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Autore: Sherlocked_96    13/06/2014    7 recensioni
«Lei è interessante, incredibilmente interessante. E anche un po’ ignorante»
Sherlock si rialzò di scatto dal corpo dell’obitorio su cui era chino e si voltò verso il dottore.
«Ignorante? Io?»
«Esattamente»
«E in cosa sarei ignorante? Ho finora ritenuto di possedere la mente migliore che abbia mai visto»
«Questo senza dubbio, e per molti versi ha ragione. Tuttavia ci sono argomenti su cui lei non sa molto…»
«Se si riferisce a quella storia del sistema solare…»
«Oh, no no no. Anche perché dopo che gliel’ho fatto notare si è documentato. Quello di cui parlo io è una cosa che non può studiare sui libri»
«Ovvero?»
«L’amore. I sentimenti, Holmes»
Genere: Generale, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’ignoranza di Sherlock Holmes

Non si era mai definito un uomo burbero. Erano in molti a chiamarlo così, come anche psicopatico, sociopatico, insopportabile e varianti sul tema, ma lui non amava apostrofarsi in nessuno dei modi. Anzi, per molto tempo in realtà non trovò un aggettivo che lo descrivesse. Finché non arrivò lui, che riuscì a cambiare tutto.
«Lei è particolare, sa, signor Holmes?»
«Particolare in senso negativo, presumo, Watson»
«Ma niente affatto! Lei è interessante, incredibilmente interessante. E anche un po’ ignorante»
Allora Sherlock si rialzò di scatto dal corpo dell’obitorio su cui era chino e si voltò verso il dottore.
«Ignorante? Io?»
«Esattamente» Watson si arricciò i baffi compiaciuto.
«E in cosa sarei ignorante? Ho finora ritenuto di possedere la mente migliore che abbia mai visto»
«Questo senza dubbio, e per molti versi ha ragione. Tuttavia ci sono argomenti su cui lei non sa molto…»
«Se si riferisce a quella storia del sistema solare…»
«Oh, no no no. Anche perché dopo che gliel’ho fatto notare si è documentato. Quello di cui parlo io è una cosa che non può studiare sui libri»
«Ovvero?»
«L’amore. I sentimenti, Holmes. Più la guardo, più mi sembra un uomo incapace di provare emozioni»
«Per molto tempo ho ritenuto che i sentimenti fossero un difetto chimico» Sherlock si chinò nuovamente sul cadavere dell’obitorio «Ma quello che dice è inesatto. Provo emozioni, io ho lei, Watson»
Il dottore sbatté le palpebre un paio di volte.
«Sono onorato che mi consideri importante e ritengo che lei sia il migliore amico che io abbia mai avuto, ma io intendevo una persona da amare, una moglie con cui convivere»
«Non stiamo forse convivendo?»
«Suvvia, non credo che rimarremo per tutta la vita coinquilini al 221B di Baker Street»
«E perché no?» Sherlock aveva nuovamente alzato la testa e Watson cercò una posizione più comoda sulla sedia.
«Perché credo che mi sposerò, prima o poi. E non voglio lasciarla qui da solo, senza moglie né amici»
«Ha forse conosciuto qualcuna?»
«No, ma…»
«Allora le sue sono solo supposizioni, non vedo perché non potremmo continuare a convivere. O forse non gradisce più la mia presenza?»
«Ma no! Le ho spiegato che lei è una delle persone a cui tengo di più, ed è proprio per questo che mi preoccupo per lei. Prenda moglie, conosca gente nuova»
«Non ho interessere a conoscere proprio nessuno, grazie, mi trovo bene così e se lei invece non ha più gusto ad abitare qui, quella è la porta, e può anche evitare di prendere la mia pipa come suo solito, uscendo!»
Il dottore non fece neanche in tempo a rispondere, che Holmes sbatté con forza l’uscio della sua stanza.
Non immaginava che sarebbe riuscito a farlo arrabbiare.
Con cautela, si avvicinò alla porta chiusa. Bussò piano, un paio di volte.
«Cosa c’è?» arrivò dopo qualche secondo la voce provata attutita dai muri.
«Holmes, non intendevo offenderla, mi dispiace. Apra la porta, la prego» da dentro, nessuna risposta «Sherlock, per favore»
L’uscio si aprì lentamente con un cigolio e la figura alta del detective apparve oltre la soglia, con una smorfia rassegnata in volto.
«Non so cosa mi prende, Watson; credo di star male, non mi ero mai sentito così prima. Forse dovrei andare all’ospedale»
Il dottore esitò. Osservò quegli occhi azzurri indecifrabili, quei capelli neri spettinati, e allora capì.
«Non deve andare all’ospedale. Del resto, io sono un medico, e credo di aver capito ciò che le sta succedendo»
Sherlock fissò il suo sguardo in quello dell’altro, in un muto invito a spiegarsi.
«Lei è innamorato»
Il detective inarcò le sopracciglia.
«Non è vero»
«Purtroppo lo è»
«E di chi? Non conosco nessuna donna per cui potrei anche vagamente provare interesse»
«Di me»
Per la prima volta da quando lo conosceva, Watson vide Holmes stupito per qualcosa che non aveva previsto.
«Ma cos… no, no, non è assolutamente possibile» biascicò scuotendo il capo.
«Questo in effetti sta a lei deciderlo, ma non la vedo convinto. Del resto è lei che mi ha insegnato a dedurre»
Sherlock schiuse le labbra e vagò con lo sguardo per la stanza, come a cercare un indizio che gli era sfuggito.
«Se fosse vero, lei se ne andrebbe» disse poi piano.
«Non è detto, magari potrei ricambiarla. Le avevo spiegato la sua ignoranza in queste faccende»
«Quindi…» la voce di Holmes tremava «intende… sta dicendo effettivamente che…»
«Sì, se lo accettasse, potrei amarla»
E, finalmente, qualcosa si ruppe in Sherlock Holmes: il muro da lui stesso alzato attorno a sé, che l’aveva sempre separato dal resto del mondo.
Si appoggiò alla parete col gomito, con la mano a coprirgli la bocca e lo sguardo perso nel vuoto. Poteva quasi sentire i battiti cardiaci pulsargli nelle orecchie.
«Dopo anni di duro lavoro, è riuscito a dedurne una giusta, Watson»


NOTE DELL’AUTRICE
Salve a tutti, grazie a chi è riuscito a leggere questo delirio da stress da pre-esami!
Io ho sempre adorato Doyle, ho letto tutti i suoi romanzi/racconti e ho visto quasi tutti gli adattamenti cinematografici (amo particolarmente Granada Holmes e quello della BBC) e quindi so che la Holmes/Watson non è molto apprezzata, ma io, non so perché, li vedo dannatamente bene insieme.
Be’, se vi è piaciuta, fatemelo sapere con una recensioncina, sono apprezzati anche critiche e consigli assortiti; grazie in anticipo a coloro che recensiranno!
Niente, non vi tedio più, torno a studiare.

  
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