Cleopatra, mia dolce musa ispiratrice, ti aspetto qui, tra le fiamme dell'inferno, per assaporare l'eternità al tuo fianco.
Ho abbandonato la nostra progenie e te, frutto proibito, per puro orgoglio.
Perdonami.
Riesco a vederti, così bella, così preziosa, rinchiusa nel mausoleo dei Tolomei con quell'aspide viscido tra le mani.
La mia morte ti ha sconvolta, vuoi seguirmi, so che lo farai.
Vedo le zanne di quel rettile penetrare nel tuo collo, immagino il veleno che macchia il tuo sangue puro; fa male vederti accasciata al suolo morente, pensare ai nostri figli orfani di madre e di padre che piangono sconsolati, ma devo riabbracciarti.
Vieni, mia cara, il tuo amato attende.