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Autore: Toki_Doki    02/08/2014    0 recensioni
Monica, un'italiana ventiquattrenne che si trasferisce a Londra per realizzare il suo sogno. Si imbatterà nell'attore che ha sempre desiderato incontrare e che, forse, le rovinerà la vita. Ma chi può dirlo?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 07
Io vorrei... non vorrei... ma se vuoi...


Aprii la porta e lo feci accomodare sul divano mentre prendevo un cartone di succo di frutta alla pesca dal frigorifero.
Ne presi due bicchieri e li posai sul tavolino davanti il divano. Rimase a guardarmi perplesso, poi dopo un mio sbuffo sonoro, si decise a parlare.
“E' andata così male ieri sera?” Sgranò gli occhi, come avesse avuto una rivelazione. “Non dirmi che non ci sei andata?!?”
“Alla fine ci sono andata.” Chris si mise a braccia conserte, segno che dovevo iniziare il racconto minuzioso della serata. “Sono arrivata con 40 minuti di ritardo. Se ne stava andando.”
“Almeno ha capito che c'è qualcuno che non gli cade ai piedi.” Ridacchiò. “Si è comportato bene?” Feci sì con la testa. “Hai dormito sta notte? Stai uno schifo!”
“Non ho chiuso occhio. Meno male che ho riposo.” Sospirai sollevata.
“Il motivo è che non eri sola...?” Chiese cauto.
Lo fulminai.
“Ero sola! Non l'ho invitato a salire, nonostante volessi... eccome se volessi!” Misi la testa tra le mani.
“Te la tieni troppo stretta!” Lo guardai stizzita.
“Ma come ti permetti?! Non voglio sentirti dire queste stronzate!” Sorrise divertito.
“Te l'ho detto apposta, scema! Lo so come la pensi.” Gli imbruttii e bevvi il succo.
“Mi vuoi fornire i dettagli o vuoi farmi morire di curiosità?” Chiese inarcando un sopracciglio.
Sbuffai e gli raccontai tutto: come si era comportato; cosa aveva detto e fatto; come mi guardava; come lo guardavo- meglio sorvolare- e gli parlavo. Gli dissi persino dell'aranciata, come fosse stato il punto clou della cena. Mi sorpresi che si sorprese così tanto.
Restammo tutto il pomeriggio a scherzare sul mio matrimonio con Benedict e su come sarebbero stati i nostri figli. Chris sapeva sempre come tirarmi su di morale! Lo convinsi anche a restare a cena nonostante non volesse disturbare i miei coinquilini. Non capivo perché non riusciva ad andarci d'accordo; in fondo li aveva visti solo un paio di volte e non li conosceva per niente. Chris era un tipo che restava sulle sue se non aveva subito un'impressione positiva di qualcuno, ma così mi sembrava esagerato. Bah!
Mentre mettevamo a cuocere le patate, mi squillò il telefono ed entrai in iperventilazione; restai immobile a fissare il tavolo su cui l'avevo lasciato.
Il mio amico mi guardava sconcertato, con un'espressione buffa che mi avrebbe fatto ridere se non fossi stata tanto impegnata a ricordarmi come si respirasse!
“E' la suoneria che ho impostato per Benedict.” Le mani mi tremavano.
“Spero per te che sia un sms!” Feci sì con la testa.
La suoneria finì ed io non avevo ancora avuto il coraggio di leggere il messaggio. Mi ci volle un buffetto sulla guancia di Chris ed il suo sorriso smagliante a convincermi a farlo.
Mi sentivo ridicola, impacciata, goffa, stupida! La mia testa aveva preso ad insultarmi per essere rimasta una ragazzina che viveva nel mondo delle fiabe. E, in effetti, forse una favola la stavo iniziando a vivere. Sbloccai il BlackBerry e aprii il messaggio.
    Salve! Domani parto per gli Stati Uniti. Non tornerò a Londra prima di un paio di mesi. In realtà non so perché te lo stia dicendo, ma è stato naturale pensarti mentre preparavo la valigia e, istintivamente, ho voluto avvertirti. Passa delle belle giornate ed ogni tanto pensami.
Ed ogni tanto pensami? Ma che...?! Strabuzzai gli occhi e rilessi il testo altre tre volte, poi passai il telefono a Chris come per accertarmi che quelle parole esistessero sul serio. La sua reazione fu 'leggermente' diversa dalla mia: scoppiò a ridere. Io non sapevo più che pensare e lui si divertiva! Gli diedi un pugno sulla spalla dopo essermi riappropriata del mio adorato Blerry- ebbene sì: aveva un nome- e smise, finalmente, di ridere.
“Mi dispiace Mon! Non so che dirti!” Trattenne un'altra risata. “E' un sms strano... se così si può definire. Davvero: non so che pensare.” Si fece serio e puntò i suoi occhi verdi nei miei. “Rispondigli.”
