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Autore: kymyit    29/08/2008    5 recensioni
Fan fiction sulla coppia Yamato/Taichi dedicato ad Echo che oggi compie gli anni. Auguri tesoro!!!! Dunque: Yamato si reca a far visita a Taichi ogni giorno e sta con lui sempre e solo 10 minuti. 10 minuti angoscianti sperando che l'altro gli risponda. Anche questa volta starà con lui 10 minuti, aspettando che l'amico lo guardi e gli sorrida.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Taichi Yagami/Tai Kamiya, Yamato Ishida/Matt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Perchè stai piangendo?- chiese Taichi.
Il bambino davanti a lui, come sentì quelle parole, si asciugò le lacrime in fretta e in furia.
-Non sto piangendo!- esclamò facendo il duro. Gli occhietti azzurri arrossati per il pianto e i capelli dorati scomposti.
-Sei sicuro?- gli rispose.
-Si! E adesso vattene!- gli disse furioso l'altro. Non voleva essere visto così.
Aveva giurato che mai e poi mai avrebbe pianto, ma non era riuscito a resistere.
Troppo era il dolore per non poter più stare con la mamma e il fratellino.
Troppo il dolore per il dover stare sempre solo in casa mentre il padre era a lavoro.
-Lo sai...- cominciò il moro ignorando l'ordine di levarsi di torno e sedendosi sull'erba accanto a quel bambino che neanche conosceva.-... Questi sono gli occhialini del coraggio e dell'amicizia!-
-Eh?- chiese il biondo.
-Se indosserai questi occhiali, diventerai coraggioso.- gli rispose il moro mettendogli gli occhiali da aviatore sulla testa.
-Taichi! Andiamo!- chiamò la signora Yagami
Al richiamo della madre, il piccolo castano si voltò.
-Ora devo andare!- esclamò correndo verso una donna e salutando il biondino.
-Aspetta!!! E questi?- chiese il biondo
-Me li restituirai la prossima volta!-


Yamato ridacchiò tra se e se. Neanche sapeva perchè Taichi gli aveva dato quegli occhialini.
Sapeva solo che da quando glieli aveva dati, aveva trovato il coraggio di andare avanti, di sopportare la solitudine.
Usciva al parco più spesso, cercando di ritrovare quel bambino che glieli aveva regalati e così facendo aveva conosciuto altri bambini.
Aveva stretto altre amicizie.
Quegli occhiali, erano quasi magici. Indossandoli, gli sembrava di essere il più forte del mondo. Pensava avrebbe potuto persino volare in alto nel cielo azzurro, fino alle stelle che tanto amava e quasi gli dispiacque quando, nella scuola in cui si era appena trasferito, aveva rincontrato il castano e glieli aveva restituiti.
Taichi non gli aveva detto nulla, ma lui si sentiva in dovere di restituire quell'oggetto così prezioso e da un certo punto di vista: magico.
Era stato grazie a quegli occhiali da aviatore, se loro due erano diventati amici.
Avevano cominciato a crescere insieme e avevano messo le ali.
Si erano aiutati nei momenti di difficoltà e avevano riso allegramente quando i pericoli erano passati.
Tra gioie e dolori, risate e incomprensioni era proseguita la loro amicizia.
E tutto grazie ad un paio di occhiali da aviatore.

Come lui in passato, così in quel momento era Taichi ad avere bisogno di quell'oggetto.
Ad aver bisogno di coraggio.
Ad aver bisogno di lui.
Ogni giorno Yamato era là, seduto davanti a quel lettino d'ospedale sperando che il suo migliore amico aprisse gli occhi.
Mai avrebbe creduto che una persona forte come Taichi potesse trovarsi ridotta così.
-E' fuori pericolo. Si sveglierà presto.- gli avevano detto i medici. Si, ma quanto presto?
Erano passati sette giorni.
Sette giorni di attesa.
Sette giorni di lacrime.
Yamato stava seduto su quella sedia tenendo tra le mani quella scatola.
Avrebbe tanto voluto dargli quel regalo, restituire a Taichi le sue ali.
Quelle ali che l'avevano accompagnato nella sua missione di digiprescelto.
Quelle ali che aveva passato come simbolo a Daisuke, decretandolo suo successore.
Quelle ali che una volta avevano consolato pure lui.
-Gli occhialini del coraggio e dell'amicizia.- disse fra se e se.

