Sto
sclerando- Help me
Capitolo
2- Bex e il commesso gay
Martedì 10 agosto
CAMERA MIA
ORE
8.00 Papà è piombato in camera urlando che fuori c’è un sole
stupendo. Che resti dov’è, io voglio solo dormire.
Senza il ben che minimo
permesso ha spalancato la finestra.
Ok Elsie, resta calma! È solo un vecchio che non ha
nient’altro da fare che piombare in camera da letto a disturbare il sonno dei
suoi figli. Resta calma!
-Forza bambina! In piedi!
Al mattino bisogna svegliarsi presto!- ha esclamato
papà togliendomi il lenzuolo da sopra la testa. Non ho fatto in tempo a replicare perché è
gia corso in cucina.
Ormai che sono sveglia
tanto vale alzarsi.
Grazie al cielo i piedi non mi fanno più male. Spero solo che quel felino da manicomio non li prenda di nuovo di mira.
ORE
9.00 Allan si è alzato dal
letto. È entrato in cucina e si è seduto vicino a me.
-In piedi a quest’ora? A cosa
dobbiamo l’onore?- gli ho chiesto.
-Mi è venuta fame....
Mon Dieu. Non fa altro che mangiare e dormire, dormire e mangiare. Lui si che
sarebbe un gatto perfetto! Altro che quel coso peloso che
ballonzola per casa credendosi il padrone del mondo. E
che azzanna i miei piedi!
ORE
9.05 Ora che ci penso è un bel po’ che non
vedo papà in giro. Probabilmente sarà andato anche stamattina a fare il matto
con zio Frankie in sella a quelle dannate
motociclette.
Spero solo che non
prendano sotto qualche vecchietta.
ORE
-Perché?-
le ho chiesto.
-C’è
un nuovo commesso! È talmente bello da far svenire!
-Non puoi andarci da
sola?
-Certo che no! Mi
vergogno!
Bex
che si vergogna. Questa mi giunge nuova. Lei, che ha avuto
il coraggio di indossare degli spaventosi pantaloni verde fosforescente l’ultima
volta che siamo uscite, mi viene a dire che si
vergogna di andare a spiare un ragazzo. Sacré
bleu!
-È proprio necessario
andare oggi?- ho chiesto io.
-Assolutamente! È
l’ultimo giorno in cui c’è questo ragazzo, da domani va in vacanza!
Però,
è piuttosto informata.
-E
va bene allora...- alla fine ho ceduto.
-Grazie mille! Ah,
dimenticavo....
-Cosa?
-Può portarci Allan?
-Perché
mai?
E lei:-Il
negozio è dall’altra parte della città! Tuo fratello ha fatto la patente,
giusto?
-Bhe...si....- non mi alletta l’idea di scorazzare per le strade con
mio fratello al volante- Ma sei sicura? Insomma...ha superato l’esame da solo
una settimana...dopo essere stato bocciato la prima volta...sei proprio sicura sicura?
-Ma
sì! Andrà tutto bene!- ha risposto lei come se sapesse
prevedere il futuro- Ci vediamo dopo!
ORE
15.05 Non so perché, ma mi è venuta paura.
ORE
16.00 È arrivata Bex. Abbiamo convinto Allan a forza a portarci fuori, e alla fine siamo saliti in
macchina.
Per tutto il tragitto Bex non ha fatto altro che parlare. Ma non le si scaricano le batterie? Forse ha un interruttore per
spegnerla da qualche parte!
ORE
16.10 Non ho trovato l’interruttore.
ORE
16.30 Siamo arrivati al negozio. Allan ci
ha detto di incontrarci fuori e poi è sparito nel reparto degli snowboard. Bex mi ha letteralmente
trascinato nel reparto dei costumi da bagno.
Abbiamo vagabondato fra
gli scaffali finché non abbiamo trovato il ragazzo dei suoi desideri. Però, carino! Sui 25 anni. Stava sistemando dei costumi
da uomo sugli appendini.
-Elsie,
vai da lui...- mi ha sussurrato Bex
senza distogliere lo sguardo dal ragazzo.
-E
perché? È a te che piace!
-Ma
mi vergogno!
Giuro che questa storia
del vergognarsi comincia a darmi alla testa.
-Ma
cosa diavolo gli dico?- le ho chiesto.
-E
che ne so...chiedigli consigli per un costume da regalare a tuo fratello! Forza
vai!
Mi sono avvicinata al
ragazzo.
Ma
perché mi lascio convincere a fare ‘ste cose?
-Scusa...- gli ho detto
per attirare la sua attenzione.
-Si?
Cavoli! Se gli chiedo consigli su un costume, poi mi tocca comprarlo
per davvero! E va bene! O la
va o la spacca!
-Senti...- ho continuato- la mia amica, quella che sta facendo finta di
guardare i reggiseni là in fondo, ha detto che ti
trova molto interessante...ti andrebbe
di conoscerla meglio?
Il ragazzo ha guardato
me, ha guardato lei e poi ha guardato di nuovo me:
-Quanti anni ha?
-Quindici
-Non sono interessato
Bhè,
immaginavo che sarebbe finita così. In fondo lui è molto più grande.
ORE
16.35 Sono tornata da Bex.
-Che
ha detto? Che ha detto?- mi è quasi saltata addosso.
Io l’ho presa a braccetto
e l’ho indirizzata vero l’uscita dicendo: -Ha detto
che è gay!
ORE
17.00 Bex non l’ha presa molto bene. Se ne è tornata a casa urlando che quelli che piacciono a lei o
sono gay o sono troppo stupidi.
-C’est la vie!-
le ho urlato dalla finestra mentre inforcava la sua bici.
Poverina, deve essere
stato un trauma per lei.
ORE
18.30 Devo trovare un modo di tirare su di morale Bex. Però l’impresa si sta
rivelando più ardua del previsto.
ORE
18.35 Vado a fare un po’ di compiti per distogliere la
mente da Bex.
ORE
18.40 Lasciamo perdere
i compiti.
ORE
19.05 Mamma ci ha chiamato per andare a tavola. Ci siamo tutti
seduti e abbiamo cominciato a mangiare. Papà non ha perso occasione per
cominciare a lamentarsi. Ogni sera ha un argomento da proporre come oggetto
della sua disapprovazione. Stasera è toccato ai motociclisti.
-Corrono come matti
questi giovani d’oggi!- ha esordito papà- E mai che ci
sia un vigile quando serve!
-Se
ci fosse un vigile arresterebbe anche te e zio Frankie...-
ho commentato io.
Papà non ha risposto, si
è limitato a fulminarmi con gli occhi, e poi ha continuato-
Scommetto che più della metà di quei ragazzi non hanno nemmeno la patente!
Fosse per me, farei
sequestrare tutte le moto!
-Ma papà...- ho detto io-..se accadesse, tu e zio Frankie
non sapreste più come occupare le vostre giornate, visto che passate la vostra
vita su quelle moto...
ORE
19.10 Forse avrei dovuto stare zitta. Papà
non ha gradito il mio senso dell’umorismo e mi ha sbattuto in camera senza
cena. Questi vecchi d’oggi, non sanno nemmeno riconoscere una battuta
sarcastica. Sacré bleu,
ma dove andremo a finire?
ORE
23.30 Ho
fame. Una fame che non ci vedo. Ormai dormono tutti, andrò a farmi un panino di nascosto.
ORE
23.35 Speriamo di non inciampare nel gatto come l’ultima
volta.
-fine capitolo 2- to be continued