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Autore: Mirandolina    20/06/2014    3 recensioni
Seguito de "il piccolo di casa"
Continuano i monologhi del più tenero dei Castle che commenta il mondo a modo suo.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kate Beckett, Nuovo personaggio, Richard Castle
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
- Questa storia fa parte della serie 'L'amore è nell'aria'
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Il piccolo di casa racconta...
 
 
 
 
 

Ehilà!
Che piacere rivedervi, vi stavo proprio pensando!
Come state?

..Io?
Io sono sempre io.
John Andrew Castle,
sempre  piccolo, carino e...piuttosto stanco.
Anzi, mi correggo: sono decisamente stanco.
È una vitaccia la mia.

Sul serio, vorrei vedere voi al mio posto.

Non sono nato nemmeno da un anno e già ho una gran quantità di cose da tenere a mente ogni giorno: piangere quando il pannolino è sporco, non inciampare nei tuoi stessi piedi, non mettere le dita nel naso davanti alla nonna...
Non posso nemmeno prendere appunti...appena ho qualche minuto libero devo assolutamente  imparare a scrivere (ironia della sorte, un’altra cosa da ricordare!).

Poi, in aggiunta ai miei numerosissimi impegni giornalieri, ho fatto qualche progettino per conto mio:

1) ho deciso che voglio un fratello, meglio se gemello, perché sono stufo di giocare da solo. È una tale noia!  
Per passare il tempo, certe volte mi metto davanti allo specchio e faccio una gara “a chi ride prima”. 
L’unica cosa positiva è che, comunque vada, vinco io.
 
2) In un prossimo futuro, diciamo da qui a sette anni, ho intenzione di contattare una buona agenzia immobiliare.

Non ridete, sono serio.

La casa in cui vivo non è pensata per le esigenze di un bimbo come me,(scaffali troppo alti, mobili fuori misura e il persistente problema dei cassetti di cui già vi ho parlato) perciò sto pensando di trasferirmi in uno spazio più piccolo, magari come il posto in cui stavo prima. Era un monolocale molto accogliente e lì dentro non mi mancava nulla ma ci sono rimasto solo per pochi mesi perché alla fine era diventato un po’ troppo stretto per i miei gusti.
 
3) Voglio  essere “un vero uomo”! Anche se non ho la minima idea di che cosa significhi.
Quando papà ha visto come lo avevo aiutato con i suoi libri si è commosso tanto che la mamma gli  ha detto: “un vero uomo  non strilla come una ragazzina!”.
Dunque Immagino di dover partire da qui.

A proposito di questo, ho giusto da raccontarvi una storia che comincia con un bell’urlo...
 
 
***
 
-Aaaaaah!!!-

*Eh, eh...*

-Castle! Che cosa..?!-  la mamma si era precipitata subito da papà e ci aveva trovato in salotto, lui sul divano ed io comodo comodo sul mio girello.
Ricordo bene quel pomeriggio, pioveva a dirotto ed io avevo trovato un nuovo passatempo per tenermi occupato.

-Non lo vuole dire!!!-  
-Chi? Cos’è successo?-
-Kate, a John non importa che io sia felice!-

*Ma che dici? Ci stiamo divertendo da matti! Io dico la parola d’ordine e tu fai le facce buffe!*

-Andiamo, campione, ce la puoi fare. Devi solo dire “papà”!-
-Dadà!-
-No, non “dadà”. Ripeti: “pa-pà”.-
-Da-dà!-
-“Paaaa...”-
-Daaaa...-
-Basta, io ci rinuncio..-

Più papà si disperava più la mamma si divertiva. Ne sono certo, lo vidi in quegli occhietti sadici quando mi prese in braccio.

-Perché non provi con “Richard”, magari gli piace di più..-
-Ah-ah! Davvero spiritosa. Non pensare di essere la sua preferita solo perché sa dire benissimo..-
-MAMMA!!!!!-
-..appunto...-
-Avanti Castle, non te la prendere, “dadà” è sempre meglio di niente.-
-Tu. Sei. Crudele. Eri così crudele quando ti ho sposato?-
-Anche di più. La maternità mi ha addolcito.-
-Forse è da te che ne ha preso nostro figlio... davvero, comincio quasi a pensare che lo faccia apposta.-
- Castle, è incredibile...-
-Lo so!-
-...che tu riesca ad essere più infantile di lui!-
 
*Ehi, andiamoci piano con le parole, ok?
 Qualcuno potrebbe offendersi a sentirvi dire certe cose.
La butto lì, qualcuno di corporatura molto minuta e con un animo molto sensibile...*

 
-Guarda, l’hai fatto piangere!-
-Io? Io non ho fatto niente! Lo stai tenendo tu!-
 
-...andiamo, Castle,
non ti fissare su questi dettagli inutili! Comunque stavo pensando che dovrei prendere uno o  due giorni di ferie e stare un po’ di più col bambino. È troppo nervoso in questo periodo.-
 
*Non può essere.
 Può essere?
Io e la mamma da soli.. veramente?
Evviva!! Ci divertiremo un mondo, vedrai! Ci butteremo sul divano, mangeremo schifezze e guarderemo Ophra in tv!*
 
-Ehi, il piccolo Attila sembra essere d’accordo. Non piangi più, eh?-
 
*Che fai sfotti? Guarda che posso ricominciare quando voglio.*
 
-Aaaah e adesso che ho detto?-
-Castle  guarda che ore sono, è logico che pianga, deve ancora prendere il latte.-
 
*Oh, non ho fame, grazie. Non so se ve l’ha detto, ma la nonna mi ha dato il mio biberon prima di uscire, nemmeno mezz’ora fa.*
 
-Prepariamo il latte al mio ometto?-
 
*Ripeto: no, grazie. Come se avessi accettato.*
 
-Che dici, Rick, metto dentro anche dei biscotti?-
 
*Cos’è, uno scherzo?*
 
-Magari due.-
 
*Magari no! Ma siete sordi?*
 
-Kate, il bambino si sta agitando, sbrigati!-
 
 
***
 
 
Volete sapere come è andata?

Ho pianto, il latte è finito metà per terra e metà nel lavandino, mamma ha deciso che avrebbe preso un’intera settimana di ferie perché se comincio a non mangiare si preoccupa, nel frattempo io, stanco morto, mi sono addormentato ma con tutto quel parlare di cibo mi sono svegliato in piena notte con un gran appetito, a quel punto ho pianto (ancora) e alla fine ho bevuto il latte tanto amato dai miei genitori.
 
Tutto ciò a dimostrazione del fatto che, come chiunque, mangio quando ho fame.
 
Se questi zucconi mi ascoltassero ogni tanto...
Devo ammettere che stargli dietro è stressante. Però è così che funziona in una famiglia, giusto?
Loro non possono fare a meno di me.
Dico, mi avete visto?
 

Sono fantastico!
 
 
 
 





Note di una Mirandolina:

Aiutatemi, non riesco a tenere a bada John!! xD
Sarà che durante i periodi d’esame ho più che mai bisogno di allegria :P
Spero di avervi fatto divertire :)
Un bacio!
 

 
  
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