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Autore: lexus988    05/08/2014    1 recensioni
"Il mio nome è Tomas Prior. Sono un semplice operaio, anzi lo ero, prima che il dipartimento mi chiamasse e mi spedisse nella sede del governo per "l'addestramento". Non so per cosa o per quando stiano preparando militarmente tutte queste persone. Sono in un campo militare, poco fuori Dallas, o almeno così ci è stato detto. Ci hanno bendato per l'intero tragitto per motivi di " sicurezza nazionale". Non mi fido più di nessuno ormai."
Queste sono le prime parole di Tomas prima di quella che sarà La guerra della purezza. Con chi si schiererà? Per chi lotterà? Ma sopratutto, il suo cuore dove lo porterà? Una cosa è certa, vicino alla distruzione!
Genere: Azione, Guerra, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Cala il silenzio in palestra tutto d'un tratto. Chi sono loro? Da dove vengono? E sopratutto perché sono qui? No. Mi rifiuto di pensare che veramente delle persone, persone come noi, siano usate come bersaglio in un esercitazione. No, non è possibile.

"È uno scherzo?" domando irritato "Perché se così fosse, è uno scherzo di pessimo gusto!"

"Soldato Prior, è pregato di stare in silenzio fino a quando non sarà richiesto il suo intervento." la voce di Wu, è tranquilla e pacata, ma ha un non so che di imperativa. Non si addice alla persona, il sottotenente è alto e magro. Ha la carnagione olivastra e gli occhi hanno un taglio orientale, di sicuro ha origini cinesi. Quasi mi dimentico che sta parlando con me.

"Signorsí sottotenente, è solo che.." mi blocca bruscamente.

"Non vogliamo avere pareri dai soldati. Devono svolgere solo e unicamente gli ordini, e l'ordine di oggi è sparare a questi criminali."

Avevo ragione. La crudeltà e la brutalità di queste persone non ha limiti, li vogliono usare come bersagli. La cosa che mi turba ulteriormente è il modo con cui ha marcato la parola criminali. Con un timbro amaro. So che anche Wu è sconcertato ma deve sottostare agli ordini provenienti dall'alto. Io so che non sono criminali, e questo lo sa anche lui. Lo capisco dalla voce spezzata che ha assunto durante la conversazione, troppo spezzata, a tal punto da far intervenire il sergente Smith.

"Prior torna al tuo posto e attendi ordini." a lui non posso oppormi.

Appena siamo tutti in riga il tenente Johnes ci spiega brevemente e freddamente il tutto.

"Dovrete sparare a questi criminali con un fucile d'assalto, ogni persona colpita varrà un punto tranne i colpi alla testa che daranno un bonus di un punto extra tutto chiaro?" È brutale, io non posso e non voglio farlo. Va contro tutti i miei principi ed è una cosa stupida e insensata. Ma devo farlo. Devo perché se voglio vedere di nuovo la mia famiglia devo ubbidire e subire i loro ordini come un cane. Ma io non sono un cane. Non prenderò parte a questa carneficina. Ci forniscono di un fucile a testa con dentro un caricatore pieno. So far inceppare un arma senza problemi, ma darei troppo nell'occhio. Penso che la cosa migliore da fare sia rimanere fermo immobile con il fucile a mezz'aria in segno di protesta. È un segnale forte, un segnale di ribellione nei confronti delle autorità maggiori. Sono pronto a farlo? Sono pronto ad affrontarne le conseguenze? Non avrò mai la risposta se prima non ci provo.

"Caricare, puntare," alzo il fucile in aria come da programma e mi limito a stampare un bel sorriso sulla mia faccia. "Sparare!"

Rimango fermo a sentire il suono delle pallottole che sfrecciano verso le povere persone che adesso stanno tutte correndo in preda al panico.

"Cosa fai Prior? Spara!" il sergente sembra infuriato, ma io mi limito a voltarmi e a sorridergli in faccia in segno di menefreghismo.

"Prior è l'ultimo avvertimento, spara o ne subirai le conseguenze." urla a crepapelle ormai.

"Mi sono sempre piaciute le sfide sergente!" urlo di rimando.

"Ah veramente? Allora vieni fuori con me. Adesso."

Gli spari cessano e i miei compagni si voltano verso di me, nessuno ha il coraggio di muovere un dito. Non sono codardi, sono solamente intimoriti dalle ritorsioni che le loro gesta potrebbero avere. Le punizioni qui al campo non sono mai molto severe quindi penso proprio di poter affrontare quello che verrà con tranquillità. Mi sbaglio di grosso. Smith mi porta in un campo sul retro della palestra. È vuota, non ci sono attrezzi per le torture o cose simili, c'è solo un conteiner isolato.

"Vediamo se sei poi così tanto coraggioso come sembri." mi tira un calcio sul retro del ginocchio e mi fa crollare a terra. Mi preme la faccia contro la terra. Non è solo terriccio, ma è terra mista a erba secca mista a nevischio. Solamente l'odore mi da il voltastomaco. Non faccio neanche in tempo a dimenarmi che già Smith mi ha inserito una siringa nel collo. Spinge lo stantuffo e nelle vene non sento più sangue, ma una sortanza più simile a cemento che rischia di rapprendersi ogni secondo che passa in circolo. Mi rialza e mi trascina verso il conteiner.

"Lasciami stare! Cosa mi hai dato? Droga? Morirò? Punizione esemplare a dire il vero." non sento più le gambe.

"È un prodotto del dipartimento, lo chiamano siero. Sei uno dei primi a testarlo. Dovresti esserne fiero Prior!"

Mi spinge dentro il conteiner buio e freddo e da fuori urla "Non avere paura della paura, è una cosa sciocca non trovi?" quelle sono le ultime parole che riesco a percepire.

Poi buio totale.

  
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