“E cosa dovrei scrivergli?” Mi grattai la fronte nervosamente. “Due mesi...” Bofonchiai come in trance.
Si avvicinò e mi abbracciò forte: mi sentii più tranquilla in un istante. Sospirai sul suo petto e, dopo qualche istante, sciolsi l'abbraccio.
“Devo rispondergli.” Mi accarezzò una guancia e mi lasciò scrivere il testo:
    Salve! Anche se è scontato, ti auguro buon viaggio e buon divertimento... o buon lavoro! Sono contenta che me l'abbia detto, così non passerò i prossimi mesi a chiedermi "perché non si fa vivo? Cos'ho fatto di male?" ;) Buona giornata e ancora buon viaggio.
Lo feci leggere a Chris, che approvò, e poi lo inviai.
“Mi ha chiesto di pensare a lui.”
“Te ne esci dal nulla? Potevi far riferimento a quella parte nel messaggio, no?”
“NO, NO e poi NO! L'ha scritto solo per provocarmi e prendermi in giro.”
“Se lo dici tu!”
“Non è che lo dico io, è che è così! Ti pare che abbia bisogno di dire ad una giovane fanciulla di pensarlo? Non capisce che non farei comunque altro, soprattutto dopo la cena di ieri?” Sparai tutto d'un fiato.
Fece un sorriso dispiaciuto e tornò ai fornelli per controllare le patate.
“Perché ha pensato a me mentre preparava la valigia? Che poi sarà più di una visto che starà via...” Mi incupii. “...due mesi...” Guardai implorante il mio amico, come se lui potesse farci qualcosa. Sbuffò e mi fece una ramanzina.
“Dovevi immaginare in che guaio ti stavi cacciando! Sei una sua fan, cazzo! Ti mandava ai matti anche prima di conoscerlo! Dovevi evitare di farti trascinare in questa situazione che non sapresti definire neanche tu. Hai deciso di vederlo nonostante immaginassi, perché non ci credo alla tua totale ingenuità, che avresti sofferto e saresti impazzita non capendo le intenzioni di Benedict.” Pronunciò il suo nome imitando la mia voce, ma con un po' di rabbia. “Dovevi uscire con Matt. E' con lui che dovresti stare! Ti fa sentire bene, no?” Mi spiazzò.
Chris era il primo a dirmi che dovevo buttarmi perché la vita è una sola ed ora sembrava rimangiarsi ogni singola parola di incitamento che mi aveva rivolto.
“Perché mi parli così? Sei stato proprio tu a dirmi che dovevo sfruttare l'occasione, o sbaglio? Non eri tu quello che mi incoraggiava ad agire per non pentirmi in futuro di aver buttato un'occasione del genere?” Lo rimproverai lasciandolo basito.
“Sì, è vero, ma non avrei dovuto buttarti fra le sue braccia!”
“Non sei stato tu a spingermi a farlo, ma il mio cuore e il mio istinto!” Che frase smielata!
Portò le mani sui miei fianchi e mi avvicinò leggermente a sé.
“Scusami.” Sbuffò alzando la testa al cielo. “E' solo che non voglio vederti star male.”
“Lo so, ma andrà bene. E' inutile dirti che non mi sono illusa, o che non mi sono creata delle aspettative, ma non ho mai pensato ad un lieto fine. Né ad un inizio. Ho solo voluto vivere una serata che potessi ricordare col sorriso.”
Mi scese una lacrima che mi asciugò svelto col pollice.
“Uscirai con Matt?” Sorrisi.
“Credevi avrei aspettato Benedict?” Risi. “Lo vorrei; lo vorrei davvero, ma non posso. Non posso credere in niente; non posso aspettare qualcosa che non ci sarà. Andrò avanti senza pensarci.” Sorrisi amaramente trattenendo le lacrime. Mi diede un bacio sul naso e cercò di consolarmi.
Cenammo una mezz'oretta più tardi, poi guardammo un film mentre mi strafogavo di gelato. Per colpa di Ben sarei anche ingrassata!
A più di metà film mi arrivò un sms; il tempo di allungare la mano sul tavolinetto che ne seguì un altro.
Il primo era di Matt:

Ciao Mony! Lunedì ti va di andare a teatro? Sono riuscito a trovare i biglietti per King Lear e so che ami Shakespeare. Lo spettacolo inizia alle 7.30 e, se non ricordo male, hai il turno di mattina. Fammi sapere! Un bacio.
Il secondo di Benedict:
Sono un egoista pieno di sé, ma se non te lo dico impazzisco: aspettami. Aspetta il mio ritorno. Voglio vederti di nuovo; voglio conoscerti e voglio farmi conoscere.





N.d.a.
Ciao a tutti!! Come sempre grazie a chi legge e recensisce :) Ho sempre da fare per un altro racconto, quindi ho pubblicato un pochino in ritardo anche questo cap. Spero vi piaccia e non vi deluda ;)
Ah!! Il titolo riprende una canzone di Lucio Battisti. Ascoltatela se non la conoscete ;)
Alla prossima :3
   
 
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