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Autore: Jamin_a    18/06/2014    0 recensioni
Charles era abituato a vedere la sua stanza in quello stato, non si curava più della casa da tempo, non si curava più di nulla da tempo. Nulla aveva avuto più la sua importanza, il suo motivo di essere, dopo che era rimasto solo, dopo Cuba, dopo aver perso tutto quanto. Eppure quella mattina c’era qualcosa di diverso.
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Riflessioni di Charles la mattina dopo gli avvenimenti di DOFP
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Charles Xavier/Professor X
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prima storia qui (prima storia dopo un lungo periodo di pausa da storie D: spero di non essere arrugginita) C: ma amo troppo Charles per non scrivere nulla su di lui.
Spero mi facciate avere il vostro parere con una recensione , ci tengo tanto (: 
buona lettura
tenete botta

Charles si svegliò a causa della luce del sole che entrava prepotente da una fessura tra le tende malamente chiuse e andava a posarsi indesiderata proprio all’altezza del suo cuscino. Un forte odore di whiskey proveniva dal bicchiere abbandonato da due giorni sul comodino e dei piccoli granelli di polvere svolazzavano nell’aria.  Alcuni vestiti malamente abbandonati sulla sedia da settimane e le carte sulla scrivania sporche di inchiostro a causa di una boccetta rovesciata davano l’idea della noncuranza che l’uomo aveva per le sue cose. Charles era abituato a vedere la sua stanza in quello stato, non si curava più della casa da tempo, non si curava più di nulla da tempo. Nulla aveva avuto più la sua importanza, il suo motivo di essere, dopo che era rimasto solo, dopo Cuba, dopo aver perso tutto quanto.
Eppure quella mattina c’era qualcosa di diverso. Istintivamente Charles fece per alzarsi a chiudere le tende quando si scoprì incapace di farlo. La sensibilità all’altezza delle gambe era sparita del tutto, l’effetto farmaco che Hank aveva scoperto era completamente finito e poteva sentire chiaramente la mente del suo unico amico cercare disperatamente di capire e metabolizzare i recenti avvenimenti. Se solo fosse stato due giorni fa si sarebbe messo a frugare con urgenza disperata nel primo cassetto del suo comodino, fino a trovare una siringa e un laccio emostatico che avrebbero alleviato il suo dolore, zittendo finalmente le voci nella sua testa.
Ma tutto era diverso rispetto a due giorni fa.
Due giorni fa era arrivato a casa Xavier uno strano tizio dicendogli di venire dal futuro, e lui ovviamente gli aveva riso in faccia, non poteva immaginare tutto questo.
Charles chiuse gli occhi e respiro profondamente.
Cerco di ripassare mentalmente gli avvenimenti accaduti nelle precedenti trentasei ore.
L’arrivo di Logan, il suo iniziale rifiuto, la preparazione del piano e il coinvolgimento di Pietro, la liberazione di Erik, Erik. We are brothers, you and I, gli aveva detto a Cuba, fratelli, e poi si era portato via tutto.
L’abbandono di Erik a Cuba era stato insopportabile, la sua rabbia nei confronti dell’amico era enorme. You took the thing that meant most to me…You abandoned me! You took her away and you abandoned me!
Lo aveva lasciato solo col suo dolore e si era portato via tutto, si era portato via le sue gambe, si era portato via i suoi allievi, si era portato via la sua fiducia, si era portato via lei. Raven gli mancava maledettamente, erano cresciuti insieme, le aveva promesso di proteggerla e invece di farlo l’aveva lasciata andare, aveva promesso di proteggerli tutti. We were supposed to protect them. Il suo fallimento a Cuba l’aveva delusa. Aveva deluso tutti quanti. E aveva mollato.
Eppure, nonostante tutto, alla Casa Bianca era stato in grado di lasciarli andare via ancora, sapendo che questa volta tutto si sarebbe aggiustato.
Qualcosa dentro di lui era cambiato, possedeva una nuova consapevolezza.
Qualcosa dentro di lui gli dava la consapevolezza di non essere solo.
Lui aveva visto. Look for your future. Aveva visto che anche durante una guerra terribile, che fortunatamente erano riusciti a scongiurare, presto o tardi le cose si sarebbero aggiustate.
Nel futuro che Logan gli aveva che raccontato, che aveva visto, lui ed Erik erano insieme, fianco a fianco, all of together, protecting each other.
E poi c’erano gli X-men, tempesta, Jean, Scott… si ripeteva i nomi in testa per non dimenticarli, li avrebbe riuniti tutti, ne era certo.
Charles aveva recuperato la sua fiducia, nelle persone, nel domani, in se stesso. You still believe? Sentì di credere ancora in tutti i suoi ideali che solo due giorni fa gli sembravano così inutili insensati. Aveva visto se stesso credere cinquant’anni dopo durante una guerra invincibile perchè non avrebbe dovuto credere adesso?
Cominciava già a immaginarsi a cercare gli studenti con Cerebro e vedere di nuovo la scuola riempita,doveva trovare gli insegnanti, programmare dove mettere le aule, sistemare le pratiche burocratiche, doveva incominciare subito.

Hank!” Chiamò mentalmente l’amico per farsi aiutare a raggiungere la sua sedia, avevano mille cose da fare.
Hank sobblazò, non era più abituato, ma fu felice di sentire di nuovo la voce di Charles nella sua testa.
Corse velocemente verso la camera del telepate e non appena varcò la soglia dal sorriso di Charles capì: il Professor X era tornato.
 
  
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