Sono le 17,58. Mancano pochi minuti all'inizio della conferenza Nintendo in questo E3 2014.
Nella platea si sente mormorare di tutto: gente che si chiede se annunceranno una nuova console, gente che spera di vedere una nuova IP, altri ancora che aspettano soltanto un nuovo gioco dell'idraulico baffuto più famoso di sempre.
Io no. Io aspetto altro. Qualcosa che voglio vedere da anni ormai. Qualcosa che voglio GIOCARE da anni ormai.
Passano i minuti, sono ormai le 18,02. Due minuti in ritardo sulla data di inizio, ma stava succedendo qualcosa...
Si spengono le luci.
Il brusio che era presente nella sala pochi istanti prima si è trasformato in un silenzio tombale, tutti ad aspettare quello che la grande N ci stava per presentare.
Nel buio sento una risata, spettrale, quasi distorta. E' strano come una semplice risata riesca a mettermi una tale inquietudine da stringere il mio quadernetto con tutta la forza che ho in corpo.
Di nuovo quella risata. Di nuovo sentii un brivido attraversarmi la schiena ma, questa volta, la trovai quasi familiare.
Dopo pochi istanti partì una strana musica, composta da poche note, suono metallico.
Era lei.
Un altro brivido mi pervase la schiena mentre ascoltavo quelle note che da piccolo mi fecero provare tutte quelle emozioni, tutte quelle notti insonni, tutti quegli incubi.
Finalmente lo schermo si accese. Non mostrava quasi nulla, solo una visione sfocata di una figura spettrale che riconobbi quasi subito: era l'Happy Mask Salesman, in tutto il suo inquietante splendore!
Non c'era dubbio, stavamo assistendo alla rinascita di Majora's Mask!
Il ghigno sul suo volto mentre parla con uno sventurato Link in forma deku mi risveglia emozioni ormai assopite da anni. 
Ad un più attento ascolto, la musica si rivela essere davvero la Song of Healing, musica principale di questo speciale capitolo di Zelda.
Passano i secondi e sullo schermo fanno la loro comparsa molti personaggi caratteristici di questo titolo quali lo Skull Kid, Malon, le varie forme di Link e i vari demoni che infestano i dungeon.
Mai come in quel momento mi sentii fiero di essere un giocatore, di essere vissuto in quegli splendidi anni e aver giocato a queste perle.
Dopo qualche minuto di gameplay in alta definizione e scene pre renderizzate per mostrare la grande maestria con il quale è stato riprogrammato il gioco, in mezzo allo schermo compare il logo "WiiU".
La folla si alza in piedi, in un boato di applausi e grida, mentre sul palco salgono Iwata e Reggie che iniziano a sciorinare le solite presentazioni tecniche del titolo.
Il momento era arrivato. Il gioco che stavo aspettando da anni era li, davanti a me.
Le persone che avevo intorno intanto si girano a guardarmi.
Ero li, fermo. Piangevo. Di gioia.