“Ma sei proprio sicura?” Il dottore la guardò senza convinzione. “Guarda che poi ci vorranno tempo e soldi se cambierai idea.”
Bonnie annuì sicura. Era ciò che voleva e l’opinione del medico non le interessava, non spettava a lui decidere se quel cambiamento le sarebbe stato bene.
Si raddrizzò sul lettino scomodo. “Sono sicura, procediamo.”
Il medico, sospirando per imporsi di essere paziente, si preparò per eseguire l’intervento, i suoi strumenti erano già pronti al suo fianco.
“Fermi tutti!”
La voce che impedì al dentista di proseguire era quella di Matt, che era apparso all’improvviso nella stanza con aria trafelata.
“Vattene, Matt. Non sono affari tuoi.”
Bonnie gli lanciò un’occhiata infastidita e si distese di nuovo.
“Ma sei impazzita? Come ha potuto Meredith lasciarti venire a fare questa stupidaggine?!” chiese imbestialito.
“Quello che faccio con il mio corpo non deve interessarvi” fu la sua secca risposta.
Il dottore si schiarì la gola per ricordare ai due della sua presenza ma nessuno sembrò badargli.
“Non puoi farti affilare i canini solo per somigliare a Damon, tu non sei un vampiro!”
Il dentista capì che per quel giorno non avrebbe affilato i denti di nessuno. Si tolse la mascherina ed uscì dalla stanza, lasciando che i suoi giovani e chiassosi ospiti sbrigassero da soli la faccenda.
 
 

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AN:

Questa storia partecipa all'iniziativa dello Pseudopolis Yard, che festaggia il suo compleanno con un fantastico contest.