Anime & Manga > Mahō shōjo Lyrical Nanoha
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Autore: Diavolo Bianco    23/07/2014    3 recensioni
Nella casa del vicesindaco di New York, un colpo di pistola rompe l’atmosfera patinata che precede una festa in perfetto stile alto borghese. Il padrone di casa viene trovato sanguinante nella sua stanza da letto. Da quel momento le quattro coppie invitate che giungono sul luogo della festa vengono coinvolte in un gioco di malintesi e gags esilaranti. Tra intrighi, bugie ed equivoci, la commedia si snoda tra i convulsi tentativi dei rappresentanti della benpensante alta borghesia newyorkese di sottrarsi agli scandali e rischiare di perdere privilegi economici e sociali.
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Fate T., Hayate Y., Nanoha T., Reinforce, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Rumors (ossia pettegolezzi in inglese) è una commedia di Neil Simon. Io l’ho recitata e me ne sono praticamente innamorata. Però ho notato che non è molto conosciuta, così ho deciso di riscrivere la storia a MSLN (tanto per divertirmi). Certo, vederla interpretata in un teatro è molto meglio, ma anche se la si legge non si perdono le risate (spero). A me, personalmente, scocciava scriverla con lo stile dei copioni, così l’ho rigirata a ‘storia’ e ho aggiunto la stessa scenografia che ha usato la mia compagnia. Per il resto non cambia niente, le battute sono le stesse e io non ho aggiunto nulla, nemmeno le descrizioni specifiche dei personaggi. Saranno solo due capitoli, perché la commedia è divisa in due atti. Avverto che ho letto il regolamento di EFP che dice che non si possono pubblicare storie di altri autori senza il loro permesso. Non so se intendono... diciamo, copiare, storie magari scritte da altri su questo sito o se proprio vogliono dire le storie dei libri che troviamo in libreria. Vi confesso che io non ho l'autorizzazione di Neil Simon. Però il regolamento parlava di storie, non di drami teatrali. Comunque se dovrò toglierla lo farò all'istante, senza problemi. In fondo ho caricato questa cosa solo per darvi un passatempo divertente se non sapete che leggere. Ho finito con questa lunga introduzione e vi lascio alla lettura. Saluti!

Rumors

Primo atto

Una graziosa casa vittoriana, rinnovata con gusto, situata in Sneden's Landing, New York, a circa 40 minuti dal centro. Malgrado gli anni e il suo aspetto esteriore antiquato, l'interno è moderno, monocromatico e tirato a lucido. Un insieme piacevole. Sul fondo, a destra, una entrata comunica con l'ingresso aperto. A destra della porta, una toilette. Su un livello di poco più basso, l'ampio e confortevole salotto. L'arredamento del salotto è diviso in due gruppi. A destra della stanza, un divano a due posti e due sedie. Sopra il divano e accanto alla porta della toilette c'è un tavolo e un telefono con un lungo filo. Al centro della sala un grande divano e un tavolino basso. Due sedie sulla sinistra fanno parte del gruppo con il divano. Sulla parete di sinistra c'è uno specchio con cornice lavorata. Contro la parete di fondo un bar ben fornito e un gruppo stereofonico racchiusi in un mobile appariscente. Tra i due elementi, una porta chiusa comunica con la cantina. Dal salotto, una scala a chiocciola porta su un pianerottolo sul quale si aprono le porte di due camere da letto. Sul pianerottolo una balaustra. All'estremità sinistra del pianerottolo superiore un arco comunica con un locale ed altre camere da letto. Davanti a questo arco, un prolungamento della balconata che può fungere da zona gioco. Dal salotto a sinistra, doppie porte conducono in sala da pranzo e quindi, in cucina. Un' ampia finestra oltre la porta di ingresso si affaccia su di un giardino. Un 'altra grande finestra si affaccia su un giardino alberato. Un’altra grande finestra sulla parete a destra della scena si affaccia sul giardino e sul viale retrostante. Attraverso questa finestra si possono vedere i fari delle macchine in arrivo.
Una spaziosa casa vittoriana, rinnovata con gusto.


Sono circa le otto e mezza di una piacevole serata di maggio. Amy Harlaown, attraente, sui trentacinque anni, va avanti e indietro nel salotto. E’ nervosa e guarda l’orologio mentre si morde le unghie. E’ elegantemente vestita con un abito firmato. Guarda il telefono, poi di nuovo l’orologio. Sembra aver preso una decisione, quindi va verso una scatola di sigarette posata sul tavolino. Tira fuori una sigaretta, poi la rimette a posto.
“Oh, mio Dio!” Esclama. Improvvisamente, la porta della camera da letto di Yuuno Scrya, il padrone della villa, si apre e Chrono Harlaown, circa quarant’anni, in smoking, stravolto ed eccitato, esce sul pianerottolo.
“Non ha ancora chiamato?” Domanda alla moglie.
“L’ho chiamata due volte. La stanno cercando… Come sta Yuuno?”
“Non lo so. Sanguina in modo pazzesco.”
“Oh, mio Dio!”
“La stanza è piena di sangue. Non capisco perché la gente debba dipingere le case di bianco… Se tra due minuti non si fa viva, chiama l’ospedale.” Amy guarda il pacchettino sul tavolo con occhi traboccanti di desiderio.
“Ho bisogno di una sigaretta, Chrono.”
“Dopo diciotto mesi, sei matta. Cerca di controllarti, eh?” L’uomo torna nella camera di sopra e la donna riprende a fare avanti e indietro nel salotto.
“Non è vero… non può essere vero…” Raggiunge le sigarette, ma proprio in quel momento il telefono squilla. “Oh, mio Dio! Chrono, il telefono!” Ma lui non risponde, così Amy afferra la cornetta e se la porta all’orecchio. “Pronto? Dottoressa Shamal?... Oh, dottoressa Shamal, meno male! La sua segretaria mi ha detto che era a teatro.” La porta della camera da letto di Yuuno si apre e Chrono si affaccia.
“E’ la dottoressa?”
“Non l’avrei disturbata, ma si tratta di un’emergenza.” Dice Amy al telefono.
“E’ la dottoressa?” Domanda di nuovo l’uomo.
“Sono Amy Harlaown. Mio marito Chrono ed io siamo amici di Yuuno Scrya.” Mette una mano sul microfono del telefono e si volta verso l’uomo, ancora affacciato. “E’ la dottoressa! E’ la dottoressa!”
“Perché non me l’hai detto subito?!” Domanda arrabbiato mentre chiude la porta e se ne va. Amy torna alla telefonata.
“Dottoressa Shamal, purtroppo è successa una disgrazia. Volevo chiamare il nostro medico, ma mio marito è avvocato e, date le circostanze, ho creduto che fosse meglio chiamare il medico di Yuuno. Ecco, siamo appena arrivati qui a casa di Yuuno, circa dieci minuti fa, e scendendo dalla macchina, abbiamo improvvisamente sentito un enorme…” Chrono esce all’improvviso dalla camera da letto.
“Non dirle niente!” Urla in fretta. Amy lo fissa mentre copre il telefono.
“Cosa?”
“Non dirgli che cosa è successo!”
“Non devo?”
“Fai come ti dico.”
“E Yuuno?”
“Sta bene. Solo un colpo di striscio. Non dirgli della revolverata.”
“Ma la dottoressa, l’hanno appena tirata fuori dal teatro.” Dice con voce colpevole la donna.
“Digli che è ruzzolato giù dalle scale e ha battuto la testa. Sta bene.”
“E il sangue?”
“La pallottola gli ha bucato il lobo dell’orecchio. Non è niente. Non deve sapere.”
“Ma gli ho già detto che scendendo dalla macchina abbiamo sentito un’enorme…” Amy sente la dottoressa parlarle. “…Cosa? Che cosa abbiamo sentito?” Il medico vuole sapere ma la donna non sa cosa dire. Fissa il marito in cerca d’aiuto. Lui scende le scale e le si affianca.
“Abbiamo sentito…”
“Un momento, dottoressa…” Dice al telefono Amy.
“Abbiamo sentito… abbiamo sentito… abbiamo sentito… un enorme… tonfo!”
“Tonfo?”
“Quando è ruzzolato per le scale.” Spiega Chrono.
“Bene. Bene… va bene.” Si riavvicina al telefono. “Dottoressa Shamal? Mi scusi. Stavo parlando con mio marito. Dunque, abbiamo sentito un enorme tonfo! Come se Yuuno fosse volato su per le scale.”
“Giù! Giù per le scale.” La corregge in fretta il marito.
“Giù per le scale. Ma sta bene.”
“Sta seduto sul letto. Ti chiamerà domattina.”
“Sta seduto sul letto. Ti chiamerà domattina.” Amy ripete esattamente le stesse parole che le dice Chrono.
“La!” Dichiara nuovamente l’uomo correggendo sua moglie.
“Lei! La chiamerà domattina.” Si appresta a dire la donna.
“Ti spiace molto averla disturbata.”
“Mi spiace molto averla disturbata.”
“Ma sta benissimo.”
“Ma sta benissimo.”
“Grazie e tanti saluti.” Conclude Chrono. Amy abbassa la cornetta e lo fissa confusa.
“Dove vai?”
“A lei! A lei! Ringraziala e salutala.” Sbuffa l’uomo stressato.
“Oh!” La donna torna al telefono. “Grazie e arrivederci, dottoressa… Come?... Un momento.” Torna con lo sguardo sul marito, che sta risalendo le scale che portano nella stanza di Yuuno. “Sai se ha le vertigini?”
“No. Niente vertigini.” Amy riprende la cornetta.
“No, niente vertigini… Come?” Torna al uomo. “Li muove, gli arti?”
“Si! Muove tutto. Taglia corto.” Dice lui irritato.
“Ma l’hanno trascinata via dal Fantasma dell’Opera.” Grida con voce petulante prima di tornare al telefono. “Si, muove tutto… Cosa?” Si volta verso il marito. “Ha difficoltà a parlare?”
“NO! NESSUNA DIFFICOLTA’ NEL PARLARE!” Urla furibondo.
“Non gridare in quel modo. Finirà per sentirti.” Lo rimprovera Amy, prima di tornare, ancora una volta, alla conversazione con la dottoressa Shamal. “No, nessuna difficoltà nel parlare.”
“Io devo tornare da Yuuno.” Chrono fa per andarsene.
“Niente di cosa?” Amy si stacca dal telefono. “Nessun ronzio nelle orecchie?”
“Questa poi… No. Digli di no.” Si sta stancando.
“Si, un po’ di ronzio nelle orecchie.”
“Ti ho detto di dirgli di no!” La donna copre il microfono.
“Sembrerà più credibile avere il ronzio.”
“Santo cielo!” Impreca l’uomo spazientito. Amy torna al telefono.
“Come ha detto?... Basta un impacco caldo?” Si volta verso il marito. “Chrono, basta un impacco caldo.”
“Va bene! Va bene! Va bene!” La moglie si concentra sulle domande del medico.
“…Chi? Sua moglie? Shari?... Si. Shari è qui.” L’avvocato si precipita giù dalle scale.
“Non è qui. Non dirgli che è qui. Vorrà parlare con lei.” Si affretta a dire.
“Dottoressa Shamal, mi sono sbagliata. Non c’è. Credevo che ci fosse, invece no.” Dice Amy al telefono di casa.
“E’ appena uscita. Tornerà a momenti.” Suggerisce Chrono.
“E’ appena tornata. Uscirà a momenti. Si. Le dirò di chiamarla… Il suo numero di casa? Va bene, me lo dia.”
“Lo abbiamo! L’ho visto! E’ nell’agenda di sopra.” Avverte l’uomo accanto a lei.
“Oh, eccolo. Eccolo. E’ qui.” Chrono va in camera di Yuuno. “…D’accordo, grazie, dottoressa Shamal… Buon divertimento. Mio marito ed io l’abbiamo visto, ci è piaciuto molto. Specialmente il secondo atto. Chi è che fa il Fantasma, stasera?” Amy chiacchera tranquillamente al telefono.
