Rivaille sedeva di fronte alla scrivania, con un malloppo di fogli in una mano e una tazza di caffè caldo nell'altra. Era intento a leggere le ultime relazioni che Erwin e la sua squadra gli avevano inviato, cercando di trovare in quelle parole qualche indizio che potesse fargli comprendere qualcosa di nuovo sui titani. L'uomo era talmente concentrato che, quando bussarono alla porta, sobbalzò, facendo cadere parte del caffè sui fogli e sui suoi pantaloni immacolati.
Rivaille digrignò i denti, passandosi un tovagliolo di stoffa sulla zona macchiata.
«Avanti»
La porta si aprì lentamente, mostrando una piccola mano rosata e una chioma castano-rossiccia.
Ti pareva... pensò Rivaille, togliendosi il tovagliolo dai pantaloni e tornando a occuparsi delle relazioni. Con Hanji Zoe non aveva bisogno di nascondersi in stupide formalità.
«Caporale» disse Hanji posizionandosi poco lontano dalla scrivania «Sono arrivate altre relazioni. E' tornato poco fa un soldato della squadra del Comandante. Mi ha detto di dirle che saranno qui domani in tarda mattinata»
Rivaille continuò a sorseggiare le ultime gocce di caffè che erano rimaste nella tazza, poi tornò a leggere. L'uomo rimase a lungo in silenzio, creando un forte imbarazzo nei confronti della donna, che, spazientita, continuava a guardarsi attorno per non incontrare lo sguardo del Caporale.
«Caffè» esclamò poi Rivaille, senza smettere di distogliere lo sguardo dai fogli «Ho bisogno di altro caffè»
Hanji raddrizzò le spalle, facendo cenno di si con la testa.
«Subito Rivaille!»
La donna cominciò a incamminarsi velocemente verso la porta, lieta di potersi finalmente allontanare per un momento da quell'uomo tanto affascinante quanto scorbutico. Poi, senza essersi resa conto che Rivaille si era alzato dalla sedia, sentì una stretta violenta al suo polso sinistro, che la costrinse a girarsi e, involontariamente, ad accelerare il passo.
«La smetta, mi sta facendo del male!»
«Caporale» bisbigliò l'uomo, avvicinando il suo volto a quello di Hanji «E' caporale per lei, singorina Zoe»
Hanji continuava a dimenarsi, ripensando a come aveva risposto al suo superiore prima di incamminarsi verso la porta.
«Mi perdoni, Caporale. Non succederà più!»
Rivaille lasciò andare il braccio della donna, che cominciò a massaggiarsi il polso, sempre più sorpresa di quanta forza potesse esserci in quel piccolo corpo. Poi si voltò verso la porta, sperando che questa fosse la volta buona per allontanarsi da lì, ma, nonappena sfiorò la maniglia, si sentì chiamare di nuovo dal Caporale.
«Signorina Zoe, dimenticavo» Rivaille le prese la mano che aveva posato sulla maniglia, la alzò a livello della testa e la spinse, insieme al resto del corpo della ragazza, sul legno della porta «Più caldo. Il caffè deve essere più caldo. Quasi bollente»
Hanji annuì deglutendo, percependo il sudore freddo che le scendeva lentamente dalla fronte.
«Sarà fatto, Caporale!»
Rivaille si allontanò, lasciando la donna finalmente libera di andarsene.
Nonappena si richiuse la porta alle spalle, Hanji vi ci poggiò la schiena, sentendo ancora il calore esploderle nelle guancie. Pregò che le cose sarebbero cambiate nel tempo, perchè non aveva nessuna voglia di sentirsi sciogliere lo stomaco in quel modo ogni volta che Rivaile la mandava a chiamare.
«Il caffè!» urlò l'uomo da dietro la porta, facendo sobbalzare Hanji.
La ragazza scosse la testa come a voler rimuovere tutti i pensieri e corse verso la cucina. Non poteva vedere il sogghigno di Rivaille, che l'aspettava impaziente con un malloppo di fogli in mano.

ANGOLO AUTRICE: Ho finito gli esami! Si! Finalmente! Eccomi qui con una nuova one-shot. Dopo il mio deludente 38 agli scritti, e un orale non proprio perfetto, ho deciso di sfogare la mia rabbia scrivendo. E questa è la prima di una lunga serie di fan fiction che inonderanno il fandom in questi giorni! Ma tranquilli, sarà per poco: la prossima settimana vado a Pavia e per una decina di giorni mi vedrete di nuovo scomparire! Fatemi sapere che ve ne pare della mia prima RivaillexHanji. A presto!