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Autore: Sakkaku    12/07/2014    0 recensioni
Dunque, non dovrebbero esserci scene particolarmente violente, però ho deciso di cambiare il rating in arancione perché forse nel capitolo 20, c'è qualche descrizione che potrebbero dare fastidio, giusto per essere sicura che la lettura non disturbi la sensibilità di nessuno :)
Dal capitolo 18:
– Io sono Kassy, mentre lei è Lady. Ti avviso, anche se sei un vampiro Originale, se vedo un mezzo movimento pericoloso per Lady, non mi farò scrupoli ad attaccarti. Ti consiglio di non sottovalutarmi solo perché ho le sembianze di una bambina, sono pur sempre un demone - - Hei, hei, sono venuto in pace – disse Klaus cercando di placare l’animo Kassy – Ho scoperto che i vostri nemici, gli angeli per intenderci, sono sensibili al nostro sangue. Purtroppo siamo in pochi e per annientarli ci servirebbe un aiuto – i capelli argentati di Lady si spostarono dopo una folata di vento. Il capo dei demoni fissò negli occhi azzurri il vampiro, analizzandolo. In quello sguardo vedeva riflesso la pura pazzia, in qualche modo la intimoriva, era la prima volta che percepiva tanta pazzia concentrata in una sola persona.
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Stavolta ci ho messo un po' di più ad aggiornare, ma sono sbucati tantissimi impegni imprevisti, scusatemi >.<
Comunque potete stare tranquilli che la storia la continuo, anche se gli aggiornamenti non sono frequenti!
Bando alle ciance, vi lascio leggere questo nuovo capitolo, buona lettura ^_^



Capitolo 20: Scontri


La messinscena era talmente ben architettata che Connie neanche se ne accorse.
- Or dunque, avete deciso cosa svolgere nella nostra cittadina? C’è spazio per tutti, sia se volete vivere come ora sia separatamente – iniziò a parlare il capo degli angeli – Come portavoce di questo gruppo – enfatizzò Klaus – Mi sembra e mi sento in dovere di avere una discussione quattr’occhi per essere sicuri di avere un buon accordo di condivisione. Dopotutto abbiamo delle necessità che non devono assolutamente mancarci -.
Quell’affermazione irritò Connie. Nessuno prima aveva espresso alcun tipo di richiesta, si limitavano ad accettare le regole della comunità.
– Prego, venga nel mio ufficio – la invitò Klaus – Questa è l’unica stanza che è arredata con gusto – “Se per te questi quadri sono belli” pensò tra se e se acidamente Connie “Dimostra quanto pessimo gusto hai. Sicuramente, non ti farò mettere nulla in giro per la città”. Connie era ignara che l’ibrido si era collegato alla sua mente, grazie a un incantesimo di Bonnie. “Come osa questa stronza insultare i miei quadri” pensò furibondo Klaus mentre la faceva accomodare sorridendo “Ti staccherò con estremo piacere la testa appena tutto avrà inizio”.
Tutti i vampiri erano all’erta.
– Potrei sapere a cosa corrisponde questa vostra necessità? –domandò il capo degli angeli con finto interesse.
– Umani – rispose semplicemente l’ibrido.
Quella risposta vaga, mandò in confusione la mente di Connie, trovava difficile ribattere qualcosa che ignorava e non ne capiva il senso.
– Vuol dire che desiderate vivere con altri angeli?- chiese cercando di capire cosa intendesse la persona di fronte a lei.
– No. Umani – ripeté fermo l’ibrido senza batter ciglio.
“Che cosa vuole questo pezzente? Perché si rifiuta di spiegare?” l’angelo si sentiva presa in giro.
– In parole povere, abbiamo bisogno di sangue umano. Il problema è che dobbiamo berlo direttamente dall’arteria del collo. Per questo ho specificato che abbiamo bisogno di umani - - Le mie sentinelle vi hanno visto mangiare come delle persone – obiettò Connie, cercando di controllare la propria voce -
-Vero. Mangiamo il cibo normalmente, ma è vitale per noi il sangue umano. Insomma, se continuiamo a bere quello della nostra compagna alla fine, morirebbe. E questo è una cosa che non mi posso permettere – il sorriso di Klaus si fece più largo, nel vedere Connie inorridire.