“Devi proprio commentare tutto lo spettacolo?” Domanda Chrono dal piano di sopra.
“Oh, Yuuno mi sta chiamando.” Si allontana dal telefono. “Arrivo subito Yuuno!” Grida fuori. Torna alla chiamata. “Sembra stia meglio. Devo andare. Si, dottoressa, non mancherò. Grazie infinite. Arrivederci.” Riaggancia. “Guai a te se ci riprovi a farmi una cosa del genere! Per chi mi hai presa!?” Urla furiosa sapendo che il marito la sente. Lui esce dalla camera da letto di Yuuno.
“Se chiamano, non rispondere.” Dichiara. Fa per tornare dal ferito ma la moglie lo blocca.
“Perché allora mi hai detto di rispondere, prima?”
“Perché credevo che la pallottola gli fosse entrata in testa, non nel lobo dell’orecchio. Versami una doppia Vodka, ho lasciato Yuuno in piedi sotto la doccia.”
“Se annega, la telefonata stavolta la fai tu.” Chrono rientra nella camera da letto. “Non so perché ma siamo sempre i primi ad arrivare.” Mormora mentre si avvicina all’angolo bar e versa della vodka. “Mai una volta che arriviamo in ritardo. Sarebbe toccato a qualcun altro vedersela con questa faccenda.” Amy va di nuovo verso il pacchetto delle sigarette. Quando sta per prenderne una qualcuno suona alla porta, facendola sussultare per lo spavento. “Oh, merda! Merda, merda, merda, merda!” La porta di sopra si apre e Chrono esce.
“Chi sarà?”
“E che ne so? Vedi forse qualcuno?” Chiede Amy raggiungendo il marito alla finestra.
“Deve essere Fate o Rein, uno degli altri. Apriamo.”
“Le mani le hai, scendi e apri.” Dichiara la donna.
“Devo asciugare Yuuno e medicargli l’orecchio… Non dirgli che cosa è successo. Mi serve qualche minuto per la faccenda. Non puoi intrattenerli?”
“I suoi migliori amici vengono per festeggiare i loro dieci anni di matrimonio, la moglie non c’è, lui si spara all’orecchio e io dovrei fare conversazione con gli invitati?” Chiede stupita Amy.
“Un tentativo di suicidio è un crimine, per non parlare dello scandalo. Yuuno è vice sindaco di New York. E’ mio cliente oltre che mio migliore amico, devo proteggerlo, no? Fai gli onori di casa per qualche minuto, il tempo di inventare qualche scusa.” Nuova scampanellata, mentre i due discutono.
“Fare gli onori di casa? Niente da mangiare, niente ghiaccio… che cosa dovrei fare, aspettare il tuo ritorno, organizzando un torneo di briscola?”
“Sei avvocato anche tu, non ti viene in mente niente?”
“Contratti! Io faccio contratti editoriali. Se uno arriva e vuole fare un contratto, QUELLO LO SO FARE!” Amy è infuriata.
“Su, fai la brava. Calmati. Torno subito.” Altra scampanellata.
“Lasciali suonare, forse se ne torneranno a casa.”
“Vuoi rilassarti? Beviti la mia vodka!” Urla spazientito Chrono.
“Perché? Una vodka è meglio di due boccate di fumo?”
“Perché sanno che hai smesso, e se ti vedono fumare capiscono subito che c’è qualcosa che non va.” Spiega serio lui.
“Vuoi dire che stramazzare ubriaca ai loro piedi farebbe un’impressione migliore?” Una nuova, impaziente, scampanellata. Chrono corre in camera da letto e chiude la porta. Amy va al portone d’ingresso e apre. Nanoha entra di volata nel salotto. E’ una donna molto attraente in abito da sera, tiene un fazzoletto contro il lato della bocca e una borsetta nell’altra mano. “Nanoha, sei splendida! E Fate?”
“In macchina. Abbiamo avuto un incidente! La BMW, nuova di zecca, due giorni, la portiera sventrata. Non dirlo a Yuuno e Shari, non voglio rovinargli la festa.” Va allo specchio e si guarda.
“Oh, mio Dio! Sei ferita?” Domanda agitata Amy avvicinandosi.
“Il labbro mi si sta gonfiando.” Nanoha si guarda attentamente. “Oh cielo, sembro un suonatore di tromba.” Si lamenta.
“E Fate dov’è?”
“Sta arrivando. Cammina lentamente, ha avuto un colpo di frusta. La cintura di sicurezza per poco non la strozzava.”
“Oh, quanto mi dispiace. Posso fare qualcosa?” Chiede Amy.
“Non dire niente a Shari. Questa festa significa tanto per lei.” Fate entra dalla porta d’ingresso, è in abito da sera nero, con una mano si tiene il retro del collo, con l’altra regge una confezione regalo di Stauben. Dolorante, ma sorridente, raggiunge le due. Ha il collo rigido.
“Salve, Yuuno! Salve, Shari! Siamo qui, ragazzi!” Esclama.
“Yuuno e Shari sono di sopra, Fate!” Le dice Amy.
“Ti ha detto che cosa è successo? Uno stupido bastardo è uscito sparato dal suo garage come un missile. La fiancata della macchina adesso ha quattro sportelli.” Si lamenta Fate con la moglie di Chrono.
“Ho saputo del collo.” L’informa lei.
“E’ stata come una frustata. Mi pareva di essere un mulo alla guida di un treno.” Va verso il telefono. “Questo è il nostro regalo. Bicchieri di Murano.” Agita la scatola, si sentono rumori di cocci rotti. “Se qualcun’altro gli regala un barattolo di colla, sarà un bel regalo.” Con cautela inizia a digitare un numero. Nanoha intanto si guarda la bocca in uno specchietto da borsetta.
“Roba da perdere un pezzo di lingua, e parlare con la ‘s’ di pezza per il resto della mia vita.” Borbotta mentre sua moglie parla al telefono.
“Pronto? Parla Fate Testarossa. C’è la dottoressa Shamal, per favore?”
“La dottoressa Shamal?” Domanda agitata Amy.
“Si, è urgente. Ho un colpo di frusta… Capisco…Sa in quale teatro?” Continua a parlare al telefono.
“Oh, Dio, ho proprio bisogno di una sigaretta.” Si lamenta la moglie del avvocato.
“Proprio non può? E’ importante. Sono al…” Fate guarda l’oggetto tra le sue mani. “914-473-2261… Grazie infinite.” Riattacca.
“Devo mangiare giù qualcosa. Non c’è niente da mangiare? Un tramezzino o qualcosa?” Domanda Nanoha.
“Io veramente non vedo niente.” Dice Amy.
“Nessuno tramezzino? E la cuoca, Arf, dov’è? Fa dei tramezzini favolosi.”
“Arf? Non l’ho vista. Credo che questa settimana non ci sia.”
“La settimana della festa d’anniversario?” Chiede sorpresa Nanoha.
“Credo sia dovuta tornare in Giappone. Sua madre stava male.”
“Arf è cinese.” Dichiara sospettosa la moglie di Fate. Amy strofina le mani in agitazione.
“Lo so. Sua madre era andata in Giappone.” Dice in fretta la donna ridendo falsamente.
“Posso solo guardare in alto. Speriamo che a questa festa vengano solo persone alte… Dov’è Chrono?” Chiede Fate sempre tenendosi il collo dolorante.
“Chorono? E’ in bagno.” Risponde Amy.
“E Yuuno e Shari?”
“Si stanno ancora vestendo.”
“Non sono ancora pronti? Noi abbiamo avuto un incidente d’auto eppure siamo puntuali.” Esclama sorpresa Fate. Nanoha si avvicina a lei mentre continua a specchiarsi.
“Incomincia a piacermi il labbro. Forse dovrei farmi gonfiare anche quello inferiore.”
“Neanche delle noccioline o dei salatini? Oggi non ho neppure fatto colazione.” Brontola Fate mentre si dirige verso le scale. “Nanoha, prendimi una Coca Cola, per favore, e qualcosa da mettere sotto i denti.”
“Dove vai?” Chiede agitata Amy parandosi davanti a lei.
“In bagno. Non sono riuscita a fare neppure quello.”
“C’è una toilette per gli ospiti quaggiù.” Dice la donna mettendo le mani sulle spalle di Fate e girandola verso una porta.
“Ma non c’è dentro Chrono?”
“No, lui è in quella della camera degli ospiti, di sopra.” Fate indica la toilette.
“Perché non ha usato questa?”
“Non saprei. Ha detto che gli scappava ed è corso di sopra.”
“Se aveva tanta urgenza, quella di sotto era più vicina.”
“Sai com’è, quando ti scappa. Non puoi smettere di correre.” Amy sorride forzatamente.
“Ma qui la corsa è più breve.”
“Fate, non siamo mica alle Olimpiadi. Perché non vai e la fai finita?” Dice Nanoha con tono serio.
“Li fanno apposta i bagni per gli ospiti.” Si avvia verso la toilette. “Se chiama la dottoressa Shamal esco subito.” Fate entra nel bagno e chiude la porta.
“Nanoha, ti devo parlare.” Amy va a sedersi accanto all’altra sul divano.
“Che cosa c’è?”
“Non so come dirtelo. Sono così nervosa!” La moglie di Chrono si passa una mano tra i capelli mentre fa un respiro profondo.
“C’è qualcosa che non va, vero?”
“Dio, come sei intelligente. Tu capisci subito al volo.”
“Mi fai paura, Amy. Dimmi che cosa sta succedendo.”
“D’accordo. Chrono ed io siamo arrivati qui circa dieci minuti fa, quando all’improvviso abbiamo sentito un gran…” La porta della camera da letto di Yuuno si apre e Chrono si affaccia.
“Salve, Nanoha! Sei splendida.” La saluta l’avvocato.
“…Niente. Non abbiamo sentito niente.” Conclude piano Amy.
“Dov’è Fate?” Chiede Chrono guardandosi intorno.
“E’ in bagno. E Yuuno e Shari, dove sono?” Domanda Nanoha.
“Stanno ancora vestendosi?” Chiede con tono d’intesa Amy a suo marito.
“…Si. Ancora vestendosi…” Lui fortunatamente recepisce il messaggio.
“Hai finito col bagno, Chrono? Ho bisogno di andarci io.” Nanoha si avvia per le scale.
“Credo che ci sia dentro Shari.” Afferma lui frettoloso.
“Non c’è n’è uno anche nella camera di servizio dietro la cucina?” Domanda Amy a Nanoha, la quale sbuffa infastidita.
“Detesto usare i bagni della servitù. Sono gli unici che non puliscono. Vado a prendere qualcosa da mangiare per Fate.” Esce in cucina. Chrono si affaccia sulle scale e agita un braccio verso Amy.
“Ehi, vieni su! Presto!” Lei si avvia verso di lui. “Sbrigati!” La donna arriva di sopra, senza fiato. “Che cosa le hai detto?”
“Non me lo ricordo.”
“Non ricordi?”
“Non riuscivo a seguire quel che dicevo, parlavo talmente svelta.” Si giustifica Amy.
“Cerca di controllarti.”
“Perché non gli diciamo la verità? Tanto finiranno per scoprirla comunque.”
“Non la so ancora, la verità. Yuuno sta solo biascicando. Adesso vai da lui. Vuole vederti.”
“Me? Perché vuole vedermi?”
“Piange come un bambino. Non riesco a farlo smettere. Ha bisogno di una donna.”
“…Per cosa?...” Amy è piuttosto perplessa.
“Per piangere. Io posso ragionare con lui, ma non so confortarlo. Lascialo piangere sulla tua spalla per un paio di minuti, ti prego.” La donna si appresta ad entrare nella camera di Yuuno.
