Sai, ho un ricordo di me e tua madre, a casa tua, mentre sfogliavamo un album di fotografie di quand’eri piccolo…e mi raccontò che all’età di sei anni agitavi le braccia a mo’ di gabbiano, dicendo che volevi fare l’angelo, sembrando piuttosto un aeroplano un po’ storto, che non sapeva bene come planare…Ti prometto, Harry, che se dovessi mai raggiungere quello che tutti chiamano “paradiso”, io ti aspetterò lì, senza spostarmi di un millimetro, finché tu non sarai arrivato. E un giorno ti insegnerò a volare. .