“Questo mostro si è cibato di una sua stessa amica. E' un essere peggiore dei demoni stessi! E, se non ho capito male, ci sono altri suoi compagni simili a lui” la donna dai capelli ramati era senza parole. Deglutì sentendosi osservata da quegli occhi azzurri. – Sono spiacente, però non posso accettare una condizione simile. Anche se non sono i miei compagni angeli, è una cosa inammissibile darvi in pasto degli umani – riuscì a dire alzandosi – Tzé, peccato. Speravo che tutto questo si sarebbe potuto evitare. A quanto pare però, è inevitabile – disse Klaus quasi in un sussurro “In realtà speravo proprio che finisse in questa maniera”.


Sibby continuava a osservare il resto del gruppo.
In quel momento stavano giocando al gioco dei mimi.
Improvvisamente sparirono
L’angelo sgranò i suoi occhi verdi, incredula.
Prima ancora che potesse agire, vide il corpo di Connie passargli velocemente accanto e andare a colpire la parete.
Klaus l’aveva scaraventata fuori dalla stanza.
Sibby si precipitò a occorrere il suo capo
– Chiedi aiuto, ce la faccio da sola ad alzarmi! – sbraitò Connie, furente per essersi fatta fregare in quel modo. Un angelo con l’armatura le fu subito accanto mettendosi in mezzo al cammino dell’Originale.
– Tyler! – chiamò subito l’ibrido si mise davanti, coprendolo con il proprio corpo.
– Se fossi al tuo posto, non farei un passo in più – intimò il ragazzo – Con chi credi di parlare? Sono un angelo – disse l’uomo con l’armatura facendo apparire le proprie ali. Klaus sogghignò – Attacca – Tyler si trasformò in lupo. – Che razza di mostro… - iniziò a dire il soldato, purtroppo per lui, il tempo per parlare finì, perché con una morsa possente Tyler lo attaccò alla gola. Il sangue riempì la bocca dell’angelo, altro sgorgò tutt’intorno, macchiando, oltre al muso del lupo, anche il suo manto.
Del sangue schizzò sul volto di Connie.
Il suo abito bianco fu macchiato “Razza d’idiota!! Farsi fregare in questo modo da un cane” .
– Lui è un mio ibrido – la corresse Klaus – Ed ora… - i suoi occhi rotearono fuori dalla finestra. Il giorno divenne notte, con una splendente e immensa luna piena.
Subito Klaus sfoggiò i suoi canini, i quali fecero da contorno a un sorriso diabolico.
Nel medesimo istante, arrivò Sibby con una cinquantina di angeli, che circondarono la casa. Sibby si precipitò al suo interno, con l’intento di portare in salvo Connie.
– E’ scortese portare via un ospite – disse con disappunto Klaus – Sono un gentiluomo, so bene che gli ospiti vanno trattati con il dovuto rispetto – allargò le braccia, con fare teatrale e subito furono nel giardino sul retro – Infatti, ho preparato una bella festa di benvenuto –.
Neanche fece in tempo a concludere la frase.
I vampiri erano già lì, disposti ad arco.
Alcuni angeli si fecero prendere dal panico, ma, appena tentarono di volare via, furono colpiti da alcuni schizzi di sangue e di conseguenza, morirono all’istante.
– Perché dovevate tagliare proprio me? – si lamentò Katherine – Se mi rimangono delle cicatrici per colpa vostra, vi ammazzo - - Smettila di lamentarti e insanguina per bene chi cerca di volare via – le ordinò Rebekah – Se chiamano altri angeli, per noi potrebbe mettersi male. Senza contare che ti ucciderei prima io - - I vostri diverbi, teneteli per dopo – intervenne Elijah, prima che la situazione degenerasse – Abbiamo da fare - - Facciamo una gara? Vince chi fa più punti? – scherzò Damon, i suoi occhi azzurro ghiaccio sembravano divertiti – Fratello per favore… - lo pregò Stefan – Questa è una situazione seria - - Appunto, dobbiamo sdrammatizzarla un po’! I fratelli Salvatore contro i Mikaelson - - Ed io? – chiese Caroline – Mica mi vorrete abbandonare e farmi fare coppia con quella? – - Ho un nome, biondina – si lagnò Katherine – Basta! – ordinò Elijah – Fate quello che dovete, senza troppe chiacchiere -
- Sagge parole, fratello. Voi farete meglio ad ascoltarlo, o occuparvi degli angeli sarà il vostro ultimo pensiero – aggiunse l’ibrido.