“Sanguina ancora? Questo vestito mi è costato 1200 dollari.” Entra e chiude la porta proprio mentre Fate esce dalla toilette.
“Oh, ciao, Fate!” La saluta l’avvocato dalle scale.
“Ciao, Chrono. Hai saputo della BMW?”
“Si. Complimenti per l’acquisto. Scusami.” Si volta per andare.
“Dove vai?”
“In bagno.” Risponde Chrono.
“Non ci sei appena stato?” Domanda confusa la donna.
“…Si, ma non abbastanza. Mettiti comoda.” Entra nella camera degli ospiti, proprio mentre Nanoha esce dalla cucina con un sacchetto di salatini in mano.
“E’ tutto molto strano.” Afferma quest’ultima avvicinandosi a sua moglie.
“Dammi i salatini.” Fate afferra il sacchetto. Nanoha riempie due bicchieri di Coca Cola.
“La cucina è piena di viveri, ma non c’è niente di cucinato.”
“Perché non l’hai aperto di là?” Chiede Fate mentre armeggia col sacchetto.
“C’è dell’oca, arista di maiale, tacchino affumicato, tutto a scongelarsi sul tavolo.” Nanoha si sfrega pensierosa il mento, sua moglie non riesce ad aprire i salatini, così inizia a mordere il sacchetto. “Tutto preparato, ma nessuno che dia il via. Non ti sembra strano.”
“Mai quanto Chrono che fa pipì ogni due secondi. Hai qualcosa di tagliente, una limetta per unghie o qualcosa di simile?” L’altra la ignora.
“Amy aveva cominciato a dirmi qualcosa, ma poi ci ha ripensato.”
“La portiera della mia BMW si è aperta come carta velina, ma questo sacchetto è come l’acciaio.” Fate prova di aprire i salatini.
“Aveva le mani di ghiaccio. Non aveva la forza di guardarmi in faccia.” Continua Nanoha.
“Ti rendi conto che se questi sacchetti li facessero facili da aprire, nessuno morirebbe di fame al giorno d’oggi?!” Fate fa un ultimo tentativo per aprire gli snack, poi getta via furiosa il sacchetto. “Al diavolo!” Sbraita.
“Chissà come mai ci mettono tanto a vestirsi?”  
“Perché sei così sospettosa? Dagli il tempo di scendere, no?”
“Tu non hai notato niente di strano?” Domanda Nanoha fissando sua moglie.
“Credi che non sappia di cosa stai parlando? Sento anch’io quello che si dice in giro. Chiacchere, pettegolezzi. Non voglio sentire sciocchezze, intese? Lui è mio amico e lei è la moglie del mio amico.”
“D’accordo, come non detto.”
“Io non do retta alle cattiverie e alle maldicenze sui miei amici.”
“Ho detto: lasciamo perdere.” Ripete Nanoha. Fate la guarda attentamente.
“…Vieni qui.” Va all’angolo destro del salotto.
“Perché proprio lì?”
“Là potrebbero sentirci. E’ meglio qui. Vieni!” Nanoha le si avvicina, lei si guarda attorno, poi torna su sua moglie. “Non mi piace.”
“Cos’è che non ti piace?”
“Quello che ho sentito dire?”
“Che cos’hai sentito?” Domanda normalmente Nanoha.
“Vuoi abbassare la voce?”
“Perché? Non abbiamo ancora detto niente.”
“D’accordo. Girano delle voci su Shari e… Ahi! Passo dall’altra parte. Non posso voltarmi.” Fate va dall’altro lato di sua moglie mentre si tiene il collo dolorante. “Girano delle voci su Shari e Yuuno. Solo che nessuno me ne parla chiaramente, perché sanno che non gli crederei.”
“Io si. Parla chiaro.” Afferma Nanoha avvicinandosi a lei curiosa.
“La tua amica Shari, di sopra, ha un affaruccio, soddisfatta?”
“Che tipo di affaruccio?
“Un affaruccio. Uno. Un uomo. Un amico. Un giovane. Una relazione. Fa qualcosa con qualcuno, di nascosto, da qualche parte, ma non è Yuuno. Contenta?”
“Che ne sai! Sono solo chiacchere. Non l’hai mica visto con i tuoi occhi.”
“Certo che non l’ho visto con i miei occhi. Pretendi che m’invitino ad assistere?”
“Sei talmente ingenua, è incredibile. Sii obbiettiva, Fate. Shari non ha niente con nessuno. Il tuo amico Yuuno, piuttosto, fa collezione di conti di motel.”
“Chi, Yuuno? Il mio amico Yuuno? Ma figurati! Neanche a parlarne. Non guarderebbe mai un’altra donna.” Dichiara solennemente Fate.
“Forse non la guarda, ma di certo se la fa.” Ribatte Nanoha con tono di chi la sua lunga.
“Parla piano! ...Come l’hai saputo?”
“Me l’hanno detto al circolo del tennis.”
“Il nostro circolo?” Domanda sorpresa Fate.
“Che cos’è, un tempio sacro? La gente chiacchera, là.”
“Santo cielo! Che manica d’ipocriti. Stanno là a mangiare e bere e intanto distruggono la vita delle persone…” E’ infuriata, poi però la curiosità vince Testarossa. “Chi te l’ha detto?”
“Ginga Nakajima.”
“GINGA NAKAJIMA?! Lo sapevo, lo sapevo! La detesto, quella donna. Ha una bocca così grande che potrebbe ingoiare una scatola di palline da tennis. Non era stata Ginga Nakajima a mettere in giro quell’altra voce?”
“Quale altra voce?”
“La voce che tu ed io ci saremmo separate.”
“No. Non era stata Ginga Nakajima.”
“Ah, no? E chi è stato?”
“Io.” Confessa tranquillamente Nanoha.
“Tu avevi messo in giro la voce?”
“Io, tu, tutte e due. Quando pensavamo di dividerci, non siamo andati a dirlo a tutti?”
“Lo dicemmo agli amici. Quella carogna l’ha detto a degli estranei.” Sbuffa indignata Fate.
“Ehi, ehi! Non chiamare carogna Ginga Nakajima davanti a me. E poi, non ha messo lei in giro la voce su Yuuno. Gliel’ha detto qualcun altro.” Nanoha va verso il bar.
“Non spostarti così velocemente, mi si spezzerà il collo…” Si lamenta la moglie seguendola il più in fretta possibile. “Chi gliel’ha detto, a lei?”
“Vice Granscenic.” Risponde l’altra.
“Vice Granscenic? E chi diavolo è questo Vice Granscenic?”
“Un nuovo socio. E’ stato ammesso proprio la settimana scorsa.”
“Incredibile! Un maledetto nuovo socio ammesso sparla del mio migliore amico? Con chi gioca a tennis?”
“Non gioca a tennis. E’ un semplice iscritto. Si limita a fare colazione.” Fate, a quelle parole, stringe le mani a pugno furiosa.
“… Quella carogna è un nuovo membro iscritto per procura, non-giocatore, che consuma solo pasti e spettegola?! Non paga neppure la stessa quota sociale di Yuuno!”
“E allora tappagli la bocca con un bel pugno, o aumentagli la quota, che vuoi che ti dica!”  Sbraita spazientita l’altra mentre si siede sul divano. La porta della camera da letto di Yuuno si apre e Chrono esce.
“E’ arrivata qualcun altro?”
“No. Non mi pare.” Risponde Nanoha.
“C’è qualcosa che non va?” Domanda Fate. L’avvocato scende.
“Perché? Ti sembra che qualcosa non vada?” Chiede lui con un sorriso sbilenco in viso.
“Ecco, a dir la verità, si. Insomma, che diavolo sta succedendo?”
“Non siamo mica stupide sai? Non trattarci da bambine Chrono… C’è sotto qualcosa, vero?” Dice Nanoha venendo in appoggio dell’altra donna.
“Okay.” L’avvocato guarda il pavimento pensieroso. “D’accordo, siediti, Fate.”  Quella obbedisce e si accomoda accanto a sua moglie. “Anche tu, Nanoha.”
“Già fatto. Da prima.” Avverte lei. Chrono si siede sulla sedia di fronte a loro.
“E va bene, tanto non posso più nasconderlo… Abbiamo un grosso problema.”
“Che ti dicevo?” Dichiara Fate a Nanoha, quella alza gli occhi al cielo e poi torna a concentrarsi sul uomo.
“L’avevamo capito.”
“Di che si tratta, Chrono? Parla.” Lo incita la donna con il collo dolorante.
“Yuuno… Ecco, Yuuno… Yuuno si è sparato.” Confessa con tono agitato l’avvocato. Le due spalancano gli occhi.
“COSA???” Urla Nanoha.
“SPARATO???” Grida Fate.
“Oh, mio Dio!”
“Dio santo!”
“Ma cosa dici?!”
“Non riesco a respirare.” Esclama nel panico Fate.
“Per favore, dimmi che non è vero.” Prega Nanoha. L’altra inizia a barcollare.
“Yuuno, Yuuno, no! No, Yuuno, no!!!”
“Calmati Fate, non è mica morto. Sta bene.”
“Non è morto?” Chiede Nanoha.
“Sta bene?” Domanda l’altra donna calmandosi leggermente.
“E’ vivo. Sta bene.” Ripete Chrono leggermente spaventato dall’eccessiva reazione delle due.
“Dio sia ringraziato, è vivo!” Fate è molto felice.
“Dove si è sparato?” Chiede Nanoha.
“In testa.”
“In testa? La testa? Oh, mio Dio, è stato preso alla testa!!!” Urla nuovamente quella. Fate si avvicina a Nanoha preoccupata.
“Dov’è finita la pallottola?” Chiede all’uomo.
“Gli ha trapassato il lobo dell’orecchio sinistro.” A quelle parole la moglie di Fate si riprende.
“Il lobo dell’orecchio? Non fa male. Io ho i buchi ai lobi, non fanno male.”
“Me lo sentivo, giuro. La verità, Chrono, è stata lei?” Fate guarda attentamente l’avvocato.
“Chi?”
“Shari, per la miseria. Chi altro?”
“Perchè Shari avrebbe dovuto sparare a Yuuno?”
“Come, non lo sai?” Domanda sorpresa Nanoha.
“Non hai sentito niente?” Chiede nuovamente l’altra.
“No. Che cosa?”
“Yuuno ha preso una sbandata per qualcuno.” Lo informa la moglie di Fate.
“Non è una sbandata.” Dice seria l’altra prima di concentrarsi su Chrono. “E’ una relazione. Una semplice relazione.” Spiega calma.
“Con chi?” Chiede l’avvocato incuriosito.
“Un uomo. Un tizio. Uno. Uno giovanotto. Che ne so?” Dice Fate.
“Chi l’ha detto?” Domanda l’uomo.
“Una carogna, al circolo, una certa Ginga Nakajima.”
“Non è una carogna.” Si intromette Nanoha. “E mi ha riferito semplicemente quello che Vice Granscenic aveva detto a lei.”
“E chi sarebbe Vice Granscenic?”
“Un nuovo iscritto che non gioca neppure a tennis. Va al circolo solo per mangiare e spettegolare!” Dice tutto d’un fiato Fate.
“Statemi a sentire, per favore. Non è stata Shari a sparargli. Yuuno ha premuto il grilletto. E’ stato un tentativo di suicidio.” Spiega Chrono.
“SUICIDIO???” Grida Nanoha.
“Santo cielo!” Urla l’altra.
“Oh, mio Dio!”
“Non posso crederci.”
“No, Yuuno, no! Yuuno, Yuuno no!” Strilla Fate nascondendo il viso tra le mani.
“Volete smetterla?! E’ già abbastanza spiacevole. Lui sta bene.” Ripete stremato Chrono.
“E Shari come l’ha presa? Dio mio, sarà sconvolta.” Dice la moglie di Fate, la quale si alza subito dal divano.
“Dovrei andare di sopra da lei. Fatemi andare da lei.” L’avvocato la blocca.
