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Autore: The Lady of His Heart 23    11/08/2014    2 recensioni
Demon Elena e Stefan, il classico Trio ambientato a Hogwarts
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Stefan Salvatore | Coppie: Damon/Elena
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I Grifondoro avevano vinto anche quest’anno, grazie a un bel lavoro di squadra e un grande portiere. Tutti festeggiavano nella sala comune mentre i tendoni fluttuanti riempivano la stanza con gli splendenti colori oro e rosso della casata dei Grifondoro. Dopo aver battuto i Corvonero, gli restava solo la finale contro i Serpeverde.
“Ho saputo della vostra vittoria, ma bravi”disse Demon seguito da Klaus mentre si avvicinava ai Grifondoro festanti.
“Cosa vuoi Demon”disse Stefan riferendosi al fratello.
“Solo augurarvi buona fortuna perché martedì prossimo vi stracceremo nella finale e non ce niente che tu mio caro cercatore e il vostro formidabile portiere potrete fare per evitarlo”disse riferendosi ad Elena. Elena Gilbert era infatti il portiere dei Grifondoro e Stefan cercatore, mentre Demon era attaccante della sua squadra.
“Lascia stare Elena”disse Stefan mettendosi davanti.
“Non scaldarti troppo fratellino, c’è una festa questa sera non ricordi?”disse Demon riferendosi al ballo del ceppo di quella sera. “Ci vediamo in pista”disse eloquente allontana dosi.
“Gilbert”disse passando davanti la ragazza.
“Salvatore”disse lei con un tono altrettanto sfacciato e presuntuoso che lo fece sorridere.

Quella sera al ballo. Elena era stupenda. Indossava uno splendido abito in tulle e balze rosa chiaro. Si era fatta accompagnare da Stefan per l’occasione ovviamente. Mentre lei e Stefan volteggiavano sulla pista da ballo. Demon li scrutava dal fondo della sala con la sola fessura degli occhi. Quando Stefan si chinò per baciarle la mano e allontanarsi Demon ne approfitò per confondere le sue idee e rattristare le sue rosee emozioni.
“E’ andato dalla sua ragazza”disse.
“Che intendi dire?”chiese Elena senza distogliere lo sguardo dalla porta.
“Be sai, ti ha lasciata sola qui …”
“E’ andato a prendere da bere Demon”disse e lui sorrise. “Che c’è?”chiese Elena notando la sua risata.
“Hai pronunciato il mio nome, in genere mi chiami Salvatore”disse in tono militare “e mio fratello Stefan”disse imitando un tono lagnoso e frivolo. Elena lo colpì con un pugno allo stomaco.
“Vuoi mettermi ko perché sai che martedì perderete?” domandò lui.
“Si, continua a sognare”disse Elena allontana dosi.
“Ti farà soffrire”disse.
“Tu sembri un esperto in queste cose”disse lei.
“Tanto per la cronaca”disse avvicinandosi a lei “finirai dal suo letto al secchio della spazzatura. Lui ti illuderà, mollerà e spezzerà il cuore in tanti piccoli pezzettini” disse lui.
“E’ una cosa di famiglia per caso?”
“Io non ho bisogno di fingere di avere sentimenti, sono un Serpeverde, ma lui li maschera bene”
“Sei solo un’idiota Salvatore”
“Meriti di meglio, dico sul serio”disse lui.
“Di meglio? Chi allora?”
“Me”disse lui sfacciato.
“Allora dovevi invitarmi prima che lo facesse tuo fratello e tanto per la cronaca, vi stracceremo venerdì”disse Elena allontanandosi per piangere nel bagno dove nessuno poteva vederla.

La partita fu dura. Sotto la pioggia poi. Elena difendeva super agguerrita i cerchi. Provava molto rancore vesto Demon e voleva fargliela pagare. Fu per questo che vesto l’ultimo secondo si fiondò al centro del campo per attaccare.
“Coraggio Gilbert, fammi vedere cosa sai fare”disse lui.
“Con molto piacere”disse lei lanciandogli contro un potente bolide che lo colpì in pieno braccio fratturandoglielo. I Grifondoro vinsero e Demon finì in infermeria. Elena chiarì tutto con Stefan, erano amici e sarebbero rimasti tali. E per loro andava bene.
Damon si presentò lo stesso a lezione il giorno dopo con il suo bel braccio fasciato e invece di sparire dalla circolazione per la sconfitta subita, mostrava sfacciato la sua bella faccia tosta a tutti. Per tutte le lezioni non fece altro che lanciare occhiate maliziose ad Elena. Qunando il giorno seguente uscirono fuori per analizzare i comportamenti dei grifoni. Elena si spaventò e involontariamente strinse la mano della persona che aveva accanto senza accorgersi di chi fosse.
“Potresti staccarti, mi fa ancora male”disse Demon. Elena sussultò a quella parole e distolse subito la mano.
Quando la lezione finì tornarono tutti nei loro dormitori.
“Il tuo dormitorio è dall’altra parte Salvatore”disse Elena.
“Si, ma dobbiamo parlare”disse lui.
“Non credo proprio” disse lei.
“Mi dispiace”disse lui ed Elena si fermò a metà scala.
“Ammetti di essere stato uno stronzo?”chiese lei.
“Colpevole”disse lui alzando le mani al cielo.
“Cosa vuoi da me Demon” disse lei e lui sorrise. “Che c’è?”
“Hai pronunciato il mio nome, di nuovo.”
“Riderai ogni volta che lo faccio?”chiese lei e lui rise ancora più forte. Elena sospirò e scosse la testa. Si voltò per andarsene, ma le scale si misero in movimento e spostarono posizionandosi davanti al corridoio che conduceva alla sala comune dei Serpeverde.
“Adesso sei tu che hai sbagliata strada”disse lui.
“Si può sapere cosa vuoi Demon? Seriamente.”disse Elena.
“Stare con te”disse lui.
“Dico sul serio”
“Sono serio”rispose lui e avvicinandosi le baciò dolcemente le labbra. “E questo. Non dirmi che non ti è piaciuto”concluse.
“Sparisci se non vuoi che ti polverizzi in questo preciso istante”disse lei allontanadolo
“Ti conquisterò vedrai”disse lui.
“Continua a sognare” disse lei allontana dosi.
“Non pensarmi troppo” aggiunse.
“Non lo farò” disse lei.
“Sognami”urlò lui.
“In un incubo”disse lei prima di svoltare l’angolo.
“Ti manco adesso?”disse lui urlando.
“Salvatore!”urlò lei in tutta risposta e Demon scoppiò a ridere sulle scale felice come non mai.

   
 
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