Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: SaraJLaw    19/08/2014    5 recensioni
È trascorso un anno dagli eventi narrati nel film. La regina Elsa, a causa di un sortilegio, viene relegata nel nostro mondo, in una piccola contea degli Stati Uniti. Lì dovrà vedersela con persone che pensano sia solo un personaggio delle favole, ma anche con chi ha fiducia in lei.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elsa, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo II


Victoria aprì lentamente gli occhi e la prima cosa che vide fu il soffitto riccamente adornato. Il suo corpo percepì immediatamente la morbidezza setosa delle lenzuola che l'avvolgevano e il calore emanato dal camino che si trovava di fronte a lei. Lasciò vagare lo sguardo per la stanza: oltre al letto enorme e all'imponente camino, vi era un grande armadio, una serie di bauli e il pavimento in marmo era appena visibile attraverso i tappeti persiani che lo ricoprivano. La ragazza cercò di mettersi seduta, e dopo vari tentativi, ci riuscì; sentiva ancora il freddo che le irrigidiva le ossa ma le sue condizioni erano nettamente migliorate rispetto a qualche ora prima. Se non ci fosse stata Elsa, sicuramente sarebbe morta in quel bosco e il pensiero la fece sorridere amaramente, visto che doveva la sua vita alla persona che più odiava al mondo. In quel momento udì bussare con discrezione, e dopo qualche istante vide la regina entrare nella stanza: non poté evitare di provare invidia e al tempo stesso meraviglia di fronte alla giovane donna, la cui bellezza avrebbe fatto impallidire qualsiasi persona sulla faccia della terra. Elsa si fermò accanto a un poltrona posta al lato destro del letto e sorrise timidamente a Victoria.

<< Mi fa piacere che vi siate svegliata. Vi ho fatto visita due ore fa ma dormivate e non ho voluto disturbarvi. >>

Victoria fece un leggero cenno col capo e si poggiò ai cuscini. << Siete molto gentile a preoccuparvi per me, Vostra Maestà. >>

Elsa annuì e indicò la poltrona. << Posso sedermi? >>

Incredibile. La regina di Arendelle, e padrona di quel castello, chiedeva il permesso a lei, una sconosciuta. << Certo. >>

Dopo essersi accomodata, la sovrana drappeggiò con cura l'abito azzurro arricchito con cristalli di ghiaccio, affinché non si formassero pieghe, e prese per prima la parola. << Dunque... Oh, perdonatemi, qual è il vostro nome? >>

<< Mi chiamo Victoria, Vostra Maestà. >>

<< È un piacere conoscervi. Perdonate la mia indiscrezione ma volevo chiedervi cosa ci facevate nel bosco durante quella tempesta di neve. Vedete, non è stato prudente. >>

L'altra donna inspirò profondamente e si passò una mano tra i lunghi capelli ramati, per poi riportare lo sguardo alla sua interlocutrice. << Stavo venendo qui ad Arendelle quando il tempo è peggiorato. >>

<< Capisco, e per quale motivo eravate nei pressi del palazzo? >> domandò Elsa.

Victoria la guardò direttamente negli occhi, e la sua voce era piena di odio quando rispose. << Per conoscere voi, la regina di ghiaccio. >>

Vide la giovane aggrottare impercettibilmente le sopracciglia e rivolgerle un sorriso tirato, vagamente infastidito. << La regina di ghiaccio? È così che mi chiamano ora? >>

<< Oh no, questo è un soprannome che ha sempre usato mio fratello. Sapete, lui vi ha conosciuta tempo fa e mi ha parlato di voi, una volta. Anche se non in termini entusiastici, devo dire. >>

Elsa si schiarì la gola e inclinò leggermente la testa di lato, studiando la donna di fronte a sé. << Me ne rammarico. Qualunque sia la ragione, di certo arrecare danno a vostro fratello non era nelle mie intenzioni. >>

Victoria scosse la testa e la sua espressione si indurì ancora di più. << Io ne dubito, Maestà. >>

Elsa cominciava a perdere la pazienza, lo si capiva dal leggero rossore che ricopriva le sue guance pallide e dallo sguardo, che avrebbe potuto gelare chiunque. << Chi è vostro fratello? >>

<< Davvero non lo avete capito? Eppure vi reputo una donna piuttosto intelligente. >> disse Victoria, provocandola.