“Non andare di sopra. E’ inutile. Non c’è. Se n’è andata.” Le avverte lui tristemente.
“Andata? Yuuno si spara e Shari se ne va?” Chiede lei confusa.
“Lo pianta in asso proprio adesso? Adesso che lui se ne sta lassù con una pallottola nell’orecchio?” Domanda Fate avvicinandosi a sua moglie. Le poggia le mani sulle spalle e l’avvicina a sé, allontanandola da Chrono che sembra sul punto di esplodere.
“Non è nell’orecchio. Gli ha passato l’orecchio. VOLETE ASCOLTARMI? Per favore! …Forse lei non era neppure presente quando è successo. Amy ed io stavamo arrivando in macchina quando abbiamo sentito lo sparo. La porta di casa era chiusa dall’interno. Sono entrato dal retro rompendo il vetro della finestra della cucina.” Spiega con tono nervoso l’avvocato.
“Stava per terra?” Chiede la moglie di Nanoha.
“No. Stava a letto, seduto. La televisione era accesa. Una di quelle trasmissioni evangeliche. Sul comodino c’era un flacone di Valium. Lui era semi intontito. Deve aver preso un paio di pillole per addormentarsi, ha puntato la pistola contro la testa e, mentre si stava addormentando, si è sparato all’orecchio.” Fate fa sedere la sua compagna sul divano e si concentra su Chrono.
“Ti ha dette niente? Ha detto perché l’ha fatto?” Domanda mentre cerca di capire come sono andate le cose.
“Neanche una parola. Era a mala pena cosciente.”
“Ha lasciato un biglietto, qualcosa?”
“Aveva un foglio di carta in mano. Ho cercato di prenderlo, ma lui l’ha strappato e l’ha buttato nel gabinetto. Ha tirato la catena prima che potessi prenderlo.” Risponde tristemente Chrono.
“Hai chiamato la polizia?”
“No. Solo il suo medico. Le abbiamo detto che era caduto dalle scale. E siccome non si era fatto male, non volevo che la cosa si risapesse.”
“Ma dobbiamo chiamare la polizia. E’ il vice sindaco di New York. Se teniamo nascosta la cosa diventiamo tutti suoi complici. Sono io che tratto con gli ispettori del fisco. Sarei la prima ad essere inquisita.”
“Perché dovrebbero inquisirti?” Chiede sollevando un sopracciglio Chrono.
“Quando c’è un tentativo di suicidio, frugano dappertutto. Vorrebbero vedere i suoi libri contabili, il conto in banca, tutta la sua situazione finanziaria. Vorrebbero sapere come può un vice sindaco permettersi una casa come questa.”
“Non è mica un segreto. Shari è ricca. L’ha comprata lei, la casa.”
“Ah, si? Non lo sapevo.” Afferma Nanoha.
“Sentito? Domani tutto il circolo del tennis lo saprà.” Sbuffa Fate.
“Io la polizia non la chiamo, a meno che non sia costretto. Non capisco perché tu sia così nervosa. Nascondi forse qualcosa che il fisco non deve sapere?” Chiede sospettoso Chrono.
“Mi stai accusando di nascondere qualcosa? Se sono io che voglio chiamare la polizia! Forse sei tu che hai qualcosa da nascondere. Dopo tutto sei tu che stendi i suoi contratti. Hai curato anche il suo testamento. Magari Yuuno sta aiutando qualche contribuente a trasformare il Bronx in un’area di parcheggio, che ne so? Ma forse tu lo sai.” Afferma la moglie di Nanoha camminando al centro della sala.
“Stai accusando Yuuno e me di cospirare per truffare la città?” Chrono si avvicina a Fate. I due sono faccia a faccia. Fuori dalla finestra si vedono i fari di un’auto.
“Arriva una macchina.” Li avverte Nanoha. Fate cammina verso il telefono.
“Se non la chiami tu la polizia, lo faccio io.”
“No, tu non chiami nessuno.” Dice con voce imperiale l’avvocato. L’altra lo guarda con aria di sfida.
“Vuoi forse dirmi quello che non farò?” Nanoha intanto a raggiunto la finestra e sta guardando preoccupata fuori.
“Ragazzi, sta arrivando una macchina.” Ripete, ma viene ignorata ancora una volta.
“Potrebbe non essere stato un suicidio. Forse c’era un ladruncolo fuori dalla casa, lui è andato a prendere la pistola, è inciampato ed è partito un colpo.” Afferma Chrono, che non vuole che l’altra chiami la polizia.
“E perché Shari non c’era?” Chiede Fate.
“E’ una Volvo familiare.” Commenta pensierosa Nanoha.
“Forse ha tentato di proteggerla.” Continua l’avvocato.
“Sono Reinforce e Hayate!” Esclama la moglie di Fate.
“Rein e Hayate?” Ripete la donna con il collo dolorante.
“Perché non ce l’hai detto prima?” Domanda agitato Chrono a Nanoha.
“E voi, perchè non mi ascoltate?” I due la raggiungono alla finestra. La porta della camera di Yuuno si apre e Amy esce. E’ piuttosto calma.
“Chrono, posso parlarti un momento?” Chiede.
“Sanno tutto. Lo sparo, il lobo dell’orecchio, il biglietto buttato nel gabinetto, tutto.”
“Come sta Yuuno?” Chiede Fate.
“Si è addormentato. Abbracciato al cuscino, il pollice in bocca.”
“Vengono verso casa. Incredibile! … Un vestito simile ad una festa come questa!” Esclama sbalordita Nanoha, sempre continuando a sbirciare dalla finestra.
“Bene, che si fa? Glielo diciamo o no?” Domanda Chrono strofinandosi le mani.
“Chiami la polizia?” L’avvocato fissa Fate.
“No.” Dichiara lui.
“Allora è meglio non dirgli niente.” Conclude la proprietaria della BMW.
“Perché no? Rein è l’analista di Yuuno. Quello che si dice alla propria analista rimane confidenziale.” Afferma Nanoha.
“Quello che gli dicono i suoi pazienti. Noi non siamo suoi pazienti. Il suo paziente se la dorme succhiandosi il pollice.” Dice Fate.
“E dire che sto pagando una baby sitter per questa serata.” Sbuffa Amy prima che una scampanellata immobilizzi tutti. “Allora, che cosa si è deciso?”
“Non si è deciso niente.” Conclude l’avvocato.
“Allora è meglio che vi sbrighiate perché suoneranno di nuovo.” Li informa Nanoha.
“Va bene. Glielo diciamo. Dovremo fidarci di loro. Tanto Rein avrà trattato un centinaio di tentati suicidi.” Dichiara Fate soddisfatta.
“E’ un medico. Dovrebbe informare la polizia, se non vuole perdere la licenza.” Controbatte Chrono.
“Hai ragione, hai ragione, hai ragione. Allora dobbiamo dirglielo.”
“E se poi lei chiama la polizia e Yuuno si sveglia e ci racconta che la pistola è caduta dall’armadio e il colpo è partito accidentalmente?” L’avvocato sta iniziando a fare vari ipotesi.
“Hai ragione, hai ragione, hai ragione. E’ meglio non dirglielo.” Si corregge Fate. Un’altra scampanellata.
“E due. O spegniamo le luci o io apro la porta.” Afferma Nanoha.
“Al diavolo, diciamoglielo.” Dichiara isterica la donna col collo ferito.
“No. Non mi fido di Hayate. Quella apre bocca e le da fiato.” Si intromette agitata Amy.
“Hayate? Ma è preside di una scuola superiore.” Dice confusa Fate.
“Dovresti sentire i pettegolezzi che mi riporta mia figlia.” Commenta la moglie di Chrono.
“Amy ha ragione. Non dobbiamo dirglielo. Nanoha apri la porta.” Ordina l’uomo.
“Amy, dacci da bere. Facciamo finta di divertirci.” Si affretta ad aggiungere la moglie di Nanoha. L’altra donna va al bar, prende da bere e si siede vicino a Fate sul divano.
“Allora? Lo diciamo a Rein ma non ad Hayate?” Chiede Nanoha che non ha ancora capito bene.
“Non diciamo niente a nessuno dei due!” Le risponde agitata sua moglie.
“Nanoha aspetta, non aprire finché non sono su, se Yuuno si sveglia forse riesco a sapere la sua versione dei fatti.” Afferma Chrono correndo in camera di Yuuno, Nanoha va alla porta d’ingresso. Fate e Amy afferrano svelte i drink, fingono di essere impegnate in una conversazione divertente.
“Siamo pronte?” Chiede Nanoha sulla porta.
“Si! Pronte!” Le risponde la moglie. Quella sorride e apre la porta. Fate e Amy si abbandonano ad una sonora risata. Sulla porta appaiono Reinforce e Hayate. Reinforce, detta Rein, è sulla cinquantina, indossa un lungo abito da sera e porta una confezione regalo. Hayate è sui quaranta, indossa un abito da sera di pessimo gusto. Porta un cuscino a forma di salsiccia sotto il braccio.
“Reinforce! Hayate! Che piacere vedervi!” Afferma sorridendo Nanoha mentre le abbraccia entrambe.
“Oh, Dio, che divertente, Fate!” Ride Amy.
“Ehi, voi, sono Reinforce e Hayate.” Chiama Nanoha.
“Ciao, Rein. Ciao, Hayate.” Saluta sempre ridendo sua moglie.
“Ciao, Hayate. Ciao Reinforce.” Dice la moglie dell’avvocato facendo un cenno con la mano, ridendo.
“Ciao, Amy. Ciao Fate.” Dice Rein entrando con sua moglie.
“Continua a raccontare. Che cosa ha detto quando sei ritornata?” Chiede Amy a Fate.
“Non lo so.” Risponde dopo un silenzio imbarazzante. Ride forzatamente.
“Scusate il ritardo. Abbiamo perso molto?” Chiede Rein.
“Dovresti farti raccontare la barzelletta del cavallo da Fate.” Quella lancia un’occhiata folgorante alla moglie di Chrono.
“Come siete tutti eleganti.” Afferma un po’ imbarazzata Hayate.
“Hayate, hai un vestito che è uno schianto. Sei sempre così originale! Dove le trovi certe cose?” Chiede Nanoha con finta ammirazione.
“Oh, Dio, avrà sessant’anni. Era di mia nonna. Lo portò dalla Russia.” La moglie di Fate fissa il cuscino tra le mani di Hayate.
“Che bel cuscino. E’ per Yuuno e Shari?”
“No, per la mia schiena. Mi si è bloccata mentre mi vestivo.” Dice la moglie di Rein mentre afferra il sacchetto di salatini e lo apre senza difficoltà. Fate la osserva a bocca aperta.
“Stai bene, amore?” Chiede Reinforce ad Hayate.
“Sto bene, tesoro.”
“Ehi, Fate, quella è la tua BMW?” Domanda Rein prima di ridere. “Che è successo?”
“Un tizio è uscito sparato da un garage e mi ha presa in pieno di lato. Mi sono presa un colpo di frusta che non puoi immaginare.” Spiega quella.
“Che ne direste di bere qualcosa, eh?” Chiede Amy in fretta.
“Io ci sto.” Dice il medico.
“Che cosa vuoi?”
“Ci penso io.” Afferma Nanoha bloccando la moglie di Chrono.
“Io sono proprio vicina al bar.” Dice Fate alzandosi.
“Tutte pronti a servirmi da bere? Ma che gentili! Gradirei un Bourbon, per favore.” Rein è piuttosto divertita. Amy raggiunge il bar.
“Dov’è Chrono?” Chiede Hayate.
“Chrono? E’ con Yuuno.” Risponde Nanoha.
“E Shari?”
“Shari è con Chrono… Aspettano che Yuuno finisca di vestirsi.” Hayate si poggia allo schienale di una sedia e grida.
“Ooooh! Ooooh! Ooooh!” Strilla.
