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Autore: laurapalmer_    04/08/2014    4 recensioni
C'è un po' di fumo, e odore di sudore, cocktail annacquati dimenticati in ogni angolo, gambe nude e mani che si allungano, Martin Garrix che spara dalle casse, due bodyguard completamente vestiti di nero accanto all'entrata e tanta di quella gente da sentirsi male.
[...]
Sono le due a Miami, l'attico del palazzo sulla spiaggia è gremito di persone già piuttosto in là e giusto ora i proprietari stanno facendo il loro ingresso: Zayn Malik è davanti a tutti - come se fosse lui il vero padrone di casa - e si guarda attorno con la bocca dipinta in un piccolo ghigno.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Calum Hood, Luke Hemmings, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Miami safari








C'è un po' di fumo, e odore di sudore, cocktail annacquati dimenticati in ogni angolo, gambe nude e mani che si allungano, Martin Garrix che spara dalle casse, due bodyguard completamente vestiti di nero accanto all'entrata e tanta di quella gente da sentirsi male.
Sono quasi le due di notte e a Miami fa ancora caldo, ma a nessuno interessa sul serio.
C'è Dana Westbrook, con i capelli che le cadono lungo le spalle e le gambe che si muovono percorrendo l'intero attico come se fosse sulla passerella dell'ultima sfilata primavera/estate 2014. E' alla ricerca di qualcuno o di qualcosa, di una mano da stringere o di un bicchiere da afferrare, in realtà nemmeno questo ha importanza.
C'è Gabby Harris con la terza sigaretta fra le dita sottili e una canotta larga che lascia intravedere il suo tatuaggio sul costato. Ha gli occhi piuttosto pesanti, un sorriso languido in faccia, il solito di quando fuma un po' troppo. E, dio, sta ringraziando sua cugina e il suo lavoro da modella, perché non avrebbe potuto chiedere una serata migliore.
C'è anche Vicky Jenkins, fra la folla in quell'attico eccentrico. Ci sono i suoi capelli esageratamente rosa e il rossetto sulle labbra appena ritoccato, perché, no, quello non manca mai. Ha fra le mani un drink, ed è comodamente seduta su un divanetto che parla con alcune persone. Parla e ridere, ride forte, come ogni volta che vuole far finta di nulla, come ogni volta che beve un po' troppo.
Sono le due a Miami, l'attico del palazzo sulla spiaggia è gremito di persone già piuttosto in là e giusto ora i proprietari stanno facendo il loro ingresso: Zayn Malik è davanti a tutti - come se fosse lui il vero padrone di casa - e si guarda attorno con la bocca dipinta in un piccolo ghigno.


Dana è abituata al calore che emanano i corpi, ai capelli che devono essere rigorosamente in ordine, ai tacchi vertiginosi e ai bicchieri di plastica, ai cocktail acquosi, alla musica alta che non è mai quella che piace a lei.
Continua a camminare sicura attraverso la gente, con un'eleganza accuratamente studiata a tavolino si passa una mano tra i capelli e scruta tra la folla alla ricerca di un volto conosciuto, ma non trova nessuno.
Non le resta quindi che avvicinarsi al bancone, richiedere il solito Cuba Libre, berlo il più velocemente possibile e buttarsi in pista, che per ballare almeno non deve recitare la parte della modella perfetta.
Sorride già, mentre è l'alcol a dettare i movimenti.
La testa è più leggera, le braccia automaticamente si lanciano verso l'alto, lasciando che le mani grandi di qualcuno si appoggino senza fatica sui suoi fianchi magri.
Dana piega di poco la testa verso un lato, lasciando che chi le sta dietro le appoggi il mento sulla spalla.
E' un momento solo, ma giura di sentire le labbra leggermente umide di lui sulla sua pelle.
La musica è sempre più alta, i movimenti dei due sempre più sconnessi e, no, non è Dana ad essere scoordinata da fare schifo, ma lui.
« Girati » e sembra quasi una preghiera.
Dana fa come ordinato, voltandosi con tutta la grazia di cui è in possesso.
Di riflesso, alza un angolo della bocca, in quello che ha tutta l'aria di essere un sorrisetto malizioso.
« Ehi »
Calum Hood arriccia il naso, passa velocemente entrambe le mani sulla porzione di schiena lasciata nuda dall'abito e, ok, a Miami fa sempre caldo, ma mai come ora.


