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Autore: DrarryStylinson    30/07/2014    4 recensioni
Louis Tomlinson voleva conquistare Eleanor Calder, in qualsiasi modo, con qualsiasi mezzo.
Ma, per riuscirci, avrebbe dovuto chiedere l'aiuto di qualcuno, l'ultima persona a cui avrebbe voluto fare affidamento, lo sfigato della scuola: Niall Horan.
Incredibile come poi tutti i suoi piani andarono in fumo.
Minilong Nouis [Accenni Ziam. Sono presenti alcuni membri dei 5SOS]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Louis Tomlinson, Niall Horan
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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NdA: questa storia è dedicata a Connor_Irwin che mi ha dato una coppia su cui scrivere, senza di lei sarebbe rimasta in cantiere per un bel pezzo. Quindi se questa storia vi dovesse piacere ringraziate lei, che le ha dato vita.
La storia è composta da otto capitoli, in realtà il rating sarebbe anche giallo, ma c'è una piccolissima scena lievemente spinta, non aspettatevi niente di che, anche i minori possono leggerla ;)
E' la prima Nouis che scrivo, di solito sto pincipalmente sugli Ziam che mi ispirano molto angst, ma tentare non costa nulla! Quindi se è una schifezza è colpa di Niall che è troppo tenero per suscitare angst e io so scrivere solo cose deprimenti.
Aggiornerò una volta a settimana, come al solito. Be', non mi resta che dirvi: buona lettura! Enjoy!




Capitolo 1: il piano geniale
 
Da quando Zayn e Liam si erano baciati, la sera del ballo invernale, il tasso di omofobia, alla Baltimora High School, era diminuito dell’ottantanove percento. Erano passati quasi due anni da quel giorno ed ora, vederli scambiarsi effusioni appoggiati ad un muro, o tenersi per mano nei corridoi, era diventata la normalità.
 
In quel momento erano seduti in biblioteca assieme ai loro amici, da una parte del tavolo c’erano Harry, Michael e Niall e, dall’altra, Luke, Perrie, Danielle e Louis. Avevano deciso di ritrovarsi per studiare, in preparazione del compito di scienze che avrebbero avuto a breve.
“Ho deciso che mi sposerò con Eleanor, una volta finita la scuola” se ne uscì Louis, allontanando il libro dalle mani, ora impegnate ad arricciare i capelli di Danielle.
“Ah sì? E lei lo sa?” rispose scherzosamente Perrie, passandosi un dito sul contorno delle labbra, per ripulire il rossetto sbavato.
Niall si strinse nella felpa, ascoltando la risposta di Louis e impietosendosi un po’, poteva avere di meglio, meritava più di un’oca giuliva, amante dei frappuccini e ignorante quanto un caprone.
“Ma non vi eravate lasciati?” chiese Zayn, improvvisamente interessato all’argomento.
“Sì, infatti devo escogitare un piano per farla cadere di nuovo ai miei piedi” borbottò con indifferenza.
“Lou, tu sai come la penso. Non la ami, perché fai questo?” gli chiese Liam, sinceramente preoccupato per il migliore amico che, con le sue stupide scelte, rischiava di rovinarsi la vita per sempre.
“Non avrò più problemi, sarò sposato, avrò dei piccoli Tomlinson in giro per il mondo… è questo quello che vuole la società”.
“Smettila di dire cazzate” lo rimproverò di nuovo.
“Ma che vuoi? Io non sono come te” si scaldò. “Tu hai trovato il vero amore, io non credo a queste puttanate” lo schernì.
Liam alzò le mani, arrendendosi a quell’ennesimo scontro. Aveva provato così tante volte a farlo ragionare ma era sempre stato tutto inutile. Aveva la testa più dura del marmo e, come si suol dire, se un avversario non puoi sconfiggerlo, unisciti a lui.
“D’accordo, cos’hai in mente?” lo assecondò, guadagnandosi un’occhiataccia da parte del fidanzato.
Louis scrollò le spalle e cominciò a pensare, mentre due occhi blu lo monitoravano in continuazione.
“Eureca!” esclamò Perrie, dopo svariati minuti di silenzio, ebbe tutta l’attenzione del gruppo. “Eleanor, alias ce l’ho solo io e tu no, è una tipetta con la puzza sotto il naso, ricca da far schifo e super popolare” disse, descrivendo alla perfezione la ragazza.
“Questo lo sapevamo già” sbuffò Niall, colto da irritazione.
“Già. Ciò che detesta sono gli sfigati,  quei secchioni cocchi dei professori, assolutamente fuori moda e senza un briciolo di popolarità”.
Louis aggrottò le sopracciglia, osservando con curiosità la bionda. Niall, invece, abbassò lo sguardo, rendendosi conto che Perrie lo aveva appena descritto, non l’aveva fatto di proposito ma… faceva male.
“Tutto quello che devi fare è fidanzarti con qualcuno di improponibile, la feccia del Baltimora, solo così guadagnerai la sua attenzione e lei sarà talmente schifata che farà qualsiasi cosa per far sì che uno come te non diventi uno sfigato qualunque” concluse Perrie, orgogliosa del suo brillante piano.
“Già, ma chi? Uomo o donna?” chiese Louis, colpito dal lampo di genio dell’amica.
“E’ indifferente. L’importante è che non sia uno del primo anno, sia mai che si monti la testa”.
Liam annuì, passandosi una mano sulla testa rasata: “sì, deve essere qualcuno con queste caratteristiche ma che sappia che è tutta una finta” disse, sentendo la presa sulla sua mano diminuire. Guardò Zayn, la sua espressione faceva benissimo intuire quanto non gli piacesse quel complotto.
“NIALL!” urlò la voce stridula di Perrie, che fece sobbalzare il ragazzo. “Tu sei perfetto: sfigato quanto basta, ma che sa che è tutto falso” esclamò con un sorriso cangiante.
Niall arrossì, pensando che gli amici di Liam erano proprio inopportuni, spalanco gli occhi e fissò Zayn, alla ricerca di supporto.
“No, lui no” disse il moro, soccorrendo l’amico.
“Dai, ti prego” implorò Perrie.
“No, non voglio immischiarmi” negò, scuotendo la testa e sentendo le proteste di Zayn, Michael ed Harry, che lo difendevano a spada tratta.
“Andiamo Niall, che ti costa?” insistette.
“Basta! Smettetela!” urlò, alzandosi dalla sedia e cominciando a raccattare le sue cose. “Io non lo farò, umiliate qualcun altro” sospirò amareggiato, issandosi lo zaino in spalla. Si allontanò, evitando accuratamente lo sguardo di Perrie che, fortunatamente, si era arresa e stava già pensando ad un’altra persona da sfruttare per quel piano così meschino.
Louis osservò Niall uscire dalla biblioteca, un ghigno si formò sulle sue labbra, mentre un luccichio sinistro prendeva vita nei suoi occhi.
 