Quegli strani comportamenti mandavano in confusione sempre di più gli angeli, i quali erano indecisi se attaccare o rimanere in attesa.
Finite le chiacchiere, i vampiri partirono all'attacco.
– Bleeeak, che sangue disgustoso – sputacchiò Caroline – Sei davvero carente sia in galateo sia in educazione – la derise Rebekah “Anche se, stavolta hai ragione”.
In effetti, il sangue dei loro nemici era disgustoso e dal colore rosa salmone.
Per quel motivo i vampiri, avevano cambiato modo di combattere, erano passati alla lotta fisica.
Stefan si bloccò.
Sunny era accorsa in aiuto della sua fazione e stava cercando di manovrare il vampiro come una marionetta.
 – Mordi il braccio all’uomo dai capelli neri a fianco a te – ordinò la vecchia.
– Che diavolo stai facendo fratello? Mi mordi? Sul serio? – tra le labbra intinse di sangue Stefan mormorò – E’ il dolore alla nuca. Deve essere che quella strega mi fatto qualcosa. Ho perso il controllo – Damon alzò gli occhi al cielo – Fortuna che Rebekah ha detto che ti aveva salvato. Comunque, mi basti quando diventi squartatore, vorrei evitare di averti in un altro stadio senza controllo – gli sorrise – Spero mi perdonerai, ma è inevitabile – con un po’ di amarezza che invadeva il cuore, in memoria dei vecchi tempi, Damon ruppe il collo a Stefan.
Sunny urlò.
“Ben ti sta, vecchia strega!” pensò Damon furioso “Impara la lezione. Mio fratello non è mica un giocattolo”.
Per un attimo accantonò l’obiettivo principale, con l’intento di dirigersi verso Sunny.
Un angelo si mise in mezzo, senza pensarci, il vampiro gli morse il collo fino a fargli staccare la testa.
Pieno di disgusto, sputò il sangue e si pulì con la manica.
Caroline vedendo Stefan inerme per terra, lo afferrò e lo spostò poco lontano.
– Ti sei allontanata dal tuo gruppo, ora chi ti guarda le spalle? – chiesero quattro angeli circondandola.
L’espressione della vampira bionda si fece scura “Mi sottovalutano solo perché sono una donna?” impedendo che ferissero l’amico mentre era indifeso, Forbes attaccò due angeli rapidamente, rompendogli l’osso del collo.
Soddisfatta sorrise, quando vide gli altri due incerti.
“E’ semplicemente meravigliosa” pensò Klaus, vedendo Caroline “Dopotutto, anche lei ha un lato oscuro. Chi mai sorriderebbe dopo aver ucciso qualcuno? Certamente è diversa dalla mia oscurità, però malvagità reclama malvagità” con quel pensiero trovò lo stimolo di essere più creativo.
Era l’unico a essersi sporcato completamente di sangue.
A parte Tyler, che aveva il manto macchiato di sangue, alla fin fine era inevitabile, stava combattendo nella sua forma da licantropo.
Connie guardava impassibile i suoi simili essere sterminati.
Di quella battaglia, poco gli importava. In quel mondo lei rappresentava un titano e l’unica che poteva tenerle testa era Lady.
Sottovalutava molto l’ibrido.
Neppure s’immaginava che piani avesse.
“Rimarrete schiacciati dalla nostra quantità numerica” pensò convinta che l’ago della bilancia pendesse dalla sua parte.
La ragione che impediva ai suoi angeli di ferire i vampiri mortalmente, poco le importava.
Era certa che avrebbe vinto.
– Fanculo – mormorò Katherine – Mi sto indebolendo a lanciare sangue, perché non lo fate voi? - - Sul serio credi che un Originale come me, si abbassi a fare una cosa simile? – le rispose Rebekah mentre strappava un cuore dal petto.
La vampira dai capelli mossi castani notò il corpo svenuto di Stefan.
