Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
Ricorda la storia  |      
Autore: PervincaViola    06/07/2014    10 recensioni
«Non immaginavo che nascondessi un lato tanto sentimentale, mia lady».
{Arya/Gendry ♥}
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Arya Stark, Gendry Waters
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 


I'm a bastard

{and you're a lady}






   «Perché non vuoi essere chiamata lady? Voglio dire... È un titolo nobiliare» le domandò Gendry per l'ennesima volta, in un momento in cui erano soli. «Chi lo rifiuterebbe?»
   «Io» affermò Arya con tono perentorio. E non solo perché doveva nascondersi dai Lannister, dalle loro guardie e da tutte le possibili spie. Semplicemente non le piaceva essere chiamata in quel modo, neppure a Grande Inverno – non era nelle sue corde, non si sentiva una lady. «Le lady si nascondono nei castelli, durante le battaglie, e aspettano che il loro signore torni vincitore. Le lady sono deboli». 
   Era cresciuta in uno di quei castelli, certo, circondata da nobili dame e istruita da septa Mordane, dedita alle buone maniere più che a ogni altra cosa, che aveva tentato inutilmente di trasmetterle un poco di femminilità: con tutta probabilità, ridacchiò Arya, lei aveva rappresentato il fallimento più grande di tutta una vita.
   D'altro canto, era sempre stata Sansa - la delicata e bella Sansa - la vera lady, la degna erede di sua madre. Lei era un maschiaccio che si divertiva a galoppare nei prati che circondavano Grande Inverno insieme a Robb e Jon, che tirava i lunghi capelli rossi di sua sorella, guadagnandosi occhiatacce da sua madre e sguardi complici da suo padre, ma sempre con il sorriso sulle labbra. 
   Quei pensieri la fecero tornare nel Nord, a casa, e per un istante, un istante appena, il cielo azzurro terso sopra di lei diventò dello stesso grigio fumo che caratterizzava le giornate invernali. 
   Chiuse gli occhi, sperando di sentire la familiare aria frizzante mista all'essenza speziata della legna bruciata e di udire il richiamo delle averle delle nevi, ma nulla cambiò: l'unico odore che percepiva era quello della terra, umida a causa delle piogge recenti, mentre il rumore dell'acqua del fiume che scorreva continuò a riempirle le orecchie insieme alle parole di Gendry.
   «Ma tu sei una lady, Arya Stark» stava infatti dicendo, calcando volutamente sul suo cognome.
   «No, non lo sono» lo schernì lei. «Mia madre e mia sorella sono le lady di Grande Inverno, ma io no».
   «E cos'è che ti rende diversa da loro? I tuoi capelli corti?» le chiese, prendendo fra le dita una ciocca scura, tagliata malamente appena sotto l'orecchio. «O i tuoi abiti da uomo?»
   «Questa» sibilò, sfoderando repentinamente la sua spada – acciaio temprato a freddo, ottima fattura, come ebbero modo di riconoscere i suoi occhi da fabbro - e nel suo sguardo ardesia Gendry vide brillare lo smisurato orgoglio di una ragazza del Nord. 
   «Vorrà dire che dovrò stare attento alla tua spada, my lady» rise e le scompigliò giocosamente i capelli.
   «Devi smetterla di chiamarmi in quel modo!»
   «Perché? È ciò che sei. Io sono un bastardo e tu sei una lady».
   «Smettila. E il modo in cui pronunci la parola bastardo lo fa sembrare un insulto. Non lo è» affermò con serietà, quasi severamente.
   Lui inarcò un sopracciglio. «Davvero? Forse sei l'unica persona in tutti i Sette Regni a pensarla in questo modo» rise senza allegria. «Tutti ci considerano... inferiori».
