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Autore: Ginnever    29/08/2008    2 recensioni
Deglutisco, terrorizzata. Decido di avvicinarmi per scoprire chi cavolo è quello che sta dormendo beatamente nel mio letto…a petto nudo, poi!!!
Respira…Rinoa, respira….
I suoi capelli castani e lunghi cadono morbidi sul cuscino bianco come la neve, le sue mani sono abbandonate sul materasso con i palmi bianchi e alzati.
Quella bocca…quel profilo…
Non c’è bisogno che veda il colore dei suoi occhi, per riconoscerlo.
*Spero che vi piaccia, è la mia prima storia con FFVIII (^^) e mi piacerebbe sapere cosa ne pensate...saluti, Ginnever^^*
Genere: Romantico, Triste, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Irvine Kinneas, Rinoa Heartilly, Squall Leonheart, Zell Dincht
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti! Questa è una one-shot di circa 3-4 capitoli, non di più credo, che mi è venuta in mente non so esattamente per quale motivo xD Ripensando alle mie storie che di solito hanno come personaggi quelli della saga di Harry Potter, mi sono detta che non penso mai al mio videogioco preferito, Final Fantasy VIII, e quindi…eccomi qui! ^^
E’ la prima volta che uso questi personaggi in una mia storia, ma spero vi piacerà comunque^^
Buona lettura, Ginnever

 

*Inebriety*

 

 
Mi alzo dal letto un po’ intontita, sorreggendomi la testa con una mano.
Mmm…ma che cosa è successo ieri sera?
Non mi ricordo….
Tento di fare un passo, ma le mie gambe protestano, cedendo. M ritrovo di nuovo seduta sul letto sfatto a guardare il muro bianco.
Oddio….
Non mi ricordo...?
Scuoto il capo, e un senso di nausea si mescola nel mio stomaco, facendomi venir voglia di vomitare.
Cazzo…
Sospiro, sfinita.
Cazzo di nuovo.
C’è puzza di alcool….e proviene dalla mia bocca.
Mi porto subito una mano alle labbra, come se potessi nascondere il fastidioso odore che mi sta stuzzicando le narici.

Oh no….

Chiudo gli occhi un attimo, e il senso di nausea comincia ad affievolirsi.
Ieri sera…ho bevuto!
Ed ecco che ritorna il senso di nausea, e il desiderio di cacciare.
Oh no….no, no, no….e se non mi ricordo niente…..-perché non mi ricordo veramente un emerito cazzo-….mi sono….ubriacata!
Sento il vomito salire, liquidi mischiati a cibo che escono dallo stomaco e non per andare giù, ma per venire su a rompermi le balle e far puzzare ancora di più la mia bocca stamattina davvero disgustosa.
Mi copro le labbra con entrambe le mani e mi alzo di scatto. Senza badare al giramento di testa improvviso, mi catapulto in bagno e sul lavandino, vomito.

Lo stomaco e gli addominali mi fanno male…no…malissimo!
Dopo essermi lavata bocca e faccia, esco dal bagno, appoggiandomi con una spalla al battente della porta, sfinita e ancora con pericolosi giramenti di testa.
Sbuffo.
Cazzo, che risveglio di merda….
Ma le sorprese….non sono ancora finite.
Alzo gli occhi e dopo un secondo, li dilato.

Cos’è….cos’è quello strano rigonfio del letto??
Se mi fossi ricordata qualcosa della sera precedente, probabilmente non avrei detto esattamente ‘Cos’è’.
Ma quel coso…si…muove??
Oh…oh mio Dio!

E se guardi meglio, dice la vocina malefica nella mia testa che in ogni situazione di disagio libera la sua fantasia, ha anche i capelli marroni.

Deglutisco, terrorizzata. Decido di avvicinarmi per scoprire chi cavolo è quello che sta dormendo beatamente nel mio letto…a petto nudo, poi!!!
Respira…Rinoa, respira….
Mi avvicino a passo felpato…ormai sono a due metri…ancora un passo…un metro….
I suoi capelli castani e lunghi cadono morbidi sul cuscino bianco come la neve, le sue mani sono abbandonate sul materasso con i palmi bianchi e alzati.
Quella bocca…quel profilo…
Non c’è bisogno che veda il colore dei suoi occhi, per riconoscerlo.

“Aaaaah!!!!” Grido con tutto il fiato che mi è rimasto nonostante la gola bruciacchi ancora.

Mi copro gli occhi con le mani e indietreggio.
Mi volto e corro in bagno, chiudendomici dentro.

Oh cazzo….cazzo, cazzo, cazzo….
Quello che con quel maledetto sorriso sognate stava sorridendo sdraiato bella mente sul mio letto…era…è….
“Oh mio Dio…..” deglutisco di nuovo, mezza schifata. “…Che diamine ci fa Irvine nel mio letto???”

