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Autore: Kiikyo    10/07/2014    7 recensioni
Sei di poche parole, ma intuisco quel pizzico di felicità e leggerezza dentro di te, quando siamo soli in questa cabina, lontano da tutto e da tutti, estranei al resto dell'Universo.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harlock, Miime
Note: Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Il filo del Destino'
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Questa mia prima storia la dedico a Dea Bastet e a Targaryen che mi hanno spronata a scrivere e mi hanno aiutata nelle mie incertezze.
Un grazie di cuore!
 
 


 
Ricordi e tormenti


Sono seduta qui, sulla poltrona di velluto rosso nella nostra cabina, illuminata dalla luce delle stelle, mentre intono qualche nota con la mia arpa. Note leggere e delicate risuonano in questa stanza, testimone di dolore, amore e segreti che solo io e te conosciamo. Danzano le note, assieme alle ombre in movimento, create dalla luce flebile delle candele. 
Per un attimo smetto di suonare, rapita dalle stelle luminose di questo mare infinito che sto osservando dalla grande vetrata di questa stanza, riportando alla mente ricordi ormai lontani. Guardando il loro splendore, ritorno con la mente a quando ero una ragazzina, a quando le osservavo dai prati fioriti del mio bellissimo pianeta rigoglioso e ormai perduto, chiedendomi chissà quale sarebbe stato il mio destino e se mai anch'io, un giorno, avrei brillato forte come loro...  
I miei pensieri vengono subito interrotti dal chiudersi della porta alle mie spalle facendomi sobbalzare per un attimo,  mi giro verso di essa, ed eccoti lì; ti vedo avanzare, la tua figura stanca dal dolore provato in tutti questi anni ti tormenta. Ti avvicini a me con passo calmo ma deciso, fermandoti a pochi centimetri dalla mia seduta. Con molta delicatezza posi la tua mano sul mio viso accarezzandolo, facendola poi scorrere fra le ciocche dei miei capelli. Come sempre mi regali quel sorriso, che solo a me riesci a donare.
Mi alzo e ti sorrido a mia volta ricambiando, piano, ti accarezzo le labbra con due dita regalandoti un bacio tenero e delicato di bentornato. Ti guardo, so cosa vorresti dirmi, non c'è bisogno delle parole per capire i tuoi pensieri, ti conosco fin troppo bene ormai.
Ti dirigi verso la tua seduta e ti accomodi, sorseggiando il vino rosso che avevo preparato per il tuo ritorno. Vorresti parlare e sfogarti, lo so, ma non ne hai le forze, sei stanco, lo intuisco dal tuo sguardo.
Appoggio la mia arpa sul tavolo accanto al vaso di vetro con le rose rosse che vi ho sistemato e, piano, mi avvicino a te. Facendomi spazio mi fai accomodare sulle tue gambe, ti guardo e tu afferrandomi delicatamente il mento mi attiri a te dandomi un bacio intenso ma pieno di delicatezza, con ancora il sapore del vino che hai appena bevuto. Appoggio una mano sul tuo petto, mentre infilo l'altra tra i tuoi capelli; tu a tua volta mi stringi con tutta la forza che hai in corpo e staccandoti dalle mie labbra, affondi il viso nel mio petto, restando li per qualche minuto a pensare. Io aspetto...
Intorno a noi, il silenzio.
«Meeme..»
«... Harlock, ascoltami.. tutti fanno degli errori, ma se lo si desidera davvero si possono rimediare, anche se ci vorrà del tempo.»
Sollevi il viso e mi sorridi, per pochi attimi vedo riflessa serenità nel tuo occhio, poi volgi lo sguardo al bicchiere ancora mezzo pieno di vino, sopra il tavolo accanto a noi.
«La tua luce... riesce sempre a rischiarire le tenebre dentro di me... Meeme...»
Ti sorrido e ti accarezzo sopra la benda. I nostri sguardi si incontrano, poi mi sorridi e mi baci, stringendomi a te ancora una volta.
Sei di poche parole, ma intuisco quel pizzico di felicità e leggerezza dentro di te, quando siamo soli in questa cabina, lontano da tutto e da tutti, estranei al resto dell'Universo. Prendendoti per mano ti faccio alzare dalla sedia, accompagnandoti verso la stanza da bagno.
«Il tuo bagno è pronto già da un po'... vai, poi ti sentirai meglio.»
«Sì... »
«Ti aspetto qui.»
Mentre ti incammini verso la stanza da bagno, accenno un sorriso e mi avvicino di qualche passo alla grande vetrata, soffermandomi di nuovo a guardare quelle stelle e, per un istante, penso che alla fine i miei pensieri di ragazzina si sono realizzati. Il mio destino infine si è intrecciato con quello dell'uomo a cui ho dedicato la mia intera esistenza, ed è sempre grazie a lui che sono diventata come una stella, forte e luminosa... come quelle che da lassù sono da sempre testimoni della nostra esistenza. 
Ti sento arrivare, devi aver finito... non mi sono neanche accorta dello scorrere del tempo mentre viaggiavo con la mente. Mi giro verso di te e con passo tranquillo ti raggiungo... ci incamminiamo verso il letto e ci infiliamo sotto le coperte. Sento il tuo braccio sul mio fianco stringermi forte, come per trovare l'ultimo conforto della giornata... non andrò via, resterò qui finché ne avrai bisogno. Mi sollevo e ti bacio, cercando di alleggerire il tuo cuore pesante, lo sai che veglierò sul tuo sonno finché non sarà sereno. Dopo un po' fra le mie carezze ti addormenti, stanco, con la consapevolezza che il giorno dopo ti attende, di nuovo, con i suoi soliti tormenti.
Lentamente trovo sonno anch'io, ritornando con la mente a quella frase che ti dedicai tempo fa in onore del nostro incontro...


«Grazie per amarmi in ogni istante.
Per sempre tua, come la libertà che hai nel cuore. 
Meeme.»





 
  
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