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Autore: MaryLennox    26/07/2014    2 recensioni
-Genevieve da quando ci siamo conosciuti non siamo ancora riusciti a vederci in situazioni non imbarazzanti, ti va se ricominciamo presentandoci di nuovo?- lo interruppe Harry rivolgendosi alla mora. Lo sapeva che interrompere le persone quando parlano non era una cosa educata da fare, ma in primo luogo Dan non sembrava averla presa male e in quel caso pensava di poterlo fare e poi Genevieve con quello sguardo dubbioso ma allo stesso tempo divertito gli pareva irresistibile. Irresistibile.
Genere: Commedia, Fluff, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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You were in college working partime waiting tables

left a small town, never looked back.

I was a flight risk with a fear of falling

wondering why we bother with love if it never lasts

Mine, Taylor Swift

 

1 – It was nice meeting you

 

Ben – o forse dovrei dire Benji, perché alla fine tutti lo chiamavano così e a lui piaceva questo soprannome – e Nicole entrarono nel locale dove lavorava Genevieve seguiti dagli altri del gruppo, la salutarono e si sedettero al solito tavolo.

-Sam li servo io i ragazzi, va bene?- chiese la ragazza al capo della caffetteria.

-Sì certo, come vuoi non c'è problema- le rispose gentilmente.

Genevieve lo ringraziò con un sorriso e andò a prendere le ordinazioni.

-Ciao ragazzi, che bello vedervi! Cosa vi porto?-

-Allora...- iniziò Robert

-Oh cavolo, ma tu sei Harry Styles! Il cugino famoso di Ben!- lo interruppe lei.

-Ehm... Sì, direi di sì- rispose Harry con un misto di imbarazzo, divertimento e fastidio.

-Ok scusa, a te non piace essere chiamato “famoso”. Ormai il danno l'ho fatto, ma comunque scusa, mi dispiace. Davvero... Oddio, devo imparare a collegare bocca e cervello ogni tanto-

-Figurati, non fa niente...- la tranquillizzò il ragazzo, abbassò lo sguardo scuotendo lievemente il capo pieno di riccioli castani. Era vagamente divertito dal fatto che la ragazza aveva cambiato completamente colore diventando rosso peperone.

Ben, Nicole, Robert e le gemelle Faith e Hope -nomi belli ma importanti per due gemelle, voglio dire andrebbero bene anche solo se non fossero gemelle, andrebbero ancora meglio se non fossero nella stessa famiglia, ma così penso siano un po' troppo, non trovate?- avevano osservato la scena sforzandosi di non ridere, ma non resistettero e scoppiarono in una risata quando Genevieve li guardò con uno sguardo imbarazzato. Cercava conforto e guarda un po' te come la aiutavano questi qua. Dicevano pure di essere suoi amici.

-Amore mio, so che ho fatto una figura imbarazzante e adesso che tu hai riso ti puoi scordare di scopare per almeno una settimana- affermò scherzando rivolta a Robert. -E comunque cosa volete?- aggiunse con un sorriso.

-Genevieve non mi chiamare “amore mio”, lo sai che ti uso solo per il sesso. E mi porti un mocha latte, per piacere?- replicò il ragazzo a cui era stata destinata la punizione.

-Rob, sono io che ti uso solo per il sesso, tu sei innamorato di me, ricordatelo- Gen e Rob amavano scherzare sul loro rapporto. Non si amavano, erano solo amici ma stavano bene insieme, quindi perché negarsi dei bei -e piacevoli- momenti condivisi?

-Ragazzi state traumatizzando Harry. Guardate che è un ragazzo innocente nonostante tutto!- Ben fece una pausa nella quale guardò il cugino che ricambiò con una risata. Ok, dove era capitato? Questa ragazza era strana. Parecchio strana.

-Per noi direi il solito, cosa ne dite ragazze?-

Nicole e le gemelle annuirono, Harry disse che lui invece desiderava un cappuccino e così la ragazza si girò e andò a preparare ciò che avevano ordinato, non sapendo di essere osservata da due grandi occhi verdi.

 

 

-Gen, noi andiamo. Ti passiamo a prendere quando smonti... A proposito quando smonti?- disse Hope salutandola.

