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Autore: canihaveyou    04/08/2014    2 recensioni
Dal terzo capitolo:
‘’Non partire’’ ridisse più sicuro di prima ‘’Resta’’ il suo viso si avvicino pericolosamente alle labbra dell’altro, e si sfiorarono, un contatto che fece fremere Castiel.
‘’Non posso, Dean’’ disse, riferendosi perlopiù al baciarlo, che al partire.
Non vi anticipo nulla, sappiate solo che Dean vince sempre le scommesse.
Genere: Erotico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Balthazar, Castiel, Dean Winchester, Nuovo personaggio
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Era disteso sul divano a sorseggiare una birra, il giorno dopo avrebbe dovuto lavorare all’officina per un intera mattinata – ma la cosa non era poi così importante, così decise di rimanere sveglio ed attendere che l’orologio puntasse le quattro del mattino per incominciare a sistemare la cucina ancora sottosopra dalla precedente cena. Si alzò a fatica sentendo riecheggiare il suo stesso respiro copioso in tutta la stanza. Era troppo l’alcool contenuto nel suo corpo, perfino per lui. Si sentiva pesante e affaticato e si maledì per aver bevuto qualsiasi voglia cosa gli era capitata per mano. Era un fottuto ragazzino quando suo padre gli diede da bere per la prima, e lui non aveva la benché minima idea di ciò che significasse un post-sbornia – mentre invece adesso ne era quasi dipendente, era di regola che almeno una volta a settimana Sam lo andasse a recuperare in qualche pub nei paraggi dalla casa del loro zio acquisito Bobby. Se quel giorno suo padre non fosse stato maledettamente ubriaco tanto da dare al figlio quattordicenne una birra, lui non avrebbe mai scoperto il potenziale rincoglionimento che l’alcool può dare – si va bene, probabilmente l’avrebbe scoperto da solo, ma sempre meglio che iniziare in età adolescenziale. E quando John li lasciò, insieme alla loro mamma Mary, lui si promise di non far mai bere Sammy prima dei  18 anni. In realtà suo padre aveva sbagliato tante cose nel modo in cui li aveva cresciuti, aveva sbagliato tanto, soprattutto con Dean. Non c’era quando imparò ad andare in bici, non c’era quando vinse la sua prima partita di football, non c’era e basta e per quel poco in cui era presente peggiorava sempre tutto. Ma Dean lo vedeva come il suo eroe, l’aveva sempre visto come il suo eroe, e nonostante lo incolpava per averli lasciati così un giorno di pioggia e di angoscia, lui lo vedeva ancora come il suo super papà. Si sa, nonostante quello che  genitori possano fare, noi figli li vedremo sempre come le nostre figure da seguire – al contrario Sam, lui aveva sempre preferito la mamma. Aveva litigato tante di quelle volte con John che non si potevano nemmeno contare sulle dita, anzi. Lo incolpava per essersene andato portandosi Mary con se, in quel fottuto giorno in cui i freni dell’auto decisero di cessare di funzionare.  Eppure non aveva mai avuto un bel rapporto con il proprio padre, era arrivato ad odiarlo, e l’aveva mandato al diavolo un paio di volte, ma quando era venuto a sapere della sua morte, si era inginocchiato pregando Dio che tutto quello era solo un incubo. E da quel giorno, i due ragazzi erano andati in affidamento a Bobby, come scritto nelle carte. Dean decise di essere il supporto migliore che Sam potesse mai avere, dopo quel che era successo.
‘’Dean’’ la voce rauca e scura di Bobby lo riportò alla realtà, e quando si accorse di essere fermo al tavolino su cui si stava sostenendo, si raddrizzò voltandosi verso Bobby.
‘’Bobby’’ rispose semplicemente senza far trasparire nulla.
‘’Cosa ci fai già in piedi?’’ domandò l’altro.
‘’In realtà non sono nemmeno andato a dormire, non avevo sonno’’
‘’Dean, riesco a capire che ti senti frustrato, so perfettamente che giorno è oggi, ma vedi di non esagerare’’
‘’Non c’entra nulla l’anniversario di morte di mamma e papà con il mio umore’’
‘’Dean, ti prego, va a dormire. Puoi incominciare anche dopo con i lavori’’
‘’Non importa Bobby, c'è la faccio’’ detto questo il ragazzo si congedò completamente, e no, non avrebbe permesso a se stesso di piangere davanti a qualcuno che non fosse stato il suo riflesso allo specchio.



