Anime & Manga > Capitan Harlock
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Autore: anubian    06/07/2014    6 recensioni
Come riesce un uomo ad andare avanti quando perde la persona a cui tiene di più, quando distruggere la cosa per cui sta lottando?
Genere: Avventura, Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harlock, Miime, Tochiro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi ancora qui, questa volta ho provato a scrivere un One short sulla
scena del film  del flashback, spero che apprezzerete :-)
BUONA  LETTURA






La nascita di una leggenda

Quello sguardo carico di consapevolezza e di dolore si stava lentamente dispiegando in un sorriso, l'ultimo che avrebbe potuto fare ed era proprio dedicato al suo migliore amico per cercare di rassicurarlo.
Harlock teneva strette le mani di Tochiro tra le sue, come per cercare di non farlo cadere in quell'oblio che lo stava lentamente prendendo nella sua morsa e posto fine per sempre alla sua esistenza. Cercava di pensare che fosse solo un incubo e a breve si sarebbe svegliato e sarebbe andato a trovare l'amico nella sua cabina, portando con se una bottiglia del suo migliore vino per berlo insieme come ai vecchi tempi, ma quello che stava vedendo e provando era vero, Tochiro stava morendo davanti ai suoi occhi per colpa sua e della sua ribellione e questa era una colpa che si sarebbe sempre portato nel cuore. Non riusciva a pensare ad una vita senza di lui, senza le sue battute, i suoi consigli, le sue ramanzine, le ore intere passate a chiacchierare e le sbronze colossali che si prendevano all'oscuro dei loro superiori. Voleva dirgli che per lui era tutto, che era la persona che contava di più per lui, ma le parole gli morirono in gola e riuscì solo a dire delle parole disperate.
“Ti prego Tochiro non abbandonarmi, non lasciarmi solo, resta con me, come faro' senza di te, sei la persona a cui tengo di più“ Da quel momento non sarebbe mai riuscito a perdonarsi per la morte del suo amico, la rabbia ed il dolore da quel giorno sarebbero sempre state sue compagne per il resto della sua vita. Avrebbe preferito morire al suo posto o in quello scontro per porre fine al suo senso di colpa, ma a cosa sarebbe servito, Tochiro sarebbe morto invano, no doveva trovare la forza di andare avanti e cercare di realizzare i loro sogni anche per lui.
L'amico sentendo le disperate parole di Harlock cerco' di rassicurarlo, poco tempo prima infatti aveva messo a punto un sistema che gli permetteva di trasferire la sua anima nel computer centrale nel caso fosse morto, per non abbandonare il suo amico.
"Resterò sempre con te, neanche la morte l'avrà vinta questa volta" pensò Tochiro.
“Amico mio io resterò sempre con te, in eterno, solo il mio corpo morirà , la mia anima resterà nel computer centrale e ti aiuterò quando avrai bisogno di me, non ti abbandonerò mai” Dette queste ultime parole spirò e, come aveva detto, la sua anima andò nel computer centrale, facendolo illuminare freneticamente per testimoniare la sua presenza.
Harlock non ebbe neanche il tempo di urlare per espellere tutta la rabbia che aveva accumulato, che un manipolo di soldati irruppe nella Plancia di comando, cominciando a sparare a ripetizione sul Capitano. Questo riuscì miracolosamente ad evitare tutti i colpi e cominciò a fare fuoco sui soldati, colpendoli uno ad uno con un unico colpo letale, dando prova della sua grande bravura di combattente. Non fece in tempo ad uccidere gli ultimi superstiti che un'esplosione lo fece cadere rovinosamente a terra, non permettendogli di schivare un colpo che colpì il suo occhio destro, spegnendolo per sempre. Per fortuna l'esplosione investì anche i soldati uccidendoli. Dopo quello scontro riuscì finalmente ad emettere quell'urlo che da troppo gli premeva dentro. L'occhio colpito sanguinava copiosamente ed aveva varie ferite in tutto il corpo, decise di tentare l'ultima possibilità che poteva permettergli di salvarsi  o morire. Richiamò Miime che fino ad allora era rimasta nascosta assistendo impotente alla triste scena.
“Miime devi aprire il motore a Dark Metter, è la nostra unica possibilità” disse con il suo solito tono autoritario, ma con una venatura di disperazione. L'aliena sapeva che il suo capitano era accecato dall'ira  ed aveva preso la disperata decisione non a mente lucida, ignorando le possibili conseguenze, perciò cercò di metterlo in guardia.
“La Dark Metter è un'energia molto potente in grado di distruggere ogni cosa le stia vicino, compresa l'Arcadia e te.” Di se stessa non le importava niente, ma non voleva perdere il suo Capitano, lei  era immune agli effetti della materia oscura,  ma per un essere umano era diverso avrebbe anche potuto ucciderlo.
“Tanto siamo già morti, anche se riuscissimo a sopravvivere pensi che saremmo quelli di prima ?!” 
