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Autore: Hysteria Hollow    31/07/2014    4 recensioni
-Sei tu-. Vista da vicino Ottobre è ancora più decadente di quanto si aspettasse. Ed è maledettamente ripugnante, così tanto che Esse non vorrebbe fare altro che stringerla tra le braccia e divorarle le labbra fino a quando il sangue non rischia di farlo vomitare.
E' solo una piccola, macabra storia. La storia di Ottobre e di Esse .
Un piccolo ritorno in un grande sito. Un abbraccio ed un inchino a voi.
Genere: Dark, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maka Albarn, Soul Eater Evans | Coppie: Soul/Maka
Note: AU, Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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Storia di Ottobre e di una lettera S

L’aria all’interno del Teatro odora di cipria, di sigaro e di sesso. Impregna come un sottile mantello di velluto scuro l’ambiente, lo accarezza, gli scivola addosso come il più grazioso abito sulle curve morbide di una donna, come il torbido amante sul corpo umido da lui prediletto. Il lusso che quel posto sprigiona ai suoi occhi appare come un siero verdastro, un liquame torbido e nauseante che sgorga dai leziosi drappeggi d’oro e diamanti, dagli stucchi raffinati, dagli sfavillanti lampadari a cascata che tanto cercano di imitare il dolce fluire di una sorgente e che, al termine di ogni tentativo, si rivelano per l’amara parodia di ciò che tanto invidiano.

Ad ogni angolo si innalzano regali statue dalle cerule presenze bagnate di luce, gli occhi trasognati rivolti verso l’alto, i visi perfetti eternamente atteggiati nella maschera dal loro creatore pensata, i drappi che avvolgono i corpi con maliziosi arabeschi e che disegnano anni di lavori e sudore. Sorridono loro, osservando divertiti quei grassi e stupidi pretenziosi mascherati da ricchi, buffe scimmie imbellettate da morbide sete e costosi profumi, la testa vuota quasi quanto il loro portafoglio. Girano in coppia o in piccoli gruppi da tre, chi ridendo ad una battuta idiota, chi tentando di nascondere la noia dietro ad un cortese sorriso; una giovane fanciulla dalle aspettative grandi quanto le perle che porta al collo sbatte le lunghe ciglia color dell’ambra, nascondendo le gote arrossate da una mano forse troppo audace, il ragazzo al suo fianco con il pensiero rivolto unicamente al suo corpo ed ai suoi soldi.

Esse volta nuovamente il volto, spostando la propria attenzione dalla donna che si sostiene al suo braccio senza aver il coraggio di scrutarle il volto, tanta è la paura di non riconoscerla sotto a strati di cerone perlaceo in grado di nascondere i suoi tratti ed i lividi sulla pelle. I lividi figli delle sue mani –quelle lunghe mani da pianista che tutti gli invidiavano, “hai le mani di un angelo”-. Quelle mani che potevano creare e che allo stesso modo distruggevano senza il minimo indugio. Mani sottili –sei un angelo o un diavolo?-.

La donna inclina le labbra in un forzato sorriso di cortesia nei confronti di due conoscenti ed il suo volto altera, si trasforma, muta in ciò che lui teme di più. Le stringe piano il braccio niveo al di sopra del guanto verde oliva e le sue labbra si contraggono ancora di più, le lacrime affiorano lungo il bordo delle ciglia scure, il seno prosperoso si solleva più velocemente sotto a quel tessuto che lui stesso ha violato solo poche ore prima. E’ bellissima Blair, a metà strada fra il peccato ancestrale e l’Angelo della Salvezza. Eppure è l’acido sapore del disgusto che Esse lecca via dalle labbra non appena si china a baciarla e lei si lascia andare leziosa, morbida e calda, ripugnante, e geme. Geme a bassa voce ma è l’unica cosa che sa fare.

