Eccomi tornata a rompere con un’altra ff! Questa volta i protagonisti sono Gerard e Bert che sono una coppietta slashabile al massimo! Da panicoo! xD d’oh!
Comunque. Le solite cose.
Tutto quello che scrivo è tutto
frutto della mia fantasia. Nulla è vero.
Non ci guadagno nulla e non è mia
intenzione offendere nessuno.
Adoro con tutta me stessa sia i McR
sia i The Used, gli voglio un bene dell’anima e gli auguro tutta la felicità del
mondo con le loro mogli e fidanzate. (ma poi Bert sei fidanzato? Se no, io sono
libera eh! xD)
Ora Buona Lettura e lasciate qualche recensione ok?? Please! -///-
Better Than
Then
Prologo
Gerard’
Pov
Usciamo dalla macchina che ci ha portato dall’aeroporto all’hotel e il caldo subito ci accoglie.
C’è un’afa terribile e il sole è molto forte.
Mi infilo gli occhiali da sole e mi allargo la cravatta, sistemandomi la giacca sull’avambraccio e rimanendo in camicia.
Subito veniamo accolti dalle urla e gli applausi dei nostri fan che ci aspettano, come al solito, davanti alle porte dell’albergo.
Ci avviciniamo, sempre tenuti sotto controllo dalle guardie del corpo e iniziamo la solita routine, facendoci fotografare e firmando autografi.
Mi giro giusto in tempo per vedere una ragazza con strani capelli viola afferrare Frank e stampargli un succoso bacio sulla guancia. Io scoppio a ridere mentre il mio chitarrista mi guardava afflitto.
Fa sempre così ma so benissimo che gli piace tantissimo ricevere quelle attenzioni.
Faccio scorrere lo sguardo sulla piccola folla. È contenuta in confronto a quelle a cui siamo abituati. La mia attenzione viene attirata poi da due ragazze che si tengono un po’ discostate dai fan rumorosi.
Una ha lunghi capelli neri, leggermente mossi, che incorniciano un viso abbastanza chiaro e delicato.
Invece l’altra ha i capelli più corti, biondi sulla parte superiore e ciocche nere in quella inferiore, con il volto un po’ squadrato ma con occhi chiarissimi.
La bionda saltella, ride e batte le mani, mentre la sua amica la guarda, sorridendo del suo entusiasmo.
Noto poi che la ragazza dagli occhi chiari indossa una T-shirt nera sulla quale primeggia la scritta “My Chemical Romance” in rosso.
Sorrido impercettibilmente e porto lo sguardo sull’altra ragazza. Quest’ultima invece ne indossa una sulla quale si distingue benissimo un cuore legato ad una corda, con la scritta, subito sottostante “The Used”.
Che? I The Used??
No, non può essere. No, sicuramente mi sto sbagliando.
Mikey me lo avrebbe detto. Si sicuramente. Annuisco convinto.
I miei pensieri un po’ sconnessi si
interrompono quando incontro lo sguardo della mora che ora è posato su di
me.
Mi abbasso gli occhiali e la ragazza si
stende
Qualche secondo dopo però la sua amica gli
tira una leggera gomitata nelle costole sussurrandogli qualcosa all’orecchio e
mi rivolge subito dopo un sorriso nervoso.
La mia attenzione viene attirata subito dopo
da Ray che mi prende per un braccio e mi porta all’interno dell’Hotel salvandomi
dalle “grinfie” delle fan.
Arriviamo per primi alla
reception
e chiediamo le chiavi delle nostre stanze.
Mentre la giovane donna cerca la
prenotazione sul computer, abbasso lo sguardo sul bancone e vedo il depliant del
festival a cui dobbiamo
partecipare.
Lo apro e leggo gli altri gruppi che
dovrebbero essere presenti, per togliermi ‘sto dubbio che mi sta tormentando.
Il primo nome della lista è proprio quello
della mia band, poi continuo a far scorrere lo sguardo lungo tutta la lista e mi
blocco quando leggo quel nome, quello di cui avevo tanta paura: The Used.
Cazzo! Porca puttana!
Le mie imprecazioni mentali vengono
interrotte dalla donna che mi porge le
chiavi
- Stanza 202 – dice con un sorriso – è in
camera con suo fratello – aggiunge poi.
Gli faccio un sorriso sforzato e
ringrazio.
Bene. Così potrò ucciderlo senza avere
testimoni.
Trovo Mikey vicino all’ascensore e senza
guardarlo in faccia entro con lui e saliamo al terzo piano, dove si trova la
nostra stanza.
Appena entriamo lui si stende sul
letto.
Lo guardo per qualche secondo e poi, senza
nessun tipo di preavviso, inizio ad urlare.
- NON CI POSSO CREDERE! –
Mikey salta letteralmente sul
letto.
- Santo Dio Gee!! Perché cazzo hai urlato in
quel modo?! E a cosa non puoi credere?! –
Lo ignoro e continuo a tenere il tono della
voce decisamente alto.
- NON CI POSSO CREDERE! NON POSSO CREDERE
CHE L’HAI FATTO! TU SEI MIO FRATELLO, NON DOVRESTI TRAMARE ALLE MIE SPALLE! –
Mikey si gratta la testa visibilmente
nervoso.
- Di c-cosa stai parlando Gee? No-n capisco.
–
Mi avvicino al letto e riduco gli occhi a
due fessure.
