abbiamo mai parlato e….ti chiedo scusa se ti sembrerò confuso, incoerente, illogico…..ma fino a questa mattina non avevo realizzato ciò che è successo…….-  Jules lo ascoltava con attenzione ma continuava a non capire quale fosse il problema.
- Abbi pazienza ma dovresti arrivare al punto, non ti leggo nel pensiero ancora! Parla chiaro, mi stai facendo preoccupare! – Tom deglutì con difficoltà.
- Non ho preso precauzioni quando abbiamo fatto l’amore…….ero così  preso da te che….-  s’interruppe  incapace di continuare arrossendo lievemente.
- Fammi capire, sei corso fin qui, dopo esserti frantumato il cranio perché sei caduto a terra dallo spavento realizzando che poteva esserci la possibilità che io fossi incinta di tuo figlio, perché tu non hai preso delle precauzioni? –  esclamò basita cercando  di essere il più sintetica e chiara possibile.
- Ehm…si…..Detto così suona male e mi fai sembrare un demente invertebrato peggio di come mi sento in realtà! Questa mattina, mentre parlavo con te, ero così felice per la nascita della bambina, che quando ho realizzato la situazione….che non avevo…..e….mi sono guardato intorno e ovunque c’erano donne incinte che si lamentavano….e neonati urlanti e pannolini….e rigurgiti…..- s’interruppe senza fiato in preda al panico…..di nuovo.
Jules sorrise dolcemente e lo strinse a sé. – Calmati, sei un uomo meraviglioso e ti ringrazio di aver riconosciuto che ti faccio perdere la testa…..succede anche a me. Ma non devi preoccuparti, io prendo la pillola anticoncezionale da parecchio tempo a fini curativi, la uso per regolarizzare il ciclo e non è una cosa che confido a chiunque e se ti può consolare  devo ammettere che neanche io ho pensato molto….in quel momento..-
Tom si lasciò cadere sui cuscini con un sospiro di sollievo, stranamente una parte di sé era restia ad abbandonare l’immagine che si era creata nella sua mente di un bimbo con gli occhi azzurri che gli tendeva le manine paffute.
- Adesso vorrei farti io una domanda e vorrei che rispondessi sinceramente, se fossi stata incinta di tuo figlio, cosa avresti fatto? – gli chiese osservandolo attentamente.
- Ti avrei sposata e avrei accettato mio figlio, l’avrei visto nascere e sarebbe cresciuto con un padre accanto. – rispose convinto.
- Jules…..se tu fossi stata incinta cosa avresti fatto? – le pose la stessa domanda  aspettando la risposta con ansia.
- Avrei accettato mio figlio, l’avrei visto nascere e sarebbe cresciuto con tutto il mio amore. – ripeté le sue stesse parole con convinzione.
- Ehm….non mi avresti chiesto di sposarti? – le chiese incredulo.
- E perché mai??!! Se vuoi sposarmi “SOLO” perché sono rimasta incinta! Vorrei che il mio uomo,  mi amasse come donna e poi come madre di suo figlio….mi capisci?  -
- Questo non toglie che due persone possano essere dei bravi genitori anche se non si sposano a seguito della nascita di un bambino non programmato. -
-  Che bel pensiero….ma non pensi che anche il padre abbia dei diritti? Non pensi che vorrebbe stare vicino alla sua donna durante tutta la gravidanza…coccolarla e ringraziarla tutti i giorni del meraviglioso miracolo che custodisce in sé e accompagnarla alle visite e assistere alle ecografie e…magari anche al parto?  E in seguito vedere crescere suo figlio ogni giorno e aiutarlo con il suo sostegno in qualsiasi occasione? -  il suo tono era duro e si rendeva conto che stava esagerando, dopotutto non c’era nessun bambino in arrivo.
- Nessuno ha messo in discussione i diritti dei padri! Ma non pensi che una donna voglia essere amata per sé stessa prima di formare una famiglia? – rispose irritata.
- Saresti gelosa dell’amore del tuo uomo per  suo  figlio? – esclamò sbalordito.
- Sii serio e cresci!! Ti pare che ad una madre possa mai sfiorare il pensiero di far mancare qualcosa al proprio figlio, compreso l’amore del padre e il calore di una famiglia serena?!  Ma perché stiamo discutendo?  – concluse a voce alta.
- Scusa,  non avrei dovuto. Mi sono lasciato trasportare, io sono cresciuto cercando di compiacere mio padre per farmi amare ed accettare per quello che ero…che sono. – disse con  amarezza.
- Mi dispiace…. – lo abbracciò senza parlare, sentiva che Tom non era pronto a condividere il dolore che gli causava il suo rapporto con il padre.  Gli propose di andare in cerca di Will e Luke e  li trovarono  in cucina a ridere e scherzare mentre preparavano la cena.
- Ciao, ( Avete chiarito? Qual era il problema grave? Ok sintetizzo le domande… ) tutto bene? Spero abbiate fame, io e Luke ci siamo impegnati parecchio per fare la cena! – disse allegramente  Will, guardando di sottecchi sua figlia.
- Bravi! Tranquillo papà abbiamo una fame tremenda! – gli rispose schioccandogli un bacione sulla guancia.
Passarono una bella serata e quando i suoi ospiti decisero di ritornare a Londra per la notte, non volle insistere per farli dormire a casa sua. Sentiva che Tom aveva partecipato solo con una parte di sé stesso alla serata e che aveva bisogno di riflettere da solo e  forse ne aveva bisogno anche lei.
 
  
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