Miime taque, sapeva bene che Harlock aveva ragione, quel maledetto giorno aveva cambiato per sempre le sorti del loro destino, non sarebbero più stati dei semplici esseri viventi, lei avrebbe vissuto il resto della sua vita insieme all'Arcadia e al suo capitano Lui non sarebbe mai più stato il capitano di un tempo, ma più taciturno e chiuso con un cuore impenetrabile. Tutta la nave era avvolta dalle fiamme e si sentiva in continuazione il rumore dei pesanti pezzi di lamiera che cadevano pesantemente al suolo, provocando un rumore assordante.
“Come vuoi tu Harlock, ubbidirò al tuo ordine, ma non sono a conoscenza delle possibili conseguenze” Il capitano riconfermò il suo ordine con un cenno del capo, per poi dirigersi verso il timone per iniziare a  manovrare la corazzata. Intanto l'aliena cominciò a maneggiare quel globo di energia pura che le permetteva  di avviare il motore ad energia oscura. Dai motori dell'Arcadia si sprigionò una potente energia che travolse in pieno le altre tre corazzate, avvolgendole nella sua stretta morsa e distruggendole. Le pesanti carcasse di metallo delle tre navi colavano a picco sulla Terra. La Dark Metter  a sorpresa  andò fuori controllo, fuoriuscendo in grande quantità dai motori dell'Arcadia, andando a rigettarsi sulla Terra creando degli imponenti vortici che divoravano il  suolo privandolo delle sue risorse e facendolo diventare di un colore rossiccio. L'intero pianeta fu devastato da questa energia aliena, adesso non era più un pianeta verde e rigoglioso ma sembrava un immenso deserto, i mari e i fiumi si erano prosciugati, le foreste erano state rase al suolo e non esisteva più alcuna forma vivente. Harlock disperato non sapeva più cosa fare, quello spettacolo lo stava distruggendo interiormente. La Terra, il motivo della sua ribellione, era stata distrutta proprio da lui, invece che salvarla e restituirla al genere umano.
“Basta Miime chiudi il motore!“ Urlò Harlock, in preda alla disperazione.
Miime era rimasta impietrita  da quella visione, ma fu riportata alla realtà dalle disperate parole del suo capitano. Avvenne tutto in pochi secondi, prima che l'aliena potesse concludere il processo di chiusura  del motore, una forte ondata di Dark Metter investì l'intera Plancia andando, ad insediarsi anche nel corpo del suo Capitano modificandone il DNA e rendendolo immortale. Harlock vide  quella fitta nube di energia oscura ricoprirlo completamente, pensava che fosse la fine ma invece che ucciderlo l'aveva potenziato, la sentiva penetrare nel suo corpo, fondendosi con ogni sua cellula. Tutto ciò gli provoco uno svenimento. L' aliena  vedendo Harlock accasciarsi a terra provò una grande paura e pensò che fosse accaduto il peggio.
"No ti prego lui no, non portarmelo via"    
Pensò disperata , precipitandosi da lui, per fortuna si accorse che era ancora vivo anche se aveva percepito il cambiamento. Harlock si riprese poco dopo con  Miime che gli stava accanto.
“Tutto è perduto” disse lui con tristezza.
“Ci riusciremo a porre rimedio vedrai, anche se ci vorrà  molto tempo ci riusciremo adesso che sei immortale potremo avere molto più tempo a nostra disposizione”  Harlock guardò con gratitudine l'aliena, sapeva  che  avrebbe potuto sempre contare su di lei in qualsiasi circostanza.
Si scambiarono un cenno di intesa prima di abbracciarsi, guardando fuori dall'enorme vetrata, a quella vista nessuno dei due riuscì a trattenere le lacrime, che cominciarono a scorrere come fiumi lungo le loro guance.
Erano molto diversi ma con un passato uguale, lei era una creatura fatta interamente di luce, simile ad un angelo, lui  invece era un essere fatto di  energia oscura, un pirata maledetto, due creature diverse ma che condividevano la stessa nave in perfetta armonia, come se quel luogo fosse l'incontro tra inferno e paradiso. L'Arcadia ha iniziando la sua lenta ma inevitabile trasformazione per diventare  una nave fantasma che insieme al suo capitano incute terrore in tutto l'universo, ma è anche un simbolo di libertà per chi crede nel suo ideale e nella sua missione di riportare la Terra al suo aspetto originale: verde e rigogliosa.
E' in questo triste e doloroso giorno che tutto ha inizio, che un coraggioso ufficiale decide di rivoltarsi contro la sua stessa coalizione per liberare il suo pianeta natio, di smettere di essere un semplice essere umano per diventare una leggenda, per diventare il famigerato Capitan Harlock.
  


Ringrazio tutti coloro che si sono fermati a leggere la mia storia e che si fermano a recensire!
GRAZIE :-)
Spero che vi sia piaciuta la mia storia
PS: tra poco andrò al mare e tornerò solo il 23, non penso di riuscire a recensire tutto, prometto che appena torno mi metterò in pari :-)
anubian

 
   
 
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