- Ah, non capisci? Te lo spiego io! Ci sono
anche i The Used a questo festival. Tu lo sapevi e non me lo hai detto, non è
forse così? –
Il mio dolce fratellino si alza dal letto e
senza darmi mai le spalle, indietreggia verso la
porta.
- Ah, ci sono anche loro? No-non lo sapevo.
Te lo giuro. –
- Si! Ci sono! E tu lo sai sapevi benissimo!
Tu hai parlato con Brian riguardo il festival! Tu e…Frank! Non ci posso credere
anche lui?! –
Mikey incontra la porta con le spalle.
- NON AZZARDARTI A TOCCARE QUELLA MANIGLIA
MICHAEL JAMES WAY! – mi guarda con occhi spalancati e subito alza le mani in
segno di resa.
- Dai Gee-fratellone calmo. Per favore. È
vero lo sapevamo ma…sapevamo anche che se te lo avessimo detto non avresti
accettato di partecipare e…sarebbe stato un ingiustizia nei confronti dei nostri
fan, non credi anche tu? – tenta tenendosi sempre pronto a
scappare.
- Stronzate Mikey! – tuono ancora – mi avete
portato qui con l’inganno perché sperate in una riappacificazione con
quel…quello…oddio! Non so neanche come definirlo! -
Sto per impazzire. Mi butto sul letto e
cerco di riprendere la calma.
Sento i passi di Mikey sul pavimento e poi
si siede vicino a me.
- Ehi Bro…dai tranquillo. Il festival durerà
poco. Solo una settimana. E se non vuoi parlargli…non importa. – mi dice
accarezzandomi dolcemente i capelli.
- Perché Mikey? – sussurro. Voglio sapere
perché mi ha portato qui a soffrire.
- Gee, sono tuo fratello e riesco a vedere
quando non stai bene. Mi ricordo benissimo, come se fosse ieri, le notti di un
anno fa quando mi piangevi tra le braccia. Odio vederti soffrire e lo avrei
ucciso, giuro. A costo di farmi una vita in carcere, lo avrei voluto uccidere.
Ma Frankie me lo ha intelligentemente sconsigliato. – sorrido debolmente – Ho
avuto la pessima idea, e ora mi accorgo che è pessima, di portarmi qui, così
avresti potuto riprendertelo o invece mandarlo una volta per tutte a fanculo,
così almeno avresti potuto liberarti per sempre di lui. Ero semplicemente stanco
di vederti soffrire. –
conclude.
Io mi accorgo di avere gli occhi lucidi, e
anche lui.
- Scusa Gee, davvero. Scusa. Mi dispiace, ho
fatto una cazzata, ma io…- inizia.
- Tranquillo Mikey. Prima o poi avrei dovuto
rincontrarlo e affrontarlo. Meglio prima che poi, no?
–
Dico, interrompendolo. Lui fa un mezzo
sorriso.
- Io ho fame – dichiaro poi rompendo il
silenzio che si è venuto a creare – vado giù al ristorante a mangiare qualcosa,
vieni con me? –
- Mmh…no grazie. Devo parlare con Frankie e
poi sono stanchissimo. Penso che mi farò una doccia e poi un bel pisolino –
Sorrido leggermente, annuisco e salutandolo
con la mano, esco dalla porta.
Bert’s
Pov
Entro sbuffando nell’aeroporto e mi metto lo
zaino in spalla.
Subito noto una folla di persone fuori dalle
porte di vetro ed emetto un gemito di
disappunto.
- Ma chi me la fatto fare!! – sussurro. Sarà
la cinquantesima volta che lo dico da quando ci siamo
imbarcati.
- E falla finita Bert! – mi dice Quinn
dandomi una pacca sulla spalla.
- Senti, guarda che io non ci volevo venire!
E sono ancora in tempo per prendere il prossimo aereo.- dico,
sbuffando.
- Lo sappiamo qual è il problema. Ma tanto
prima o poi lo avresti dovuto rivedere. – dice Jeph, intromettendosi nella
conversazione.
Io
grugnisco.
È vero che prima o poi lo avrei rivisto ma,
anche se non mi piace ammetterlo. Ho paura.
Ho paura che vedendolo tutto lo sforzo che
ho fatto durante quest’anno è mezzo per dimenticarlo vada a
puttane.
Ho paura che la scusa “l’ho lasciato per il
suo bene” non reggi più.
Ho paura che lui sia rimasto esattamente la
stessa persona che mi ha fatto innamorare e che niente è
cambiato.
- Ragazzi, non sono in vena di autografi –
dico.
- Sinceramente io sono in vena solo per
farmi un lungo, lungo sonno. – dice Dan.
Io concordo con
lui.
- Ok, allora ci facciamo portare subito alla
macchina. –
- è lontano l’hotel? – chiedo, sbadigliando
e stiracchiandomi.
- Non molto – risponde Jeph, che è sempre
lui a parlare con il manager.
Anche perché io, al manager, gli sto
antipatico.
Quinn gli fa venire i nervi a fior di
pelle.
E a Dan semplicemente non va di parlarci
perché è a lui che sta antipatico il manager.
Quindi l’unico che rimane è
lui.
- Meno male. Ho voglia di un lungo bagno
nell’idromassaggio. – dico, sognante.
- Ora pensiamo ad arrivarci all’albergo. –
dice poi Quinn, prima di aprire le porte dell’aeroporto ed essere avvolto dal
casino che fanno i nostri fan.
Speriamo bene.
Vale