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Autore: mael_    31/07/2014    4 recensioni
Ogni giorno Derek osserva Stiles dormire sulla panchina del campo da lacrosse.
Non ha idea di perché quel ragazzino rimanga lì, ogni santo giorno dopo gli allenamenti, a dormire.
Derek nemmeno ci fa caso alle sue braccia e alle sue mani mentre si sfila la giacca di pelle nera e l'adagia sul ragazzo.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi, Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I'll stand by you.


Ultimamente Derek passa sempre di lì, prima di raggiungere il loft.
È dopo gli allenamenti della squadra di lacrosse del liceo; è quando il coach sbraita rientrando nella scuola, verso il suo ufficio; quando tutti i ragazzi si affrettano a raggiungere lo spogliatoio per farsi la doccia e tornare – finalmente – a casa; quando Stiles si stende sulla panchina, dove al primo anno era solito rimanere durante le partite, e riposa, dicendo a Scott che lo raggiungerà più tardi.
Derek passa esattamente di lì, per tutto il campo di lacrosse, davanti quella panchina, e poi dritto verso casa. Ogni giorno.
Gli piace che Stiles provi a rimanere sveglio – sempre in allerta da qualsiasi attacco – ma finisca sempre per addormentarsi, su quella scomoda panchina, con ancora tutta la divisa addosso. Gli piacciono i suoi capelli spettinati, la pelle imperlata di sudore, le mani che si allentano attorno alla racchetta e quest'ultima che scivola a terra, oppure rimane in equilibrio sul suo petto. Gli piace la smorfia che ha sul viso e anche il suono che emette, scrocchiando la mascella senza accorgersene.
Smette di rendersene conto, Derek. Smette di dirsi che sembra un adolescente, smette di chiedersi perché, smette persino di tenere quel suo solito broncio, e sorride davanti a quella visione. Stiles che dorme sulla panchina.
A volte Stiles non dorme, e lui non gli passa davanti perché non vuole essere scoperto, ma comunque lo osserva per un po' – magari sedendosi sugli spalti, nascondendosi dietro le sedie –. Una volta, una sola volta, Stiles l'ha visto in lontananza, mentre lui raggiungeva il campo, e ha alzato una mano per salutarlo. Derek non l'ha ricambiato, quel saluto, s'è mosso verso destra e se n'è andato verso il loft, mordendosi la lingua. Poi, il giorno dopo, vedendolo mentre dormiva, l'ha salutato anche lui alzando una mano.


Sta piovendo, e Stiles ha la pelle d'oca. Solo guardandolo Derek percepisce i brividi che lo stanno percorrendo, data la maglia bordò intrisa d'acqua. Il lupo gli sfiora il braccio, fino al polso, ascolta il suo battito giungendo fino al petto. Lo prende tra le braccia e lo sposta sugli spalti, coperti dal tendone. Così non prenderà acqua.


Fa freddo. Derek non se ne rende conto finché non vede Stiles, che prima di addormentarsi sulla panchina ha ritirato le braccia nella maglietta e ha nascosto le labbra e il naso sotto un asciugamano. Non ha idea di perché quel ragazzino rimanga lì, ogni santo giorno dopo gli allenamenti, a dormire. Insomma, la stagione non è sempre bella per una dormita all'aperto.
Derek nemmeno ci fa caso alle sue braccia e alle sue mani mentre si sfila la giacca di pelle nera e l'adagia sul ragazzo. Sente il vento pungente sulla pelle, ma non sente freddo. Se ne va.
 

Fa altre cose, per lui. Gli lascia un panino, gli aggiusta la racchetta quando è sfilacciata. Quando piove lo sposta sempre sugli spalti.
 
L'allenamento è stato tosto, perché stavolta Stiles ha il volto completamente stremato e si è anche levato le scarpe. Derek sta facendo tardi e sta pensando che, quando arriverà, non lo troverà sulla panchina. Invece ce lo trova, e ciò gli fa capire la sua stanchezza e il bisogno di dormire – ancora di più.
Quindi si siede a terra, prende il suo zaino e apre dei quaderni a caso. Quando trova quello di fisica gli scrive uno schema per il compito, impegnandosi. Ha saputo di quel compito in classe da Scott, e questo, quando Derek ha insistito per saperne gli argomenti, l'ha guardato storto, ma a lui non è importato.