‘’Sammy’’ erano le sette, e il maggiore dei Winchester – sporco di sudore e grasso – andò al piano superiore per svegliare suo fratello, oggi era il suo primo giorno di scuola, nel nuovo istituto che avrebbero dovuto frequentare insieme, ma Dean si era categoricamente rifiutato di ritornare a scuola. Frequentavano due scuole diverse, ma Sam avrebbe dovuto affrontare il primo anno di scuola superiore e aveva deciso di seguire le orme del fratello, ma quest’ultimo aveva sconsigliato la scuola in cui andava precedentemente,  quindi il minore aveva deciso di scegliere secondo le sue preferenze l’istituto migliore. Dean non si trovava per niente bene nella vecchia scuola, e fu felice di sapere che invece Sammy aveva scelto di andare in un posto diverso ‘’Sam, devi svegliarti o farai tardi’’ un piccolo mugolo uscì dalle labbra del minore che aprì lentamente gli occhi, mettendo a fuoco la figura grossa e sorridente del fratello maggiore che lo scrutava.
‘’Mmmh si’’ ricevette in risposta. Dean non poté fare a meno di ridere al lamento che uscì della bocca del fratello.


Erano le undici ed erano ormai due ore che Dean stava lavorando ad una Chevrolet Trax per sistemarla nel migliore dei modi, un ragazzo spocchioso e montato da far paura era arrivato all’officina suonando il clacson più forte che poteva per attirare l’attenzione di Dean che nel fra tempo stava risistemando dei fogli.

‘’Senti, coso-‘’
‘’Mi chiamo Dean.’’
‘’Sisi, Dean, riusciresti a dare un aiutino al mio gioiellino qui?’’
‘’Cosa c’è che non va?’’ aveva domandato già stufo.
‘’Fa uno strano rumore quando ci cammino’’
‘’Vedo che posso fare’’
‘’Non è che riusciresti a rimetterla in sesto prima dell’ora di pranzo?’’
‘’Cosa ti sembra che abbia la bacchetta magica?’’
‘’Dai, amico, se ci riesci ti offro qualcosa da bere fuori’’
‘’Passo per l’appuntamento romantico’’ disse arricciando il naso ‘’Credo di potercela fare ad ogni modo, in qualche ora’’
‘’Prima di pranzo’’ puntualizzò l’altro.
‘’Si, quel che è’’

Eppure era più forte di lui, adesso doveva obbligatoriamente sistemare quell’affare prima dell’orario pre-stabilito. Non gli importava dell’offerta, era questione d’orgoglio, l’aveva quasi presa come una sfida.


Erano le due meno dieci minuti, quando quel ragazzo tornò all’officina, accompagnato da uno strano individuo avvolto in un trench coat, beige.
‘’Dean!’’
‘’Uomo senza nome!’’ rispose lui.
‘’Balthazar’’ puntualizzò con un sorriso a trentadue denti ‘’Hai fatto?’’
‘’Come nuova’’ il suo era un ghigno, ma non era comunque molto entusiasta.
‘’Oh, quindi adesso vorrai la cena che ti ho offerto?’’
‘’Non era una cena quella che mi hai offerto, Balthazar’’ inarcò un sopracciglio, guardandolo storto.
‘’Ad ogni modo credo che sia giusto rientrare nei canoni della proposta.’’
‘’Ho già detto che non voglio nessuna cena romantica a lume di candela.’’
‘’Nulla di tutto ciò, se preferisci andiamo in un pub. Tu bevi Dean? Io mantengo sempre la mia parola.’’
Anche troppo, pensò il Winchester. ‘’Andata, una birra gratis non danneggia mai.’’
‘’Sai Balth’’ azzardò l’altro ragazzo, che fino a quel momento era rimasto nascosto nell’ombra ‘’Non credo sia opportuno beccarti una sbronza durante la settimana, fai già fatica a smaltirla nei week-end, dove puoi riposare, figuriamoci adesso’’ Dean lo osservò perplesso, per poi spostarsi con lo sguardo sul ragazzo del quale ormai conosceva il nome, Balthazar.
‘’Senti, Castiel, sono grande e maturo, non mi sembra che abbia chiesto il tuo parere.’’
‘’Allora se proprio devi farlo, verrò con te. Mi assicurerò che tu non beva troppo.’’
‘’Scusatemi, io sono ancora qui’’ disse sarcasticamente Dean, scrutando con attenzione entrambi, sembravano pazzi e, forse, Dean non avrebbe dovuto accettare l’offerta precedente.
‘’Scusami Dean, non credo di essermi presentato, io sono Castiel, piacere’’ la mano pallida dalle dita affusolata si allungò verso Dean, che indugiò un po’ prima di afferrarla.
‘’Dean’’ rispose di rimando.
‘’Allora, ragazzo delle auto, quando e dove facciamo?’’
*
Erano tutti riuniti a tavola, quando Dean incominciò a raccontare il suo strambo incontro con quei due, Balthazar e Castiel. Bobby e Dean ridevano e mangiavano come se non ci fosse un domani, ma ci volle poco prima che il maggiore si accorse di Sam e del suo fare freddo e distaccato. Se ne era uscito con un ‘niente’ quando Dean gli aveva domandato se fosse successo qualcosa. Ma quella risposta era fin troppo generica, per cui il maggiore dei Winchester non gli diede molto conto – solo quando lui e Sam erano soli in stanza, Dean chiese nuovamente cosa succedeva.
‘’Niente, Dean, dannazione lasciami perdere!’’
‘’No, Sammy. Cosa succede?’’
‘’Non mi va di parlarne, ok?!’’
‘’No, non è ok!’’


