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Autore: BettaJamesHoran00    14/07/2014    2 recensioni
Ci sarei stata. Hei distanza, ti ricordi di me?. Ho vinto.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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29-06-2014…l’inizio di un sogno
 
28 ottobre 2013, ore 7:30
 
L’ansia saliva ed io non riuscivo a rimanere nel letto per altri 5 minuti. Era davvero straziante pensare che poche ore dopo il botteghino avrebbe messo in vendita i biglietti per i One Direction. Sappiamo tutte quante le bestemmie che abbiamo mandato verso il computer che era troppo lenti per accendersi anche se erano le 7:00 e i biglietti li avrebbero messi in vendita alle 10:00 di quel sabato mattina. Come si può dimenticare il giorno e l’ora di quel giorno che per alcune fu fantastico e per altre fu il peggiore.
-“Benedetta, calmati”- continuava a ripetermi mio padre intento ad accendere tutti i computer che avevamo in casa. 4, compreso il tablet. Mio fratello era lì che mi guardava ed io avevo le lacrime agli occhi, perché avevo già il pensiero devastante di quando non sarei riuscita a prenderli. Era una tappa sola, non tutte ce l’avremmo fatta a prenderli, avevamo la verità davanti ai nostri occhi e  non volevamo crederci.
Le 8:00. Si stavano avvicinando le 10:00 e il silenzio in casa mia era ancora più angosciante di quanto pensassi, mia madre cercava in tutti i modi di rassicurarmi con le solite parole
-“Vedrai che ce la farai questa volta”- il sussurro che mi fece scoppiare a piangere, quello era stato l’ago che fece scoppiare il palloncino. Provarci per due anni di seguito ad andare a un loro concerto e non riuscire a prendere i biglietti era davvero orribile e tutte le ragazze che in questo momento staranno leggendo questa storia, probabilmente, staranno annuendo. Provai a mangiare qualcosa, ma quel qualcosa erano si e no due cucchiaiate di cereali messi in bocca a forza sotto lo sguardo attento di mia madre.
Le 9:00. Mancava solo un’ora e potevo capire la sofferenza e l’ansia delle ragazze che riuscirono a  prendere i biglietti per i concerti del 19 e 20 maggio. Mio fratello stava attento su un computer e faceva il login su TicketOne, andai a vedere la schermata dei biglietti e c’era il countdown per la prevendita. Alcuni erano già stati presi dalle ragazze che avevano L’American Express, quindi molte di sapevamo già che eravamo nel rischio di rimanere a casa il 28 giugno 2014.
Le 9:58. Stavo male, il senso di nausea mi stava colpendo ma io continuavo a dirmi “No, ce la puoi fare” e stavo lì davanti al computer insieme a mio fratello e a mio padre.
Le 10:00. Era impressionante la velocità della mano di mio fratello, lui era in cucina e mio padre in camera mia con l’altro computer, mi mangiavo le unghie e andavo avanti e indietro
-“Ci sei riuscito?”- urlava mio padre a mio fratello
-“NO!”- disse, guardavo la schermata, 30 secondi di attesa per via del sistema TicketOne bloccato. Tutte sappiamo la paura che abbiamo provato in quella frazione di 30 secondi. Quando si sbloccava ricominciava la corsa.
10:05. La corsa per me era finita. Avevo perso, di nuovo. La mia schiena toccò l’armadio in camera mia, scendevo fino a quando non toccai terra. Le lacrime erano incominciate, il mio corpo era scosso da singhiozzi e pensavo che le ragazze che ci erano riuscite a quell’ora stessero saltando di gioia ed ero veramente felice per loro. C’erano riuscite
-“Benedetta mi dispiace”- si avvicinò mio fratello, lo guardai con gli occhi gonfi e rossi, in quel momento non mi serviva il loro affetto nei miei confronti. Non ci eravamo riusciti?. Basta, non volevo sapere niente.
Poco dopo feci il login su Facebook e vidi tanti stati “One Direction aspettatemi in quello stadio!” oppure “Ciao distanza, sono io, ti ricordi?. Ho vinto”Io ero sempre più afflitta da quegli stati, poi commentai lo stato di una mia amica che c’è l’aveva fatta
 
“Ci sei riuscita. Io no”
 
Poco dopo mi rispose un’altra ragazza mandandomi il link di TicketOne
 
“E’ uscita un’altra data, vai tesoro realizza il tuo sogno!”
 
Quella frase, quella benedetta frase mi restituì la speranza che avevo perso nell’arco di 5 minuti
-“E’ uscita un’altra data!”- urlai, mio fratello corse
-“Non ci riusciremo”- disse
-“Sai, Justin Bieber disse una frase. Never Say Never”- dissi e mio fratello, sorrise. I biglietti erano per il 29 giugno, mi ero promessa che avrei fatto di tutto per prenderli, sarebbero usciti alle 10:10, erano le 10:07. Non ci rimaneva molto tempo, ci rimettemmo alle stesse posizioni di 2 minuti prima.
Le 10:10. La corsa ricominciò ed io ricominciai a piangere, forse ce l’avrei fatta, forse no. Forse sarei rimasta a casa, forse no. In quell’arco di momento era tutto un forse
-“Ci sono!”- urlò mio fratello, la mia attenzione era su di lui, mio padre corse
-“Che posti sono rimasti?”- chiese
-“2° anello blu e verde”- rispose mio fratello
-“2° anello blu numerato, vai!”- dissi in preda al panico. Avevo paura che si sarebbe bloccato di nuovo e io sarei sprofondata. Mio fratello cliccò per 3 biglietti e il sistema si bloccò di nuovo. Pregai per quei 30 secondi finché non si sbloccò, chiusi gli occhi per la paura
-“Gentile cliente grazie per averci scelto, il suo acquisto è andato a buon fine”- la voce di mio fratello lesse quelle 15 parole che mi fecero piangere di gioia.
Ci sarei stata. Hei distanza, ti ricordi di me?. Ho vinto.
 
Ragazze, nulla è impossibile. Io ci sono riuscita, ci riuscirete anche voi. Non abbattetevi, ci sarete anche voi in quello stadio o arena o quello che sia. Ricordate… NEVER SAY NEVER!.
   
 
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