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Autore: innominetuo    12/07/2014    13 recensioni
Ho elaborato questa storiella leggera leggera e senza pretese cercando di immaginare il “punto di vista” di un’abitante dell’Arcadia un po’ speciale…
Dichiaro di aver redatto la presente fan fic nel pieno rispetto dei diritti di autore e della proprietà intellettuale.
Genere: Commedia, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Dottor Zero, Harlock, Miime, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Che barba, che noia.

Un’altra volta.

Tutti i giorni, o quasi, la stessa storia.

Quel rumoraccio assordante che mi risveglia dai miei pisolini o che mi distrae mentre mi faccio il bagnetto… e fosse solo il rumoraccio! Macché. Ecco che i senza-coda, tutti, indistintamente, grossi e piccoli, schizzano di qua e di là come tante palline di gomma sceme e la casa comincia a tremare tutta… quando si sente il rumoraccio, persino la senza-coda piccola e cattiva, quella che mi insegue urlandomi dietro, ora se ne sta buona buona rintanata nella stanza degli odori (detto tra noi, a me mica diverte sgraffignare le salsicce e le aringhe con quell’altro scemo del pennuto, eh: io sono una signorina a modo. Solo che il senza-coda basso e tondo, quello che conosco da quando ero piccola e che mi fa tante coccole, a volte è un po’ distratto e si dimentica di darmi da mangiare: o se ne sta a ciucciare uno strano liquido che ho scoperto che non è latte in compagnia della senza-coda più strana di tutti, oppure lecca gli altri senza-coda dentro la sua tana tutta bianca… boh. Io gli voglio bene, eh, però per avere la pappa mi debbo ingegnare… che faticaccia).

Ecco che il trambusto ricomincia: non riesco mai a leccarmi il pancino per come si deve, mi fa perdere la concentrazione! Adesso, per cercare di capirci qualcosa in questo pollaio, mi sa che seguirò, zitta zitta, la senza-coda strana: quella lì la sa lunga, credo.

Uffa, ma quanto cammina… oh, siamo arrivate.

Che strano posto: mi ritrovo ora in una stanza grande e un po’ buia, con tanti sedili e lucette…ma guarda, qui c’è la senza-coda carina, quella che di solito, quando mi vede, mi prende in braccio e mi parla con voce dolce dolce, facendomi i grattini sotto il mento… Bon, sono arrivata al posto giusto, mi sa: adesso, per guardare tutto con calma, mi vo ad acquattare sotto ad una cuccia alta alta… ma che meraviglia! È di legno! Wow, si gratta benissimo! mi sa che in questa stanza ci ritornerò a farmi le unghie, ho pure visto un altro affare rotondo perfetto come tiragraffi, sì sì!

Comunque sia, dato che oggi il bagnetto me lo sono fatto e così pure le unghie, adesso debbo concentrarmi bene ed osservare attentamente tutto quello che succede attorno a me.

Peccato che non si capisca un bel niente! Sono scoraggiata!

Innanzitutto, vedo che la senza-coda carina non parla più con la voce bassa e dolce, come fa sempre solo con me, ma che quasi grida e dà zampate continue a tutte le lucette accese davanti a lei (prima o poi ci darò delle zampate pure io, devo capire perché sono sempre accese! Voglio vederci chiaro!). Poi c’è il senza-coda cicciotto e bassino, cioè quello che tiene sempre in mano quegli strani aggeggi buoni solo da mordicchiare (se almeno fossero gomitoli di lana, belli morbidi, lo potrei capire… mah), che sta facendo un baccano d’inferno, saltellando di qua e di là, da un sedile all’altro, e guardando dentro ad uno strano specchio. E poi luci, luci… e strani gomitoli di lana grossissimi che sembra che quasi ci entrino in casa… con accese tante luci colorate! Con la casa che, ogni tanto, ha come degli scossoni tremendi! Aiuto!

Meno male che ora è entrato in stanza il senza-coda grande, quello che mi guarda con un occhio solo. Mi piace quando mi prende in braccio con le sue mani gentili, perché poi mi appoggio alla sua spalla, che ha un buon odore, e da lì guardo giù: sto bene così in alto. E grazie a lui mi sento sempre mooooolto in alto. Peccato che non mi prenda in braccio spesso: ma quando lo fa è una gran bella e soddisfacente giornata. Adesso parla pure lui, con quella sua voce tranquilla e rilassante, e tutti gli altri senza-coda lo guardano e gli rispondono.

Vabbè, per oggi non ci ho capito nulla sul perché del rumoraccio e dei senza-coda impazziti come topini meccanici.

Ma mi sa che domani ci ritornerò, in questa strana stanza, soprattutto perché ora ho capito dove si rintana il mio senza-coda preferito.

Ora però mi faccio un pisolo, troppe emozioni e tutte insieme… sono stanca. Meoww!
  
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