Solo in seguito Taichi gli aveva raccontato il vero significato di quegli occhiali: appartenevano ad un amico di suo nonno, che faceva il pilota. Una brava persona, scomparsa troppo presto.
L'anziano parente li aveva regalati al nipote dicendogli

-Il coraggio ti darà le ali per volare.-


Parole che il digiprescelto dell'amicizia si trovò a pronunciare al viso dormiente dell'amico.
Il biondo poggiò un pacchetto sul letto, sotto la mano del moro.
-Questi sono per te, Taichi. Vorrei tanto che tu li indossassi. So quanto tenevi a quelli che ti ha regalato tuo nonno, e capisco il perchè li hai regalati a Daisuke. Magari non ti piaceranno, ma ti prego svegliati! Così puoi guardarli e poi sbattermeli in faccia se non ti piacciono.- il ragazzo continuò a parlare così per i restanti cinque minuti che lo separavano dal termine della sua visita.
Solo 10 minuti per parlare con Taichi.
Solo 10 minuti ogni giorno.
Se fosse stato suo familiare ne avrebbe avuti di più, forse.
Ma lui non era un familiare, pur essendo comunque una persona molto vicina al malato: era il suo ragazzo.
O almeno credeva.
Insomma, non si erano mai dichiarati.
Stavano insieme e basta.

"Quante volte avrei voluto dirti che ti amo. E ogni volta che stavo per farlo, rimandavo. E proprio quando avevo deciso di dirtelo, quella macchina ti ha preso in pieno. Ti ha quasi ucciso."
Le lacrime gli solcarono le guance.
L'Ishida si vergognò per la propria debolezza. Non era da lui piangere così, eppure da quando era entrato in quella stanza quel giorno non aveva fatto altro.
-Ti amo Taichi. Ti amo!- esclamò stringendo con le mani le spalle dell'altro.
Aveva aspettato troppo a dirglielo.
Non riusciva più a trattenersi.
-Taichi... Svegliati... ti prego...-
-Yama... to...-
-!-
Era stata un impressione?
-Yamato...-
-Tai...chi...-
-Mi stai... schiacciando..- disse Taichi sottovoce, con gli occhi chiusi. Proprio per questo il biondo ci mise un po' prima di lasciare andare le spalle del moro.
-Tu... Taichi...-
Finalmente Taichi aprì gli occhi e sorrise all'amico...-
-Dimmi.-
Tremante dall'emozione il biondo non sapeva cosa fare.
Non aveva parole per esprimersi e il suo cervello non aveva ancora ben compreso cos'era successo.
Taichi si era finalmente svegliato.
Gli accarezzò il viso con le mani tremanti, quasi avesse paura di distruggere quel sogno. Quasi avesse paura di svegliarsi e scoprire che Taichi dormiva ancora. Quante volte gli era successo? Ormai non le contava più.
-Ti sei... svegliato...-
Taichi annuì con le lacrime agli occhi.
Entrambi piangevano.
-Ti amo...- disse Yamato stringendo a se l'amico.
Per lui era così difficile dire una cosa simile, ma non voleva più rischiare di perdere il suo amato senza dichiarargli i suoi sentimenti almeno una volta.
-Ti amo.-
-Anch'io Yamato. Anch'io...- rispose Taichi ricambiando l'abbraccio.
Sul letto, il pacchetto di Yamato, attendeva di essere aperto.
Al suo interno, un altro paio di occhiali da aviatore attendeva di essere portato da una testa calda.
Un altro paio di occhiali, attendeva di essere sfoggiato come segno di coraggio e di amicizia.
Coraggio di proteggere i propri amici.
Coraggio che da le ali per volare lontano.






Fic dedicata a echo che oggi compie 18 anni! TANTI AUGURI TESORO!!! Spero ti piacia e spero non mi lincerai per aver mandato Taichi in coma. XD
Come ci si sente ad avere 18 anni? (domanda scema, dovrei saperlo, ma te lo chiedo comunque U_U)
Spero che piacia anche a chiunque si è preso la briga di leggerla.
Ancora auguri Echo!!!
   
 
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