Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: LateNight_01    09/08/2014    0 recensioni
"-Tienimi stretta- disse lei. Lui la bació di nuovo, questa volta sulla guancia.
Era fredda come il ghiaccio"
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Anna, Elsa
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Elsa fu svegliata dalla luce che irrompeva dalla porta a vetri del balcone. L'ultima cosa che ricordava erano lei e Jacob che guardavano sorgere il sole. Aveva ancora un po' di sonno, quindi rimase fra le coperte. Si chiese dove fosse lui, e cos'era successo quella notte. Jacob entró in quel momento, ma lei rimase immobile. Lui si avvicinó e si sedette sul letto accanto a lei. -Ciao- la salutó lui. Lei sorrise. Suo marito aveva trentacinque anni, era alto molto piú di lei. Aveva i capelli rossicci e sempre un po' scompigliati, il viso cosparso di lentiggini. E poi aveva quegli occhi blu scuro, che "erano wow", come diceva sempre lei. Lui era entrato come un raggio di sole quando la vita di Elsa sembrava essere sprofondata nell'oscuritá, e l'aveva salvata. Poi, era iniziato l'amore. -Stai meglio?- chiese lui, accarezzandole il viso. Lei come risposta avvicinó la sua mano ai suoi capelli e glieli sfioró, sulla superficie di essi si formó una leggera brina. Rise. -Secondo te?-. Lei si tiró su seduta, continuando a guardarlo in modo un po' furbetto. - Lo prendo come un sì- fece lui, divertito. Mentre sorgeva il sole, Elsa si era addormentata fra le sue braccia, allora lui l'aveva messa a letto, ma non era piú riuscito a prendere sonno. Lei lo abbracció sussurrandogli un "ti amo". A volte, assomigliava ad una bambina. Era la sua bambina. ********************************************************************************** Minuti dopo, la regina si decise ad alzarsi, anche perchè erano le dieci e avrebbe sicuramente avuto impegni durante la giornata. Jacob era giá andato a firmare alcuni fogli nel suo ufficio. Elsa aveva appena finito di truccarsi, quando sentì bussare alla porta, delicatamente. Tre battiti. Si aspettó quasi di sentire la voce di Anna, quando aveva piú o meno otto anni, che le chiedeva se voleva fare un pupazzo di neve. "Sì" pensó lei. "Voglio fare un pupazzo di neve insieme". Questo pensiero quasi involontario fece abbassare la temperatura di qualche grado. Bussarono di nuovo. -Mamma?- era Kia. -Posso entrare?-. La regina sorrise: -Certo, piccola-. Appena vide la figlia entrare corse ad abbracciarla. La piccola rise, poi tornó seria. -Mamma, ti ricordi di stanotte?-. Certo, che se lo ricordava. E si ricordava anche della promessa che aveva fatto. -Si- rispose solamente. -Com'è fatta Anna? Sentivo la sua voce, ma non riuscivo a vederla, forse si era nascosta. Ti assomiglia? E dov'è ora?- Le chiese Kia. -Ascolta- inizió Elsa -Ti racconteró una cosa, ma tu devi promettere che non ne parlerai mai a nessuno-. La bambina annuí. La regina inizió a parlarle di Anna, di cosa era successo dieci anni prima e del fantasma che le era apparso quella notte. La piccola seguiva tutto il discorso come se capisse perfettamente quello che la madre le stava dicendo. -Ti aiuteró a far tornare la zia- Kia mostró un sorriso un po' sdentato. -E tu, lo sai mantenere un segreto?- chiese infine. Questa volta fu Elsa ad annuire. La figlia alzó la mano destra davanti a lei, e la aprì. Un piccolo fiocco di neve ne uscì, e rimase sospeso per un po' in aria. La regina era rimasta stupita e senza parole. La bambina richiuse la mano. -Sono come te- disse, come se fosse la cosa piú naturale del mondo. ********************************************************************************** Elsa e Kia avevano deciso di mantenere segreto il potere della piccola, almeno per un po'. Per fortuna, lei aveva giá imparato a controllarlo, per questo non se ne era mai accorto nessuno. La giornata era passata in fretta per entrambe, fra studi e giochi per la bambina e trattative ed impegni per Elsa. Era giá mezzanotte. Madre e figlia erano insieme nella cameretta della bimba, sapevano quello che dovevano fare. La stanza era rischiarata dalla luce della luna e delle stelle. C'era qualcosa nell'aria, di diverso rispetto al solito. Entrambe sapevano cos'era, ed erano pronte. Sapevano chi dovevano aspettare.
   
 
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