La giornata era passata in fretta ed era già arrivato il giorno del concerto. Ero pronta per dirigermi verso la 02 Arena, non vedevo l'ora. Mentre mi incamminavo verso l'arena mi risuonava in testa Up All Night... L'emozione era alle stelle, mi sudavano le mani, non so nemmeno io spiegare le sensazione che stavo provando in quel momento, mi sentivo forte ma allo stesso tempo debole e imponente. Eccoci. La vedo, é davanti i miei occhi. È lei: la famosa 02 Arena di Londra.
Non sono riuscita a trattenermi e così iniziai a piangere, le lacrime rigavano il mio viso, non ce la potevo fare mi sentivo sempre più affezionata ai miei idoli.
Davanti all'arena c'erano delle directioners...
Erano davvero tantissime! Quattro di loro, mi videro piangere e mi si avvicinarono. La più alta mi sorrise per poi dirmi:
- ciao, io sono Jessica e loro sono le mie amiche... Ti presento Diana, Giuly e Gwen!- mi aveva fatto una buona impressione. -Ti abbiamo vista piangere e abbiamo deciso di conoscerti... Sai, noi capiamo perfettamente ciò che stai provando. Noi siamo directioners da un anno e tu da quanto?
- Ciao ragazze piacere di conoscervi, io sono Jane e lui é Michael, mio papà. Anche io proprio come voi sono directioner da un anno.
Mio padre salutò con un sorriso le ragazze e augurò loro buona fortuna e un buon divertimento per il concerto. 
 Parlò Diana: 
- Grazie mille signor Michael anche a lei e sua figlia.
Si girò verso di me Gwen che con quei occhi blu mare e i capelli rosso scuro era senza alcun dubbio la più bella delle quattro e mi domandò:
 - Jane verrai domani al meet and greet con i ragazzi?
Le risposi con un grande sorriso:
- Si ci sarò e voi?
 Jessica annuì per poi aggiungere:
- Noi siamo in terza fila e tu Jane?
Oddio che bello! Le mie nuove amiche erano nella mia stessa fila.
- Wow ragazze davvero? Non ci posso credere, anche io sono in terza fila!
- Allora speriamo di incontrarci, sarebbe davvero bello perché sei simpatica e carina!- affermò Jessica.
- Senz'altro ci incontreremo! Grazie mille per i complimenti, anche voi quattro siete bellissime- risposi.
Ci salutammo. Mio padre ed io contraccambiammo il loro saluto con un cenno della mano. 


Dopo un paio d'ore l'attesa era finita, due uomini della sicurezza vestiti di nero aprirono il cancello e con entrambe le loro mani chiedevano a noi fans di non spingere e di non litigare tra noi rispettando la fila ma per l'emozione nessun li ascoltava.
Non vedevo più la fila di fans urlanti, le voci mi sembravano lontane, davanti a me c'era solo l'entrata all'arena. 
Un altro uomo della sicurezza mi si avvicinò e disse a mio padre:
- Signore i biglietti... Per farvi entrare devo prima strapparvi i biglietti.
Oddio. Le mani mi tremano mentre con delicatezza, per paura che mi cadesse il biglietto in terra, lo porgevo nella mano destra dell'uomo che accorgendosi del mio stato d'ansia mi sorrise, mi prese il biglietti e mi rassicurò:
- Tranquilla andrà tutto bene.
 Mio padre ed io sorridemmo all'uomo. 
L'uomo ci strappò i biglietti, ce li restituì, mi fece l'occhiolino e mi guidò verso l'entrata:
- Forza ragazza quella é l'entrata. Corri perché quella è l'unica direzione per raggiungere il tuo sogno.
 Sorrisi, feci un respiro profondo, afferrai con forza la mano di mio padre, lui si girò verso di me e mi chiese se ero pronta.
Feci un altro sospiro profondo e annuii.
"Sono pronta a realizzare questo sogno".
Mio padre mi strinse con forza la mano, ci guardammo, mi sorrise e ci incamminammo verso l'entrata della 02 Arena.