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Autore: roxrox    05/09/2008    1 recensioni
Dayel torna a Beleal, e desidera solo sposare la sua Lynliss... Ma qualcuno non è d'accordo, e trama nell'ombra...
Genere: Romantico, Malinconico, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2


E’ così bello poterti stringere ancora… In questi mesi, quando disperavo, era sempre il tuo ricordo a spingermi ad andare avanti, a farmi lottare ancora, perché potessi ritornare ancora a casa e trovarla in pace, e trovare te…
Quanto mi mancavi, amore… I miei sogni non si avvicinavano nemmeno alla meravigliosa realtà che mi doni… Avevo tanto bisogno di te, ti avevo lasciata sola… Come ho potuto…? L’ho fatto per te, perché anche tu potessi continuare a vivere in pace, in un mondo libero dal Signore degli Inganni… Me lo ripetevo ogni sera, ogni mattina, per ricordarmi perché mi ero imbarcato in questa maledetta impresa, perché avevo accettato di abbandonarti…
Non ti lascerò mai più, mai più deciderò di andarmene senza di te…
Quanto ti amo, mio piccolo splendore…


Sei tornato da me… Ho avuto tanta paura… Non lasciarmi mai più, mai più sopporterei di restare tanto tempo senza vederti, senza abbracciarti, senza sapere se stai bene…
Quelle maledette notti, in cui piangevo, e pregavo gli Dei di salvarti, non voglio più viverle…
Accetterei tutto, anche di perderti per un’altra, pur di essere sicura che tu sarai per sempre felice…
Ma tu ora sei qui, e mi stai stringendo…
Quanto mi è mancato il tuo abbraccio… Quanto è dolce il tuo respiro tra i miei capelli…


Entrarono in trionfo nel palazzo, e subito alcuni servitori si affrettarono ad avvicinarsi ai cavalli per aiutarli.
- Bentornato a casa, maestà – si inchinò profondamente il ciambellano di palazzo – Se volete seguirmi, c’è già pronto un banchetto in onore vostro e dei vostri cugini –
- Eh no, questo no – esclamò Eventine scendendo da cavallo – Vi ringrazio per il vostro pensiero, e vi garantisco che faremo abbondante onore al banchetto che ci avete preparato, ma prima esigo un bagno caldo, e due ore di sacrosanto riposo! –
- Sono d’accordo – concordò Durin, imitando il cugino, e inchinandosi di fronte al ciambellano, come le regole di corte imponevano – Vi prego di perdonarci, ma non ci laviamo decentemente da quando siamo partiti da Tyrsis, e vi garantisco che una settimana a cavallo non rende particolarmente profumati –
- Vi capisco perfettamente, e vi chiedo perdono se non ho saputo prevedere e prevenire questo vostro bisogno, ma se mi concedete non più di quindici minuti nelle vostre camere sarà pronto tutto ciò che avete chiesto – e con un altro inchino si ritirò, correndo all’interno del palazzo gridando e chiamando affinché fosse pronto tutto ciò che il re e i due eroi avevano chiesto.
Venti minuti dopo si stavano immergendo nell’acqua calda e schiumosa con un sospiro di sollievo.