Damon capì le sue intenzioni – Puoi scordartelo Kat. T'impedisco di usare mio fratello come idrante di sangue -. – Vi perdete in chiacchiere, invece di combattere seriamente? Ci prendete troppo alla leggera – urlò un angelo partendo in carica – E’ perché è una cosa che ci possiamo permettere – Elijah sorrise lateralmente, mentre con la mano schiacciava il cranio, materia celebrale schizzò un po’ ovunque.
L’Originale era serio, quello scontro per lui si sarebbe potuto evitare, d’altra parte, la sua famiglia era in mezzo alla mischia e di certo non poteva abbandonarli.
Una folata di vento con polvere accecò tutti i presenti.
I demoni avevano fatto il loro ingresso.
Tutti gli angeli, compresa Connie, furono colpiti dalla loro improvvisa apparizione.
– Sibby, concentrati su quello sporco demone! – le sbraitò Connie, eseguendo gli ordini si precipitò contro Lady.
Klaus si affrettò ad allontanarla, doveva proteggere il capo dei demoni, altrimenti rischiava che i subordinati se ne sarebbero andati.
Una donna fermò Sibby – Fermati. Preferirei evitare il combattimento – senza badare a quelle parole, l’angelo afferrò la propria spada fendendo un colpo che tagliò a metà l’avversario.
Lady sbiancò.
La vista di un suo compagno tagliato a metà, ferì profondamente la donna.
Il capo dei demoni urlò. Era un urlo straziante e pieno di rabbia. Il suo urlo era quasi disumano.
Lady era consapevole che avrebbe perso dei compagni, eppure sperava di vincere senza subire perdite.
“Finalmente ti sei decisa a usare il tuo potere immenso, dopotutto sei un titano come me” pensò Connie. – Se voi due siete dei titani, ed io sono immortale, vuol dire che corrispondo a una divinità – commentò sarcasticamente Klaus. Dopo che l’urlo era cessato, continuava a perforare i timpani, mettere sottosopra lo stomaco.
Gli occhi di colore marrone del demone divennero viola. – Avrei preferito non arrivare a tanto… - disse amareggiata – Ora ve la siete cercata, vi dimostrerò di cosa siamo realmente capaci noi demoni -.
Si avvicinò alla compagna deceduta, le chiuse gli occhi, la salutò e prese uno dei suoi orecchini. Più tardi, l’avrebbero salutata in modo dignitoso.
I demoni sfiorarono con le dita le piume, le donne gli orecchini mentre gli uomini quelle attaccate al manico dei loro pugnali. Una parte del loro spirito s’impossessò dei nemici e iniziarono a ucciderli dall’interno.
Un metodo pratico e veloce. Inoltre, non c’erano spargimenti di sangue. Klaus ne fu affascinato.


Per non stare ferma, Elena fece apparire una cyclette.
Perlomeno in quel modo, poteva sfogare la sua energia, considerando che non poteva uscire a fare una corsa. Aveva perso la cognizione del tempo, eppure sentiva che neanche pedalare la aiutava a togliere dalla tesa la preoccupazione per il vampiro.
“Chissà che cosa sta combinando. Spero che non si dimentichi di Stefan. Tutto questo potrebbe risvegliare in lui i sensi di colpa, per uccidere senza ragione quelle persone, potrebbe spingerlo a spegnere la sua umanità, così ritornerebbe a essere uno squartatore. Di certo Klaus ne sarebbe felice, almeno avrebbe un compagno svitato quanto lui in giro” le riflessioni di Elena furono interrotte da un urlo.
Tutti si alzarono di scatto in piedi, con l’eccezione di Bonnie.
Jeremy si precipitò fuori dalla stanza seguito a ruota da sua sorella. In realtà seguire il fratello era solo un pretesto. Elena voleva controllare che Damon stesse bene.
Kassy raggiunse in fretta Jeremy – Perché sei venuto? Eri al sicuro dov’eri prima! – lo rimproverò la bambina – Ho sentito urlare, pensavo fossi in pericolo - - Mi so arrangiare, sono sempre una creatura soprannaturale – prima che il ragazzo potesse ribattere, Kassy l’aveva riportato nella stanza, dove era stato rinchiuso prima. – Resta qui, Jer. Devo stare accanto a Lady. Ci rivediamo quanto tutto questo è finito – gli promise.
