Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: pizzaistheway    27/07/2014    0 recensioni
"Lo scopo non è vincere.
Lo scopo è rimanere vivi."
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jaden Smith, Justin Bieber, Ryan Butler, Scooter Braun, Selena Gomez
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Camminava lentamente, i capelli ancora umidicci dalla doccia fatta poco prima. I corridoi erano ancora leggermente affollati, segno che la campanella era suonata da poco.

Si diresse in classe sotto gli occhi indagatori degli altri studenti, che osservavano la nuova arrivata con un misto di curiosità, per i maschi, e invidia, per le femmine.

«Che ne pensi della nuova? » chiese appoggiandosi all'armadietto vicino al quale stava il castano. Aveva osservato tutto il giorno la timida mora che scambiava ogni tanto dei sorrisi con qualcuno, qualcuno che non poteva mai essere lui.

« Troppo fragile. Non ne uscirebbe viva.» Commentò poco dopo, osservando la mora che parlava con una ragazza dai capelli neri. Era bella, non c'era niente da dire, ma non poteva rischiare di portarla all'inferno.

« Forse hai ragione. O forse non è così timida come vuole dimostrare. Ti ricordi di Hayley? Ce l'ha fatta...» commentò guardando una bionda che passava, i pensieri casti abbandonarono subito la sua testa.

« Lei. Non. E'. Hayley.» sputò. L'argomento Hayley era per loro un tabù, un segreto che rosicava il moro da almeno due anni, un segreto che gli faceva passare nottate insonni, un segreto che lo costringeva a bere, a bere e affogarsi sperando di dimenticare.

« Non voglio farlo più. Quest'anno mi ritiro, l'ho già detto a Death.» continuò. Il corridoio si stava spopolando ormai, segno che la mensa era iniziata, e che tutti erano andati a riempirsi.

«Beh, io vado, ho una scopata che mi attende. » disse incamminandosi dalla parte opposta. Il castano tirò un pugno al muro, e maledisse se stesso, Death e Hayley.

La mora camminava veloce, e si strinse nel giubbotto, pur essendo appena l'inizio dell'Autunno, faceva già abbastanza freddo, le foglie erano solo leggermente arancioni, un colore che lei avrebbe disegnato mischiando giallo e un pizzico di carminio.

I suoi pensieri in testa erano confusi, nonostante il fatto che il primo giorno era andato bene, i professori sembravano gentili, gli studenti le erano sembrati un po' rallentati, ma sarà stato solo l'effetto post-vacanze.

Casa sua non era lontana dalla scuola, anzi, aveva appena controllato che erano sette minuti scarsi.

Entrò a casa, buttò la cartella, e si diresse in cucina, guardando il post-it sul frigo, che diceva "sono uscito per il turno, era un'emergenza. Il pollo è nel microonde, a dopo. -Papà".

Lo staccò, prima di accendere il microonde e prendere una bottiglia dal frigo.

Il giorno dopo, la ragazza andò a scuola più tardi del giorno prima, ma comunque prima del suono della campanella. Girò ancora un po' intorno alla scuola, prima di entrare in classe, il professore non c'era ancora. Prese il posto vicino alla finestra, era quello che la rilassava di più, in un certo senso.

Piano piano tutti gli studenti presero posto nell'aula, ma nessuno si sedette vicino a lei, il che fece di lei l'unico studente senza compagno di banco. Sospirò, poi prese il libro e il quaderno e si mise a scrivere appunti.

Poco dopo sentii la porta aprirsi velocemente, e alzò la testa, mentre nella classe si sollevò un leggero brusio che il professore prontamente mise a tacere.

« Signor Bieber, quale onore» commentò sarcastico.

L'unico motivo per cui Justin andava a scuola, era il semplice motivo che si annoiava a casa. La sera era fatta di birre, e raramente, anche di ragazze, ma sopratutto di amici. Gli stessi che lo supportavano ogni anno, e che ogni anno lo trascinavano negli incontri dell'Overcome.

Il ragazzo dagli occhi castano chiaro biascicò qualche insulto a bassa voce diretto al professore, che roteò gli occhi al cielo e continuò con la lezione.

La mora poco dopo sentii un colpo vicino a lei, che la fece sussultare e alzò la testa di scatto verso il ragazzo. Aveva gli occhi castani chiari, le labbra morbide, che fecero venire alla ragazza una voglia improvvisa di morderle. I capelli erano leggermente tirati all'insù con qualche schizzo di gel, e portava una maglietta nera a tre quarti di manica che lasciavano intravedere i suoi numerosi tatuaggi, si chiese dove finivano.

Quando si accorse che lo stava fissando da ormai troppo tempo, distolse lo sguardo e continuò a prendere appunti, mentre Justin ridacchiò alla reazione della ragazza. La osservò.

Aveva dei lunghi capelli mori, mossi appena. Le guance arrossate, forse dal freddo,pensò il ragazzo. Gli occhi castani, scuri, e labbra, che lei si stava mordendo freneticamente. In quel momento desiderò farlo lui al posto suo.

La ragazza si sentiva a disagio, e non riuscì a spiegarsi perchè. Non era assolutamente possibile che si fosse presa una cotta per quel ragazzo, così bello, quanto pericoloso, o forse è quello che vuole dare a vedere.

Si disse che passerà, come le sono passate tutte le cotte per tutti i ragazzi di cui si era infatuata prima, e che non l'avevano ricambiata.

Passò l'ora, così entrambi si alzarono per uscire dalla classe, Justin però fu più veloce, infatti superò tutti quanti e andò verso il suo migliore amico.

La mora invece fu affiancata dalla ragazza che aveva conosciuto il giorno prima, Brenda, e iniziarono a parlare finchè non arrivarono alla classe successiva.

 
   
 
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