 
“Eleanor è bella e brava a letto, le farò fare un figlio e poi ognuno andrà per la sua strada” aveva detto Louis quel giorno in biblioteca. Niall si era immaginato la ragazza come una cavalla da montare e per poco non gli era scoppiato a ridere in faccia, poi però aveva capito che Louis non scherzava, era molto serio e così si era abbattuto, sentendosi ferito nell’orgoglio quando Perrie lo aveva proposto per quella follia.
A furia di tingersi i capelli, quella ragazza aveva perso parecchi neuroni. Poi pensò che quella cosa fosse impossibile: anche Michael aveva i capelli colorati, eppure era così intelligente!
Niall si alzò dal letto, uscì dalla camera ed entrò in bagno. Si mise davanti allo specchio e si osservò: vide il riflesso di uno sfigato. Passò la lingua sui denti, sentendo quell’odiato apparecchio. Portò una mano a sollevare il ciuffo dalla fronte e la vide piena di brufoli. Guardò i suoi abiti sproporzionati, d’altronde erano quelli di suo fratello maggiore che si trovava in Irlanda, non aveva soldi da spendere per i vestiti. Be’, in effetti sì che li aveva, ma preferiva spenderli per i libri e la musica.
Con la mano si sistemò la collana che aveva al collo, al posto del ciondolo si trovava una chiave.
Era dannatamente bravo a scuola, non sapeva neanche lui come riusciva ad essere sempre così preparato per ogni interrogazione o verifica, non si impegnava neanche tanto per studiare, sua nonna diceva che era un piccolo Einstein.
E, sfortuna delle sfortune: era gay. La tipica immagine da sfigato. Niall Horan era gay e, ahimè, aveva una cotta mostruosa per… già, lui: Louis Tomlinson.
Niall aveva il sospetto che Louis fosse a conoscenza della sua infatuazione, altrimenti come spiegarsi il continuo punzecchiarlo durante le lezioni o i pranzi in mensa? Bisognava essere ciechi per non accorgersi delle sue guance che, ogni qual volta Louis entrava in una stanza, diventavano pericolosamente rosse. Niall credeva che, prima o poi, avrebbero preso fuoco.
 