Gabby è malamente seduta nel balcone, quello sul retro dove non c'è nessuno. Ha le gambe incrociate, la schiena china e sta disperatamente tentando di far su l'ennesima canna da almeno dieci minuti. Ha la vista un po' annebbiata, perché, no, non è certamente la prima, ma dio, quell'erba è così buona!
« Hai bisogno di una mano? » Gabby sussulta e si volta di scatto, vedendo una figura in piedi alla sua destra.
Stringe gli occhi in due fessure e apre leggermente la bocca in un'espressione di stupore, sul serio Zayn Malik le ha appena chiesto se vuole una mano a chiudere una cazzo di canna?
Senza aspettare una risposta dalla castana Zayn le si siede di fianco, prendendole la cartina lunga e l'erba dalle mani e iniziando a girare la paglia.
Gabby, inaspettatamente, scoppia a ridere e « Cazzo!, uno dei cantanti più famosi al mondo mi sta chiudendo una canna » esclama, battendo le mani per due volte e buttando indietro la testa.
E ok, forse è un po' troppo fatta, ma trova questa situazione davvero troppo comica. Zayn sorride, accendendosi la canna e voltandosi ad osservare la ragazza che, ancora, ridacchia.
« Io sono Gabby, comunque » dice, prendendogli lo spinello, e aspirando il fumo.
« Allora Gabby, fumi e basta nella vita? »


Vicky si muove con troppa fretta e finta naturalezza tra i corpi che ballano e si strusciano fra loro. Ha un sorriso tirato in volto, come se fosse abituata a tutto quel casino, a stare lì, come se quell'appartamento lo conoscesse sul serio.
Forse dovrebbe prenderci la mano, dovrebbe imparare a stare bene durante queste feste, dato che la cugina di una delle sue migliori amiche è una modella con i controcazzi. E diavolo!, Dana avrà anche diciannove anni, ma fra le tre, è quella che - da sempre - le porta alle feste migliori.
Si appoggia al piano bar sulla terrazza e chiede un Angelo Azzurro al barista. Con una mano sistema le pieghe della gonna di pelle a vita alta e contempla silenziosamente la maglia nuova. Poi, l'uomo, sbatte con enfasi il cocktail sul bancone, attirando la sua attenzione. Storce il naso, ma afferra il bicchiere di plastica e borbotta un veloce "grazie", prima di andarsene. Non ha nemmeno il tempo di fare due passi che si scontra con qualcuno, facendo cascare - disgraziatamente - il suo drink.
« Merda - esclama, controllando di non essersi sporcata - Oh, Dio! » sbuffa, fregandosene della risatina di qualcuno e continuando a tenere lo sguardo basso. I capelli rosa le scivolano davanti agli occhi, costringendola ad alzare il volto per scansarli. Inevitabilmente i suoi occhi verdi incrociano un sorrisetto furbo, che lei ricambia senza troppo pudore.
Luke Hemmings è davanti a lei, con le spalle larghe, i capelli biondi che sfidano ogni legge di gravità e quel cazzo di piercing con cui Vicky vorrebbe già giocare.
« Mi dispiace » dice, con la voce roca e probabilmente impastata di alcol.
« Ma non dire stronzate! » Luke scoppia a ridere, con le mani infilate nei suoi pantaloni stretti e stracciati. E no, non gli dispiace affatto che il drink azzurro sia drasticamente finito sul top bianco della ragazza.