Matt, Alaric e anche Bonnie videro quella bambina dagli occhi argentati parlare con confidenza, per di più lui le aveva dato retta e si era buttato sul divano. – Chi è? – domandò Bonnie – Avevi detto che avevi bisogno di silenzio per l’incantesimo, perché diamine vuoi parlare adesso? – le rispose stizzito Jeremy. Alaric sospirò, stufo di dover fare da arbitro ai litigi adolescenziali, così iniziò a bere del Bourbon, con l’intenzione di non interferire. Per sua fortuna la discussione finì lì.


Elena guardò per tutta casa, eppure non c’era traccia di nessuno.
I rumori venivano dal giardino sul retro.
Si precipitò lì.
– Damon!! – urlò, iniziando a correre. Il vampiro era concentrato su un angelo, gli stava mostrando il proprio cuore pulsare, prima che la vista si annebbiasse e il nemico morisse. In questo modo non si era accorto che Sunny, la strega gli stava addosso. La vecchia si voltò verso la ragazza che le stava venendo incontro, non trovandola pericolosa ritornò a concentrarsi sul vampiro.
Quella distrazione cosò cara a Sunny.
Damon, infatti, appena vide che stava guardando Elena, prontamente con la mano libera aveva strappato il cuore anche alla strega.
Un angelo afferrò Elena, che riuscì a liberarsi con una gomitata.
Elijah arrivò in suo aiuto.
– Saresti dovuta rimanere dov’eri – le disse l’Originale – Lo so – cercò di giustificarsi lei – Ero troppo agitata, dovevo venire a controllare di persona -. Elijah voleva risponderle, ma qualcosa nello scontro cambiò.
I demoni si affrettarono a rientrare nei loro corpi.
– Noi ce ne andiamo – dichiarò Lady, ora aveva nuovamente normali ed effettivamente sparirono all’unisono. Dovevano sbrigarsi a tagliare i pochi fili magici che li collegavano ancora a Sunny.
Gli angeli invece furono meno fortunati. La morte della strega, aveva una conseguenza pesante sulla magia, specie per loro che erano collegati direttamente a lei, dopotutto Sunny era la fonte magica cui facevano ricorso.
Tutti, Connie compresa, furono alzati verso il cielo, dove esplosero come dei palloncini bucati da un ago. Fortunatamente, si erano disintegrati.
– Perlomeno non piovono resti di angelo e posso finalmente riposare – commentò Katherine – Combattere con la luna piena rende lunatici -
- Sei tu l’unica a esserlo – le ricordò Rebekah, stavolta la vampira evitò di ribattere, era stremata.
Ognuno era rientrato nella casa, silenziosamente. Damon aveva in braccio Elena.
La scena degli angeli esplosi, l’aveva fatta svenire.
Una volta adagiata sul letto, Damon la prese in giro - Sei stata una folle a uscire e metterti in mezzo – – Ti salvo la vita ed è così che mi ringrazi? – ribatté lei scuotendo la testa, lievemente delusa - Ora non dovrai più muoverti da qui. Se dovesse capitare di nuovo, come prevenzione, ti faccio soggiogare da Klaus per essere sicuri che non scappi dal rifugio – il tono era tremante, aveva temuto davvero che le capitasse qualcosa, per fortuna Elijah era intervenuto.
Le labbra della ragazza tremarono lievemente, quasi impercettibilmente a occhio umano, ma di certo non sfuggì al vampiro. – Ho sentito quel grido, ho temuto che ti potesse succedere qualcosa di brutto – si giustificò Elena. Il vampiro le accarezzò una guancia – Quanto sei sciocca – commentò sorridendo lievemente – Ti pare che sarei morto per così poco? Pensi davvero che sia così facile liberarsi di me? – la baciò a stampo. La porta della stanza si aprì.
- Devi andartene – lo intimò Jeremy – Certo, ai suoi ordini, piccolo Gilbert – lo canzonò il vampiro – Controlla tua sorella, a volte ha delle idee folli – il vampiro uscì, non prima di aver fatto l’occhiolino a Elena. 
  
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