- Lurido! Maledetto! Bastardo! –
Il barone Hagen sottolineava ogni parola con un pugno sferrato al muro della stanza.
Aveva dovuto obbligatoriamente, come membro della nobiltà, partecipare al pomposo banchetto  preparato da quel megalomane del ciambellano, ma non avrebbe nemmeno saputo dire quali pietanze erano state servite, perché aveva passato il tempo a rodersi il fegato, con continui travasi di bile.
Se avesse avuto in mano un’arma! Una qualsiasi, era indifferente, qualunque cosa sarebbe andata bene per cancellare quel sorriso compiaciuto dalle sue labbra!
Comodo, vero? Stai via qualche mese, a far cosa poi non si sa, poi torni e vieni accolto come un eroe! Eh no, troppo facile!
Già! Perché lui e quell’altro idiota non avevano raccontato molto di questo fantomatico viaggio per ritrovare la Spada di Shannara, si erano limitati a dire che da Culhaven erano partiti insieme ad altri (un paio di principi umani, un nano, l’erede e suo fratello e Allanon) in cerca della spada, che erano arrivati anche a Paranor, ma loro on avevano trovato nulla, ed erano andati a Tyrsis per aiutare l’esercito del sud dopo aver perso l’erede, caduto in un burrone.
Ma bravi! Una cosa dovevano fare, proteggere l’erede (Shea? L’avevano chiamato così?), e se l’erano pure perso per strada! E questi erano gli eroi elfi? Ah, c’era proprio di che andarne fieri!
Ed anche a Tyrsis, non è che avessero vinto la guerra, ma l’esercito di Brona si era ritirato e disperso quando l’erede aveva sconfitto da solo il Signore degli Inganni dopo aver trovato la spada! Probabilmente aveva capito da solo l’andazzo delle cose e si era lanciato apposta nel burrone per far perder le tracce, così da poter continuare la ricerca da solo ed in santa pace! Ed infatti da solo era riuscito a risolvere tutto!
E loro erano lì a prendersi gli elogi! Facile quando non sei tu a vincere ma il tuo avversario a perdere!
E questi erano gli eroi, i salvatori delle Terre dell’Ovest! C’era di che chiedere aiuto agli Dei!
Ed ora eccolo qui, che si pavoneggiava e si riprendeva ciò che senza alcun riguardo aveva abbandonato mesi prima! Cosa gli aveva fatto credere che lei sarebbe stata qui ad aspettarlo? Ma certo, come si può non aspettare un eroe?
Il barone aveva smesso di dare pugni al muro, e camminava avanti e indietro nella propria stanza, come un animale in gabbia, il corto mantello che svolazzava attorno al suo corpo snello. Lo odiava, odiava quel ragazzino, quella sorta di bambino troppo cresciuto che si credeva adulto solo perché era andato in giro alla ricerca di una leggenda. Ci voleva ben altro per crescere e maturare! Ma, si sa, gli eroi hanno di meglio da fare che pensare a diventare maturi!
Ed ora questo moccioso si sarebbe ripreso Lynliss, gliela avrebbe portata via ancora una volta! No, questo era davvero troppo!
L’aveva inquadrato subito, molto tempo prima, quando si era avvicinato a lei le prima volte. Hagen l’aveva già adocchiata, ed aspettava solo che fosse in età da marito per farsi avanti e chiedere la sua mano. Che diamine, era un barone, e reputava suo diritto avere il meglio!
Ma all’improvviso era spuntato lui, questa sottospecie di sgorbietto (come facessero tutte a trovare belli sia lui che il fratello maggiore era un mistero che ancora non riusciva a spiegarsi), e si era avvicinato a lei, l’aveva affascinata con questa aria da eterno bambino innocente e gliela aveva portata via. Ricordava ancora con furore il giorno in cui si era sparsa la voce che lui aveva chiesto di sposarla, e che lei aveva accettato; al solo pensiero si sentiva ribollire il sangue nelle vene.
Quasi non ci aveva creduto quando a pochi giorni dalle nozze il moccioso era partito con quell’altro idiota del fratello a cercare la Spada di Shannara, lasciando Lynliss sola; era l’occasione che aspettava, era sicuro che sarebbe riuscito a conquistarla.
Ma lei si era dimostrata più tenace del previsto, anche se lui si era avvicinato non come corteggiatore ma come amico, sperando di coglierla con le difese abbassate.
L’aveva consolata quando era disperata, incoraggiata quando piangeva, fatta ridere quando ne aveva bisogno, ma mai, mai le aveva dato la speranza del ritorno del suo amore; anzi, appena poteva le ricordava quanto l’impresa in cui si era imbarcato fosse difficile e pericolosa (lui non ci credeva assolutamente, ma l’importante era che lo credesse lei), e di quanto esili fossero le speranze di vederlo tornare. Sperava che con il passare del tempo lei lo avrebbe dimenticato. Era quasi riuscito a farle accettare la possibilità che fosse morto (nel resto non si avevano più sue notizie da mesi) quando lo sgorbio era ritornato, e con una fama da eroe!
Andava eliminato. Subito, prima che riuscisse davvero a sposarsela.
Il barone si diresse alla porta della camera e la spalancò urlando:
- Astel! Astel! Portami il mio abito da viaggio e un mantello, e fai preparare il mio cavallo! Devo partire! Subito! –