-Alle 19, cosa si fa dopo?-

-Casa di Daniel, mangiamo lì e poi continuiamo a stare lì. Pizza, offre lui-

-E ci sarà da divertirsi?-

-Per chi ci hai preso? Ovvio!- si avvicinò un po' all'amica per non farsi sentire da altri e aggiunse -Ci incciuccheremo come asini-

-Benissimissimo- e poi rivolta a tutti esclamò -Vi amo tanto cuori miei, a dopo!-

-Anche noi ti amiamo, luce della nostra vita! Ci vediamo- rispose Ben con un sorriso da scaldare il cuore.

Usciti dal locale Ben si strinse a Nicole e la baciò, ma era pensiero.

-Amore che hai?- gli chiese la fidanzata.

-Nicki penso che Genevieve abbia qualcosa per la testa...-

-Tipo?-

-Non lo so, non ne ho idea ma sembra che abbia qualcosa in mente... Oggi era troppo... Troppo allegra, troppo piena d'amore-

-Se ha qualcosa da dirci, ce lo dirà. Non forzarla a parlare, sai com'è fatta: lei parla solo quando è il momento. E non preoccuparti-

-Sì, hai ragione probabilmente...-

Nicole era stata la prima del gruppo a conoscere Genevieve quando lei era arrivata sei mesi prima a Bath. Si ricordava ancora quel pomeriggio quando una ragazza alta dai capelli scuri e la pelle graziosamente chiara si era presentata fradicia per la pioggia all'appartamento di Julia, sua cugina.

 

-Ehi ciao. Io sono Genevieve, sono venuta per vedere l'appartamento, tu sei Julia?-

-Ciao! No io sono Nicole, sua cugina. Julia è in casa, entra pure-

Queste erano state le prime parole che si erano rivolte e da quel pomeriggio l'irlandese era entrata a far parte del loro gruppo.

 

Genevieve non continuava a pensare a quanto era stata stupida.

“Ma sono stronza? Ma sono nata male? Vabbè... Che vita di merda.” questi erano i suoi pensieri al ricordo delle parole rivolte a Harry Styles. Sì, nome e cognome: dopo tutto lui per lei era più uno famoso -anche se non gli piaceva questo aggettivo lo era, punto e basta e deve farsene una ragione- che il cugino di un suo amico. Quanto era bello? Bello, bellissimo quindi per quello che lo conosceva per ora era famoso e bellissimo.

Harry da parte sua era rimasto in un certo senso colpito da questa ragazza un po' strana, ma parlava decisamente troppo. E il fatto che appartenesse già a un altro lo infastidiva. Avete presente quando conoscete qualcuno e non sapete perché ma vi dà fastidio il fatto che sia già occupato? Ecco, quanto è deprimente? Poi per tirarvi un po' su di morale ripiegate su qualcun altro che però è sempre una seconda scelta e le seconde scelte si sa che non potranno mai essere come le prime. Cioè, poi magari sono pure meglio ma resta il fatto che non saranno mai e poi mai la stessa cosa.

 

Quella sera a casa di Daniel a quasi le 20:00 c'erano tutti tranne Rob e Genevieve, il che in fondo non era poi così strano, voglio dire uno poteva pensarci e trovarlo quasi normale.

Drin driiin!

Al suono del campanello il padrone di casa andò ad aprire e si trovò davanti i due amici con due sorrisi a trentadue denti che gli porgevano una scatola rossa.

-Possiamo entrare?- chiesero in coro.

-Ehm... Sì certo- rispose Daniel facendoli passare e tenendo in mano la scatola con aria perplessa.

-Sappiamo che ci odiate perché siamo di nuovo in ritardo e ci dispiace tanto, scusateci. Ma vi abbiamo portato del cioccolato, quindi ci perdonate?- dissero in coro nuovamente.

-Ok, quanto ci avete messo a imparare a recitare questa scenetta e a comprare il cioccolato? Avreste potuto metterci la metà del tempo se vi foste limitati a scopare e basta- affermò ridendo Ben.

-Beh a dire il vero Rob aveva scritto la frase già prima, quindi io ho solo dovuto impararla a memoria in macchina e il cioccolato l'ho preso in negozio.-

-Era già tutto programmato, siamo una bella squadra io e questa donzella!- completò la spiegazione il ragazzo.

-Venite, vi abbiamo lasciato le pizze in cucina- disse poi Daniel accompagnandoli nell'altra stanza.