“Che c’è?” Domanda preoccupata la moglie di Fate.
“Una fitta. Passata. Sto bene. Ogni tanto mi prende, va e viene.” Spiega la donna dolorante massaggiandosi la schiena.
“Sentite, perché non ci mettiamo fuori? E’ una così bella serata.” Propone Fate. Rein sorride.
“Okay. Allora, ragazze, che cosa c’è sotto?”
“Che intendi dire?” Chiede Nanoha.
“Credete che non mi sia accorta che vi comportate tutte in modo strano? Tre persone fanno a gara per servirmi da bere. Amy vuole farmi sentire la barzelletta. Fate vuole che usciamo. No, no, vi conosco. C’è qualcosa sotto. Cos’è, una danzatrice del ventre o un prestigiatore nudo, eh? Che cosa avete architettato?” Domanda sospettosa il medico.
“Sei un fenomeno, Rein… E va bene. Qualcuno dovrà dirglielo.” Dichiara Amy.
“Dirgli cosa?” Chiede Fate.
“La sorpresa sulla festa.” Dice la moglie di Chrono.
“Quale sorpresa?” Domanda Hayate incuriosita.
“Credo sia la trovata più ingegnosa, vero, Nanoha?” Quella spalanca gli occhi non sapendo esattamente cosa fare. Evidentemente neanche Amy lo sa.
“Beh, si.”
“Diglielo.” L’invita la moglie dell’avvocato alla quale non viene in mette niente.
“No, tu lo dici meglio me.” Ribatte l’altra. Le due si stanno arrampicando sugli specchi.
“Scusate, ma devo sedermi.” Le interrompe Hayate.
“Ti aiuto.” Esclama Amy andandole accanto.
“Faccio io.” Afferma Fate raggiungendola e prendendola in braccio. Cammina velocemente verso il divano. Nanoha le fa lo sgambetto e afferra al volo Hayate.
“L’ho presa io.” Dichiara adagiandola sul divano. Torna da sua moglie e l’aiuta ad alzarsi. Le sussurra delle scuse nell’orecchio. Quella si massaggia il collo che ha ripreso a farle male per la caduta.
“Il cuscino. Ho bisogno del cuscino.” Le informa Hayate. Fate nota l’oggetto ai suoi piedi, lo afferra prima di sua moglie e lo mette dietro la schiena della bisognosa.
“Ecco fatto.” Sorride mentre fa dei respiri profondi.
“Allora, quale sarebbe la grande sorpresa?” Domanda la moglie di Rein.
“Ecco… Yuuno e Shari hanno deciso…visto che dovevano arrivare i loro più cari amici per festeggiare il decimo anniversario di matrimonio… di non avere... persone di servizio.” Conclude Amy.
“Uh huh.” Annuisce leggermente confusa Hayate.
“Né Arf, né nessun altro.” Continua la moglie dell’avvocato.
“Uh huh.”
“Non è magnifico? Niente servitù. Noi soli.” Esclama Amy.
“Che c’è di così magnifico?” Chiede Hayate infastidita.
“Ma come! Faremo ognuno qualcosa. Come ai vecchi tempi, prima che diventassimo ricchi. Prima del successo. Come agli inizi. Sono stati i momenti più belli della nostra vita, non siete d’accordo?” Esclama la moglie di Chrono.
“Veramente, i più belli sono questi.” Controbatte Hayate.
“Sono i più facili, ma non i migliori.” Si intromette Nanoha, l’altra la fissa di sottecchi.
“Più facile non è lo stesso che migliore?” Domanda la preside.
“No! Sono tutti più avidi. Più pigri, più egoisti. Nessuno vuole più lavorare.” Dice convinta Amy.
“Io lavoro quindici ore al giorno. Lavoro anche il sabato. La sera mi piace riposarmi.” Dichiara Hayate massaggiandosi le tempie.
“Dobbiamo anche cucinare.” Ricorda Nanoha.
“Non c’è niente di pronto?” Chiede Rein prima di guardare l’orologio. “Sono le nove e venti. Ho un problema di gastrite. Non posso mangiare dopo le dieci.”
“Allora mettiamo tutti gli orologi indietro di un’ora.” Propone sorridendo Fate. Il medico la fissa male.
“E come facciamo? Cuciniamo insieme?” Chiede Hayate.
“Non c’è poi tanto da cucinare. E’ tutto preparato in cucina.” Informa Amy mentre si siede accanto a lei, sul divano.
“Se è tutto già fatto, che senso ha ‘faremo tutti qualcosa come ai vecchi tempi’?” Domanda stranita Hayate.
“Perché vuoi rovinare tutto il divertimento? Nessun altra si lamenta.” Sbuffa irritata Nanoha.
“Non mi sto lamentando.”
“Non si lamenta mica.” Dice Rein in difesa di sua moglie.
“Solo non capisco perché ci siamo agghindate per preparare una cena.” Dichiara Hayate. Fate si avvicina a Nanoha e le avvolge le mani intorno alle spalle, sente che è stressata.
“Tu non sei agghindata. E’ un vestito polacco vecchio di cinquant’anni.” Dice quella infatti.
“Un vestito russo di sessant’anni.” La corregge con voce velenosa Hayate.
“Sentite, non vorrete mettervi a discutere per un vestito…” Si intromette Reinforce.
“Rein ha ragione. Io ho un’idea migliore. Facciamogli una vera sorpresa, e portiamoli a cena fuori.” Propone sorridendo Fate. Hayate si volta verso il medico.
“Così dopo darete la colpa a me di aver rovinato la serata? Noi non veniamo.” Si gira verso il gruppo. “Cucinerò io e Rein servirà.”
“Tesoro, nessuno ti chiede di farlo.”
“A noi sta bene.” Dicono in coro Amy, Fate e Nanoha. La direttrice si alza dal divano con grande sforzo.
“D’accordo, affare fatto. Datemi solo tre quarti d’ora. Prometto che questa sarà la cena migliore che abbiamo mai avuto.” Improvvisante si sente uno sparo proveniente dalla camera di Yuuno. “Oh, mio Dio!” Tutti s’immobilizzano. Hayate ricade indietro sul divano.
“Oh, vi prego…” Mormora Nanoha sfregandosi il ponte del naso.
“Che diavolo è stato!?” Domanda preoccupata Rein. La camera da letto di Yuuno si apre e Chrono, stravolto, esce. Si affaccia dal pianerottolo sforzandosi di apparire calmo.
“Non è niente. E’ tutto a posto. Tutto sotto controllo. Ciao, Reinforce. Ciao, Hayate… Amy, tesoro, ti dispiace venire di sopra un momento…” L’avvocato sorride a tutti e rientra in camera di Yuuno.
“Volete scusarmi… Detesto queste cose quando capitano.” Dice educatamente. Con calma sale le scale ed entra nella camera dove si trova suo marito. Nel salotto regna il silenzio per alcuni minuti. Nanoha e Fate rimangono vicine. Rein si mette dietro Hayate, che è sul divano, e le poggia le mani sulle spalle.
“Sbaglio o era uno sparo?” Domanda il medico.
“Uno sparo?! Nooo. Dev’essere stato lo scappamento di una macchina.” Spiega Fate.
“Nella camera da letto di Yuuno?” Chiede poco convinta Reinforce.
“Rein, forse faresti meglio ad andare a vedere…”
“No, lo so! So benissimo che cos’è stato!” Si affretta a dire la moglie di Nanoha interrompendo Hayate. “Era un pallone. E’ tutto il giorno che gonfiamo palloni per la festa.”
“Ma che razza di pallone era, il dirigibile della Good-Year? …Io vado su.” Rein si avvia verso le scale. Fate la segue in fretta.
“E la cena, chi la prepara? Yuuno e Shari saranno affamati. Tu e Hayate datevi da fare. Io mi faccio un goccio di vino bianco. Nanoha, perché non metti un po’ di musica?” Corre su per le scale. “Torno subito.” Nanoha la fissa agitata.
“Dove vai?”
“Ad aiutare a gonfiare i palloncini.” La donna scompare nella camera di Yuuno. Squilla il telefono.
“Rispondo io.” La moglie di Fate afferra la cornetta.
“Eppure sembrava proprio uno sparo.” Mormora pensierosa Rein.
“Incominciamo a cucinare. Aiutami ad alzarmi.” Dice Hayate mentre si sforza di tirarsi su.
“Pronto? …Chi? La dottoressa Yagami? Si, è qui. Chi parla, per favore?” Nanoha è al telefono. Rein si batte una mano sulla fronte.
“Oh, è il mio gruppo del venerdì sera. Ho una seduta telefonica con loro.”
“Vai pure , amore. Posso fare da sola.” L’incoraggia Hayate. Il medico corre in cucina. Nanoha è ancora al telefono.
“Viene subito, signori.” Squilla l’altra linea telefonica, lei preme un bottone. “Proto? …Si, è qui. No, aveva chiamato mia moglie. Va bene, la faccio richiamare.” Nanoha riaggancia. La direttrice si mette a terra e incomincia a camminare a quattro zampe. Fate esce dalla camera di Yuuno.
“Chi era al telefono?” Chiede alla moglie.
“La segretaria della dottoressa Shamal.” Fate annuisce mentre scende le scale, vede Hayate che cammina a carponi e si spaventa, non la riconosce.  “Oh mio Dio. Che cos’è?!”
“E’ Hayate.” Le risponde Nanoha raggiungendola.
“Non preoccupatevi. Lo faccio sempre. Mi scarica la pressione dalla testa.” Spiega la donna che fa yoga a terra.
“Credevo che stesse lavando la moquette.” Dice Fate alla moglie, la quale ride leggermente alla frase. Poi torna seria.
“Che è successo di sopra? Yuuno sta bene?”
“Stava dormendo. Chrono voleva nascondere la pistola nell’armadio in modo che Yuuno non la trovasse. Ha inciampato nelle pantofole di Yuuno e gli è partito un colpo vicino alla testa. Non ci sente né da un orecchio né dall’altro.”
“Chrono o Yuuno?”
“Chrono. Yuuno era sotto l’effetto del Valium.” Fate vede il telefono riagganciato.
“Hanno riattaccato. Ho preso io il messaggio.” Dice Nanoha seguendo il suo sguardo.
“Non potevi dirmelo mentre ero sul pianerottolo? Che cos’hanno detto?” Chiede avvicinandosi all’oggetto, sua moglie la segue.
“Hanno detto che la dottoressa Shamal ha già chiamato questo numero. Non vuole essere chiamata dal teatro un’altra volta.” Spiega Nanoha. Fate riforma il numero arrabbiata.
“Devo trovare un altro dottore. Non affido la mia vita al critico teatrale del Policlinico.” Sbuffa prima di parlare al telefono. “Pronto. Sono sempre Fate Testarossa. La dottoressa Shamal non ha chiamato. La prego di farmi richiamare. E’ importante.” Chiude la chiamata.
“Perché Chrono ha chiamato Amy di là?” Chiede Nanoha.
“Per telefonare alla dottoressa di Chrono e chiedergli che cosa deve fare per le orecchie. Lui non è in grado di sentire quello che il medico gli dice al telefono. Devo tornare da Yuuno.” Dice Fate mentre si avvia verso la camera.
“Intende dire alla dottoressa che è partito un colpo di pistola? Allora dovrà spiegare anche il fatto di Yuuno.” Dichiara sua moglie.
“No. Doveva dire che Chrono stava fuori e un tombino è saltato in aria proprio vicino a lui.”
“Buona idea.”
“Solo che la dottoressa non c’era. La segretaria ha detto che è ancora a teatro. Deve rendere molto bene la professione medica.” Commenta Fate mentre entra in camera di Yuuno. Squilla il telefono e Nanoha va a rispondere.
“Pronto? Oh, dottoressa Shamal, grazie per avere richiamato.” Si allontana dal microfono. “Vuoi parlarle Fate?!” Grida a sua moglie. Quella riappare e si precipita verso il telefono.