Esse si scosta, continuando il proprio cammino verso i posti a loro assegnati; le poltrone sono più scomode di come appaiono, dagli schienali terribilmente duri. Il chiacchiericcio si smorza con lenta aspettativa, smette di mordergli le orecchie, si spegne del tutto morendo insieme alla luce della sala mentre con il tiepido fruscio di un timido rigagnolo, il misterioso cremisi del sipario si scosta svelando ciò per cui molti hanno pagato. La scena è nuda, pochi sono gli oggetti presenti; gli occhi di sangue di Esse sorridono famelici, scrutando l’unica, triste figura al centro del palco.

E’ un piccolo fantasma, vitreo e malato quello che appare; una figura minuta, sporca di grigiore e di tristezza, arsa dalla sete, indebolita dalla peste. Nonostante il pesante mantello marrone che cala come un sudario Esse riesce a ripercorrere le vene tagliate, la pelle martoriata da parole pungenti e bucata dagli aghi, il cuore dilaniato. E’ Ottobre che porta sulla pelle. Ottobre tende una mano verso l’alto, sollevando appena il mento piccolo e spigoloso –quanti baci insistenti possono appoggiarsi lì sopra?-. Ha i capelli color topo ordinatamente raccolti, modesta cornice intorno ad un viso antico e polveroso, sui quali la luce del sole non potrebbe mai posarsi, pena la malattia. Gli occhi verdi fissano vacui il nero che ha davanti, non verde bottiglia, non verde speranza; un verde patetico, vergognoso, sporco di polvere. Intona ad alta voce la sua battuta senza emozione, Esse la avverte quella passione dispersa in altri testi, in altre parole. La voce di Ottobre assomiglia ad un vento gelido, fredda e pungente, capace di trasportare lontano il sorriso degli spettatori.

Tutto in lei ha sfumature opache e terribili, uccide i buoni sentimenti, distrugge l’amore.

Ottobre esce di scena ed Esse la segue con gli occhi e la mente, incurante delle mani bisognose di Blair che corrono alla patta dei suoi pantaloni.

Al termine della rappresentazione Esse corre, lasciandosi il mondo alle spalle. Corre come avesse l'Inferno alle calcagna, mordendo il terreno, infiltrandosi nei camerini. Segue la scia di morte e tristezza, quel fumo grigio che lo conduce sino a lei. Non bussa Esse, entra arrogante e richiude l'uscio alle spalle, dimenticandosi dei propri demoni, spogliandosi dei propri principi.

-Sei tu-. Vista da vicino Ottobre è ancora più decadente di quanto si aspettasse. Ed è maledettamente ripugnante, così tanto che Esse non vorrebbe fare altro che stringerla tra le braccia e divorarle le labbra fino a quando il sangue non rischia di farlo vomitare. Si avvicina mostruoso, lanciando in un angolo il suo bel vestito e mostrandole la bestia che in lui dimora.

-Sono io o forse no-

-Non celarti dietro a brutti indovinelli. Ho preso il tuo nome e l'ho ingoiato con le spasticche di ecstasy che tenevo in tasca-.

Ottobre sorride, ed è il sorriso più macabro che Esse abbia mai visto. "Finalmente" pensa, perchè la sua anima palpita di terrore. Finalmente.

-Attorcigliamo i corpi sopra ad un letto di coltelli-.

Ed Esse lo fa.

E' solo una piccola, macabra storia.
La storia di Ottobre e di Esse .

Angolo dell'Autrice.

Credo di essere l'essere più incoerente sulla faccia della terra. Perchè avevo promesso di non scrivere più nulla eppure riecomi quì, a riprovarci ancora una volta. Non credo di aver nulla da dire a proposito di questa piccola creatura, solo che essa è dedicata a due delle autrici più importanti per me. Grazie _Fenice_, grazie Dearly Beloved per le vostre parole, il vostro sostegno. Non credo sarei tornata senza di voi.
E grazie a voi che continuate a leggere, a scrivere e a colorare il mondo con le vostre parole.

Un bacio ed un inchino,

Hysteria H.

  
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