Erano ormai passati tre giorni e, per fortuna, Perrie non aveva più accennato al suo piano, né cercava di convincerlo a prendere parte a quell’impresa.
Niall sospettava che Zayn avesse fatto una bella lavata di capo a Liam per il modo in cui i suoi amici lo avevano trattato, e che quest’ultimo avesse detto loro di smetterla di stressarlo.
Zayn sapeva tutto, ascoltava i suoi deliri quando parlava di Louis Tomlinson e lo prendeva bonariamente in giro quando lo descriveva come fosse una divinità greca.
Michael ed Harry se n’erano accorti col tempo, all’inizio cercarono di fargli passare quella stupida sbandata, descrivendo Louis come una persona mostruosa, evidenziando tutti i suoi innumerevoli difetti e facendogli notare il modo in cui lo trattava.
Nulla di tutto questo ha mai funzionato: Niall aveva occhi solo per Louis, da ormai quattro anni.
Era grazie alla sua cotta se Zayn si era avvicinato a Liam, il migliore amico di Louis, per scoprire qualcosa su quel ragazzo sempre imbronciato e triste. È andata a finire che non aveva scoperto nulla, tranne le doti amatoriali di Liam.
 
Niall tornò in camera con lo spazzolino in bocca e, mentre si lavava i denti, preparò lo zaino infilando dentro qualche libro. Quando fu pronto prese le chiavi e aprì la porta d’ingresso.
“Ciao Niall”.
Il biondo spalancò gli occhi e arrossì, cercando di deglutire il groppo che si era formato in gola all’improvviso. Il rumore delle chiavi che cadevano per terra lo risvegliò dal suo stato di trance. Si chinò per raccoglierle e, con le mani tremanti, cercò di infilarle nella serratura.
Una mano si posò sulla sua e lo aiutò in quell’operazione che in quel momento sembrava così difficile.
“Louis, che fai?” squittì Niall, impreparato.
“Che maleducato che sei, ti saluto e neanche mi rispondi” soffiò Louis, sorridendo quando notò il ragazzo rabbrividire. Gli lasciò andare la mano e lo osservò mettersi le chiavi in tasca.
Niall aveva distintamente percepito l’alito caldo di Louis sul collo e quella voce, solitamente stridula, era roca, quasi come se si fosse appena svegliato.
“Ciao Louis” lo accontentò. Si voltò, sperando che le guance fossero tornate al loro colore naturale. “Che ci fai qui?”.
“Sono venuto a chiederti una cosa” mormorò il ragazzo, incamminandosi verso la scuola, senza premurarsi di essere seguito dal biondo, sapeva che quello gli sarebbe stato attaccato.
“Non potevi aspettare che arrivassi a scuola?” chiese, osservando il suo profilo perfetto.
“Perché non hai accettato la proposta di Perrie?” gli domandò, fermandosi e cominciando a fissarlo insistentemente.
Niall si incupì e abbassò lo sguardo. Louis era venuto fino a casa sua solo per quello, non sapeva neanche perché avesse sperato in qualcosa di più.
“È bella la considerazione che avete di me” si arrabbiò, evitando di guardare quegli occhi azzurro cielo, troppo belli per appartenere ad un ragazzo del genere.
Louis sollevò un sopracciglio e, stranito, fissò il biondino.
‘Niall lo sfigato’, begli amici che siete” lo accusò.
“Amici?” lo schernì Louis. “Se non fosse per Zayn e Liam che stanno assieme, il mio gruppo e il tuo non si sarebbero mai parlati” gli fece notare.
“Sì, perché noi in genere parliamo molto, vero?” si scaldò. “Non fai altro che prendermi in giro e fare battute squallide” sbraitò, allontanandolo da sé con una spinta.
“Lasciami stare. Come ho già detto: umilia qualcun altro”. Se ne andò, sperando che Louis non avesse notato i suoi occhi lucidi.
Louis, ancora fermo sul marciapiede, osservò il ragazzo allontanarsi. Portò una mano a scompigliarsi i capelli e sorrise maliziosamente: la caccia era aperta.



Ps: Baltimora in realtà si trova in America, ma voi fingete che si trovi nei pressi di Londra.
  
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