Mi giro di scatto, incontrando i miei occhi neri come la pece ma caldi quanti bracieri ardenti, anche se adesso sono un po’ spaventati, sulla superficie riflettente di fronte a me. quando sono venuta a vomitare, non ho pensato molto al mio aspetto estetico.
Mi osservo un secondo, con curiosità mista a terrore, facendo scorrere le mie iridi scure sulle guance diafane, le labbra arrossate, i capelli scomposti….e poi…
Sbarro gli occhi.
Un momento. Come mai le mie spalle sono…nude?
No…ti prego….dimmi che non è vero….è un incubo….ti prego…
Lentamente e con paura, abbasso il capo.

Due seni perfetti e nudi, come d’altronde il resto del mio corpo, non mi permettono di vedere i piedi, sicuramente senza niente nemmeno quelli. Il morbido tappeto mi fa il solletico.
Le labbra mi tremano all’improvviso.
Non è possibile….
Alzo gli occhi sullo specchio e vedo le mie iridi luccicare.
Cazzo….

“Ehm…scusa? Rinoa?”
Aah…colpita!
“Stai…stai bene?”
E affondata…..

Come cazzo credi che mi senta, eh?? Mi sono svegliata, nauseata, nuda nel mio letto….nel mio letto??
Oh porca vacca….quello non era il mio letto!! E questo…questo non è il mio bagno!

“Rinoa? Stai bene?”
Maledetto bastardo….hai anche una bella voce! Possibile che me ne accorga solo ora? Rinoa, Rinoa…
Bussa.
“Rinoa? Mi vuoi rispondere?”

Se ti rispondo?
Mi guardo un attimo attorno, soffermandomi ancora sul mio riflesso.
Sciupata…ecco cosa sono.
I miei lineamenti perfetti e morbidi, rovinati da una notte di alcool e sesso.
Certo che ti rispondo.

“Irvine, se sei nudo, ti consiglio vivamente di vestirti.”
Mi risponde, si, ma dopo alcuni secondi.
“Ehm…va bene…ma…?”
“Non provare a chiedermi perché o non esci da questa camera.”
Non risponde. Né ora né dopo qualche minuto.
Meno male, è andato a vestirsi.
Vado verso la porta e con uno scatto la apro.

Non lo vedo subito. C’è solo il letto mezzo sfatto…i miei vestiti per terra…oh, che orrore.
Ehi ma…io sono nuda!
Mi volto all’improvviso per rientrare in bagno, ma qualcuno me lo impedisce perché c’è davanti.
Irvine.
Ghigna.
“Sei più bella nuda, Rinoa…”
Maledetto figlio di…
“Sta’ zitto e levati di torno, porco.”
“Dovrai spostarmi tu allora.”
Lo guardo con gli occhi ridotti a due fessure.
“Spostati, Irvine.”
“Pronunciato da te, il mio nome è molto più sexi.”
“Ho detto spostati.”
“E io ho detto che sei sexi.”
“Non costringermi a usare le maniere forti…”
“Non vedo l’ora…”
Ma brutto stronzo!
Gli rivolgo uno sguardo omicida e poi…mi volto.

A che mi servono gli asciugamani se ho i vestiti in questa stanza.
“Stai pure lì, allora.”
So che mi sta guardando il culo e glielo lascio fare. Almeno lo distraggo.
Cammino lentamente verso il letto.
Sono tutti lì, dalla mia parte sparpagliati a terra.
Ancora un passo….e…
Mi abbasso veloce come un fulmine e li afferro.
Mi volto ghignando.
“Ti piace il mio culo?”
“A vederlo certo….ma sai, ora che so anche com’è da altre angolazioni…questa è roba vecchia…anche se divina.”
Che stronzo figlio di puttana.
Mi infilo la canottiera brillantinata, le mutande e i jeans. Il reggiseno lo getto nella borsa che è a terra, non perdo tempo a mettermelo.
Lo guardo con occhi schifati.
“Addio, lurido porco.”
“Ti ho chiesto anche se stavi bene prima.”
Aggrotto le sopracciglia.
“E allora?”
“Dovresti ringraziarmi.”
Che rabbia!

Gli volto le spalle e raggiungo la porta. Afferro la maniglia, ma la sua voce bellissima e ammaliante mi blocca ancora.
“Salutami Squall, tesoro. E’ fortunato ad avere una bella ragazza come te per fidanzata. Ricordaglielo.”

E con le lacrime agli occhi, esco dalla camera d’albergo sbattendomi la porta alle spalle.

 

 

 

 

 

 

   
 
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