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Autore: Jessica akuno    31/07/2014    2 recensioni
Cosa succederebbe se yugi avesse una sorella, e se questa sorella avesse un legame col faraone che deriva dal passato
Con la comparsa di un nuovo oggetto del millennio tutto sarà più chiaro
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Atemu, Dark/Yami Yuugi, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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salve a tutti questa è la mia prima fanfiction, perciò siate clementi, so di non essere un asso nella scrittura, ma ho comunque pubblicato questa storia, con la speranza che col tempo e forse con alcuni vostri consigli riuscirò a migliorare.
Con questo vi lascio alla storia, spero che vi piaccia
un grosso bacione
jessica akuno




POV. Yugi

Era un giorno come tanti altri io stavo ritornando a casa con il faraone, Tea Joey e Tristan dopo aver concluso un duello.
Aprii la porta di casa e me la ritrovai davanti...  Mia sorella.
Non la vedevo da tanti anni, da quando a un concorso di bellezza a cui era solita partecipare l'aveva notata un agente colpito dalla postura e dall'abilità in passerella inconsuete per una bambina di soli otto anni.
Mi ricordo ancora che finito lo spettacolo egli venne da noi e disse al nonno che Jessica aveva un futuro nella moda poichè non aveva mai notato un talento così precoce per la passerella, e se ne andò.
Ciò, allora non mi sorprese perché anch’io sapevo il grande talento che Jessica possedeva, appena lei ci raggiunse dopo aver vinto egli tornò e chiese al nonno di seguirlo.
Dopo una manciata di minuti, ricordo che venne da noi e rivolse a Jessica una domanda, la quale per me aveva la risposta più scontata tra tutte:
“Jessica, ti piacerebbe diventare una modella professionista? La più ricercata di tutta l’America”
“nonnino, ma che domande fai? Certo che mi piacerebbe, è il mio sogno, ma perché mi fai questa domanda?” ripose con un briciolo di sconcerto nella voce.
“Beh, Jessica, quest’uomo che vedi di fianco a me è un manager, uno che segue le modelle nel loro percorso nella moda, lui vorrebbe prenderti sotto la sua ala per farti diventare una modella”
Appena capito il senso delle parole del nonno, il viso di lei si illumino.
“Sì, si certo che si non ci posso credere, che bello, diventerò una modella, il mio sogno si avvera” disse quasi urlando
“Signor Muto, ora che la ragazzina ha accettato le chiedo il suo numero di telefono, così semmai avessi bisogno di qualcosa riguardo a sua nipote mi basta farle uno squillo”
A quelle parole il nonno gli porse un foglio con su scritte delle cifre che non riuscii a leggere, il nonno però subito dopo prese per mano Jessica e la portò vicino a quell’uomo e bisbiglio a lei alcune parole nell’orecchio, subito il volto di Jessica si dipinse un’espressione di tristezza confortata da chissà cosa, subito lei si avvicino all’uomo, ma prima che questi l’ebbe presa per mano, il nonno la trattenne e disse
“Fa in modo che sia sempre felice trattala bene, mi piange il cuore lasciarla, ma non lo farei se non ci fosse di mezzo il suo futuro”
“Stia tranquillo signor Muto, sua nipote è in ottime mani”
Dopo quelle parole Jessica prese la sua mano e si incamminò verso il suo sogno.
Quando chiesi al nonno il perché di quelle parole lui mi spiegò che a causa dei suoi studi e del lavoro non potevamo incontrarla spesso, ma solo attraverso chiamate e video chat, in quel momento, mi ricordo benissimo, che il mio viso si storse in una smorfia silenziosa di comprensione, ero certo che fosse identica a quella che si era dipinta sul volto di Jessica dopo che il nonno le ebbe sussurrato quelle parole di conforto che servivano per non farle abbandonare il suo grande sogno.
Mi faceva soffrire non poterla vedere, ma capii che il nonno aveva ragione, di mezzo c’era il suo futuro, e dato che le volevo bene, come avrei potuta stapparla dal suo sogno. 
Da allora sono passati dieci anni e io e lei ci siamo sentiti solo tramite sporadiche telefonate.
Ora me la trovo davanti seduta su un'enorme quantità di valige mentre si limava le unghie era davvero cambiata non era più la vivace bambina di otto anni, era cresciuta ed era diventata una splendida ragazza di diciott'anni non appena mi vide mi sorrise calorosamente e iniziò a parlare:
"Ehi fratellino come stai? Mi sei mancato tantissimo, visto che il mio manager aveva ragione sono diventata la top model più ricercata di tutta l'America"
Dopo quelle parole si alzò dalle valigie e mi baciò sulla guancia.
A quel gesto non potei nascondere il mio imbarazzo difronte ai miei amici dato che la faccia iniziò a imporporarsi.
Lanciai uno sguardo ai miei amici e notai che erano oltre lo shock, ciò si capiva dal fatto che dopo quel breve discorso, loro non la smettevano di alternare sguardi allibiti tra me e lei.
Potevo anche capire la loro reazione, dato che non avevo mai raccontato loro che la top model Jessica Muto fosse mia sorella.
Sebbene dopo un po' imbarazzato iniziale causato dagli sguardi dei miei amici feci le presentazioni.
"Jessica, loro sono i miei cari amici Tea, Joey e Tristan, ragazzi lei è la mia sorellina Jessica".
Mentre lei salutava i miei amici lo spirito del faraone mi comparse alle spalle molto confuso per la presenza di mia sorella.
Rimase in silenzio per alcuni minuti, e quando finalmente si decise a parlare mi chiese:
"Yugi chi è questa ragazza? Non mi sembra di conoscerla, ma ha qualcosa di famigliare"
"faraone lei è mia sorella"
Lei afferrando solo una parte del discorso si girò verso di me confusa non capendo con chi stessi parlando, solo allora mi ricordai che lei non sapeva dell’esistenza del faraone, e perciò la sua confusione era più che motivata.
Il suo sguardo mi squadrava provocandomi non certo poco disagio, ad un certo punto però il suo sguardo si fermò e i suoi occhi si sbarrarono