“Si, subito.”
“Sai una cosa, se Rein non capisce che qui c’è sotto qualcosa, non andrò più al suo gruppo.” Dichiara Nanoha mentre va a sedersi sul divano. Fate si accosta l’oggetto all’orecchio.
“Pronto, dottoressa Shamal?… Grazie per avere richiamato…Ecco, un idiota mi ha sfondato la macchina venti minuti fa circa. Ho avuto un colpo di frusta qui…” Si tocca il colo anche se il medico non la può vedere. “No, no. Respiro a fatica perché sono corsa al telefono… Yuuno? Yuuno Scrya?…No, non telefonavo per Yuuno. Perché?” Chiude il microfono e si rivolge a sua moglie “Santo cielo! La dottoressa Shamal è anche il medico di Yuuno.” Torna al telefono. “No, no. Il mio collo va molto meglio. Adesso riposa…Amy Harlaown? Conosce Chrono e Amy? Si credo che abbia chiamato lei.” Chiude nuovamente il microfono e fissa agitata la sua compagna. “E’ anche il medico di Chrono.”
“E scommetto che fa parte della festa.” La schernisce Nanoha.
“Dottoressa Shamal? Che cosa diceva?…Sì, lo so da dove chiama…Che scena è?… Ahah. Stava appunto strappando la maschera al Fantasma…” Chiude il microfono nel panico e si volta verso la sua donna. “Questa mi farà pagare i posti…” Si riconcentra sulla telefonata. “No, no. Il mio collo va molto meglio. Aspetti. Vado a chiamare Amy. Le dispiace aspettare un secondo? …No, prometto di non farmi male strada facendo.” Rimette il telefono in posizione d’attesa, poi corre di sopra. “Giurerei che questa stasera butta nel fiume il cerca persone …Guarda un po’ dov’è finita Rein col mio drink…” Entra in camera di Yuuno. Reinforce rientra nel salotto con in mano un bicchiere.
“Mi pareva di aver sentito la voce di Fate. Ho il suo vino.”
“Glielo reggo io. Come va Hayate?” Chiede Nanoha mentre afferra il drink di sua moglie e ne beve un piccolo sorso.
“Bene sta preparando l’insalata.”
“A quattro zampe?” Domanda sorpresa la moglie di Fate.
“No. Si è alzata. Fate ha detto che cos’era quel rumore?”
“Lo sparo?”
“Era uno sparo?” Esclama sorpresa Rein.
“Proprio così.”
“Incredibile.” Il medico fissa assente il tappeto. Hayate si affaccia dalla sala da pranzo. “Rein? Ho bisogno di te per portar via un po’ di spazzatura.” I due se ne tornano in cucina. La porta della camera da letto di Yuuno si apre ed escono Fate e Chrono. Lui ha un asciugamano sopra le orecchie. Vanno verso la stanza degli ospiti.
“Distenditi un po’ nella camera degli ospiti, Chrono. Ti sentirai meglio.” Afferma la moglie di Nanoha.
“Potrei distendermi un po’ nella camera degli ospiti…” Dice lui affacciandosi nella stanza. Fate rotea gli occhi battendogli una mano sulla spalla.
“Ma sei un genio. Nanoha, dov’è il mio vino?”
“C’è tuo cugino!?” Domanda agitato l’avvocato rispuntando nel salotto.
“No, il vino!!! Andiamo, Chrono. Faccio scaldare di nuovo l’asciugamano.” Dice la donna.
“Non dire niente a tuo cugino. Almeno, finché non sappiamo com’è andata.” I due entrano nella camera degli ospiti. La porta della cucina si apre ed esce Hayate. Tiene un mestolo in una mano e con l’altra un secchiello di ghiaccio contro il petto.
“Ho un problema, Nanoha, puoi aiutarmi? Rein è uscita dalla porta della cucina per portare via la spazzatura e la porta si è chiusa. Ho le mani unte. Ti dispiace aprirle?” Chiede con un sorriso imbarazzato sul viso. L’altra si alza dal divano e poggia il bicchiere di vino su un tavolino.
“Ma certo. Siamo tutti nella stessa barca, no?” Esce in cucina. Reinforce entra dalla porta d’ingresso senza bisogno d’aiuto.
“Ho fatto apposta il giro della casa per non farvi andare alla porta.” Dichiara sorridendo. Amy esce dalla camera di Yuuno.
“Oh, ciao… Dov’è, Nanoha?” Chiede ai due in sala.
“E’ andata in cucina per aprire la porta a Rein.” La moglie di Chrono fissa il medico con un tic all’occhio sinistro.
“Oh. Bene.” Sorride in modo strano e torna nella camera da letto di Yuuno. La porta della sala da pranzo si apre e riappare Nanoha.
“Oh, sei qui…” Dice notando Reinforce. “Hayate, l’acqua della pasta bolle.” L’informa.
“Ci penso io. Rein, tu prendi un altro sacchetto di ghiaccio. Mi sto squagliando.” La preside va in cucina. Il medico la segue ridendo.
“Incomincio a sentirmi come uno dei miei pazienti.” Entra in cucina. La porta della camera di Yuuno si apre e riesce Amy. Scende le scale mentre si gratta sotto le braccia.
“Non ce la faccio più. Mi sta venendo l’orticaria sotto le braccia.” Va al bar e si versa un po’ di vodka. “Hai saputo di Chrono? E’ sordo.”
“E’ meglio che se ne stia da parte. Per il momento è fuori servizio.” Dichiara leggermente divertita Nanoha.
“Ma perché stiamo proteggendo Yuuno in questo modo? Chrono è sordo, Fate ha il torcicollo, Hayate cammina come una giraffa, io sono distrutta…” Si gratta. “Per cosa? Un altro sparo e tutti lo verranno a sapere comunque.” Brontola Amy.
“Non tutti sono interessati. In Paraguay e in Bolivia non gliene frega niente.” Dichiara Nanoha. Si sente il rumore di un’altra macchina che risale il vialetto. Fate esce dalla camera degli ospiti.
“Arriva un’altra macchina.” Avverte. Si vedono le luci dei fari sulla finestra.
“Signum e Vita, ma hanno disdetto l’invito. Sono andati in Venezuela. Avevano promesso di telefonare stasera.” Afferma Amy.
“Dal Venezuela?” Domanda sorpresa Fate.
“Dio mio, verranno a saperlo pure in Bolivia.” Esclama Nanoha.
“Allora, chi sta arrivando?” Domanda la donna con il torcicollo avvicinandosi alle due.
“Sarà Shari che ritorna.” Dice disinteressata Amy.
“Shari guida una Porche. Questa è un’Audi.” Osserva Fate dalla finestra.
“Chiedilo a Chrono. Lui dovrebbe saperlo.” Propone sua moglie avvicinandosi a lei.
“Al momento Chrono si limita a leggere i movimenti delle labbra. Non credo che riuscirebbe a capire ‘Audi’.” Si sente un fragore di cocci rotti dalla cucina. “Gesù! Che diavolo sarà stato?”
“Hayate avrà fatto saltare il microonde, che altro?” Dichiara la moglie dell’avvocato scuotendo la testa sconsolata.
“Amy, vai a vedere che cosa è successo. Nanoha, tu vai alla finestra e guarda chi sta arrivando. Io vado a vedere come sa la passano Chrono e Yuuno…” Dice Fate prima di poggiarsi l’asciugamano sulla spalla. “Mi sembra di stare a Fort Alamo.” Sbuffa mentre si avvia verso la camera. Rein entra come un tornado mentre scuote le dita doloranti.
“Accidenti, mi sono bruciata le dita! Scotta, scotta, scotta, oh, Dio come scotta!!” Urla nel dolore.
“Santo cielo!” Esclama Amy.
“Porca puttana, che male! Oh, porca vacca!”
“Che è successo?” Chiede preoccupata Nanoha.
“Hayate ha fatto cadere il secchiello del ghiaccio che è finito contro la stufa. La piastra bollente stava per caderle addosso e così l’ho acchiappata al volo. Allora l’ho fatta cadere sul tavolo, la caraffa dell’acqua si è spaccata e un pezzo di vetro le è schizzato sul braccio e lei ora sanguina come non so cosa. Le ho messo un asciugapiatti sul polso e l’ho appoggiata contro una credenza. Adesso mi servono delle bende per il braccio e qualche unguento per le mie dita. Non ho mai visto tante disgrazie succedersi così rapidamente!” Strilla il medico tutto d’un fiato.
“Non posso credere che soffra tanto e faccia un discorso così lungo senza saltare una parola.” Commenta sorpresa Fate.
“Non startene lì così. Prendi le bende. Sei quella più vicina.” Le ordina Nanoha.
“Torno subito, Rein.” Fate va in camera di Yuuno. Reinforce torna in cucina per vedere come sta la moglie ferita. Da fuori si sente il suono di una portiera sbattuta.
“Ecco la macchina. Non voglio neppure sapere chi è. Perché non vai a vedere?” Chiede Amy a Nanoha, quella va alla finestra.
“Sono Erio e Caro.”
“Erio e Caro Mondial? Insieme?” Domanda in fretta la moglie dell’avvocato avvicinandosi all’altra.
“Almeno, stanno camminando insieme.” Afferma quella.
“Ho sentito dire che avevano dei problemi.”
“Non di deambulazione.” Dice Nanoha allontanandosi dalla finestra.
“Gesù! Lo sai che Erio è candidato al senato?” Esclama Amy.
“E con questo?”
“Ci manca solo che entri qui e rimanga coinvolto in un tentativo di suicidio. Può dire addio alla sua carriera.”
“Forse Chrono riesce a trovare una scusa prima che suonino il campanello.” Nanoha viene interrotta da una scampanellata. “Sarà una campagna elettorale niente male.” Commenta divertita.
“Senti, io devo andare in bagno. Tu apri la porta, io vengo subito.” Dice Amy avviandosi verso la toilette.
“Un momento! Non ci sono ancora andata da quando sono arrivata!” Esclama Nanoha andandole dietro.
“Davvero hai bisogno di andare in bagno?” Chiede sospettosa l’altra.
“Non immagini quanto.”
“Al diavolo! La porta l’aprirà qualcuno altro… Vieni.” Entrambe entrano nella toilette e si chiudono la porta alle spalle. Scampanellata. Fate esce dalla camera degli ospiti.
“Nessuno va ad aprire? …Nanoha? …Amy?” L’avvocato si affaccia dalla camera degli ospiti.
“Dici a me?” Chiede indicandosi.
“No, Chrono. Rimettiti l’asciugamano sulle orecchie.” Grida la donna per farsi sentire dal sordo momentaneo. “Nanoha? Amy? Dove siete? …Ah, merda. Ne ho abbastanza!” Torna da Chrono e chiude la porta. Rein esce dalla cucina con dei tovaglioli di carta avvolti intorno alle dita di ogni mano. Indossa un grembiule.
“Fate? Hai trovato le bende?” Chiede urlando. Un’altra scampanellata. “Nessuno va ad aprire? Questi stanno tramando qualcosa, lo sento.” Va alla porta d’ingresso e tenta varie volte di aprirla con le diti bruciate. Finalmente ci riesce. Sulla porta ci sono Erio e Amy Mondial, una bella coppia, in abito da sera. Erio tiene un regalo in mano. Sembrano entrambi nervosi. Reinforce gli sorride.
“Salve.” Dice Erio. I due entrano guardandosi attorno. Il medico chiude la porta con un piede.
“Buona sera sono sparito tutti.”
“Vuol dire che siamo i primi?” Chiede Caro.
“No… ci sono tutti. Solo che sono un po’ sparsi…”
“Potrei bere qualcosa, per favore? Un doppio Scotch.” Ordina il futuro senatore.
“Perrier con ghiaccio, senza lime.” Dice la donna senza guardare Reinforce.
