Once Upon a Time ...
Il ragazzo
e la rosa
C'era
una volta una bellissima
principessa di nome Elena.
Un giorno, mentre si aggirava per il suo poderoso regno ,
notò un ragazzo
dall'aspetto intrigante, quasi misterioso.
Il suo portamento era degno di un principe ma, poiché i suoi vestiti erano
umili,la giovane pensò
che si trattasse del figlio di un contadino.
Se si fosse avvicinata a lui, sicuramente qualcuno glielo avrebbe
riferito a
suo padre, quindi , saggiamente, la fanciulla si premurò di
stare alla larga da
quell’uomo affascinante.
Nonostante si fosse ripromessa che non si sarebbe avvicinata al
ragazzo, ogni
mattina, dopo essersi lavata e vestita, si affacciava alla finestra
oppure
faceva delle lunghe passeggiate in giardino, giusto per ammirare la
bellezza
del giovane, mentre sistemava il giardino imperiale e gettava semi di
ogni tipo
qua e la sul terreno. Lo guardava mentre si prendeva cura delle piante,
quasi
fossero suoi pargoletti.
Lo scrutava in silenzio ogni qual volta si avvicinasse alle rose rosse
e quando
ne sfiorava una,
Elena desiderava
diventare quella rosa per poter essere accarezzata da quelle mani
affusolate.
Quando quel pensiero però le sfiorava la mente, cercava
subito di ricacciarlo
via, ricordandosi di essere una principessa: le principesse non posso
fare dei
sogni ad occhi aperti su di uno sconosciuto e per giunta di una classe
sociale
per niente simile alla sua.
Una sera, dopo essersi coricata nel suo caldo letto, la giovane
sentì un rumore
provenire dalla sua finestra. Qualcuno stava bussando delicatamente sul
vetro.
Subito Elena si allarmò ed il suo primo pensiero fu quello
di andare ad avvertire
una delle sue fidate ancelle.
Poi, però, si fece coraggio e presa dalla
curiosità spiò al di fuori della
finestra, notando che, con sua grande sorpresa, al
di fuori di essa vi fosse il ragazzo
misterioso.
Com’è possibile?
Siamo al secondo piano e non ci sono cime su
cui arrampicarsi.
Sicuramente sto sognando.
Pensò, convinta di essere la protagonista di uno dei suoi
tanti sogni in cui
aveva previsto l’incontro tra lei e il giovane contadino da
gli occhi color del
ghiaccio.
Così, Elena
spalancò la finestra con un
sorriso sulle labbra e fece segno al ragazzo di entrare, il quale la
guardava
quasi divertito.
L’uomo non si mosse e spiegò alla ragazza che, se
le sue intenzioni erano
quelle di farlo entrare, lei avrebbe dovuto invitarlo.
Abbastanza stranita Elena gli disse che lo avrebbe invitato solo se lui
le
avesse spiegato il motivo per cui doveva ricorrere a tale sotterfugio
per fare
in modo che egli avesse accesso alle sue stanze.
Lui la prese abbastanza per le lunghe, gesticolando e facendo delle
espressioni
che avevano tanto divertito la principessina.
Alla fine le aveva
confessato di aver
notato il suo sguardo ogni qual volta lavorava nel giardino imperiale.
La
giovane arrossì, non pensava che se ne fosse accorto. Era
stata molto prudente
nelle sue imprese di spionaggio, se
così si potevano chiamare. Per un attimo si
spaventò pensando che oltre lui,
anche qualcuno della servitù avesse assistito alla scena.
Non espresse però i
suoi pensieri ad alta volta voce ricordandosi che quello fosse solo un
sogno e
non, purtroppo, la
realtà.
Dopo qualche istante di esitazione, il ragazzo le disse che era un
essere
speciale, inumano.
Era un, cosiddetto , freddo. Un vampiro. Il suo nemico per natura.
E come in ogni legenda che si rispetti, i vampiri dovevano essere
sempre invitati
ad entrare in una stanza o abitazione o quel che sia.
