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Autore: MagikaMemy    18/08/2014    5 recensioni
"Non puoi prendertela con me, Maestro."
"... Michelangelo, solo perchè sei il più piccolo non significa che non possa arrabbiarmi con te."
Michelangelo lo guardò un istante, poi lo strinse, gli occhioni colmi di affetto. "... infatti, non puoi arrabbiarti con me perchè sono troppo carino. Non credi?"
- L'infanzia delle quattro Turtles. Tra allenamenti, giochi, litigi e lacrime ... e la nostra infinita comprensione verso il Maestro Splinter.
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Donatello Hamato, Leonardo Hamato, Michelangelo Hamato, Raphael Hamato/ Raffaello, Splinter
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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So kawaii!

Di fratelli e tanto amore.


1: Cry, baby.


“Smettila Raf! Non sei … non sei affatto divertente!”

Leo, le guance arrossate per la rabbia, cercava invano da circa dieci minuti di placare Raffaello e la sua insolita voglia di raccontare la fiaba serale.

Che, neanche a precisarlo, era una storia dell'orrore.

Come se già Donnie e Mikey non facessero già abbastanza casino per dormire.

Raffaello interruppe il racconto per lanciargli uno sguardo contrariato.

“Sei proprio un moccioso Leo!”

Leonardo, che si aspettava una reazione del genere, preferì non ribattere in maniera diretta (perchè sì, era esattamente ciò che Raf voleva), e si limitò a incrociare le braccia, abbandonando la katana di gomma con cui stava distrattamente giocando sul pavimento.

“Non direi proprio. Le tue storie non farebbero paura neanche a un... un... “cercò disperatamente un modo dignitoso per concludere la frase, ma Donatello lo precedette, distogliendo la presa ferrea da Mikey (abbracciato in un momento di puro terrore per il racconto di Raf).

“Un gerbillo!” esordì, ritrovando l'entusiasmo, ma l'occhiataccia di Raffaello gli fece pentire di aver aperto bocca.

“Tsk, ma se tu e Mikey ve la state facendo addosso...”

Michelangelo sorrise, spingendo Donnie (che cadde rovinosamente sul tappeto) e guardandosi improvvisamente le unghiette, con fare distratto.

“Frasela addosso? IO?! Ma per favore...” disse, fingendo noncuranza e mostrando la solita allegria “sono il più coraggioso dei quattro!”

“Questa è bella! Sono IO” disse Raffaello, guardando i fratelli con la solita spavalderia “... il più coraggioso. E anche il più forte, il più intelligente...”
“Che cooooosa?” si intromise un fino ad allora tranquillo Donatello, che si alzò in piedi per squadrarlo da capo a piedi. “Non è affatto vero! Leo!” chiamò, cercando il sostegno del maggiore “sono io il più intelligente... vero?”

Abbracciò il fratellone, mostrando gli occhietti già colmi di lacrime.

Leonardo guardò rapido Raffaello, che sghignazzava lì accanto, e gli sorrise dolcemente: “Non... non ascoltare quello che dice Raf, Donnie.” disse con imbarazzo, chiedendosi quale fosse la cosa giusta da dire.

Donatello abbassò lo sguardo, ferito nell'orgoglio, e Mikey gli si lanciò addosso con una sonora pacca su una spalla magra.

“Tu sei il più alto, Donnie!” esclamò, convinto, come fosse il complimento del secolo.

Donatello lo guardò abbattuto e si alzò in silenzio, avvicinandosi al lettino; poi, senza dire una parola, afferrò la solita coperta viola (che Michelangelo aveva ribattezzato 'il velo delle lacrime') e ci si rinchiuse dentro, avvolto come un burrito, per poi iniziare a piangere rumorosamente.

“Oh, fantastico! Bravo, Raf, sei riuscito a farlo piangere anche oggi.” abbaiò Leonardo, furioso.

Raffaello alzò le spalle, confuso: “Ma non ho fatto niente di male! Stavo solo scherzando. E' lui ad essere permaloso come una femminuccia.”

Donatello, a quelle parole, iniziò a frignare con ancora più forza – e a nulla valsero i tentativi di Mikey di saltargli sopra per iniziare una battaglia con i cuscini.

“Forse... forse dovremo chiamare il Maestro...” disse vago, dando dei colpettini sulla sagoma di Donatello.

Leonardo stava per rispondere di lasciar fuori Splinter da cose come questa, ma il rumore della porta lo interruppe.

Il Maestro Splinter era sulla soglia, visibilmente assonnato, e guardava i suoi figliocci con un'espressione tranquilla.

“... potrei sapere perchè Donatello sta piangendo...” poi guardò uno di loro, con sicurezza “...Raffaello?”

“Maeeeestroooo, io... io non ho fatto nulla...” iniziò il cucciolo, ma quando sentì gli sguardi di tutta la famiglia addosso tirò leggermente su con il naso.

“...perchè... uffa, tanto è sempre... colpa mia!” ed iniziò a piangere anche lui.

Splinter storse le labbra, tra l'intenerito e il preoccupato, e facendosi largo tra i giocattoli sparsi sul pavimento si sedette di fronte a lui, rivolgendosi però a Leonardo.

“...Leonardo, puoi spiegarmi la situazione?”