Qua ai due si presentò una visione piuttosto imbarazzante: Hope e Harry avvinghiati contro il muro intenti a baciarsi, quasi certamente per il gioco della bottiglia con il rum.

-Ciao Hope, ciao Harry. Ci dispiace molto avervi disturbati, io e Gen prendiamo le nostre pizze e andiamo a mangiarcele in bagno- La capacità di non sentirsi imbarazzato davanti a nulla di Robert lasciava Genevieve sempre affascinata.

-Scusa ma perché dovrei mangiare la pizza in bagno?- gli chiese lei veramente perplessa, di solito non si mangia da altre parti?

-A boh, lo sai che il bagno di Dan mi piace un sacco. E' pieno di blu e poi c'è quella sirena enorme sulla parete...- disse lui sognante a mo' di spiegazione.

-Genevieve da quando ci siamo conosciuti non siamo ancora riusciti a vederci in situazioni non imbarazzanti, ti va se ricominciamo presentandoci di nuovo?- lo interruppe Harry rivolgendosi alla mora. Lo sapeva che interrompere le persone quando parlano non era una cosa educata da fare, ma in primo luogo Dan non sembrava averla presa male e in quel caso pensava di poterlo fare e poi Genevieve con quello sguardo dubbioso ma allo stesso tempo divertito gli pareva irresistibile. Irresistibile. Non importava se era con Hope, che pure non era affatto male così bionda, alta e magra, adesso gli era venuta improvvisamente voglia di parlare con quella ragazza. La biondina quasi a rimarcare il territorio strinse un braccio attorno al ragazzo.

-Ehm... Cosa?- gli chiese stupita la mora.

-Ti va se ci presentiamo di nuovo?- ripeté.

-Eh... Sì certo, è che nessuno mi ha mai chiesto di ripresentarci- e così dicendo gli tese la mano. -Ciao, io sono Genevieve.-

-Ciao Genevieve, io sono Harry. Piacere di conoscerti- si ripresentò così stringendole la mano calorosamente con un grande sorriso.

Nessuno dei due lasciò la presa per qualche secondo, presi com'erano a fissarsi negli occhi in silenzio persi per un attimo in un mondo a parte. Separarono le loro mani all'improvviso e bruscamente e si accorsero che Hope, Rob e Dan li stavano fissando con fare interrogativo. Che cosa stava succedendo?

-Beh, piacere di averti conosciuto di nuovo Harry. Ho una pizza da mangiare, a dopo!- Genevieve si girò e corse in bagno con Rob dietro di lei.

 

 

-Pace e amore, smettetela di fare gli asociali...- disse Ben entrando in bagno e trovandoli seduti nella vasca. -Perché la vasca? Vabbè non importa, venite di là che iniziamo a fumare-

-Arriviamo Benji- gli rispose il ragazzo e dopo essere uscito aiutò anche lei ad alzarsi.

 

Fumarono guardando un film, mangiando cioccolato e bevendo di Shiraz, il tipo di vino preferito di Faith, gentilmente offerto da lei stessa.

Genevieve stava bene accoccolata sul divano tra Robert e Nicole, si sentiva bene con quelle persone, ma sapeva che doveva andarsene... Era rimasta a Bath troppo a lungo. Guardò i suoi amici intenti a seguire il film, li osservò uno ad uno e li ringraziò mentalmente per quello che avevano fatto per lei, a ognuno destinò un pensiero speciale perché erano persone tra loro diverse e non meritavano dei “grazie” tutti uguali. Si accorse che Harry la stava fissando e lui le fece un cenno di scuse. Ma gli occhi di lei erano troppo belli per non starli a guardare, marrone chiaro quasi dorati... Il punto era che non solo gli occhi erano belli, tutto di lei era bello e il fatto che avesse una relazione con Rob la rendeva ancora più desiderabile. Ma poi avevano davvero una relazione? Una relazione seria? Non avrebbe neanche dovuto pensare a queste cose, lei era strana e per di più lo ignorava quindi probabilmente gli stava pure sulle palle. E Hope dopo il bacio l'aveva lasciato perdere il che lo metteva ancora più in confusione, ormai raramente gli capitava di non essere desiderato dopo una cosa così.

