Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: smartys ayane    08/07/2014    1 recensioni
Pensieri su Mikasa, dopo che il titano prende il sopravvento su Eren, diventando una creatura senza anima e incapace di autocontrollarsi.
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Eren Jaeger, Mikasa Ackerman
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Over


Quell'alba rossa in quella gelida mattina di gennaio sembrava squassare ancora di più il cuore di Mikasa, che, inerme, stava sdraiata nel bel mezzo di un mare di sangue. Avrebbe voluto dire che questa volta era finita sul serio. Ma, purtroppo, non era così.
Accanto a lei vedeva soltanto morte: arti staccati a morsi, teste mozzate, cadaveri a metà, grida strazianti di dolore di quegli ultimi che erano stati risparmati.
Il corpo di Hanji giaceva, esanime, poco lontano dal busto squarciato a metà di Sasha. Di Rivaille, Jean e Connie non c'era traccia. Tutti gli altri erano morti, a uno a uno, davanti ai suoi occhi.
Ormai l'alba stava facendo posto al giorno, e Mikasa poteva vedere con più chiarezza il tetro scenario che si estendeva davanti ai suoi occhi. I titani sembravano scomparsi, ma a lei poco importava. Si erano portati via la sua vita, anche se il suo cuore si ostinava a batterle ancora nel petto.
E così, Eren era morto. In un modo o nell'altro, per una motivazione sconosciuta, il gigante aveva avuto la meglio su di lui. Ed Eren era sparito.
Mikasa avrebbe potuto alzarsi, avrebbe potuto prendere le sue armi, cercarlo, puntare alla sua collottola e ucciderlo. Ma non ce l'avrebbe fatta.
Un avvoltoio si posò sull'erba, si diresse verso il corpo di Historia e cominciò a beccare nei suoi intestini. Poco dopo, altri uccelli raggiunsero la zona, frugando in mezzo alle budella dei cadaveri.
A quel punto, Mikasa si alzò. Non le andava di morire così: aveva combattuto contro orde di giganti, contro il suo stesso Eren, e no, non le andava di morire divorata da quegli uccelli. Lasciò la sua armatura a terra, si sfilò il mantello, l'attrezzatura e le scarpe, e si incamminò verso il folto della foresta.
Faceva freddo, e aveva piovuto. Stranamente, la sensazione dell'erba bagnata e pungente sotto i suoi piedi le dava una sensazione di sollievo. Sentiva l'aria sferzarle il volto e, paradossalmente, tutto questo la faceva sentire viva.
Non sembrava esserci nessuno nella foresta: nè i suoi compagni, nè i giganti, nè tantomeno animali. Quella solitudine sembrava donarle timore e tranquillità allo stesso momento. Era strano, non lo avrebbe saputo spiegare. Sentiva solo che stava accadendo qualcosa, e le sarebbe piaciuto.
A un tratto sentì un rumore alle sue spalle. Si fermò di colpo, paralizzata. L'aria sembrava essersi arrestata all'improvviso, come se si fosse venuta a creare una barriera attorno a Mikasa che la teneva bloccata fuori.
La ragazza si girò: un gigante dalle modeste dimensioni, dai capelli grigi e dagli occhi chiari, la fissava immobile. Lei lo guardava, senza dire una parola. Non voleva nemmeno pensare a come difendersi: era stanca di scappare, voleva solo dormire. Per il resto della sua vita.
Il titano fece un passo avanti, avvicinandosi alla ragazza. Lei si coricò a terra, pronta per essere divorata.
Tuttavia, il destino non era ancora stato abbastanza crudele con lei.
Il titano venne spazzato via improvvisamente dal calcio di un altro gigante, andando a sbattere contro un albero e cadendo al suolo. Mikasa continuava a guardare in quella direzione, in attesa di scoprire all'interno di quale titano avrebbe terminato la sua vita.
Ma non avrebbe potuto esserci una scoperta più dolorosa: il titano dai capelli neri, gli occhi verde smeraldo e le orecchie a punta si posizionò lentamente a pochi passi dalla ragazza, che, in preda al terrore, aveva gli occhi sgranati e le membra bloccate al suolo.
Eren la guardò qualche minuto, prima di attaccare. Tuttavia non la guardava con gli stessi occhi di una volta, il suo sguardo non emanava più quella dolcezza che le bloccava il cuore in gola.
Eren abbassò una mano verso Mikasa, alzandola dal suolo. Forse era proprio così il modo in cui lei avrebbe voluto morire.
Il titano avvicinò il corpo della ragazza alla sua bocca, spalancandola. Mikasa sorrise.
Questa volta si, era finita sul serio.

ANGOLO AUTRICE: La seconda one-shot del giorno, wow, ho superato il mio record personale! Vabè, non ho molto da dire... è una schifezzuola, come al solito! Mi giustifico dicendovi che queste sono semplicemente delle piccole esercitazioni di scrittura creativa... quando sarò pronta, scriverò qualcosa di più decente! Alla prossima! 

   
 
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