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Autore: monkes_    05/08/2014    1 recensioni
Potevo dire di odiare tante cose a questo mondo,come il classico cane dei vicini che abbaia proprio mentre leggo un libro interessante,come la mia vecchia e acida professoressa di Chimica,come il mio computer fisso che va decisamente troppo lento,ma c’era una persona che superava tutte queste cose.Quella persona aveva un nome,ovvero Calum Hood,e per mia sfortuna,abitava proprio nel mio quartiere.Ho infatti provato ad odiarlo per molti anni,e spesso ci sono anche riuscita.Ma questa cosa mi è diventata abbastanza difficile nell’ultimo periodo.Ho iniziato stranamente a cambiare idea su di lui,scoprendo che in realtà anche il più odioso dei rompiscatole può diventare una amico sincero…
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Calum Hood, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The Return.


Guardai l’orologio fisso al muro per l’ennesima volta.Segnava le 13.00,sebbene fossero in realtà le 17.00:sì lo so,andava indietro di due ore ma non mi preoccupavo mai di aggiustarlo.
Fissai di nuovo la pagina del mio libro di letteratura e decisi di rileggere il paragrafo ancora una volta.Infondo avevo studiato tutto il pomeriggio,una volta in più non mi avrebbe ucciso.

Poi però,decisi di fare una pausa,così chiusi di colpo il libro e scrissi un veloce  <<Che fai?>> a Jess.
Lei era andata in gita insieme a tutti gli altri,e non la vedevo da più o meno una settimana circa,così come con Calum:io e lui ci eravamo sentiti spesso,scrivendoci cose stupide la maggior parte delle volte,e non lo sentivo più da due giorni.
Nel frattempo mi rispose Jess,e da quanto stava a dire,erano sulla strada del ritorno.Feci mente locale a quale giorno preciso eravamo e sì,oggi era proprio l’ultimo giorno di gita.
Interessata alla situazione,scrissi velocemente alla rossa
<<Tra quanto sarete qui?>>
La risposta arrivò subito: <<Tra circa un’ora>>
<>
<>
<> scrissi infine,per poi mettere in carica il telefono e portare tutti i libri nello zaino.Subito dopo andai in bagno per farmi una bella doccia e come spesso capita,ci impiegai una mezz’ora buona.Perchè dovete sapere che
Io sono una di quelle persone che sotto il getto d’acqua si tartassa il cervello,pensando ai vari problemi da risolvere,
come l’interrogazione di letteratura del giorno dopo.
Appena fuori dal bagno mi asciugai e vestii in fretta e furia,mettendomi una magliatte semplice,una felpa larga sopra e un paio di classici skinny jeans,e ripresi il telefono che era ancora in carica.
 
Uscita di casa decisi di prendere l’autobus,perché a piedi ci avrei messo troppo tempo,e dopo vari giri intorno a Sydney,arrivai a destinazione
Il piazzale della scuola era già popolato da diversi volti a me conosciuti,così mi sistemai sopra ad un muretto,misi le cuffie collegate al mio telefono e aspettai quel quarto d’ora rimanente con l’intero album dei Green Day,’American Idiot’,come una sorta di compagnia,sparato al massimo volume.
 
Finalmente,dopo la bellezza di 23 minuti di ritardo,arrivò il tanto atteso pullman.
Il tempo di far scendere le prime sei o sette persone e la vidi,una chioma rossa che spuntava da dietro il mezzo,con in mano
 una valigia enorme;le corsi subito incontro,facendole abbassare la valigia e stringendola in un enorme abbraccio:mi era mancata davvero tanto,ero stata spesso in pensiero per lei e odiavo non poterla vedere tutti i giorni.
“Oddio non ci vediamo da un sacco di tempo,cavolo,quanto mi sei mancata” dissi contro la sua spalla.
“Ehi,sono mancata solo sei giorni,non un anno intero” replicò lei ridacchiando un po’.
“Sì lo so,ma a me è sembrato un secolo.Morivo dalla voglia di abbracciarti” continuai io.
“Aw,quanto sei dolce Julie,quasi non ti riconosco” disse lei iniziando a ridere e staccandosi da me.Mi misi a ridere anche io, perché un po’ aveva ragione:di solito non mi rammollivo così facilmente,ma la lontananza mi faceva questo effetto.
“Ehi Evans,ci si rivede finalmente” sentii dire alle mie spalle da una voce che conoscevo troppo bene e che non sentivo da troppo tempo.
Jess ci liquidò con un veloce “Vabbè ci vediamo tra un po’,il tempo di salutare un’amica e torno Julie.Ciao Cal”,così io ed il moro rimanemmo soli faccia a faccia.Adesso che lo osservavo meglio,lo vedevo diverso,ero di sicuro più muscoloso ed i suoi occhi avevano perso quel gran tocco orientale che aveva,ma non del tutto,infine i suoi capelli erano cresciuti fino a sembrare una strana massa di lana ammucchiata color nero scuro.
Mi trattenni dal ridergli in faccia perché con quei capelli era davvero divertente.

