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Autore: 9Pepe4    31/08/2008    5 recensioni
E se anche Gohan del futuro avesse conosciuto Videl? Come sarebbe andata tra loro? Ecco la mia prima fan fiction! (Ci sarà anche qualche scontro con 17 e 18). Capitolo 21 dedicato a vivvina. Aggiunto capitolo 24 ULTIMO CAPITOLOLui le andò vicino. – Senti – continuò, incerto. – Per il bacio di prima io... cioè, per te non deve per forza voler dire qualcosa... nel senso, se non lo volevi... be’, se pensi sia stato uno scemo a dartelo, ecco, non hai che dirmelo... – Tacque, nervoso.
Lei parve giudicare le parole del ragazzo per un attimo, poi gli si avvicinò di più... e gli schioccò un bacio sulla guancia. – Questa è la mia risposta – disse a mo’ di scusa, con un timido sorriso.
Poi uscì rapida dalla porta, lasciando Gohan lieto e basito.
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mirai!Gohan, Mirai!Trunks, Videl | Coppie: Gohan/Videl
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2 – L’unica rimasta

Era ormai notte. Gohan guardò Trunks. Il ragazzino era ancora assorto.
– Trunks? – sussurrò il Son. – Ora dovremmo andare.
Il bambino annuì. – Mi accompagni a casa?
Gohan acconsentì, disponibile, a quella richiesta.
Arrivati alla Capsule Corporation, furono accolti, o meglio, aggrediti, da Bulma.
– Trunks?! Che diavolo… ho detto che potevi andare da Gohan, non che eri autorizzato a startene in giro tutto questo tempo! – Il saiyan indietreggiò istintivamente davanti alla sfuriata della madre.
Gohan tentò di dire qualcosa, ma era praticamente impossibile inserirsi nel discorso di Bulma.
– Non sai quanto mi sono preoccupata, ero così in ansia! Poteva esservi successo qualsiasi cosa, qualsiasi! – Finalmente Bulma si interruppe un attimo per prendere fiato, e Gohan ne approfittò.
– Bulma – esordì – capisco che abbiamo sbagliato, hai ragione, ma come vedi non ci è successo nulla…
Lei parve valutare per un momento quelle parole, poi si lanciò verso Trunks, abbracciandolo. – Hai ragione, Gohan – disse, più calma. – Però, davvero, ero preoccupata da morire…
– Scusa, mamma – disse allora Trunks.
Lei accettò le scuse e gli suggerì fermamente di andare a letto. Poi invitò Gohan a rimanere per la notte, cosa che il saiyan accettò di buon grado.

