Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Parsy    15/08/2014    2 recensioni
“Pensavo che tu ti fossi scordato di me!”
“Non avrei mai potuto…”
La continuazione è arrivata, spero vi piaccia.
ATTENZIONE: la parte scritta normale è raccontata in prima persona da Elsa, quella in corsivo da Jack. Salve gente e buona lettura!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Anna, Elsa, Kristoff, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Le presi il viso fra le mani e avvicinai le sue labbra alle mie. La baciai con passione e lei sembrava apprezzare. Avevo gli occhi chiusi e suppongo anche lei. Elsa portò le sue mani sulla mia testa, fino a spettinarmi i capelli.
È stato così che le mie labbra di ghiaccio hanno incontrato di nuovo le labbra di rosa, calde e sottili. “Non voglio che finisca” pensavo “Voglio che duri per sempre!”
 
È stato piacevole incontrare di nuovo le sue labbra gelide. Proprio come la prima volta. Avevo gli occhi chiusi e penso li avesse anche lui. Jack non lasciò per un secondo le mani dalle mie, fino a quando…
“LO SAPEVO! LO SAPEVOOOOOOOOOO! Elsa io te l’ho sempre detto! Il vero amore! È OPERA DEL VERO AMOREEEEEEEEE!”
Anna fece in modo di farci staccare l’uno dall’altra. Inizialmente io e Jack ci guardammo negli occhi: gli presi il volto fra le mani e lui mi afferrò in vita.
Dopo mi rivolsi a mia sorella:“Anna se sei tanto fan del vero amore, perché hai fatto in modo di staccarci?” le feci un sorrisetto.
“Scusami sorellona, ma… ABBIAMO UNA FESTA DA ORGANIZZARE, DOBBIAMO VESTIRCI E PREPARARCI, PERCHE’ OGGI MOSTREREMO A TUTTA ARENDELLE LA PICCOLA AZURA! Non era per darti fretta. Chiaramente anche il signorino è invitato. Detto ciò… dirigiamoci al castello!”
 
Il castello era decorato con fiori di colore rosa di ogni tipo. Tutti erano in fase di preparazione, anche Olaf sulla renna.. Ha dirigere i lavori c’era un uomo dai capelli biondi, vestito in maniera elegante e che aveva in braccio una bambina in un tenero fagottino bianco.
Anna gli gridò:”KRISTOFF SIAMO TORNATE!”
L’uomo che si chiamava Kristoff si girò verso di lei e le venne in contro, per poi darle un lieve, ma dolce, bacio sulle labbra..
“E lui chi è?” disse rivolgendosi a me.
“Lui è Jack, il fidanzato di Elsa, ovvero tuo futuro cognato.”
“Anna…” le disse Elsa con tono quasi severo.
“Non dirmi che non vi sposerete!?!”
Mi voltai verso di Elsa e lei cambiò la sua espressione da arrabbiata a imbarazzata. Le guance pallide diventarono rosse e rimase per un po’ in silenzio. Poi aprì le labbra per dire: “Anna,per favore… Abbiamo ospiti…”
“Non preoccuparti Elsa, non è successo niente.” Anche se quello che aveva detto Anna non mi dispiaceva affatto.
Non ho potuto fare a meno di inarcare il labbro in un sorriso, pensando a quell’affermazione.
“Ad ogni modo, ora io ed Elsa ci andiamo a cambiare. Tu Kris mostra a Jack una stanza ed abiti puliti adatti a lui. Dammi la bambina e va a prepararti anche tu.”.
Kristoff mi condusse verso una stanza: le pareti erano bianco neve, le lenzuola del letto azzurre, il comodino e l’armadio il legno chiaro.
“Nell’armadio ci sono alcuni abiti da cerimonia, dovrebbero essere della tua taglia. Scusa ma ora devo andare a controllare gli ultimi preparativi.”
“Grazie e buon procedimento.”
Aveva già l’abito addosso quando arrivammo al castello: un completo nero, una casacca bianca con ricami non molto elaborati e un cerchietto d’oro sulla testa, tipo corona, con pietre rosse incastonate intorno.
Mi dirigo verso l’armadio. Ci sono una quindicina di abiti da cerimonia. Ne scelgo uno classico: camicia e pantaloni bianchi, giacca lunga azzurra con bottoni e rifiniture color oro e stivali neri. Prendo tutto dall’armadio mi dirigo verso il bagno per rinfrescarmi un po’.
 