Dana ha completamente perso la concezione del tempo, ma sa perfettamente di essere sul balcone da un'oretta buona con Calum Hood.
Sì, Hood, quello moro, dei 5 Seconds of Summer.
All'inizio le era venuto da ridere, per il suo accento australiano così dannatamente marcato, salvo poi essersi concentrata su ben altro.
Non è la prima volta che Dana entra in contatto con qualcuno di famoso, ma stavolta è diverso, totalmente.
Un po' perché non ha ancora fumato una sola sigaretta, un po' perché Calum ha ridacchiato in maniera impertinente (e sensuale) quando si è sfilata i tacchi e un po' perché sono entrambi dei ragazzi, no? Ed entrambi vogliono divertirsi, nulla di più.
Dana sa perfettamente che cosa sta cercando lui, ma non c'è fretta: Louis Tomlinson ancora non è completamente fatto, quindi la festa potrebbe protrarsi molto in là.
Si limitano a chiacchierare (lui chiacchiera), a sfiorarsi ogni tanto le dita, a guardarsi senza il minimo accenno di pudore o timidezza.
« Hai una cartina lunga? » chiede lui, dopo un paio di minuti di silenzio.
« Ti pare? » replica Dana, sorridendo storta. Poi, senza staccare gli occhi da quelli a mandorla di Calum, infila languidamente due dita nella scollatura del vestito - non suo, ovviamente - e ne tira fuori le cartine.
Gliele porge, tenendole strette tra l'indice e il medio.
Ha le cosce quasi del tutto nude, perché il vestito le è salito (magari non del tutto accidentalmente), e Calum forse non ragiona nemmeno, prima di posarvici sopra entrambe le mani.
Dana rimane immobile, trattiene anche un po' il respiro, senza rendersene conto, ma non sposta lo sguardo, 'ché cedere non è da lei.
« Cazzo » mormora lui, prima di sporgersi quel tanto che basta per baciarla.
E non c'è romanticismo, non ce n'è proprio, perché Dana sente subito la lingua calda e i suoi denti che vanno a stringere il labbro, sente le sue mani grandi accarezzarle le gambe, la nuca, le guance, sente la fretta che Calum ha, tutta la sua esigenza di andare anche oltre e - potrebbe, ma - non ha nessuna intenzione di tirarsi indietro.
Le cartine sono cadute per terra, accanto ai tacchi, ma entrambi sembrano essersene dimenticati.
Calum la trascina in una camera, senza lasciare per un solo secondo la sua pelle morbida, le sue labbra, e con un solo gesto abbassa la zip del vestito.
Sono attimi frenetici, dei quali Dana sa che ricorderà solamente pochi dettagli, ma non può fare a meno di lasciarsi sfuggire un gemito, per poi tornare a stringergli il più forte possibile le spalle.
E' tutto un susseguirsi caotico di baci, di dita, di carezze e morsi, ma Dana è felice, ok?
Che poi, sì, Calum non sarà esattamente un'icona di bellezza, ma la fa stare bene, bene di brutto, e allora vaffanculo alla dieta che è obbligata a seguire, ai trampoli sui quali deve camminare, alla quantità di trucco che le applicano le make-up artist, se poi la ricompensa è questa.


Gabby non fuma e basta, nella vita. Non è una di quelle ragazze vuote che possono andarti bene per una notte e poi tanti saluti. Lei è intelligenza, voglia di fare e una parola pungente per chiunque, un paio di occhi chiari e anche una pila di libri poggiata sul comodino da chissà quanto.
A Zayn tutto questo sembra interessare, o perlomeno è bravo a fingere, dato che ascolta Gabby con il mento appoggiato sul palmo della mano e un'espressione concentrata sul viso.
« E poi? » chiede.
« E poi cosa? »
« E poi cosa fai? »
« Questo ». È un attimo, e le labbra rosse di Gabby sono su quelle del ragazzo. Zayn sorride perché dai!, ci avreste mai scommesso su questa risposta?
Con uno scatto improvviso afferra la ragazza per i glutei mentre lei gli circonda la vita con le gambe lunghe.
Zayn e Gabby sono un mix letale, riescono a sentire ancora la vodka di inizio serata, il gusto un po' amarognolo dell'erba fumata poco prima e il sapore di vaniglia che ha il ragazzo.
Gabby è così presa da lui che neanche si accorge di essere chiusa nel bagno, seduta sul lavandino e con il collo completamente piegato per lasciare spazio a Zayn, come a dirgli “fai tutto ciò che vuoi”.
« Mettiti sempre vestiti del genere, ti prego » le sussurra Zayn quando, senza perdere altro tempo, le alza la gonna fino al ombelico, abbassandole poi l'intimo.
« Non mi rivedrai più, Zayn » gli risponde buttando i jeans e i boxer del ragazzo a fare compagnia ai suoi abiti abbandonati per terra.
« Non esserne così sicura ».
"abby non riesce a pensare in maniera lucida, e ci sta provando, sul serio, ma tutto quello che la sua mente riesce a focalizzare è un piacere che va via espandendosi, alimentato dalle spinte forti di chi le sta tra le gambe.
E, Dio!, ancora non ci crede che proprio Zayn Malik si sia interessato a lei, e che, proprio adesso, sia con lui, chiusa in quel bagno, a cercare di trattenere gemiti troppo forti per non farsi sentire dalla gente che bussa insistentemente chiedendo "perché la porta del bagno non si apre?".