Leo aprì la bocca, ma improvvisamente un terzo pianto disperato si aggiunse al coro, e accigliato si voltò verso Mikey, accanto al letto di Donnie e in preda alle lacrime.

“E tu perchè piangi, adesso?!” chiese, sconvolto

Michelangelo, gli occhioni umidi e la maschera bagnata dal pianto, si asciugava le guance. “Non lo so... ma se gli altri piangono, divento triste anche io!” concluse, come se fosse una cosa logica.

Leonardo gli lanciò uno sguardo corrucciato, per poi voltarsi verso il Maestro: “Stavamo... stavamo solo raccontandoci una storia, Sensei, e … io... non so, Mikey e Donnie avevano paura. Ho provato a dire a... a Raffaello che... e poi... lui ha detto a Donnie che... che lui è più intelligente di lui...” e fu allora che anche Leonardo, probabilmente sotto l'influenza dei fratellini, abbandonò la sua confusa spiegazione ed esordì in un pianto disperato, balbettando un qualcosa di simile a “ tanto non mi ascolta mai nessuno”.

Splinter si guardò un istante attorno, spaesato tra le lacrime dei suoi piccoli, poi sorrise e prese Raffaello in braccio, che gli cinse il collo peloso con le braccia grassoccie.

Offrì una mano a Leonardo, che la strinse continuando a piangere, e si avvicinarono al letto di Donatello, ancora nascosto sotto la coperta.

Mikey, senza chiedere il permesso, salì sul letto e abbracciò il Maestro, singhiozzando.

Splinter fece un sospiro intenerito.

“Bambini miei,” esordì, carezzandone le testoline delicate e i piedini di Donatello, unica parte del corpo visibile “... ognuno di voi è diverso dagli altri. Sarebbe inutile gareggiare per chi è più forte, o coraggioso …. o furbo, o bravo nel ninjitsu.”

Leonardo lo guardava, leggermente scosso dai tremiti ma ben attento, come sempre quando si trattava di ascoltare il Sensei.

Raffaello, che intanto aveva smesso di piangere, iniziava a sentirsi in colpa e guardava il basso, inorgoglito.

Avete abilità e difetti diversi, e questo è normale tra fratelli. Non sempre ci si capisce, quandi si è così differenti gli uni dagli altri. Ma...” e osservò Donatello fare capolino lentamente da sotto la coperta e Michelanglo mettersi un dito nel naso, preso dall'ascolto “... su una cosa siete uguali. Nel mio cuore, ognuno di voi è splendido così com'è. E so che crescerete forti e consapevoli dei vostri limiti, con amore verso i vostri fratelli.”

Le tartarughine ora lo ascoltavano attente.

Michelangelo sorrise dolcemente: “Ti voglio bene, Maestro!” disse, saltandogli al collo e seguito a ruota dagli altri tre.

Leonardo guardò Raffaello chiedere timidamente scusa a Donatello, mentre Michelangelo, seduto sul grembo dei Sensei, gli chiedeva con entusiasmo il permesso per cucinare dei biscotti il giorno seguente.


E anche quella sera, dopo la fiaba e il litigio quotidiani, si addormentò sereno nel suo letto, stringendo il cuscino- mentre Raf russava, Mikey continuava a muoversi irrequieto e Donnie parlava nel sonno.



Nella Tana dell'Autrice

E così, alla fine ho ceduto. Dopo mesi e mesi di pensieri, rimuginamenti vari e osservazioni tra me e me del tipo 'No Memy, placati, NON PUOI iniziare altri lavori. Hai già due long, non ti serve una raccolta – per di più, in un ALTRO fandom. Smettila' mi sono decisa ad iniziare anche questo lavoro.

Perchè io... io amo troppo le Turtles, e non potevo, NON POTEVO continuare a fangirlare come una beota senza scriverci niente sopra.

Allora, come avrete avuto occasione di notare la shot è ambientata nell'infanzia delle Turtles – e saranno tutte così.

Ogni capitolo sarà autoconclusivo, e descriverà un avvenimento diverso con protagonisti tutti i fratelli o solo alcuni – sicuramente, ognuno di loro avrà un capitolo in cui sarà il protagonista assoluto.

Non mi sembra di aver trovato qualcosa di simile nella sezione, spero vivamente che sia una buona idea e che possa piacere a voi del pubblico :D Ah, se esistesse un'idea simile (ovvero una raccolta di one-shot basate sull'infanzia di questi ADORABILI mutanti) vi prego di farmelo sapere, e se ciò darà fastidio all'eventuale autrice/autore non esiterò a rinunciare all'idea e lasciare questa come semplice one shot.

Ho una piccola precisazione da fare: mi baso soprattutto sulla serie del 2012, le più vecchiotte le veneravo da bambina ma sinceramente non le ricordo molto bene.

Ah, amo Donatello (non gliene frega niente a nessuno nd Raffaello) (… ok ok, lo ammetto, ho una cotta per Donatello ma vi amo tutti. Sul serio nd Atrucie) (….hai... una cotta per me? Nd Donatello) (Sì, perchè sei nerd. Sul serio, ti amo. Sposami. Nd Autrice).

Ma non fraintendetemi, oltre a questa leggera preferenza le adoro tutte, sul serio.

Grazie per aver letto, se vi va lasciatemi un parere (o una critica, che sono sempre ben accette).

Un abbraccio, al prossimo capitolo (se vorrete). Memy




   
 
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