POV Jessica

Mentre salutavo i suoi amici sentii Yugi bisbigliare parole che non riuscì a comprendere, così mi girai verso di lui e lo guardai attentamente, era solo, non capivo con chi stesse parlando, solo allora notai quanto fosse cresciuto; era più alto ma i sui occhi innocenti che possedeva fin da bambino erano rimasti, sorrisi.
Solo allora notai cosa portava al collo.
Non riuscivo a crederci, il Puzzle del Millennio.
Mi avvicinai a lui e gli chiesi "Yugi, ma come hai fatto a risolvere il puzzle del millennio?"
Lui guardò i suoi amici senza nascondere il nervosismo dallo sguardo. Con la coda dell'occhio notai Tristan annuire, allora Yugi si schiarì la voce e iniziò a parlare
"Sorellina ti ricordi la storia che il nonno ci raccontava su come avesse trovato il puzzle del millennio?"
"Si certo, ma perché me lo chiedi?" dissi confusa, non riuscivo a capire dove volesse arrivare con qualla domand
"Beh, ti ricordi che il nonno ci diceva che lo spirito del faraone lo aveva salvato da una caduta certa?"
"Si, ma continuo a non capire"
"Va bene, è difficile da spiegare ma all'interno era custodito lo spirito del faraone; quando completai il puzzle egli venne liberato e adesso abita all suo interno, prendendo il mio posto quando c'è un duello"
Lo guardai scettica, come era possibile tutto ciò? non riuscivo a darmi una risposta.
"Yugi, ma come fanno coloro che assistono a non capire che siete due persone diverse?"
"Beh forse è meglio se lo vedi" disse ed una improvvisa luce proveniente del puzzle del millennio mi costrinse a chiudere gli occhi. Appena la luce si dissolse lo guardai attentamente e notai che davanti a me c'era un altro ragazzo; era molto simile a Yugi, ma con alcune piccole differenze: era un po' più alto e possedeva uno sguardo decisamente più profondo.
Mentre lo guardavo qualcosa si agitava dentro di me. Non capivo cosa mi stesse succedendo: mi sentivo accaldata e il cuore mi batteva a mille, non riuscivo più a sostenere il suo sguardo perciò abbassai il capo
"Adesso... adesso mi è tutto più chiaro. Mi dispiace, ora è meglio che vada dal nonno per chiedergli dove dormirò!"
Di nuovo una luce improvvisa proveniente dal puzzle mi costrinse nuovamente a chiudere gli occhi appena la luce si dissipò Yugi appena tornato nel suo corpo mi disse:
"Ecco, questo potrebbe essere un problema. Da piccoli dividevano lo stesso letto ma adesso che siamo cresciuti non mi pare adatto”.
Alla sola idea di dormire con Yugi mi sentii avvampare perché avrebbe significato dormire col ragazzo misterioso di poco prima, ma non me la sentivo di cacciarlo da quella che era diventata a tutti gli effetti la sua stanza;
"Fa niente, per stanotte dormirò sul divano" risposi.

POV Yugi

 Non riuscivo a credere a quello che avevo sentito.
Conoscevo troppo bene mia sorella, e sapevo quanto odiava dormire su un divano lei poteva benissimo mandarmi via dalla stanza e prendersela oppure andare a dormire nella villa a pochi isolati da lì, visto che le apparteneva. "fratellino è quasi l'ora di pranzo perciò perché non venite alla villa così posso cucinare qualcosa, naturalmente tutti i tui amici sono invitati, sempre se volete"
"tu sai cucinare? " le chiesi incredulo
"certo che domande, ho vissuto da sola per 8 anni, perciò ho dovuto imparare a cucinare. Allora venite?" guardai gl'altri per capire se fossero d'accordo, li vidi annuire perciò accettai.

 

   
 
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