Stiles è sveglio. Derek non se ne va, si siede accanto a lui e guarda in avanti, riscoprendo quel nervosismo che l'autocontrollo gli aveva fatto dimenticare.
Ehi” esordisce, dandosi dell'idiota subito dopo.
Ciao” risponde Stiles, chiedendosi cosa stia accadendo esattamente.
Cominciano a parlare. Com'è andato l'allenamento, cos'hai fatto, hai segnato qualche punto. Derek fa domande che rendono Stiles felice e su di giri, facendogli seccare la gola per rispondere con lo stesso entusiasmo che ha dimostrato al solo ascoltarle.
Il lupo scopre che se prima trovava irritante quella voce, ora potrebbe ascoltarla per ore. Lo fa, in effetti. Si siede su quella panchina e parla con lui, sperando che Stiles non lo faccia mai parlare, sia perché non gli piace, sia perché vuole sentirlo. È interessato ad ogni cosa che dice.
Stiles fa lo stesso, domanda, chiede. Per la prima volta dopo- da quanti anni è che si conoscono? riesce a scoprire i gusti di quel lupo mannaro sempre incazzato. Sulla pizza gli piace la salsiccia, o il salame piccante. Gli piace il sushi e il cibo cinese, ma non gli piacciono i ravioli.
Stai scherzando”.
No, dico sul serio”.
Derek rimane effettivamente serio, ma Stiles scoppia a ridere.
Non possono non piacerti i ravioli. Al vapore? Fritti? Ai gamberi?” prova, elencando le varie cotture, ma Derek scuote il capo ad ognuna, arricciando il naso.
Poi è il suo turno di rimanere sorpreso, perché in un discorso scopre che a Stiles non piace giocare a bowling.
A tutti piace giocare a bowling” dice Derek.
Non a tutti...” mormora Stiles, arrossendo appena sulle gote.
Dopo essersi incantato su quel rossore, il lupo inarca le sopracciglia e nasconde un sorriso.
Non è che non riesci a buttare giù i birilli?”
No...”
Ma- oh su, ti insegno un giorno”.
Stiles ne è evidentemente felice perché scuote la racchetta che ha tra le mani in segno di vittoria.
Così non si addormenta più, lo aspetta e basta. Quando Derek arriva, parlano.
Giungono anche ad argomenti più profondi. Stiles è curioso sul lupo, perché quest'ultimo non ha mai detto niente di sé. Tutto ciò che il ragazzo sa è grazie ad altre fonti. Un po' questo gli dà fastidio, perché gli piacerebbe sentire la storia di Derek dalle sue stesse labbra. Lui gliela racconta, dopo un bel po' di giorni che si presentano a quell'appuntamento – che in realtà non esiste davvero – sulla panchina.
Derek fa lo stesso, gli chiede di lui e si preoccupa di ascoltare tutte le sue paure, perché un giorno le guarirà tutte quante, piano piano, standogli vicino. È questo che farà, vuole essere un aiuto per quel piccolo ragazzo che, pur rimanendo umano, ha dovuto affrontare più di quanto dovrebbe.
Non gli dispiace tornare a casa e avere il suo odore ancora nelle narici, e la sua voce nelle orecchie. Anzi lo fa sorridere, si sente felice dopo chissà quanto tempo. Decide che un giorno rivelerà anche questo a Stiles, che è felice.


Ma i
l giorno successivo Stiles non rimane dopo l'allenamento. Neanche quello dopo c'è, né quello dopo ancora e così per vari giorni. Derek passa ogni volta, ma Stiles non c'è più.
Un giorno si siede sulla panchina e incrocia le braccia, osservando i segni che ha lasciato con gli artigli quando, raccontandogli di sé, s'era lasciato un po' andare. Era bastato uno sguardo dei suoi occhi nocciola per calmarsi e continuare a raccontare.
Un altro giorno ci si sdraia proprio, chiedendosi se non sia destino che Stiles non si presenti più. Non c'ha mai creduto a quelle cazzate, ma allora perché proprio quando decide di dirgli che, anche se parlano solo da poco più di un mese, passa sempre lì e si ferma a guardarlo mentre dorme? È una domanda che un po' lo spaventa. Gli piacerebbe parlarne con lui, dirgli della sua paura e sentire la sua opinione, ma lui non c'è.
Potrebbe cercarlo al di là di quella panchina. Quando lo vede con Scott e tutti gli altri, ai loro incontri, potrebbe chiedergli di andare da una parte e lì potrebbe chiedergli anche perché non viene più. Ma non lo fa. Lo osserva solo.
 

Derek passa vicino al campo. Sta quasi per rinunciare ad andare a quella fottuta panchina, quando in lontananza riconosce una persona sdraiata. Invece di camminare corre. Arriva davanti a lui e lo osserva, sta dormendo. Riconosce ogni piccolo tratto di lui, si sofferma su ogni particolare, ogni neo o lentiggine. Si china e si siede sull'erba, rimanendo lì. Stiles potrebbe svegliarsi, ma non ha importanza. Lo sente muoversi e battere i denti. Tirandosi sulle ginocchia si leva la giacca e la adagia su di lui.
Non appena il calore comincia ad invadere il corpo di Stiles, questo apre gli occhi e li posa su Derek.
Non ero sicuro fossi tumormora, tirandosi a sedere e infilandosi la giacca, affondandoci dentro. La giacca, gli appunti- e quando pioveva mi ritrovavo sempre sugli spalti”.
Derek abbassa lo sguardo colpevole.
Stiles si morde un labbro, con un sorriso. Scende dalla panchina per mettersi vicino a lui e allunga il collo per posare un bacio sulla sua guancia.
Grazie” sussurra contro questa, prima di posarci qualche altro bacio.
Delicati e leggeri, quei baci sguinzagliano elettricità per il suo corpo. Sposta appena il viso per sviare la traiettoria delle labbra di Stiles e farle posare sulle proprie. Lo bacia a lungo, fino a rendere i baci scivolosi, fino a farsi stancare le labbra e a farsi mancare il respiro.


Quindi sai già che vengo qui ogni giorno?
Sì”.
Perché non sei venuto?”
Sono stato in punizione. A meno che non si trattasse di cose sovrannaturali non potevo uscire, e niente lacrosse”.
Oh”.
Ti sono mancato?”
Taci”.
Ti va di uscire? Insomma, è una bella panchina ma-”
Va bene”.
Davvero?”
Sì. Ti insegno a giocare a bowling”.
Sta per ribattere, Stiles, sta per dire che non c'è speranza, ma Derek lo guarda in un modo che gli fa svanire la voglia di parlare. Non lo guarda con quel suo solito cipiglio incazzato, ma con due occhi che lo fanno sentire desiderato, amato. Per questo non impegna le sue labbra nel lagnarsi, ma nel baciare le sue.

 

mael_
E' la mia prima Sterek... è sconcertante, perché per quanto possa trovarli carini ho altre ship prima di questa, in TW. >///< Eppure quando Nico mi ha detto "falla Sterek" mi sono chiesta perché no, ed eccola qui. Spero davvero che piaccia. *w*
love ya all.  

  
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