Passarono un bel po’ a litigare, fino a che Sam non uscì fuori in giardino e andò a nascondersi in un rottame li vicino. Dean odiava quando lo faceva, e sapeva di non essere in grado di gestire la situazione, perché non avrebbe avuto nient’altro da dire quando fosse arrivato li, quindi,  lo lasciava solo a riflettere. Gli avrebbe parlato sicuramente qualche ora dopo.
*
Posteggiò l’Impala – la sua piccola – nel retro del pub, dove nessuno avrebbe potuto toccarla. Entrò nel locale, e subito venne investito da un odore di sesso e alcool pazzesco, non era mai stato in quel posto, ma non si sarebbe mai immaginato che uno sconosciuto per ripagarlo dall’aver aggiusto la sua auto, lo portasse in una sottospecie di bordello. Si passò una mano sul volto, consapevole del fatto che non si sarebbe prospettato un bel pomeriggio.  Non che solitamente non si diverta con delle belle ragazze e dell’alcool, ma non quel giorno, proprio no.
‘’Dean!’’ si sentì richiamare da quella che ormai era chiara: la voce di Balthazar.
‘’Ehi’’ disse sedendosi al tavolo ‘’Castiel’’ sorrise all’altro.
‘’Buona sera Dean’’ rispose cordialmente.
‘’Gabriel!’’ uno strambo tizio seduto accanto a Balthazar sembrava piuttosto divertito da quella situazione completamente scomoda per Dean.
‘’Emh, ciao, io sono De-‘’
‘’Dean, l’avevo intuito. Piacere mio, io sono Gabriel, l’anima della festa!’’
‘’Ti prego, Gabriel, non strillare’’ la voce roca del ragazzo dagli occhi profondamente azzurri – che Dean non notò fino a quel momento, e Dio, come erano belli – riportò l’attenzione su di lui.
‘’Allora Dean,’’ incominciò Balthazar, dopo che Gabriel aveva prontamente ignorato Castiel ‘’ti piace il posto?’’
‘’E’ un posto orrido, Balthazar’’ e sembrava pienamente convinto di ciò che stava dicendo Castiel, con quel suo tono basso e roco, che era comunque forte e chiaro nonostante la musica assordante.
‘’Senti Cassie, solo perché tu hai altre preferenze, non rovinarci la serata!’’
‘’Tecnicamente è pomeriggio’’ Disse ignorando Balthazar, cosa che però non sfuggì a Dean.
‘’Altre preferenze?’’ domandò di getto.
‘’Si, Dean, adesso non scappare, ma devi sapere che il nostro amico qui, è gay’’ rise guadagnandosi un’occhiataccia Gabriel  ‘’Ma noi, suoi fratelli cari, lo supportiamo comunque perché gli vogliamo bene.’’
‘’Gabriel! Io non sono gay, non ho mai detto di esserlo. E teoricamente non credo di aver bisogno di un supporto, non ho nessuna malattia incurabile’’
‘’Si, ma due mesi fa, ti piaceva darci dentro con Ash, no?’’ rise Gabriel, seguito da Balthazar. Dean era stato con qualche ragazzo, ma quel convinto ‘’darci dentro’’ di Gabriel, gli fece capire che sicuramente era qualcosa di più di un semplice bacio.
‘’Credo che queste siano cose private, Gabriel. E stai solo spaventando Dean.’’
‘’Nah, anche io ho avuto qualche relazione con dei ragazzi, non è niente di completamente spaventoso o ingestibile’’ e per un attimo erano rimasti tutti in silenzio, come se Dean avesse appena confessato di aver ucciso qualcuno, o qualcosa del genere.
‘’Che c’è?’’