Vicky ravviva i lunghi capelli rosa con una mano dalle unghie smaltare di un blu elettrico. Con l'altra aggiusta la canotta nera dei Nirvana che Luke le ha prestato, le sta esageratamente larga e si vede più che bene la fascia di pizzo che sta indossando, ma alla fine non le sta nemmeno malaccio.
Avvicina il volto al tessuto per sentire l'odore inebriante di Luke Hemmings, e no, non ha detto nulla quando qualche minuto prima è scivolata sul suo corpo e inevitabilmente è stata avvolta da quel profumo.
Luke Hemmings, comunque, l'ha guardata e ha sorriso - mostrando le fossette - quindi, tutto sommato, va bene così.
Ora stanno camminando sulla spiaggia di Miami, lontani dal caos della festa, ma non troppo per non sentire la musica. Le loro braccia si sfiorano appena e nessuno dei due parla più di tanto. Però Vicky sente lo stesso una strana sensazione alla bocca dello stomaco e ha una gran voglia di prendere il suo volto fra le mani e baciarlo, finché non c'è più fiato e finché le gambe non tremano. Ma forse - e solo forse - anche dopo.
Il fatto è che Vicky l'ha osservato bene e ha già trovato mille difetti nel ragazzo, e lo sa, non è lo stereotipo di persona con cui lei uscirebbe. A lei piacciono i ragazzi con gli occhi e i capelli scuri, con almeno tre tatuaggi e quelli senza peli sulla lingua. E Luke Hemmings non è assolutamente un cazzo di tutte queste cose.
Lei forse è leggermente ubriaca, non tanto, ma più di Luke sì, e non ci prova neanche a negarlo, quando lui glielo fa notare, perchè si vede. Si vede dal sorriso beffardo che ha in volto e dalla camminata un po' storta.
« Ma quanto hai bevuto? » chiede il ragazzo con tono scherzoso. Vicky, in tutta risposta, inarca un sopracciglio e incrocia le braccia sotto al petto.
« Di certo un drink in meno del dovuto - risponde piccata - Visto che qualcuno mi è venuto addosso » e Luke scoppia a ridere di colpo, buttando la testa indietro e scuotendo le spalle, mentre Vicky rimane incantata da quel suono. E lui ne è sicuro, Vicky Jenkins non è per nulla come appare.
« Vuoi che ti porti in braccio? » e lei alza gli occhi al cielo, ma non fa in tempo a ribattere che due braccia le afferrano le gambe e la schiena e in men che non si dica si ritrova ad aggrapparsi al collo del biondo per non cadere.
« Cosa diav- » e no, nemmeno questa frase sarà mai completata, perché due labbra si sono posate sulle sue con urgenza e ben poca delicatezza. Sente il sapore del metallo del piercing, quello dell'alcol e anche dell'erba e ci sono i respiri pesanti e i gemiti appena trattenuti, mentre Vicky si rende conto che stava aspettando quel momento da troppo tempo.
Luke si allontana appena dalla sua bocca, un po’ arrossata e non per colpa di quel cazzo di rossetto. Sorride malizioso, alzando solo il lato destro della labbra, accompagnato da una piccola fossetta, e facendo perdere qualche colpo alla ragazza. La vuole, proprio come non ha mai voluto nessuno e non sa se sono i capelli rosa, il rossetto che evidenzia le labbra piene o la sua risposta sempre pronta. Non ha la più pallida idea, ma comunque, con lei ancora fra le braccia, si avvicina a una barchetta vuota sistemata sulla sabbia bianca.
I piedi di Vicky toccano miracolosamente la terra e di nuovo Luke la bacia, con più forza di prima. E sente il desiderio, la frenesia, l’adrenalina e l’elettricità che c’è fra loro. Le labbra del biondo si spostano lentamente sul collo diafano di lei e istintivamente sposta la testa di lato, come a lasciargli più spazio.
È tutto un susseguirsi di gesti automatici e sincronizzati, il resto, di gemiti trattenuti fra le labbra morsicate e i baci rubati e di corpi che si stendono, con la fretta di chi ha bisogno di qualcosa e la calma di chi, invece, quel qualcosa se lo vuole godere, fino all’ultima briciola. C’è la canotta dei Nirvana che finisce ai loro piedi, vicino ai pantaloni di Luke e le loro scarpe, ci sono corpi incastrati e le mani callose da chitarrista su una pelle morbida, le dita fra i capelli, le unghie conficcata nella carne e i sapori che si mischiano, come gli odori e le ossa e le carni e loro.
E c’è Vicky Jenkins che sente le dita dei piedi tendersi e no, non per colpa dell’alcool.