Alla fine della festa si erano tutti ritirati nelle proprie stanze, ma Dayel non era riuscito a separarsi dalla sua Lynliss una volta arrivati alla porta delle sue stanze, così ora si ritrovavano a passeggiare nel parco buio e silenzioso del palazzo, spiati dalle stelle e dalla luna, che faceva capolino da dietro a una nuvola.
- Raccontami – chiese Lynliss dopo essersi seduti su una panchina di pietra, senza lasciarsi le mani nemmeno per un minuto – Dimmi cosa è successo in questi mesi –
Dayel sospirò:
- E cosa ti dovrei raccontare? –
- Tutto. Voglio sapere tutto, voglio arrivare alla fine del tuo racconto con l’impressione di aver vissuto anch’io queste esperienze, così da credere di non averti mai lasciato –
- Non credo che tu vorresti vivere quello che abbiamo vissuto in tutto questo tempo, credimi, non lo vorrei nemmeno io –
Lynliss sgranò gli occhi: non era da lui quella espressione affranta, quella tristezza che gli leggeva negli occhi:
- Cosa ti hanno fatto? – mormorò spaventata.
- Tanto male, amore mio, tanto male. Ho visto un ragazzo spaventato preso dalla sua calma vita in una locanda e sbalzato in una realtà che mai avrebbe potuto immaginare e che lo terrorizzava, ho visto orrende creature spaventose e deformi, che possono uccidere anche solo con la loro ombra, uomini trasformati ed assoggettati ad un volere che non era il loro, piccoli gnomi più cattivi e crudeli di quanto tu possa immaginare… Ho visto morire un amico che una volta aveva salvato la vita a tutti noi, ho visto Durin in fin di vita, quando credevo che saremmo invecchiati insieme… Ho visto in faccia la morte, molte volte, ho creduto anch’io di morire, ed ho avuto paura, perché non volevo morire, perché non avevo chiesto io tutto questo, io volevo solo vivere in pace la mia vita a Beleal con te… E mi sono scoperto un vigliacco, io che non ho mai preteso di essere coraggioso, ma che mai mi ero considerato un codardo… Ho visto crollare tutte le mie certezze, tutte le mie speranze in un mondo migliore… Ho perduto la sicurezza che anche nel peggiore di noi ci sia qualcosa di buono… - la voce si spense in un singhiozzo. Lei lo abbracciò, silenziosa, e lasciò che nascondesse il viso nella sua spalla, che desse sfogo a tutte le sue lacrime, se era di questo che aveva bisogno. Ma lui rimase in quella posizione per poco; si riscosse e si staccò, asciugandosi gli occhi umidi e guardandola con un sorriso tremolante – Ma tutto questo ora non ha più importanza. Adesso sono qui con te, è tutto ciò che conta… - si avvicinò a lei, alle sue labbra – …tutto ciò che voglio… - la baciò timidamente, dolcemente, chiedendo solo di essere consolato. E lei lo lasciò fare, assaporando quelle labbra così morbide e tenere, fremendo nel sentire quel sapore salato dato dalle lacrime, giurando a se stessa di renderlo felice, a qualunque costo.
Ma poi il bacio si fece più intenso, più profondo, la bocca di lui conteneva un bisogno urgente, una passione troppo a lungo sopita e tenuta a freno, che ora premeva per uscire, per manifestarsi fino in fondo, perché ora sapeva quanto fosse fragile la vita, e non voleva più rischiare di perdere tutto senza prima averlo avuto… La sua lingua solleticò leggermente la bocca di Lynliss, chiedendo il permesso di entrare, e lei dischiuse le labbra con un gemito, mentre gli avvolgeva le braccia attorno al collo, stringendolo di più a sé.
Le mani di Dayel accarezzavano la sua schiena, i suoi fianchi, il suo volto, delicatamente, come se avesse paura di farle male, ma tremavano di emozione, ora che riscoprivano dopo tanto tempo le forme mai dimenticate di colei che gli aveva rapito il cuore. Improvvisamente si fermò, la prese per le braccia e l’allontanò da sé, anche se con fatica. Lei si spaventò:
- Che c’è? Che succede? Ho fatto qualcosa di sbagliato? –
Il respiro di lui era leggermente affannoso. Sorrise e appoggiò la propria fronte su quella di lei:
- No, no, amore mio, non hai fatto nulla di male… Ma devo fermarmi, o non risponderò più di me… Non sono sicuro di riuscire a mantenere a lungo il controllo se continuiamo… -
Lynliss allora lo abbracciò di nuovo, stringendolo più forte che poteva:
- Non temere… Manca così poco… Ci sposeremo presto, se tu ancora mi vuoi, ed allora non dovrai più mantenere il controllo… -
- Certo, certo che ti voglio ancora, in questi mesi non ho fatto altro che pensare a te, ed al fatto che eri qui… E pensavo solo che avrei voluto vederti, abbracciarti… Non vedevo l’ora di tornare da te… E se anche tu mi vuoi ancora, anche se ti ho lasciata qui, sola, a pochi giorni dalle nostre nozze, sarò felice di diventare tuo marito… -
- Ho passato tutto questo tempo solo aspettandoti, come potrei ora non volerti? Sei tutto ciò che voglio, tutto ciò di cui ho bisogno… -





Eccomi di nuovo!
Ho faticato un po' per rendere il nuovo personaggio, e non sono sicura di esserci riuscita come volevo, è tanto tempo che non scrivo e sono un po' arrugginita... Abbiate un pochino di pazienza, è come andare in bicicletta, non si disimpara mai, al massimo serve un po' per riprendere la pratica... Vero è che se nemmeno prima eri troppo abile c'è poco da ricordare... Oh beh, immagino che migliorerò con il tempo, del resto nessuno nasce imparato, no?

OnlyAShadow: Grazie per la tua recensione e per la fiducia che mi dai, spero tanto di non deluderti! Le idee che mi frullano nel cervello sono ancora un po' confuse, c'è solo giusto il filo conduttore (un po' vago...) e tante varie cose che devono essere messe insieme, ma mi impegnerò tanto... Grazie ancora, alla prossima!

Ciao ciao a tutti, e grazie anche a quelli che leggono in silenzio!
RoxRox
  
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