– Ultime notizie sugli androidi. In questo momento si trovano a Pepper Town. I residenti delle zone limitrofe sono pregati di prendere le precauzioni necessarie.
Un silenzio irreale accolse quella notizia.
Bulma si fermò col cucchiaio a mezz’aria, pronta a riempire una scodella di riso.
Gohan si alzò. Tremava di collera, notò Trunks. – Devo andare – affermò deciso il figlio di Goku.
Rapido, corse in corridoio.
Trunks sbarrò gli occhi. – Vado con lui! – esclamò, e si affrettò nella direzione in cui era scomparso il suo maestro, prima che la madre riuscisse a fermarlo.
Una volta in cortile, il bambino si alzò in volo e si guardò attorno… dunque… l’aura di Gohan, l’aura di Gohan… dopo poco la individuò, e si gettò all’inseguimento.
Gohan volava rapido, concentrato su Pepper Town.
Improvvisamente la individuò… Colonne di fumo ne circondavano le case, e ovunque risuonavano grida.
Il ragazzo scese in picchiata col cuore in gola.
Per poco una sfera d’energia non lo colpì.
– Guarda guarda – considerò 17, con un sorrisetto appena accennato. – Questo non mi è nuovo. Oh, già, sei il marmocchio del mese scorso. – Alzò lo sguardo verso il cielo. C-18 si era allontanata. – Be’, io ho da fare. Arrivederci, Son Gohan.
Gli voltò la schiena, incamminandosi. Gohan fremette. Avrebbe voluto attaccare il cyborg, ma sapeva di essere di gran lunga inferiore, perciò resistette. Al contrario, si lanciò tra le rovine della città, a cercare un eventuale sopravvissuto. Una frase gli rimbombava nella mente. “Sono arrivato troppo tardi”.
Trunks atterrò su quel che restava del muro di una casa. Si guardò attorno. Dei cyborg neppure l’ombra. Se ne erano già andati. Una volta considerato ciò, si girò per cercare Gohan. La sua aura si spostava in fretta. Il bimbo saltò giù dal muro e corse verso di essa.
Macerie. Null’altro che macerie. E cadaveri. La maggior parte degli abitanti era stata incenerita da colpi energetici, ma alcuni giacevano privi di vita lungo il selciato. Gohan fu tentato di distogliere lo sguardo. Poi però lo tenne fisso su quell’enorme desolazione. Gli occhi neri si incupirono di rabbia e disperazione. Poi notò una figura accovacciata sotto il rottame di un’auto. Gli sembrò di percepirne l’aura. Accorse frettolosamente. La tirò fuori, le girò il viso. Era una ragazza, ed era viva! Non c’era dubbio, era solamente svenuta. Le scostò i capelli corvini dalla fronte pallida e se la caricò in spalla. Fece vagare attorno lo sguardo, i sensi tesi per percepire un’eventuale aura, ma non sentì nulla. O meglio, percepì un’energia spirituale, ma era quella di Trunks.
Il bambino l’aveva seguito? Gohan sospirò, doveva aspettarselo.
– Gohan! – Trunks, in quel momento, si fece largo tra un tavolo fracassato quel che restava di un vecchio armadio. Aveva gli occhi lucidi, e corse subito incontro all’altro saiyan. – Hanno distrutto tutto! – esclamò, angosciato. – Hanno ucciso… hanno ucciso moltissime persone… era… era pieno di cadaveri…
– Calma, piccolo – lo incoraggiò Gohan, esibendo un sorriso forzato. – Ora è meglio che torniamo a casa… ho trovato una superstite.
Trunks guardò la ragazza. Deglutì, facendosi forza, poi annuì e seguì in volo il proprio maestro.

Bulma era nervosissima. Trunks non sapeva stare fermo un attimo! Ansiosa, scrutò il cielo.
Finalmente intravide due figure. La più piccola era sicuramente quel birbante di suo figlio… Quando questi posò i piedi a terra, la madre gli si precipitò incontro, indecisa tra l’abbracciarlo e lo sgridarlo.
Gohan intervenne a toglierla dal dubbio. Infatti le mostrò l’unica superstite di Pepper Town, ancora svenuta. Bulma allora ordinò: – Vieni, portiamola dentro. – E fece strada, con Gohan (che ancora reggeva la ragazza) al fianco, e Trunks che li seguiva come un cagnolino.
Una volta entrati sdraiarono la giovane priva di sensi su un letto.
– Tecnicamente è sana – osservò Bulma, rivolta a Gohan. – Dobbiamo solo attendere che si risvegli.
Il ragazzo annuì, poi Bulma sollevò i capelli neri della sconosciuta. Gemette. Erano incrostati di sabbia, sangue, e mille altre cose. – Forse dovremmo tagliarli – constatò tristemente.
Trunks, a quelle parole, corse a prendere una forbice, lieto di rendersi utile.
La madre prese lo strumento… e iniziò a tagliare.
Alla fine la ragazza priva di conoscenza restò con una corta zazzera nerissima.
Gohan continuava a guardarla. Voleva esserci, quando sarebbe rinvenuta.

Ciao! Ecco il secondo capitolo, un po’ più lungo. Povera Bulma, la farò diventare isterica… nn sono del tutto convinta della riuscita di questo capitolo... e per giunta l’ho scritto con qualche linea di febbre.
Per vivvina: grazie mille! Hai ragione, la scrittura era mini, ora sto prendendo confidenza con l’html ù_ù, non l’avevo mai usato prima… ciao! Spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo…
Per nightwish4ever: grazie per la recensione! Io a dire il vero a Videl e Gohan nell’altro universo non ho mai tanto pensato... poi però mi è venuto in mente che forse...
Per Gohan e Videl: GRAZIE! (Ommamma, sto diventando ripetitiva). Sono commossa... grazie ancora per aver messo la mia storia tra i preferiti!
P.S. Dato che sono tuttora influenzata non so quando aggiornerò nuovamente.
  
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