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Autore: Floryana    16/06/2014    4 recensioni
Io sono ShiroYasha. Io sono un demone asceso dagli inferi. Io sono un mostro sanguinario che ha tolto la vita a molti. Io sono colui che vive all'ombra della morte. Nessuno si preoccuperà se muoio. Nessuno si preoccuperà se vivo. Nessuno si accorgerà che esisto. Io non temo la morte. Io non temo il giudizio delle divinità. Io credo solo nel mio bushido perché io sono un samurai…o no?
Genere: Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gintoki Sakata, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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PROLOGO


 
Io sono Shiroyasha. Io sono un demone asceso dagli inferi. Io sono un mostro sanguinario che ha tolto la vita a molti. Io sono colui che vive all’ombra della morte. Nessuno si preoccuperà se muoio. Nessuno si preoccuperà se vivo. Nessuno si accorgerà che esisto. Io non temo la morte. Io non temo il giudizio delle divinità. Io credo solo nel mio bushido perché io sono un samurai…o no?  
Gintoki se ne stava supino a terra, immerso in una pozza di sangue; il bianco yukata sporco di rosso. Di un rosso intenso che fuoriusciva da una ferita al centro dell’addome.    
Provò a muoversi, ma una fitta di dolore gli attraversò tutto il corpo e una smorfia gli si dipinse sul volto.
Provò ad alzare la testa, ma questa gli faceva troppo male; rivoli di sangue gli sporcavano il viso e i capelli… i suoi capelli, sempre così ribelli, sempre così bianchi; ora erano sporchi di sangue, del suo o di qualcun altro?
Non se lo ricordava.
Ci pensò un po’.
Niente. Buio totale.
Provò a fare una breve conta delle ferite.
Solo allora si accorse che stringeva convulsamente con la mano destra la sua fidata bokutou, o, per meglio dire, ciò che ne rimaneva: era rotta in tanti pezzi, sparpagliati vicino a lui.
Allentò la presa e provò a guardarsi intorno.
Il sangue negli occhi gli impediva di avere una visione chiara dell’ambiente circostante.
Girò la testa di lato e aprì gli occhi: vide una parete di roccia con ai piedi qualche cespuglio scarno.
Spostò di nuovo la testa e questa volta vide un manto stellato; non c’era la luna, c’erano solo le stelle che con la loro luce illuminavano la volta notturna. Era una visione stupenda, piacevole, dolce…
Ad un tratto vide vicino a se una donna che guardava anch’ella le stelle. Era forse un angelo? Un miracolo?  Un’allucinazione?
Perché aveva come l’impressione di conoscerla?
Una strana malinconia si impossessò del suo cuore. L’aveva già vista da qualche parte ma non ricordava dove.
Ecco, ora si era voltata verso di lui e lo stava guardando. Sorrideva. Era bellissima. Aveva i capelli marroni raccolti in un elegante chignon con alcune ciocche che le ricadevano ai lati del viso. Indossava un leggero kimono azzurro con un obi del medesimo colore. Continuava a sorridergli; provò a parlarle, ma le parole si rifiutarono di uscirgli dalla bocca.
Ora la donna era scomparsa e Gin si ritrovò di nuovo da solo. Sospirò e solo quest’azione gli procurò una fitta lancinante all’addome.
Come era finito in questa situazione? Contro chi aveva combattuto e perché? Ma soprattutto, dov’erano quei due ragazzini che stavano sempre con lui? Com’è che si chiamavano? Shinichi e Gura… o era Shimpachi e Zura?
Non se lo ricordava.
Continuò a guadare per qualche istante ancora il cielo, poi lo investì una stanchezza improvvisa. Lottò con tutte le sue forze per non soccombere a Morfeo poiché sapeva che non avrebbe mai più riaperto gli occhi, ma alla fine quest’ultimo ebbe la meglio ed egli lentamente chiuse le palpebre.
Nel buio più totale gli si ammassarono le immagini di persone che aveva conosciuto in vita, avvenimenti, scene di combattimenti… allora era vero, quando si muore ti passa tutta la vita davanti!
Un leggero sorriso gli increspò le labbra; a quanto pare sarebbe stata una morte davvero molto lunga.
E così si abbandonò al triste vortice dei ricordi e poi… il silenzio.



Allora, comincio col dire che questa è la prima storia in assoluto che pubblico. Sono emozionata e non so cosa scrivere xD
L'unica cosa che mi viene in mente è, vi prego lettori, commentate questa storia e, se qualcosa non vi è piaciuto, criticatela affinchè possa migliorare.
Forse, come prima storia, avrei dovuto scriverne una più facile che trattase temi meno complessi, ma non ci posso fare niente. E' un'idea che mi passa per la testa da un pò di tempo e sentivo l'impulso di scriverla e, perchè no, farla leggere a qualcuno (perchè non mi aspetto che tanti leggano questo obbrobrio e, per quei pochi coraggiosi, arrivare alla fine di questo piccolo capitolo senza sbruffare e/o imprecare).
Ad ogni modo, ci tengo veramente tanto che qualcuno possa passare per caso su questo fandom (scritto giusto?) e fermarsi a leggere fino alla fine questo capitolo e, perchè no, anche lasciare un piccolo commentino che mi faccia capire:
1- la storia fa schifo ed è meglio se interrompo;
2- è piuttosto apprezzabile, vediamo come continua;
3- è bella!
Ok, credo che sia tempo di intorrompere i miei pensieri o qui finisce che continuo fino a mattina
Saluti, Floryana :)
                                
  
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