“Wow,sei cambiata tantissimo da solo una settimana che non ti vedo” disse lui,con il suo solito sorriso perfetto.Cavolo quanto mi era mancato quel sorriso.
“Guarda,potrei dire lo stesso di te” risposi a tono io,facendo comparire quel sorriso che avevo trattenuto da troppo tempo.
“Si nota tanto?Sono solo andato un po’ in palestra,quella che era già dentro l’hotel” disse guardandosi le braccia, pavoneggiandosi un po’.
“Un po’ si nota,già,ma io mi riferivo ai tuoi occhi:sono diversi.La California ti ha ‘americanizzato’” dissi cercando di rimanere seria.
“Americani- cosa?” chiese lui abbastanza confuso,e divertito.
“Oh,lascia perdere” risposi iniziando a ridere “Ho ascoltato fino ad ora l’album dei Green Day” continuai poi,rilassandomi.
“Ah ok.Ti capisco” fu la sua risposta,e si unì alla mia risata.
“Ti sei divertita,qui a Sydney?” chiese dopo,cambiando argomento.
“Abbastanza” mentii “E tu?”
“Abbastanza” rispose indifferente.
Nel frattempo una frettolosa e nervosa Jess avanzava verso do noi.
“Mi dispiace  Julie,sono di sicuro la peggior migliore amica che ci sia sul pianeta,ma Chris Grey mi ha appena proposto di accompagnarmi a casa e sai quanto mi piace quel ragazzo ed io ho accettato.Se tutto va bene ti chiamo stasera.Promesso” disse velocemente,con le guance tutte arrossate.
“Certo,tranquilla,vai pure.Poi però fammi sapere com’è andata” risposi cercando di nascondere al meglio la delusione che avevo dentro con un finto sorriso,perché sì,avevo una voglia incontrollata di passare il resto della giornata con lei ma,sapendo da quando tempo andava avanti quella cotta per Chris – quasi tre anni – lasciai perdere.
 
Così rimasi di nuovo sola con Calum che aveva l’aria di aver capito tutto.
“Vuoi restare qui o torni a casa?Perchè io me ne sto andando” informai in modo pacato il moro che sembrò risvegliarsi dal suo stato di trance,attaccato com’era al suo telefono.
“Certo,arriva subito” rispose lui mettendo il telefono in tasca e seguendomi.
“Ma scusa,tu non avevi una valigia,una volta?” domandai d’un tratto al ragazzo al mio fianco.
“Sì ma l’ho lasciata nella macchina di Ash,un mio amico:di sicuro non tornavo a piedi a casa con quel mostro del genere” spiegò ridacchiando e tutto tranquillo.
“E la terrà lui,fammi capire”  
“Ovvio che no,stasera andrò a casa sua e l’andrò a prendere” tentò nuovamente di spiegare.
“Ah,ok.Capito” conclusi io.
 
“Restammo in silenzio per un po’,fin quando non arrivammo a destinazizone.
“Ci sentiamo presto ok?Io vado” mi salutò lui allegro,per poi lasciarmi un veloce bacio sulla guancia.Io annuii in risposta e mi incamminai nel mio vialetto.
Tornata a casa,mi infilai in camera e incominciai a leggere un libro.
                        ………………………………
Dopo un’ora circa,i miei non si erano ancora fatti vivi e suonarono alla porta.Così,senza farmi troppi problemi,sicura che fossero loro,andai ad aprire.
“Ehi,ho portato i marshmallow e un film di Tim Burton per farmi perdonare.Mi fai entrare?” chiese timidamente la rossa,mostrando la busta che aveva in mano.
“Jessica Louise Mitchell,non avevi proprio niente da farti perdonare questa volta.Avanti,entra” esclamai sorpresa,scoppiando a ridere poi per la sua faccia.
La feci accomodare in salotto,sul divano davanti alla tv per sistemare il dvd,mentre io andai in cucina per prendere una ciotola per i marshmallow.
Tornata da lei,con tutto l’occorrente, lanciai un’occhiata sul cofanetto del film posato sul tavolino di vetro:aveva scelto ‘Edward mani di forbice’,e non riuscivo a non sorridere perché quello era di gran lunga il mio preferito,tra la cinematografia di Tim Burton,e lei lo sapeva bene;ogni volta,per farsi perdonare di qualcosa,veniva a casa mia con dei dolcetti e un film.Questa è una delle cose che amo e che amavo di lei,infatti:sapeva essere semplice,anche nelle piccole cose.
 