‘’Sei gay, Dean?’’ chiese Balthazar, abbassando di qualche tono la voce.
‘’No, semplicemente non mi faccio problemi.’’
La serata era andata avanti, e alla fine non era poi così male, aveva scoperto tante cose sul conto dei due ragazzi, a differenza del terzo, Castiel, che se ne era rimasto in silenzio ad osservare Dean in ogni suo piccolo gesto. E diamine se Dean sentiva quello sguardo su di se, lo sentiva come se scottasse. Era dannatamente affascinante, con quel suo fare da recluso e debole allo stesso tempo. E mentre il Winchester beveva la sua terza birra, riconsiderò l’idea di tornare a scuola, visto che sia Gabriel che Castiel andavano nella stessa scuola del fratello. La serata era giunta al termine e Dean era completamente brillo, e quando Balthazar – anche lui con qualche litro di alcool in più nel corpo – gli domandò se volesse affittare una stanza con una di quelle ragazze del pub, Dean rise e ammiccò ad una cameriera: bionda e ben fatta. Dal suo canto, Castiel osservava la scena con ribrezzo, quel posto era da vomito e lo stato dei tre ragazzi ancor di più. E fu quando Gabriel abbordò una tizia che si stancò – si alzò e andò verso l’uscita del pub, i fratelli erano soliti a ritornare a casa nelle mattinate e solitamente lui prendeva l’auto e andava via. Ma proprio mentre cercava le chiavi dell’auto, qualcuno lo fece girare. L’alito puzzava di alcool e gli occhi erano arrossati, e nonostante l’aspetto trasandato per il troppo bere, era sempre lui: Dean.
‘’Dove vai, Cas?’’ Cas.
‘’A casa, cosa che dovresti fare pure tu, Dean. Sei abbastanza brillo.’’
‘’Resta, dai, ci stavamo divertendo’’ e il suo tono così roco fu la causa dei brividi del giovane.
‘’Voi vi stavate divertendo, io stavo a guardare.’’
‘’Sai Cas, anche io ti guardavo, e ho notato una cosa’’ inclinò il viso ‘’Hai delle labbra davvero belle’’ una scarica attraversò per intero Castiel quando il respiro pesante dell’altro si fece vicino.
‘’Dean, non fare cose di cui potresti pentirti.’’
‘’Ho tante cose di cui pentirmi, una in più non fa male.’’
‘’Basta Dean!’’ strillò spostando il ragazzo, che l’aveva ancorato all’auto. ‘’Dannazione, credi sia facile per me!? Credi che venir qui e prendermi per il culo come ti pare sia una cosa che mi aggradi!? Ti sbagli!’’ e si sentiva una nota di tristezza nella sua voce. ‘’Siete tutti così stupidi e senza risentimenti. Vi basta qualche serata di sesso, e se non contenti cercate in tutti i modi di sperimentare. Ma indovina? Io non sono niente su cui tu potrai mai sperimentare, Dean, mai!’’



Angolo autrice.

Salve!
Scusatemi gli eventuali errori, ma l'ho riletto troppe volte e non trovo più alcun errore.
Beh che dire, questa storia l'avevo scritta circa quattro mesi fa, ma l'ho sempre lasciata da parte, poiché non riuscivo a trovare il continuo. Ma da qualche giorno fa l'ho riletta e mi ci sono messa fino a che non sono riuscita a scrivere un paio di capitoli. Spero vi piaccia, e se lasciaste una recensione mi fareste un gran favore, please! *occhidolci*
Ad ogni modo, fatemi sapere, un bacione! M.
  
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