   «Io ho un fratello, Jon Snow. Ora è al Castello Nero, a difendere la Barriera insieme agli altri Corvi.  E lui... Lui è il miglior Corvo che la Barriera abbia mai visto!» ribadì infervorata, senza essersi nemmeno resa conto di aver alzato la voce. «Perciò, anche se vi chiamano in quel modo, non siete inferiori a nessuno!»
   Gendry sollevò appena le estremità delle labbra, in un invisibile sorriso. 
   «Gli vuoi molto bene, mh?» 
   Arya annuì. Tutti i suoi fratelli le mancavano, e così la sua casa, ma con Jon aveva sempre avuto un rapporto speciale: con lui non c'era bisogno di parole, si capivano e basta. Mentre tutti gli altri avevano ereditato i capelli rossi e gli occhi azzurri dei Tully da parte materna, lei e Jon possedevano i capelli scuri e gli occhi grigi tipici degli Stark, ed entrambi somigliavano a loro padre più di quanto pensassero – era anche quello, ad unirli. Se in quel momento fosse stato con lei, tutto sarebbe stato diverso, perché sapeva sempre come consolarla, come farla ridere, e Arya avvertì un'acuta fitta di nostalgia.
   «È stato lui a regalarmi Ago, prima che partisse per prendere il nero» gli rivelò, porgendogli l'arma che ancora teneva in mano.
   «Ago? Un nome curioso per una spada... Come mai la tua scelta è ricaduta proprio su un nome così bizzarro?» volle sapere.
   «È una lunga storia» rise Arya, mentre Gendry la rigirava fra le mani, soppesandola e sfiorando l'elsa lavorata con le dita.
   Era leggera, sottile e bilanciata e si adattava perfettamente al fisico minuto della sua proprietaria.
   «Potresti raccontarmela, un giorno» propose con gentilezza, restituendole la spada.
   «Potrei» approvò Arya, distogliendo lo sguardo.
   Gendry sorrise, una luce divertita negli occhi blu, ed emise uno strano suono con le labbra, quasi intenerito, che le ricordò quello che aveva fatto lei la prima volta che suo padre le aveva mostrato la lupacchiotta grigia che in seguito avrebbe chiamato Nymeria.
   «Che c'è?» indagò, sospettosa.
   «È che non immaginavo che nascondessi un lato tanto sentimentale, mia lady» dichiarò con tono scherzoso, piegando la testa di lato, mentre un ciuffo corvino gli ricadeva sulla fronte, ribelle. 
   Arya arrossì furiosamente. Non solo perseverava nel chiamarla con quello stupido nome, ma c'era qualcosa, nella sua voce, che non avrebbe saputo definire – qualcosa di molto simile alla dolcezza nascosta con cui suo padre si rivolgeva a sua madre e quel paragone la fece avvampare, se possibile, ancora di più.
   «Sei impossibile! La prossima volta ci penserò due volte prima di raccontarti qualcosa!» soffiò come un gatto arrabbiato e, dopo averlo spintonato con forza, si allontanò a grandi passi.
   La risata di Gendry si perse nel gorgogliare del fiume.









 

Angolino della Vì:
Ammetto che questa shot ha preso una piega molto diversa rispetto a come l'avevo immaginata... Sarebbe dovuta essere una Flash, per prima cosa, ma come al solito Arya ha voluto fare di testa sua e il risultato si è visto ^^
Infatti ho paura di poter essere andata OOC, non so, e forse avvertire la parola "bastardo" come un insulto non si adatta alla figlia di un lord... Però anche questa coppia è una delle mie OTP in questo Fandom, perciò volevo scriverci qualcosa ♥ Anche perché non ci sono molte storie su di loro, anzi, e mi dispiaceva, per cui ho fatto del mio meglio!
Non ho un'idea precisa di quando sia ambientata, sicuramente dopo la decapitazione di Ned e prima che Melisandre porti via Gendry – mi sono basata solo sulla serie tv, anche se sto leggendo i libri.
Spero vi sia piaciuta e che magari mi lasciate una recensione anche piccina per sapere come è uscita!
Un bacio
   
 
Leggi le 10 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones / Vai alla pagina dell'autore: PervincaViola