 

-Ragazzi, volevo dirvi che me ne vado. Tra poco lascio Bath e vado a Londra, non ci sono mai stata- Genevieve era appoggiata al bancone in cucina e stava osservando gli altri giocare a carte quando pronunciò queste parole. Un brivido silenzioso percorse i presenti e per un attimo ci fu un pizzico di gelo. Un grande pizzico di gelo.

-Ma che cazzo! No! Non puoi!- urlò Ben all'improvviso riscuotendosi dal disagio che si era creato.

-Sì che posso. Non mi dici quello che posso e non posso fare-

-Ti ricordi tutte quelle notti che io, Nicole e Rob abbiamo passato svegli con te perché stavi male? Cristo non riuscivi a smettere di piangere! Stavi male, hai bisogno di stabilità... Starai male di nuovo se parti, affronta le tue cazzo di paure!-

-Ma grazie al culo, Ben!! Sputtanami anche davanti a tuo cugino ora! Così ora penserà che sono una pazza completa!!!-

Beh, sì in effetti ora lo pensava davvero.

-E quando sarai lì cosa farai? Comincerai di nuovo drogarti per stare meglio???- Ben ignorò bellamente le sue accuse.

-Quella non è droga!!-

-Genevieve, lo è!-

-No! Non lo è! Lasciami in pace, non ti voglio più vedere!!! E' possibile che in meno di due minuti riesci a mettermi così in imbarazzo? E' possibile che riesci a farmi rimanere così male in così poco tempo?- E così dicendo scappò via sotto gli occhi sgomentati di tutti. Nessuno si aspettava quella scenata improvvisa e violenta, forse da Genevieve sì, ma non da Ben che di solito era calmo e tranquillo.

Sentirono la porta sbattere e a quel punto Robert e Daniel si fiondarono a riprenderla.

Trovarono la loro amica seduta sul marciapiede sotto casa, con gli occhi lucidi per le lacrime.

-Ehi Gen, ci dispiace...- iniziò Dan sedendosi accanto a lei.

-No no, è colpa mia... Dispiace a me. Ma perché devo fare sempre la figura della pazza? Mi odio per questo. E forse è vero, forse quella era droga ma non la uso più. Perché Benji ha dovuto ritirare fuori 'sta cosa? E poi davanti a Harry che è così bello e adesso di sicuro ogni volta che mi vedrà scapperà via a gambe levate pensando alle mie scenate da fuori di testa... Senza contare che adesso penserà pure che sono una drogata. E chi mai vorrebbe avere a che fare con una drogata? Ma io non sono una drogata cavolo...

-Usavi droga, capisco che non ne vuoi parlare ma mi fa stare di merda il fatto che non vuoi ammettere che porca troia quella è droga-

-Non lo era...-

-Cristo Santo, Gen! Come cazzo fai ancora a dire che l'eroina non è droga?- Quella testardaggine lo faceva uscire di testa.

-Robbie calmati, cazzo! Così la fai stare peggio, mollala subito!- intervenne Dan spaventato.

-Ma vaffanculo! Deve rendersi conto di quello che faceva, ne usava poca ma la usava!-

Robert venne interrotto da un pugno sulla guancia.

-Rob sei il mio migliore amico e ti voglio bene, ma questo era l'unico modo per farti smettere. Scusa. Io sul serio ragazzi, sul serio non capisco cosa vi è preso a tutti sta sera. Vi mettete a urlare di punto in bianco- disse Dan con tutta calma.

Genevieve li guardava con gli occhi grandi spalancati, mentre Rob scrutava immobile e stupito il suo amico di solito così calmo e pacifico quanto Benji.

-Io... Scusate ragazzi... Non so cosa mi è preso... Mi dispiace Gen, mi dispiace Danny. E' che tu che dici che te ne vuoi andare... Perché devi andartene?-

I tre amici erano di nuovo seduti vicini, troppe emozioni troppo violente in così pochi minuti li avevano lasciati sfiniti, consumati ma in fondo questo gli piaceva. Consumare tutto quello che avevano dentro era ciò che cercavano, ma ora avevano solo bisogno di riposare.

 

Il giorno dopo Genevieve si svegliò completamente nuda nel letto della camera degli ospiti di Dan, era in compagnia di un Robert altrettanto nudo e di un padrone di casa completamente vestito ma questo non la la lasciava perplessa: non sapendo dove dove dormire e essendo ubriaco fradicio li aveva raggiunti dopo probabilmente, immaginò lei. Infatti una volta tornati a casa si era scusata con tutti e lei e Benji si erano stretti in un abbraccio grandissimo di riappacificazione. E poi avevano continuato il pigiama-party.

