~Dimmi, Saryuu, c'era anche questo, nei tuoi incubi?


Un grazioso edificio, munito di una staccionata, la cui vernice è dotata delle più allegre nuance, brilla nel bel mezzo della città. Un lecca-lecca formato gigante, posto alla sommità del negozio, attira delle piccole pesti affamate di dolciumi. 
Bum.
Un attimo e non esiste più. Insieme a quei bambini. Insieme agli innocenti.Perché arrivare a
togliere la vita a un fanciullo significa non sapere più cosa sia l'innocenza.

C'era anche questo, nei tuoi incubi?

Una coppia lieta passeggia per le vie deserte della periferia. Lei accarezza debolmente il suo
ventre, piuttosto più gonfio del normale. Lo contempla, con sguardo carico d'amore.
Basta.
Fine della corsa.
Tre esseri uccisi brutalmente perché umani. Restano solo i cadaveri sanguinanti nel centro della strada.
La loro linfa gocciola sull'asfalto, macchiandolo d'una tonalità più scura, più acre.

C'era anche questo, nei tuoi incubi?

Un grattacielo gremito di persone si erge nel midollo della metropoli. Le numerose vetrate
riflettono i bagliori solari, fungendo da catarifrangenti.
Così imponente, così forte, così indistruttibile.
Ma a te basta un nano secondo. E si sgretola al suolo come polistirolo.
Le numerose schegge che svolazzano nell'aria, con un tintinnio assordante,
 finiscono sul suolo. Come gli altri, esanimi.

C'era anche questo, nei tuoi incubi?

~

Ma nessuno dimentica. Nulla è veramente distrutto.
Vive ancora nelle macerie dei palazzi, nei brandelli delle case delle campagne,
nelle ceneri dei defunti. Nelle ceneri che costantemente respiri affannosamente.
I morti sono dentro alla tua anima, nel tuo cuore.
E lì non riuscirai a sopprimerli.
E da lì non se ne andranno, mai.

Dimmi, Saryuu, c'erano anche loro, nei tuoi incubi?