Osservò la giovane studiare il suo volto, i suoi lineamenti, soffermandosi in particolar modo sugli occhi e notò che la consapevolezza si stava facendo lentamente strada in lei, fino a farla impallidire. Quando parlò, la sua voce era poco più di un sussurro.

<< Hans. >>

Nella stanza calò un silenzio carico di tensione, rabbia, paura e l'ospite ghignò nel constatare che persino lo stoico contegno di Elsa potesse vacillare.

<< Ebbene? Siete ancora certa che non fosse nelle vostre intenzioni? >>

La regina si arrabbiò nuovamente ma rimase al suo posto, stringendo i pugni fino a quando le nocche non diventarono bianche. << Ha cospirato contro Arendelle per impadronirsi del trono e non credo che questo lo renda meritevole della mia compassione. >>

Quella volta fu Victoria a perdere la pazienza. << Hans è il fratello a cui sono più legata e voi lo avete fatto imprigionare senza pensarci due volte! È vero, ha sbagliato, ma lui era venuto qui per sposare voi! Se gli aveste dato una possibilità, tutto questo non sarebbe successo! >>

Elsa la fissò, incredula. << Lo state davvero giustificando? Ha tentato di uccidermi, e soprattutto ha quasi ucciso mia sorella! >>

<< Non mi è permesso vederlo, sapete? I miei fratelli lo hanno fatto rinchiudere in una prigione lontana dalle Isole del Sud, in modo che nessuno possa fargli visita. Avete la minima idea di cosa significhi stare lontana dal vostro stesso sangue? >> domandò Victoria, la cui voce tremava e gli occhi si erano riempiti di lacrime.

Elsa annuì e il suo volto si riempì di tristezza, come se stesse ricordando qualcosa che le faceva male. << Vi assicuro che lo capisco fin troppo bene. >>

La principessa delle Isole del Sud si asciugò le lacrime con gesti impazienti, l'ombra di un sorriso le piegava le labbra, un sorriso che però non coinvolgeva gli occhi. << Credetemi, so molte più cose di voi di quanto immaginiate. E per questo ho trovato un modo per farvela pagare. >>

La regina scattò in piedi, furibonda. Dalle sue mani sprizzavano scintille ghiacciate e fiocchi di neve cominciarono a cadere nella stanza. << Adesso basta! Non tollero simili minacce in casa mia! Fuori! >> urlò.

Victoria scoppiò a ridere, prendendosi gioco dell'altra. Scese dal letto, lentamente, e camminò fino ad arrivare di fronte a Elsa. Era un po' più bassa rispetto alla sovrana ma non si fece intimorire affatto. << Certo Maestà, ai vostri ordini, ma ricordate: vi relegherò in un luogo in cui non solo sarete lontana da vostra sorella, ma dove vi crederanno pazza se racconterete la vostra storia. Rimpiangerete i giorni in cui vi vi potevate nascondere dietro una porta. >>

Elsa la guardò con tutto l'odio di cui era capace e si avvicinò ancora di più, sovrastando l'altra. Il suo tono di voce era gelido come il ghiaccio. << Qui l'unica pazza siete voi. >>

<< Vedremo, Vostra Maestà, vedremo. >> disse Victoria, e con queste parole si volatilizzò dalla stanza in un attimo, circondata da una nube di fumo nero e denso, lasciando la regina in preda all'angoscia e alla paura.






Buonasera :)

TA-DAAA finalmente abbiamo saputo chi è questa donna misteriosa! Certo che buon sangue non mente eh? Tale e quale a quel simpaticone di Hans -.- Come sempre, a voi i commenti sul capitolo! :)

Alla prossima!

Sara


  
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