“Certo, certo. Non credo che ci siano problemi. Sono Reinforce Yagami.” Erio annuisce freddamente.
“Salve, Reinforce.”
“Scusate le mani. Un piccolo infortunio in cucina.” Dichiara imbarazzata il medico.
“Oh, mi dispiace.” Afferma l’uomo.
“Resterei volentieri a fare due chiacchere, ma mia moglie perde sangue in cucina.”
“Sua moglie?” Domanda stranito Erio.
“Hayate. Una caraffa d’acqua si è rotta e le ha tagliato un braccio. Io mi sono bruciata le dita.” Spiega Rein.
“Un peccato.” Commenta indifferente l’altro. Il medico però non se ne accorge.
“Non è il caso di preoccuparsi. Tra poco si cenerà. Lieta di fare la vostra conoscenza.” Torna velocemente in cucina. Erio si va a sedere sul divano.
“Chissà che fine ha fatto la ragazza cinese?” Mormora pensieroso.
“Come sto?” Chiede la moglie toccandosi i capelli.
“Sei splendida.”
“Mi sento così in disordine.”
“Oh, no. Sei meravigliosa.”
“I capelli stanno male, vero? Ho visto che li guardavi in macchina.”
“Non è vero.”
“Che cosa guardavi, allora?” Chiede con voce petulante Caro.
“La strada, immagino.”
“Non sopporto quando menti.”
“Ti assicuro che è la verità.”
“A volte è così difficile farti piacere.”
“Perché che cosa ho detto?”
“E’ quello che non dici che mi fa impazzire.” Dice isterica Caro mentre va a sedersi su una sedia dall’altra parte della sala.
“Che cosa non ho detto? …Come può farti impazzire se non lo dico.”
“Non lo so. Mi guardi in un modo...”
“Non ti guardo affatto.”
“Non fai che guardarmi.” Ribatte lei.
“Perché mi chiedi sempre di guardarti.”
“Sarebbe bello se non dovessi chiedertelo… Non ho mai nessun sostegno morale da te. Hai sempre tutto il tempo del mondo per tutto e per tutti gli altri, mentre io devo sempre elemosinare la tua attenzione quando entro in una stanza.” Sbraita la donna iniziando a girare per la stanza.
“Caro, ti prego, non ricominciare. Già siamo arrivati con quarantacinque minuti di ritardo. Non voglio rovinare la serata a Yuuno e Shari.” Dichiara Erio avvicinandosi a lei.
“Siamo in ritardo di quarantacinque minuti perché ho dovuto provare dieci vestiti prima di vedere la tua testa muoversi dall’alto in basso anziché da destra a sinistra.”
“Non ho fiatato su nessuno dei vestiti che hai indossato.” Dice serio l’uomo.
“Dio, che banalità questa conversazione! Sembriamo una di quelle coppie del cavolo che si vedono in tv.” Sbraita lei mettendosi dietro un tavolino.
“Oh, adesso ci diamo pure al turpiloquio, eh?”
“No, Signor Perfezione. Non mi do a nessun turpiloquio. Dio me ne guardi, se dessi il minimo segno di umana imperfezione, mi sveglierei con le carte del divorzio in mano.”
“Che cos’è questa storia del divorzio che tiri fuori da un po’ di tempo in qua? Come ti è venuta in mente? Certe volte non ti guardo perché ho paura che tu pensi che non ti piaccia il modo in cui ti guardo.”
“Non so cosa diavolo vuoi da me, Erio. Davvero non lo so.”
“Non voglio niente da te. Cioè, vorrei che tutto fosse com’era prima che diventassimo come siamo.”
“Dio, certe volte mi opprimi… Voglio tornare a casa.”
“A casa? Se siamo appena arrivati! Non abbiamo visto ancora nessuno.” Ribatte stupito lui.
“Non so come farò ad arrivare in fondo a questa serata. Tutti sanno come stanno le cose. Sono amici tuoi! E pretendi che mi comporti come se niente fosse…”
“Non è niente, infatti. Di che diavolo stai parlando?”
“Non raccontare balle proprio a me. Tutta la città sa di te e di quella mezza calzetta.”
“Vuoi finirla? Non c’è proprio niente. Sei tu che ingrandisci le cose. La conosco appena, quella donna. Fa parte del Comitato Democratico per la Raccolta di Fondi. Ho incontrato lei e il marito a due ricevimenti, diamine.” Impreca Erio.
“Mi prendi per una stupida?”
“No.”
“Allora pensi che sia cieca?”
“No.”
“Pensi che non sappia che cosa c’è stato?”
“Si, perché infatti non lo sai.” Caro si avvicina minacciosa al marito.
“E allora ti dirò una cosa, Erio. Ascoltami bene.”
“Vai, ti ascolto.”
“E’ da un anno che so di questa tu storia con Ginga Nakajima.” Dichiara lei con voce ferma.
“Strano, perché l’ho conosciuta solo quattro mesi fa. E adesso, per favore, abbassa la voce. Quella cameriera starà ascoltando ogni parola.” Sussurra lui avvicinandosi.
“Cosa vuoi che mi importi di una cameriera e di una cuoca sanguinante? I miei amici sanno della tua amichetta, sai quanto me ne frega della servitù!” Strilla la donna.
“Non ti capisco proprio, Caro. Forse le mie ambizioni politiche ti disturbano? Ti senti minacciata perché mi sono candidato per il Senato?”
“Il Senato! Il Senato! Neanche dovessimo andare a Washington! Invece al massimo finiremo a Albany. Ventitré gradi sotto zero, in pieno inverno. Non sei ancora l’Uomo dell’anno di Time, capisci, tesoro?” Lui si volta e le da le spalle.
“Povero me, povero me!”
“Dicevi?”
“Povero me, povero me!” Urla deliberatamente.
“Mi comporto male, vero? Sono la moglie-strega che te ne fa vedere di tutti i colori… Beh, ti dirò una cosa, signor Senatore. Non sono la sola a sapere quello che sta succedendo. La gente parla, bello mio. Credimi.” A quelle parole Erio inizia a preoccuparsi.”
“Che intendi dire? Non avrai detto niente a nessuno, vero?” Caro lo spinge sul divano ed inizia ad accarezzargli il viso mentre si siede sulle sue gambe.
“E’ questo che ti preoccupa? La tua reputazione? La tua carriera? Il tuo posto nella storia dell’America? Sai quale sarà il tuo posto nella storia d’America?… Un francobollo commemorativo raffigurante te e la tua bella insieme in un motel!” Gli spinge la testa bruscamente indietro e si alza. Erio fa un respiro profondo e si calma.
“Sei molto eccitata, Caro, stasera. Hai perso ogni controllo. Hai sfregato di nuovo i tuoi cristalli di quarzo, vero? Ti ho detto di buttarli via, quei maledetti cristalli. Sono pericolosi. Sono come cocaina pietrificata.” Caro inizia a cercare qualcosa nella borsetta. “…Non tirarli fuori, Caro. Non sfregare i cristalli alla festa. Ti farà perdere il controllo.” Lei estrae un cristallo, lui fa per afferrarlo ma fallisce. “Mettilo via. Non farti vedere dai miei amici.”
“Bene. E tu non far vedere ai miei amici cosa stai facendo.” I due si fissano freddamente. In quel momento Fate esce dalla camera degli ospiti.
“Erio! Caro! Mi pareva foste voi. Come state?”
“Sto meglio, grazie.” Risponde l’avvocato dall’altra stanza.
“Non dicevo a te, Chrono. Sono Erio e Caro.”
“Stiamo bene. Proprio bene. Ciao, Fate… Caro, questa è Fate… Caro.” Le presenta Erio con un grande sorriso. Lei fa un cenno col capo.
“Fate…” Mormora freddamente la moglie del futuro senatore. E’ ancora piuttosto stressata.
“Sei splendida, Caro. Dove sono Nanoha e Amy?” Chiede Fate guardandosi intorno.
“E’ arrivato qualcuno?” Urla Chrono dall’altra stanza.
“Erio e Caro! Te l’ho detto!” Grida arrabbiata la moglie di Nanoha. Si volta verso Caro. “E’ Chrono. Ha le orecchie otturate. Ha preso freddo… Chi vi ha aperto?”
“La cameriera.” Risponde Erio leggermente divertito alla scena.
“La cameriera? C’è una cameriera?” Domanda sorpresa Fate.
“Ci sta servendo da bere.” La informa il futuro senatore.
“E’ sola?”
“No, ha una cuoca con sé.”
“Arf? Dio sia lodato. Sono ritornate. Per un po’ siamo stati senza servitù.” Sospira sollevata la donna.
“Ah, si? Dove sono Yuuno e Shari?” Chiede Erio guardandosi intorno.
“Yuuno e Shari? Credo che siano in camera loro.” Risponde la donna. Per tutta la conversazione Caro non si è allontanata da Erio.
“Mi è caduto un asciugamano, Fate!” Urla Chrono dall’altra stanza.
“Ti darò un asciugamano. Devo prima prendere le bende.” Bussa alla porta di Yuuno. “Yuuno? Shari? Posso entrare?” Si schiarisce la voce. “Ma certo, entra pure.” Dice mimando la voce di Shari.” Fate entra nella camera di Yuuno e chiude la porta. Chrono esce dalla camera degli ospiti con un asciugamano sugli occhi che gli impedisce di vedere.
“Fate? ...Fate, dove sei andata?” Urla disperato. Erio e Caro lo guardano straniti.
“Chrono? Ciao. Siamo Erio e Caro.” Dice il futuro senatore.
“Fate? Sei tu?” L’avvocato si toglie l’asciugamano e guarda i due. “Chi è? Erio? Sei Erio?”
“Si. E questa è Caro. Ho sentito che hai preso freddo all’orecchio.”
“Ti sembro vecchio? …Forse è la barba… Ciao, Caro. Gli altri sanno che siete qui?”
“Sì. Abbiamo visto solo Fate.”
“Hai visto Fate?”
“Si. E’ andata in camera di Yuuno.” L’avverte Erio.
“Scusate. Non sento niente. Un tombino è saltato in aria proprio vicino al mio orecchio.”
“Un tombino!? E’ terribile.” Esclama esterrefatto il marito di Caro.
“Ho detto: ‘Un tombino è saltato in aria proprio vicino al mio orecchio’.”
“Sì, ho sentito.”
“Scusami. Io non ti sento. Vado a vedere se Fate è in camera di Yuuno. Tra poco veniamo tutti.” Dice l’avvocato andando a bussare alla porta di Yuuno. “Shari? Posso entrare?”
“Certo, caro. Vieni pure.” Dice da dentro Fate con la voce di Shari.
“Vengo subito.” Dice Caro allontanandosi.
“Dove vai?” Chiede suo marito.
“A sciacquare il cristallo.” Va verso la toilette. “Così hai il tempo di fare una rapida telefonata, in mia assenza, vero?” Cerca di aprire la porta del bagno, ma è chiuse a chiave dall’interno. “C’è qualcuno?”
“Chi è?” Chiede da dentro Amy.
“Caro. Chi è?”
“Amy… Un momento solo, Caro.” Dice da dentro la moglie dell’avvocato. Si sente lo sciacquone. Amy esce e chiude la porta. “Non ti avevo sentito suonare, Caro. Ti avrei aperto la porta. Ciao, Erio.” Va da lui e gli da un bacio sulla guancia.
“Ciao. Senti un po’, c’è qualcosa che non va, qui?”
“Non saprei…Chi hai visto?” Chiede Amy a lui.
“Beh, Fate e Chrono, solo per un secondo. E la cameriera e Arf.”
“Hai visto Arf e la cameriera? Mio Dio, devo esserci stata un bel po’ là dentro!” Esclama la donna ridendo.
“Hai finito in bagno?” Le chiede Caro.
“Io? Si, certo.” L’altra prova ad aprire la porta ma quella è bloccata.