“Ho un sacco di cose da dirti” cominciò lei,sedendosi più comoda sul divano.
“Idem,ho un paio di novità da rccontarti” risposi,premendo il tasto play e facendo iniziare il film,”ma inizia tu” continuai.
“Allora…Chris mi ha baciata in gita e,oggi mi ha chiesto di metterci insieme” disse buttando fuori tutto il fiato che aveva in corpo.
In quel momento,spalancai gli occhi,bloccai il film e gridai di gioia.Lei fece lo stesso.
“Oddio,non ci credo,cioè…finalmente” misi insieme nella confusione che c’era in quell’istante,e al settimo cielo.Lo so,sembravamo quelle tredicenni dei film che urlano per il loro cantante preferito,ma non ci importava.Solo io sapevo quanti pianti si era fatta per quel cretino,ogni qual volta lo vedeva con una ragazza diversa,quindi sì,cavolo se ero felice per lei.
“Va bene,dai,cambiamo argomento,Tu piuttosto,che mi dici?” domandò con ancora gli occhi brillanti.
“Mhm,vediamo….ho comprato un nuovo libro,adesso ho un nuovo lavoro,Tiffany Jace del terzo anno si è rotta un braccio nell’ora di-“
“Cosa?Hai trovato un lavoro?” chiese euforica lei- per l’ennesima volta,quella sera.
“Sì,nel bar accanto alla scuola” e mi sistemai meglio sul divano.
“Aspetta.Da quando sai fare la cameriera?” mi domandò curiosa,portandosi un marshmallow alla bocca.
“Non lo so fare,infatti” mi fermai un attimo per imitare il suo gesto di poco prima “ma imparerò.Ho assolutamente bisogno di soldi” finii di dire con la bocca piena.
Era da un po’ che cercavo lavoro,infatti i miei iniziavano a lamentarsi del fatto che ‘avevo diciassette anni e ancora non avevo un impiego’.Così,mi ero fatta in quattro e mi ero messa a girare la città alla ricerca di un ingaggio disponibile.
 
Chiudemmo lì il discorso,e continuammo a vedere il film in santa pace, ingozzandoci di squisiti marshmallow come se non ci fosse un domani:al diavolo il mare,la prova costume,o tutte quelle altre cavolate,ci credevamo poco,noi.
 
Dopo poco arrivarono i miei genitori.Io e Jess scartammo il loro invito per la cena e salimmo in camera mia una volta finito il film,per farmi raccontare altre particolare tra lei e Chris.Solo al pensiero le brillavano gli occhi.



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Hey ragazze,
sono tornata e sì,sono ancora viva.Mi dispiace tantissimo per il super ritardo,ma ho provato e riprovato,e riprovato ancora a copiare questo capitolo sul computer,ma quest'ultimo continuava ad avere dei problemi e si spegneva.Poi però ce l'ho fatta!
Questo non è molto importante come capitolo,tranne per due cose forse:
la prima è il lavoro di Julie,quello da cameriera,che porterà alcune sorprese più in là;
la seconda è il,diciamo,'cambiamento' di Calum ,per via degli occhi,delle sue braccia e via dicendo,tanto che Juls fatica a riconoscerlo hahaha.Questo farà cambiare qualcosa in lei?Anzi,tra loro due?Bho si vedrà.
Il prossimo capitolo l'ho quasi finito e se il computer non fa capricci,cercherò di aggiornare verso domenica o lunedì,promesso.
Spero di trovare qualche vostra recensione,che,come sempre adoro,e alla prossima xx
Ciaoo <3
  
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