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Autore: Angel Of Fire    21/07/2014    13 recensioni
"Eravamo come due incoscienti, sospesi tra sogno e realtà, pronti a gettarsi nel vuoto, senza sapere cosa avremmo trovato. Ma desideravamo entrambi lasciarci andare, perdere il controllo, morire per poi tornare alla vita ..."
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harlock, Yuki
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Da qui all'eternità'
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Dopo aver provato ad immedesimarmi nei pensieri di Kei, ci provo con quelli di Harlock verso di lei. Mi è capitato di ascoltare una canzone di Biagio Antonacci, “Dolore e forza” e mi è sembrato di sentir parlare il capitano, ho avuto una visione di loro due che, abbracciati, si guardano negli occhi e il resto è partito di conseguenza.
E' sempre ambientata nel movieverse, in un ipotetico proseguimento del film.

Disclaimer: Tutti i personaggi di Capitan Harlock sono © di Leiji Matsumoto. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro.

 

 

Perché sei parte di me …

 

Spaccami amore mio 
non merito quel volo che hai dentro tu
tu sei nella mia storia e lì ci starai
da qui a l’eterno.
Fammi del male tu
se può servirti fallo perché tu puoi
m’aspetto il bello o il brutto perché a te ho preso tutto.

 

Amore mio
ma come ho fatto a restare in silenzio di fronte a te
non ti ho mai detto le cose che ho dentro
perdonami, capiscimi ...
Amore mio
non è il coraggio che costruisce la libertà
non è l’odore che passa dal naso la libertà … la libertà.

(Biagio Antonacci, “Dolore e forza”)

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Avresti dovuto odiarmi, ma non l'hai fatto.
Avrei potuto abbandonarmi a te molto tempo fa, ma mi sono imposto di non farlo, la tua anima era fiera e libera e io non potevo imprigionarla nella mia oscurità silenziosa.
Ho sperato fino in fondo che la tua fosse solo una infatuazione passeggera, invece era molto di più.
Nella mia rassegnata presunzione credevo che la verità ti avrebbe allontanata per sempre da me e che sarei stato abbandonato da tutti, e forse era giusto così, ma tu non l’hai fatto.
A volte è più facile aggiungere dolore al dolore piuttosto che assaporare la vita per poi sentirla svanire, scivolare via, un ennesima sconfitta da dimenticare.
Invece sei rimasta accanto a me e le tue semplici parole, quando ormai consideravo tutto perduto, mi hanno sorpreso e turbato.
Il tuo sentimento così puro ti ha fatto vedere solo il buono che avevo dentro, solo le mie nobili intenzioni, e ti ha spinta a difendermi. Le parole ti sono scaturite dal cuore, da quella passione cresciuta con te, fin da quando eri poco più di una bambina.
Dal giorno in cui ti ho preso con me.
Appartieni alla mia vita da allora e sempre ne farai parte.

Avresti potuto odiarmi, ma non l'hai fatto.
Se mi avessi ferito, mi sarei sentito sollevato per tutta l’indifferenza che ti ho sempre riservato, ti avrei capita. 
Avresti potuto farlo, da te lo avrei accettato e forse saresti stata meglio anche tu. Per questo accoglierei da te ogni cosa, nel bene e nel male, come è giusto che sia.
Mi hai donato tutto quello che sei, incondizionatamente, e io l'ho preso, senza poter ricambiare come avrei voluto. Ma il tuo amore è sbocciato ugualmente, nonostante il deserto che ho creato intorno a noi. Me ne sono sempre chiesto il motivo, e nei fiori nati sulla Terra ho trovato la risposta. Anche loro, nonostante l'inferno in cui erano immersi, sono riusciti a fiorire contro ogni previsione. E, contro ogni previsione, io sono rinato con te.

I nostri incontri sono fatti di sguardi, di gesti, e silenzi. Le parole non servono quando i nostri pensieri si sfiorano, e quando mi guardi io sento il tuo cuore. I tuoi occhi brillanti, come il cielo un tempo illuminato dal Sole, mi parlano e, quando siamo sul ponte, scorgo il tuo desiderio, che diventa esigenza quando siamo finalmente da soli. Fingiamo di essere sempre gli stessi, ma non lo siamo più da quel giorno che ha sancito la nostra inevitabile trasformazione.
Eravamo come due incoscienti, sospesi tra sogno e realtà, pronti a gettarsi nel vuoto, senza sapere cosa avremmo trovato. Ma desideravamo entrambi lasciarci andare, perdere il controllo, morire per poi tornare alla vita, ed è stato meraviglioso scoprire che invece di precipitare nelle nostre paure e insicurezze, siamo riusciti a volare insieme.
E siamo saliti così in alto da toccare l'infinito.
In quella tua piccola cabina ho sentito il tuo calore traboccare e invadermi fino ad avvolgermi in un abbraccio, immenso come l'intero universo.
In quell'istante non eravamo più il capitano e il suo ufficiale, ma semplicemente io e te, due amanti, due corpi, due anime desiderose di cullarsi e perdersi finalmente l'una nell'altra. Eravamo due isole solitarie alla deriva, alla disperata ricerca di un punto d'approdo, e unendoci l'abbiamo trovato.

Come ho potuto rinunciare a tutto questo per anni? Come ho potuto rimanere indifferente al tuo richiamo? Dopo aver assaporato la vita che palpita dentro di te, so che non potrò più tornare indietro. Insieme abbiamo varcato la fatidica soglia ed ora non dobbiamo più guardarci indietro.
Avrei voluto dirti tante cose, ma anche senza udirle tu lei hai sentite ugualmente, attraverso i miei sguardi, i miei gesti mi hai da sempre compreso. Hai sentito il dolore e il disagio nascosti dietro i miei silenzi, ma anche se non ne conoscevi il motivo, li hai accettati perché fanno parte di me.
Perdonami se puoi, per aver capito solo ora quello a cui hai rinunciato a causa mia.
Insieme abbiamo combattuto per la libertà, ma tu sai bene che non era la nostra. E' un bene più grande riservato al genere umano contro chiunque si arroghi il diritto di infrangere sogni e speranze. Perché chi non ha più nulla in cui credere è già morto senza saperlo, diviene succube del potere e semplice da dominare. La mia libertà è anche la tua, e questo da sempre.

E' strano come la consapevolezza di non essere più soli cambi il modo di vedere le cose, è come quando in estate torni a vedere i colori che l'inverno ti ha nascosto.
Forse per noi in questa vita non esisterà mai quel per sempre. Forse esisterà solo al di là della logica e della ragione. Quel che abbiamo è soltanto l'istante in cui le nostre anime si cercano, si incontrano e poi si lasciano andare. Quell'attimo che ripetuto nel tempo diventa eterno, questa è la nostra intima e segreta sete di libertà.

Avrei voluto dirti molte cose, ma anche senza pronunciarle, tu le hai udite ugualmente. Fai parte della mia storia da sempre e per sempre gli apparterrai.

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