L'irlandese aveva una voglia di acqua tremenda e voleva andarsene a casa sua, quindi si alzò e si rivestì facendo il minimo rumore possibile dirigendosi in cucina.

-Te ne vai senza neanche lasciare un biglietto?-

-Non sono affari tuoi Harry- rispose seccamente a quel tono inquisitore.

-Tranquilla dicevo così per dire. Cerchi acqua? Abbiamo bevuto parecchio ieri- le disse porgendole un bicchiere e indicandole con un gesto la sedia. Santo Cielo, voleva solo riuscire a parlare a quella ragazza che lo evitava così tanto.

Genevieve si sedette al tavolo con Harry e con un sorriso lo ringraziò, era contenta che lui l'avesse invitata a sedersi con lui. Le piaceva quel ragazzo, la attirava perché era bello e famoso e sapeva che avere una relazione con lui sarebbe stato eccitante e sopratutto le avrebbe portato molti, molti vantaggi ma si sentiva timida, così lo sfuggiva per fargli pensare di non provare alcun tipo di interesse. A voi è mai capitato che vi piace qualcuno che pensate sia troppo per voi e quindi pensate che non possa mai ricambiare e per non sembrare deboli fate finta che vi stia antipatico? Se non poteva averlo, allora preferiva che lui pensasse che a lei non interessava. Tipo la volpe e l'uva, ma lei manco ci aveva provato.

-Mi dispiace per ieri sera, davvero. Ti senti meglio? Di solito mio cugino è tutto fuorché così, ma lo conosci quindi lo saprai anche tu.- C'era uno strano e imbarazzato silenzio e Harry lo sciolse con quelle parole. Non sapeva cosa dire, ma voleva dire qualcosa ma perché proprio parlare di ieri sera? Mr. Delicatezza sarebbe stato il suo nuovo alter-ego.

Un'ombra calò sul viso della ragazza, ma se ne andò tanto rapidamente quanto era venuta.

-Davvero ti drogavi?-

-Eroina. Poca e per poco tempo- disse freddamente guardando un punto fisso sul muro.

-Come mai?-

-Non mi piaceva il posto dove stavo, ero stanca-

-Come mai hai smesso?-

-Adesso non ne ho più bisogno, sto meglio-

-Tu sei... Sei particolare Genevieve. E mi dispiace che sia passata attraverso queste cose brutte-

A queste parole lei si ammorbidì un pochino e spostò il suo sguardo dal muro al ragazzo.

-Grazie Harry.- sorrise -E grazie anche per l'acqua. Sarà strano, ma mi trovo bene a parlare con te, sai?-

Lui la ringraziò e si chiese se lei avrebbe smesso di non considerarlo. Sapeva che dietro a quelle risposte secche che gli aveva dato c'era altro e aveva la sensazione che non sarebbe stato facile scoprire cosa. Un altro difetto di Harry, oltre all'indelicatezza era la curiosità.

-Qua dormono ancora tutti, cosa ne dici se scappiamo e andiamo a farci un giro? E così facciamo anche colazione- propose lui.

-Scusa, mi dispiace. Devo proprio andare a casa, lo dici tu agli altri? Puoi dirgli anche che li chiamo dopo? Grazie mille-

Le sorrise in risposta ma boom: il muro era tornato. Ok, si erano conosciuti solo ieri mattina, quindi poco più di 24 ore e gli atteggiamenti possono sempre cambiare ma aveva la spiacevole sensazione che il suo non l'avrebbe fatto. Che poi perché questa era una sensazione da definire spiacevole? Gli importava di lei? In un certo senso sì, era parecchio diversa ma anche molto attraente a suo modo. Se magari fosse stata un goccio meno chiusa avrebbe anche potuto scoprire se era sul serio simpatica. Forse. Magari era la persona più antipatica del pianeta. E magari era pure stupida con un cervello grosso come un coriandolo. Ben gli aveva detto che era irlandese, chissà se abitava vicino a casa di Niall. La guardò prendere la borsa e uscire dalla cucina e quando sentì la porta chiudersi, si scosse dal torpore in cui era caduto e andò a svegliare suo cugino. Era stato bello conoscerla nonostante tutto.  

   
 
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