Elena spalancò i suoi grandi occhi color cioccolato ed il
suo cuore prese a
battere insistentemente. Nonostante la paura che la stava possedendo,
sempre
convinta di trovarsi in un sogno, decise che non le importava quale
fosse la
sua vera natura. Dopo alcuni istanti, lo invitò ad entrare.
Quella notte però si rese conto che il ragazzo si trovava
realmente nella sua
stanza e che quello era tutt’altro che un sogno.
Ogni sera Damon, il ragazzo che aveva suscitato così tanta
curiosità nella
giovane principessa, entrava nelle sue stanze e conversava con lei fino
a tarda
notte.
Col passare del tempo i due si avvicinarono sempre di più,
fino a quando una
notte, mentre parlavano di fiori, la passione del ragazzo, lui la prese
in
braccio e saltò fuori dalla finestra. Percorse il viale
principale del palazzo
e finalmente arrivò ad una serra
fatta
esclusivamente di rose.
Le spiegò che quel posto era stato creato interamente da
lui, ispirato dalla
bellezza della giovane.
A quel punto le porse una maestosa rosa nera.
Entrambi emozionati da quel magico momento si baciarono promettendosi
amore
eterno.
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Il
giorno seguente Elena fu convocata da
suo padre, il quale, con pochissimo tatto, le confessò che
fin dalla sua
nascita era stata promessa ad un nobile principe che risiedeva nei
pressi del
palazzo. La loro unione avrebbe messo fine alle continue guerre tra le
due
famiglie.
La ragazza corse subito in lacrime nelle sue stanze e la sera, quando
Damon
tornò a trovarla, lei non aprì la finestra e
senza dargli alcuna spiegazione
gli revocò l’invito.
Dopo quel giorno non lo vide più.
La mattina delle nozze, con ancora gli occhi azzurri del suo amato per
la
mente, Elena si lasciò preparare in silenzio dalle sue
ancelle e, dopo aver
messo il velo sulla sua testa, entrò in chiesa con gli occhi
rivolti al
pavimento, accompagnata da una tristissima quanto malinconica marcia
nuziale.
Non aveva ancora conosciuto il suo promesso poiché sapeva
che non sarebbe
servito a niente.
Quello era solo un matrimonio di convenienza e nient’altro
per lei.
Camminò lungo la navata e, sempre con lo sguardo rivolto
verso il basso,
ascoltò la messa in silenzio.
Arrivato il momento del si , lei
acconsentì con poco entusiasmo a quell’unione,
mentre il principe al suo fianco
le stringeva la mano sinistra quasi come a darle forza.
Quella stretta, dovette ammetterlo, era rassicurante, ma nonostante
ciò i suoi
pensieri rimasero legati al volto del suo vero amore.
A un tratto la voce del prete nominò una parola che le fece
alzare subito lo
sguardo.
Damon. Aveva
chiesto a Damon Salvatore di amarla
e di onorarla per tutta la vita.
I suoi occhi incontrarono quelli del suo amato ed il suo cuore esplose
dalla
gioia.
Damon le sorrise e con tanta soddisfazione per via della sua reazione,
rispose
che sarebbe rimasto al suo fianco per tutta
l’eternità.
Il prete però, insoddisfatto di quella risposa, gli disse
che un semplice si sarebbe bastato.
Così il principe prese entrambe le mani della ragazza ed
incrociò le loro dita.
Le alzò verso il suo viso e ne baciò ogni singola
nocca; solo quando arrivò
all’ultima disse il fatidico si.
Quello che gli avrebbe fatti restare insieme per tutto il resto della
loro vita
o meglio, per l’eternità.
E dopo essersi scambiati un bacio che
sapeva di rose, si diressero fuori dalla chiesa, circondati
dagli applausi
e accompagnati dal loro immenso amore.
E come ogni storia d’amore che si rispetti, naturalmente
anche loro ebbero il
loro:
E vissero
per sempre felici e contenti.