“L’hai lasciata chiusa da dentro?” Chiede la moglie del futuro senatore.
“Chi è?” Chiede Nanoha dall’altra parte.
“Caro. Chi è?”
“Sono Nanoha. Un momento solo Caro.” Si sente lo sciacquone. La porta si apre e la donna esce. “Ciao, Caro. Ciao, Erio. Siete in ottima forma… Dove sono i ragazzi?”
“Beh, Fate e Chrono sono con Yuuno e Shari.” Risponde Erio.
“C’è qualcun altro, in bagno? Perché dovrei proprio…” Caro guarda dentro il bagno ma vedendo che è vuoto entra e si chiude a chiave la porta alle spalle. Amy si volta verso Nanoha.
“Ci sono Arf e la cameriera.”
“Vuoi scherzare?! Dove sono Rein e Hayate?
“Rein l’ho vista un minuto fa. Non è la cameriera?” Chiede confuso Erio.
“Oh no... Bene. Questo lo abbiamo chiarito.” Commenta Amy capendo la confusione che ha creato il candidato al senato.
“Ma perché stanno tutti in camera di Yuuno?” Domanda il futuro senatore.
“Oh. C’era una cosa alla tv, che volevano vedere.” Si inventa sul momento la moglie di Chrono.
“Giusto. Brava, Amy!” Esclama Nanoha. La porta della camera di Yuuno si apre e Fate esce con un’aria gioviale.
“Bene, adesso comincia proprio a somigliare a una festa.”
“Che cosa stavate guardando di là?” Chiede Erio indicando la camera di Yuuno.
“Là dove?” Domanda la moglie di Nanoha.
“Alla tv.” Dice Erio.
“Quello che sei salita a guardare con Chrono, Yuuno e Shari.” Le dice Amy con tono d’intesa.
“Oh. Oh! Quello, quello show. Quella trasmissione speciale di… come si chiama?” Chiede Fate a sua moglie.
“…Hitler?” Propone Nanoha. La donna continua a fissare, senza un motivo preciso, sua moglie.
“Sì. Quel servizio su Hitler.” Conclude incantata.
“E’ il decimo anniversario di matrimonio e vi siete messi a guardare un servizio su Hitler?” Domanda poco convinto Erio.
“Ecco, lo mandavano in onda solo per stasera.” Dice Fate smettendo di guardare Nanoha. Rein esce dalla sala da pranzo con in mano due drink.
“La cena è pronta.” Avverte allegra, poi fissa Erio. “Doppio Scotch.” Gli porge un bicchiere.
“Oh, grazie.” Dice l’altro.
“Fate, hai trovato le bende?” Chiede il medico. L’altra rimante muta per qualche secondo.
“Le bende? Sì. Le ho. Sono sul televisore. Le prendo subito.” La donna corre in camera di Yuuno chiudendosi la porta alle spalle.
“Mi scusi, l’avevo presa per la cameriera.” Dice Erio a Rein.
“L’avevo immaginato. No, sono un’analista.”
“Dio ce ne scampi. Io sono Erio…Come va sua moglie?”
“Gli spaghetti si stanno cuocendo, ma l’oca è ancora congelata.” Dichiara il medico.
“No, intendevo il braccio.” La corregge il futuro senatore.
“Non c’è male. E’ una donna in gamba. Le dita le dolgono un po’.”
“Forse dovrebbe farsi vedere da un dottore. Yuuno ne conosce una che è proprio a dieci minuti da qui, la dottoressa Shamal.” Dichiara Erio.
“Oh. L’abbiamo chiamata. E’ impegnata.” Avverte Amy sedendosi su una sedia.
“L’avete chiamata per il braccio di Hayate?” Domanda sollevata Rein.
“No, per il collo di Fate.” Si intromette Nanoha
“Il collo di Fate?” Chiede confuso Erio.
“E quando la dottoressa ha richiamato, le abbiamo detto dell’orecchio di Chrono.” Dice Amy.
“Pensi! Per una bomboletta spray di crema da barba che è esplosa.” Commenta divertita Rein mentre fissa Erio.
“Credevo fosse un  tombino.” Commenta confuso l’uomo.
“Infatti…Ma la pressione del tombino ha fatto esplodere la bomboletta.” Spiega Nanoha in fretta.
“Questa non la sapevo.” Conclude la moglie di Hayate.
“Eccole. Eccole.” Esclama Fate tornando in sala con le bende.
“C’è un po’ d’agitazione, qui.” Commenta Erio allontanandosi un po’.
“Eppure, ci stiamo divertendo molto.” Dice ridendo Nanoha e baciando la guancia di sua moglie.
“Un momento! Tu sei Erio Mondial! Il candidato al Senato.” Esclama Rein accorgendosi di chi è davvero l’uomo che ha davanti.
“Esatto.” Le risponde quello.
“Ho un amico che ti conosce bene.”
“Davvero?  E chi è?”
“Vice Granscenic.” Alle parole di Rein, Fate lascia cadere le bende.
“Vice Granscenic?” Chiede Nanoha avvicinandosi e raccogliendo le garze.
“Certo. Conosco Vice Granscenic. Siamo stati all’Università di Pennsylvania insieme. Non lo vedo da anni. Che cosa fa?” Domanda curioso Erio.
“E’ un nuovo socio del circolo, iscritto per procura che si limita a consumare i pasti e non gioca a tennis!” Dice irritata Fate afferrando le bende che le porge sua moglie.
“Del tuo circolo?” Chiede il futuro senatore. Quella evita la domanda.
“Rein, Hayate sta aspettando le bende.” Passa gli oggetti al medico.
“Bene.” Reinforce fissa Erio e gli porge l’altro bicchiere. “ Questo è il Perrier per sua moglie. Lieta di conoscerla, Erio.” Se ne va verso la cucina. “Mi aveva presa per la cameriera.” Sbraita. La porta della camera di Yuuno si apre e Chrono esce.
“Qualcuno! Per favore! Ho bisogno di bere qualcosa di forte.” Urla l’avvocato.
“Come vanno le orecchie?” Chiede Erio.
“Uno Scotch va bene, grazie.” Risponde Chrono non sentendo e capendo nulla.
“Forse Yuuno ha qualche compressa per le orecchie.” Mormora il futuro senatore, poi si volta verso Fate. “Hai visto niente nell’armadietto dei medicinali, quando sei andata a prendere le bende?”
“No, non ho pensato di guardare.”
“Vado a dare un’occhiata.” Si offre Erio, ma Fate e Chrono lo bloccano.
“No, adesso ricordo. Ho guardato. Non ce n’erano. Avevo dimenticato di avere guardato.” Afferma in agitazione la moglie di Nanoha. Squilla il telefono.
“C’è un gatto in casa?” Domanda Chrono.
“Un gatto?” Ripete Amy che non capisce cosa intende suo marito.
“Ho sentito un miagolio.” Squilla di nuovo il telefono. “Sembra un gatto.” Commenta l’avvocato.
“E’ il telefono, Chrono. Rispondo io.” Afferma Fate. Altro squillo.
“L’hai sentito, stavolta, Chrono?” Chiede Erio.
“Giurerei che c’è un gatto.” Mormora l’avvocato sordo. Fate inizia la conversazione attraverso la cornetta.
“Pronto?…Chi?…Mi dispiace, centralino. La linea è disturbata…Oh, sì. Sì.” Si volta verso il gruppo. “Sono Signum e Vita dal Venezuela. Vogliono salutare Yuuno e Shari.”
“Andiamo bene!” Commenta Nanoha abbandonandosi sul divano accanto a Chrono e Erio.
“Vita? E’ la cugina di Caro. Aspetta, chiamo Caro. Sono certo che vorrà salutarla.” Afferma Erio prima di bussare alla porta della toilette. “Caro!?” Chiama. Fate torna al telefono.
“Ciao, Vita. Sono Fate. Come state? …Sì, ci siamo tutti…Sì, ce la stiamo spassando…”
“Caro!?”
“Yuuno e Shari? Certo che sono qui. Dove vuoi che siano?” Fate ride e fa cenno a Nanoha e Amy di imitarla. “Certo. Aspetta un momento.” Copre il microfono. “Nanoha! Parlaci tu.”
“Io? Ma lei vuole parlare con Yuuno e Shari.” Protesta sua moglie.
“Parlaci. Dobbiamo prendere tempo.” Le passa il telefono. Erio continua a bussare alla porta del bagno.
“Caro?! C’è tua cugina Vita dal Venezuela.” Urla. Nanoha si accosta al telefono.
“Vita? Che bella sorpresa. No, sono Nanoha… Sì, una bellissima festa… Shari? Oh, sai che è una meraviglia… Aspetta, te la passo. Aspetta.” Chiude il microfono e si volta verso Amy.
“Tieni parlaci tu. Io non me la sento.” Fa cadere il telefono nel grembo dell’altra.
“Caro?! Sono Vita e Signum. Non vuoi parlarci?” Chiede Erio battendo sulla porta. Amy inizia a parlare al telefono.
“Vita? Sì, piccola. Com’è il Venezuela? …No, sono Amy. Shari è appena andata in cucina a dire qualcosa ad Arf… Aspetta, te la passo.”
“Caro, stai bene?” Chiede preoccupato Erio, sempre bussando.
“Chi è che non le ha ancora parlato?” Domanda agitata Amy.
“Chrono. Chrono non le ha ancora parlato.” Esclama Nanoha indicando l’avvocato.
“Chrono? Vuoi saluta Vita?” Urla Fate all’uomo sul pianerottolo.
“Cosa?” Lui non sente niente.
“Vita! La vuoi salutare?!” La donna col collo dolorante inizia a stancarsi.
“Certo, mi piacerebbe riposare.”
“Vita? La linea è disturbata. Credo sia caduta.” Commenta Amy al telefono.
“Caro, vuoi sbrigarti! Sta cadendo la linea! Vieni, sbrigati!” Urla Erio battendo sulla porta del bagno.
“E’ pronto, venite tutti.” Esclama Hayate entrando con una pentola tra le mani. Caro esce in stato di shock dalla toilette.
“Chi è stato? Chi ha bussato alla porta?” Strilla.
“Io. Al telefono c’è tua cugina Vita dal Venezuela.”
“Mi hai spaventata da morire! Mi è caduto il cristallo nel vaso. Un cristallo antico di due milioni di anni!!” Urla la donna alle parole del marito.
“Non ce la faccio.” Amy lascia cadere il telefono nelle mani di Chrono. “Tieni. Tanto tu non ci senti, che differenza fa?” L’avvocato osserva il telefono, perplesso. Mentre Amy si allontana, inciampa nel cordone del telefono e cade per terra a faccia avanti.
“Non startene lì così, idiota, prendi il mio cristallo!” Strepita la moglie del futuro senatore.
“Senti, Caro, cerca di darti una calmata.” Ribatte lui.
“Pronto?... Pronto?...” Chiede intanto Chrono al telefono.
“Vado a chiamare Yuuno e Shari.” Dichiara Rein alzandosi e avviandosi su per le scale. Fate le sfreccia davanti e le taglia la strada.
“No! Vado io, vado io. Shari! Yuuno! Shari! Yuuu...” Si afferra strillando il collo che si è bloccato all’improvviso. “Oh, merda ci risiamo. Questa volta è permanente!”
“Pronto?... Pronto?...”
“E’ un crimine perdere un cristallo. E’ come uccidere il proprio cane.” Dice piangendo e nascondendo il viso fare le mani Caro. Erio la fissa senza sapere cosa fare.
“Oh, al diavolo!” Impreca Fate mentre tenta di sbloccarsi il collo.
“Ognuno prenda un piatto…” Dice Hayate mentre distribuisce i piatti, la schiena però le si blocca. “Ohi. Oh, no. Santo cielo! Oh, Dio…Oh, mamma mia.” Impreca.
“Pronto?... Pronto?...” Nessuno risponde a Chrono che è ancora al telefono.
  
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