Organizzazione d'amore
Umi abbassò
l’arco e lo appoggiò a terra insieme alle
frecce. Si rizzò e si deterse la fronte sudata con un
fazzoletto. La coda di
capelli neri le oscillava dietro il viso accaldato. Alzò lo
sguardo e vide il
cielo farsi rossastro.
“Sono rimasta
fino a tardi anche oggi” sussurrò.
Abbassò lo
sguardo e si osservò i piedi. Sentì la porta
aprirsi e si girò. Vide Honoka
saltellare verso di lei e sbuffò.
“Lo sai che non
dovresti disturbarmi prima della gara”
brontolò. Ticchettò sulla fronte
dell’altra e sospirò.
“Inoltre stai di
nuovo ingrassando. Dovresti imparare la
disciplina, lo sai” la rimproverò. Honoka
socchiuse gli occhi e ridacchiò. Si
strinse il laccio che le teneva sollevata la ciocca color caramello.
Saltellò
sul posto e indietreggiò.
“Una volta mi
hai detto che doveva essere egoista. Ed oggi
mangiando il mio pane ho finalmente capito cosa devo fare!”
annuncio. Umi
incrociò le braccia e sbatté le ciglia.
“In
realtà era solo per …”
brontolò. Honoka saltò, le mise
le mani sulle spalle e la tirò a sé. La
baciò e Umi sgranò gli occhi, il viso
le divenne rosso-violaceo. L’amica si staccò e la
giovane ansimò.
“Honoka!”
strillò.
“Io amo il mare,
Umichan. Ed amo anche te. Perciò da egoista
ho deciso che stiamo insieme. Non voglio diplomarmi senza aver
realizzato tutti
i miei sogni” annunciò. Umi abbassò lo
sguardo e sorrise.
-Ti amo anche io-
pensò.
“Beh una
relazione è una cosa complicata. Perciò
vedrò di
farla funzionare io, che se aspettiamo che sai organizzare tu,
è finita”
promise. Le iridi azzurre di Honoka brillarono diventando di un colore
più
terso.
“Sì,
Umichan” rispose.