Indossai l’abito bianco precedentemente provato, mi sistemai i capelli con il fermaglio di nostra madre e preparai lo scettro reale da cerimonia.
Azura indossava già un vestitino bianco, decorato con merletti dai motivi floreali sparsi su tutto il completino e sulla testa un fermaglietto bianco con sopra una stellina. Era tranquilla nella culla e giocava con la ballerina di ghiaccio.
Anna sbucò dalla cabina armadio. Indossava un abito con le spalline scese sulla spalla che raggiungevano il gomito, il tessuto leggero le cadeva perfettamente sul corpo, la gonna era leggermente gonfiata e le scarpe erano blu notte. Il corpetto era semplice, ma più guardavi verso il basso, più apparivano gradatamente disegni irregolari, fino ad arrivare alla fine della gonna completamente coperta di motivi decorativi. Il colore del vestito seguiva l’andamento delle decorazioni e passava gradatamente dal celeste del corpetto al blu scuro della gonna. I capelli lisci erano legati in una semplice coda laterale e sulla testa aveva un cerchietto con pietre rosse incastonate, come Kristoff. Era splendida.
“Anna io… non ho parole… sei bellissima!”
“Mai quanto te Elsa! Ora andiamo, dobbiamo presentare Azura al popolo!”
Mi diressi sul balcone che dava sulla piazza di Arendelle. Anna e Kristoff erano alla mia destra e Azura era tra le mia braccia. Riuscivo a vedere Jack tra la folla con un abito da cerimonia che gli calzava a pennello.
“Popolo di Arendelle, io Elsa, in qualità di regina, presento a tutti voi la figlia dei vostri principi e principessa, la piccola principessina Azura.” Anna e Kristoff presero la bambina per farla vedere meglio al popolo, che rispose con un grande applauso.
Le fasta fu perfetta. C’era la musica, il buffet, gli invitati… Tutti erano a loro agio, tranne Jack che sembrava nervoso. Volevo parlargli, ma Anna mi chiamò per aiutarla a gestire i regali per la nascita.
Jack mi si avvicinò e io dovetti fargli subito una domanda: “Jack, forse ti sembrerà strano, ma io temo che noi…”
 
“…siamo parenti?” non so come l’abbia capito, ma dovevo risponderle. “In realtà penso che lo siamo dato che discendi da mia sorella.. Ma  vedi, ci sono varie generazioni di differenza, e poi da quando sono lo spirito dell’inverno i guardiano sono la mia famiglia, come fratelli e sorelle. Perciò dubito che noi due possiamo definirci parenti.” Vidi il sollievo nei suoi occhi. Mi allontanai. Dovevo fare una cosa…
 
Tutto procedeva tranquillamente, fino a quando Jack chiamò l’attenzione a sé.
“Scusate gente! Il mio nome è Jack Frost e devo dire una cosa alla vostra regina, ma voglio che tutti voi ascoltiate.” Una fatina portò a Jack un bastone di legno con la punta curva.
Jack sbattè il bastone per terra e subito una marea di scintille glaciali circondarono la sala. Sopra di lui si plasmò un fiocco di neve, più grande degli altri.
“Elsa questo rappresenta i miei poteri, la mia forza. Rappresenta me.” Rinchiuse il fiocco fra le mani “Io lo offro a te” le riaprì e al posto del fiocco apparve un anello di oro bianco con una gemma azurrina. “Elsa, donandoti questo io mi consegno a te, i miei poteri sono tuoi, lo spirito dell’inverno è tuo. Se accetti questo anello io sarò tuo, fino a quando lo vorrai, per sempre.”
 
“Elsa vuoi sposarmi?”mi misi in ginocchio porgendole l’anello.
 
Non potevo crederci. Mia sorella si avvicinò al mio orecchio, dicendomi: “E’ giunta l’ora di dire una follia!” poi si fece da parte.
Io mi chinai all’altezza di Jack, racchiusi le sue mani nelle mie e a pochi centimetri di distanza dalle sue labbra dissi: “SI!”
 
TO BE CONTINUED…
   
 
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