Un, due, tre... CHALLENGE!

(#3)

Assegnata da: Nadie
Fandom: The Vampire Diaries
Personaggi obbligatori: Alaric, Damon
Prompt: “Le persone possono cambiare”
Rating: Verde

Summary: “Consideralo un piccolo regalo di compleanno, anche se ti sei sempre rifiutato di dirmi la tua data di nascita tuo fratello se la ricorda molto bene. Quindi... auguri, amico.”
Note: Questa storia fa parte della serie “un, due, tre... CHALLENGE!”, una piccola sfida che ho fatto a me stessa che consiste nel farmi assegnare da altre persone un fandom, dei personaggi obbligatori e un prompt e usarli come base per scrivere.
Se qualcuno volesse "sfidarmi" a scrivere, può recensire questa storia scrivendomi cosa ne pensa e allegando il seguente specchietto:

Fandom:

Personaggi obbligatori:

Prompt:

Oppure contattarmi sul mio account facebook, che trovate nella mia pagina autrice, mandandomi lo stesso specchietto. Trovate l'elenco dei fandom che conosco nella mia pagina autrice, dove troverete un link che vi porterà alla lista, ma se avete dubbi chiedete pure, potrei sempre aver dimenticato qualche fandom.

Ovviamente potete anche semplicemente recensire la storia, nessun obbligo di sfida ;)

Di compleanni, cupcake e cambiamenti

Damon sedeva svogliatamente al bancone del Mystic Grill, rigirandosi tra le mani un bicchiere colmo di liquido ambrato. Davanti a lui, campeggiava una scatola chiusa di un bel rosso rubino, che gli era stata appena consegnata dal barista, a cui era bastata un'occhiata ben piazzata del vampiro per decidere di confessargli che era un regalo che Alaric aveva lasciato lì per lui. Sbuffando, Damon lasciò il bicchiere e aprì la scatola, rimanendo impalato per due minuti buoni a fissare la sacca di sangue e il cupcake che si trovavano all'interno. Alzando perplesso un sopracciglio e considerando pessima l'idea di tirarla fuori davanti agli abituali avventori del bar, afferrò il biglietto appicicato al coperchio della scatola e lo aprì:

Consideralo un piccolo regalo di compleanno,

anche se ti sei sempre rifiutato di dirmi la tua data di nascita tuo fratello se la ricorda molto bene.

Quindi... auguri, amico.

A.

Nascosto alla vista del vampiro, Alaric lo osservò sorpreso mentre scoppiava a ridere di gusto, scuotendo la testa rassegnato, e addentava cupcake che gli aveva regalato, scolandosi poi un'abbondante dose di bourbon, non potendo fare a meno di pensare che, se avesse fatto una cosa del genere appena conosciuti, il vampiro gli avrebbe staccato la testa senza molti complimenti. Senza riuscire a nascondere un sorriso, andò a sederglisi di fianco e gli fregò quello che restava del dolce, ammiccando.
«Allora Damon, a quanti anni siamo?», chiese facendo cenno al barista di versare altri due bicchieri di bourbon.
«Tua madre non te l'ha detto che è maleducazione chiedere l'età?», domandò il vampiro.
Alaric incarcò un sopracciglio: «alle signore, Damon, e tu non sei una signora», gli lanciò un lungo sguardo «o almeno credo.»
«Vuoi controllare, per caso?», chiese strafottente il maggiore dei fratelli Salvatore.
L'uomo alzò le mani in segno di resa e bevve un sorso dal suo bicchiere, nascondendo un sorriso. Se, arrivato a Mystic Falls, gli avessero detto che non solo avrebbe smesso di uccidere i vampiri – anche se non tutti –, ma avrebbe addirittura fatto amicizia con uno di loro, probabilmente avrebbe fatto internare il malcapitato, e invece eccolo lì, mesi dopo, seduto al bar con il predatore più pericoloso del mondo. Ma, dopotutto, Alaric non ne era poi così sorpreso: se c'era una cosa che aveva imparato nella vita, era che le persone potevano cambiare, e che quindi un vampiro ultracentenario poteva anche diventare il migliore amico di un cacciatore di vampiri, nonostante i pronostici non proprio favorevoli.