Cala
il silenzio in palestra
tutto d'un tratto. Chi sono loro? Da dove vengono? E sopratutto
perché sono
qui? No. Mi rifiuto di pensare che veramente delle persone, persone
come noi,
siano usate come bersaglio in un esercitazione. No, non è
possibile.
"È
uno scherzo?"
domando irritato "Perché se così fosse,
è uno scherzo di pessimo
gusto!"
"Soldato
Prior, è
pregato di stare in silenzio fino a quando non sarà
richiesto il suo
intervento." la voce di Wu, è tranquilla e pacata, ma ha un
non so che di
imperativa. Non si addice alla persona, il sottotenente è
alto e magro. Ha la
carnagione olivastra e gli occhi hanno un taglio orientale, di sicuro
ha
origini cinesi. Quasi mi dimentico che sta parlando con me.
"Signorsí
sottotenente,
è solo che.." mi blocca bruscamente.
"Non
vogliamo avere
pareri dai soldati. Devono svolgere solo e unicamente gli ordini, e
l'ordine di
oggi è sparare a questi criminali."
Avevo
ragione. La crudeltà e
la brutalità di queste persone non ha limiti, li vogliono
usare come bersagli. La
cosa che mi turba ulteriormente è il modo con cui ha marcato
la parola
criminali. Con un timbro amaro. So che anche Wu è
sconcertato ma deve
sottostare agli ordini provenienti dall'alto. Io so che non sono
criminali, e
questo lo sa anche lui. Lo capisco dalla voce spezzata che ha assunto
durante
la conversazione, troppo spezzata, a tal punto da far intervenire il
sergente
Smith.
"Prior
torna al tuo
posto e attendi ordini." a lui non posso oppormi.
Appena
siamo tutti in riga il
tenente Johnes ci spiega brevemente e freddamente il tutto.
"Dovrete
sparare a
questi criminali con un fucile d'assalto, ogni persona colpita
varrà un punto
tranne i colpi alla testa che daranno un bonus di un punto extra tutto
chiaro?" È brutale, io non posso e non voglio farlo. Va
contro tutti i
miei principi ed è una cosa stupida e insensata. Ma devo
farlo. Devo perché se
voglio vedere di nuovo la mia famiglia devo ubbidire e subire i loro
ordini
come un cane. Ma io non sono un cane. Non prenderò parte a
questa carneficina.
Ci forniscono di un fucile a testa con dentro un caricatore pieno. So
far
inceppare un arma senza problemi, ma darei troppo nell'occhio. Penso
che la
cosa migliore da fare sia rimanere fermo immobile con il fucile a
mezz'aria in
segno di protesta. È un segnale forte, un segnale di
ribellione nei confronti
delle autorità maggiori. Sono pronto a farlo? Sono pronto ad
affrontarne le
conseguenze? Non avrò mai la risposta se prima non ci provo.
"Caricare,
puntare," alzo il fucile in aria come da programma e mi limito a
stampare
un bel sorriso sulla mia faccia. "Sparare!"
Rimango
fermo a sentire il
suono delle pallottole che sfrecciano verso le povere persone che
adesso stanno
tutte correndo in preda al panico.
"Cosa
fai Prior?
Spara!" il sergente sembra infuriato, ma io mi limito a voltarmi e a
sorridergli in faccia in segno di menefreghismo.
"Prior
è l'ultimo
avvertimento, spara o ne subirai le conseguenze." urla a crepapelle
ormai.
"Mi
sono sempre piaciute
le sfide sergente!" urlo di rimando.
"Ah
veramente? Allora
vieni fuori con me. Adesso."
Gli
spari cessano e i miei
compagni si voltano verso di me, nessuno ha il coraggio di muovere un
dito. Non
sono codardi, sono solamente intimoriti dalle ritorsioni che le loro
gesta
potrebbero avere. Le punizioni qui al campo non sono mai molto severe
quindi
penso proprio di poter affrontare quello che verrà con
tranquillità. Mi sbaglio
di grosso. Smith mi porta in un campo sul retro della palestra.
È vuota, non ci
sono attrezzi per le torture o cose simili, c'è solo un
conteiner isolato.
"Vediamo
se sei poi così
tanto coraggioso come sembri." mi tira un calcio sul retro del
ginocchio e
mi fa crollare a terra. Mi preme la faccia contro la terra. Non
è solo
terriccio, ma è terra mista a erba secca mista a nevischio.
Solamente l'odore
mi da il voltastomaco. Non faccio neanche in tempo a dimenarmi che
già Smith mi
ha inserito una siringa nel collo. Spinge lo stantuffo e nelle vene non
sento
più sangue, ma una sortanza più simile a cemento
che rischia di rapprendersi
ogni secondo che passa in circolo. Mi rialza e mi trascina verso il
conteiner.
"Lasciami
stare! Cosa mi
hai dato? Droga? Morirò? Punizione esemplare a dire il
vero." non sento
più le gambe.
"È
un prodotto del
dipartimento, lo chiamano siero. Sei uno dei primi a testarlo. Dovresti
esserne
fiero Prior!"
Mi
spinge dentro il conteiner
buio e freddo e da fuori urla "Non avere paura della paura,
è una cosa
sciocca non trovi?" quelle sono le ultime parole che riesco a
percepire.
Poi
buio totale.