Dana torna alla festa che le sue dita sono ancora intrecciate con quelle di Calum. Ha i capelli perfettamente in ordine, il vestito le sta sempre una meraviglia e lui, che le cammina venti centimetri dietro, non riesce a staccarle gli occhi di dosso.
« Ti porto da bere » la informa, congedandosi con un bacio pericolosamente vicino alla bocca.
Dana sorride compiaciuta, prima di guardarsi intorno, perché, ok che le piace farsi i cazzi suoi, ma certe cose non può non condividerle con loro.
Scorge per caso un'inconfondibile chioma rosa e, indossato il sorriso più malizioso del suo repertorio, si avvicina velocemente a Vicky Jenkins. Non le lascia neanche il tempo di salutarla, che già le ruba di mano il bicchiere.
Vicky fa una smorfia e « Porca troia maledetta, Dana! »
« Mi sono scopata Hood »
« Scusa? Ti sei fatta chi? » urlacchia Gabby, abbracciandole entrambe.
« Calum Hood - interviene Vicky, sorridendo maliziosa - Quello lì cingalese, con le braccia grosse »
Gabby annuisce, colpita, poi allunga il braccio e ruba dalle mani di Dana il cocktail.
« Fai pure! » sbotta Vicky, portando di scatto le mani sui fianchi.
« Comunque porca puttana se Zayn Malik scopa bene! »
Dana scoppia a ridere, buttando indietro la testa, mentre Vicky approfitta del momento per riconquistare il suo bicchiere.
Gabby, intanto, si lascia sfuggire una bestemmia a mezza voce, perché, oh!, per quale merda di motivo Luke Hemmings - sì, proprio lui - sta camminando verso di loro?!
Vicky si volta di riflesso e sogghigna, perfettamente consapevole dell'effetto che può avere sul biondo.
Lui le sorride sghembo e le mima una telefonata con la mano destra, mentre la sinistra è impegnata a reggere sia il drink che la paglia.
« Jenk - esordisce Gabby, passando un braccio intorno alle spalle della cugina, che ancora ridacchia - Sei davvero cagna »














NdA: Guardate un po' chi c'è qui! Ahahahah
La Giuli ci tiene a dedicare la OS a tutti gli anonimi di Ask che in questi giorni si sono divertiti a farci domande del cazzo, e vuole sottolineare che siamo cagne, non vacche :)
Ma a parte queste cose, abbiamo scritto una fottuta One Shot a sei mani, gente, a sei cazzo di mani! Non ci credo ancora, io!
E boh, sono la Ele, e non so che cosa dire d'altro, perché sostanzialmente faccio schifo a scrivere le note di fine capitolo.
Spero che tutto questo vi piaccia, perché tutte e tre abbiamo adorato scrivere di Dana, Gabby e Vicky, ci abbiamo messo veramente l'anima (e qualche imprecazione alle due di pomeriggio, alle sette di sera, all'una di notte da sbronze...).
Quindi niente, fateci sapere cosa ne pensate di questo after party!
Vi lasciamo con Dana, Gabby, Vicky e i nostri profili di Ask, nel caso vorreste farvi quattro risate!

Fre, Giuli, Ele






  
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