Capitolo 10
«Oh
ciao Olaf, come ti senti?»
chiese Elsa divertita
«Mi
sento UNA MERAVIGLIAA!»
rispose Olaf con il suo enorme naso a carota che gli scivolava
leggermente sul muso, Elsa notando il gesto del pupazzo di neve,
mosse leggermente la mano delicata e rinforzò la piccola nuvoletta
che stava sopra Olaf, che si stava dissolvendo piano piano.
«GRAZIE,
adesso sto anche meglio»
commentò Olaf.
Intanto
gli altri continuavano a parlare e ridere. Ad un certo punto, Anna
chiese: «Beh che si fa
oggi ragazze?».
Fu
Vaniglia a rispondere: «Bene
signore e signori» esordì
richiamando all'attenzione tutti i presenti
«Lasciate
che vi illustri il programma per questa fantastica giornata, per
prima cosa, la mattina visiteremo il villaggio, e ad ogni casa, ci
sarà un membro della Banda del Capitano che spiegherà di chi è la
casa e presenterà brevemente i nostri cittadini»
continuò, suscitando uno scoppio di entusiasmo da parte di Anna e di
Olaf che si guardarono e saltarono insieme felici, poi Anna,
accorgendosi che aveva perso il controllo dalla felicità, guardò la
sorella, che le sorrise e portò di nuovo l'attenzione su Vaniglia.
«Poi avremo il pranzo, per poi spostarci nella piazza della quercia dove avrà luogo un incontro tra magici del buio e magici della luce» continuò ancora Vaniglia. Venne un'attimo interrotta da Pervinca che ritenne necessario specificare: «L'incontro si svolgerà con delle dimostrazioni, nella sezione baby dove parteciperanno i magici più piccoli, le regole saranno lette dal signor Duff qui presente, poi avremo l'incontro tra i magici adulti, che vi faranno vedere qualche incantesimo un po' più avanzato» disse infatti
«Grazie Vì, sei stata fantastica» si congratulò Vaniglia per poi continuare: «in seguito ci sarà una breve pausa, dove si potrà fare merenda con tutte le delizie che i cittadini porteranno nella piazza, dopo la merenda, chi vuole può seguire un gruppo che vi porterà al Museo del Capitano, dove colui che è di turno vi illustrerà i tesori custoditi». Tutti erano rapiti, Vaniglia aveva organizzato molto bene la giornata. «Poi ci sarà la cena, ognuno nell'alloggio che gli è stato messo a disposizione, tranne noi, che naturalmente ceneremo tutti insieme qua a casa Periwinkle, poi ci riuniremo nella spiaggia dove verrà acceso un falò, si racconteranno storie, aneddoti, ma si ballerà si canterà, insomma ci sarà da divertirsi, poi ognuno farà ritorno al proprio alloggio per la notte» concluse soddisfatta Babù.
«Vi
piace?» chiesero le
gemelle, alla regina e alla principessa, che le guardarono
sorridendo, Anna tratteneva a stento l'entusiasmo.
«Si
Vaniglia, è molto bello, non vedo l'ora»
rispose Elsa.
«È
bellissimo, non vedo l'ora, bello bello bello»
rispose sempre più entusiasta Anna.
Tutto
era pronto, finito di ritirare gli avanzi della colazione, rassettare
un po', uscirono, c'erano già dei ragazzi pronti lungo le vie, come
se dovessero fare la staffetta.
Tra
risate, presentazioni, racconti sulle case, sui loro abitanti, si
fece l'ora di pranzo, arrivarono a casa Periwinkle, si raccontarono
del giro e di tutte le persone appena conosciute.
Alla
fine del pranzo, riposarono chiacchierando un po' nella stanza delle
gemelle, dove la principessa, la regina e Olaf stavano chiacchierando
del più e del meno.
Si
fece l'ora di andare nella grande piazza, dove la gente di Fairy Oak
e l'equipaggio della regina, compresi Kristoff e Sven si erano già
riuniti.
Non
appena il gruppo composto dalla famiglia Periwinkle, Lalla Tomelilla,
Olaf, Anna ed Elsa arrivarono nella grande piazza, i magici della
luce fecero apparire degli splendidi fiori di vaniglia e di pervinca
che scendevano leggeri dal cielo, ad incorniciare il gruppo.
Olaf
teneva la testa puntata verso il cielo per guardare quei fiori che
scendevano e non perdersi quello splendido spettacolo.
«Quercia,
mia cara, come stai?»
chiese Tomelilla al grande albero che stava al centro della piazza.
«Moooooltoooo
beeeneee saaaaggiiiiiiaaaaa Liiiiiillàààààààààà,
sooooonooooo mooooltoooo feeeeeliiiiceeee cheeeee ciiiii
siiiiaaaanooooo leeeeee nooooostreeee ooooospiiiiitiiiii»
rispose molto lentamente il grande albero alla strega della luce,
tutti stavano ascoltando lei e Anna ed Elsa arrossirono appena quando
l'attenzione si spostò su di loro.
Tutto
era pronto. «Allora
magici del buio e magici della luce per favore ascoltate bene,
nessuno ripeto nessuno deve usare incantesimi per ferire gli
avversari o i compagni, quello di oggi è un incontro per mostrare i
nostri poteri, non per combattere, tutti i presenti devono stare a
debita distanza dai partecipanti, nessuno deve volare, essendo
ingiusto nei confronti dei magici del buio che non possono volare...
Lalla Tomelilla sarà il capo rappresentante dei magici della luce,
io invece sarò il capo rappresentante dei magici del buio, è tutto
chiaro?» domandò infine
il signor Burdock.
Dai
due schieramenti, si sollevò un coro di si. «Bene,
si dia inizio all'incontro!»
disse allora il mago del buio.
Nessuno
era più entusiasta di Anna che continuava a sorridere, a portarsi le
mani alla bocca ad ogni piccolo incantesimo, uscito dalle mani di
quei piccoli magici che mostravano a lei e alla regina ciò che si
poteva fare con i poteri della luce piuttosto che quelli del buio.
Fu
il momento dell'incontro tra Vaniglia e Pervinca, Vì e Babù, il
giorno e la notte, il buio e la luce.
Le
due streghette si fecero un piccolo inchino, poi alzarono le mani
contemporaneamente, la piazza si fece silenziosa, tutti guardavano le
due gemelle che stavano per dare sfogo hai loro poteri, Vaniglia
chiuse il pugno e quando lo aprì comparve una luce, che poi divenne
un fiore, lo scagliò contro Pervinca che prontamente lo fece
diventare un gufo, il gufo si trasformò a sua volta diventando un
albero secco, allora fu di nuovo il turno di Babù, che sfiorando il
tronco, lo fece fiorire, divenne un bellissimo pesco in fiore, poi
divenne una farfalla, Vì la tramutò in un pipistrello, Babù la
trasformò di nuovo facendolo tornare una fiammella, poi un fiore che
tornò nella sua mano, chiuse di nuovo il pugno e quando lo aprì il
fiore era sparito, al suo posto era rimasto il nulla, Vì stese il
pugno davanti a se, lo aprì e dentro c'era un piccolo cilindro, come
una matita, ma più piccola e più tozza, la fece volare. Quando era
esattamente a metà tra Vì e Babù, quest'ultima lanciò una
fiammella verso il cilindro, quando il cilindro e la fiammella si
incontrarono, nacquero degli splendidi fuochi d'artificio, le due
gemelle fecero un piccolo inchino, poi si girarono verso il pubblico,
che ora esultava e applaudiva e fecero un altro inchino.
«Bene
molto brave, Vaniglia e Pervinca, ora è il turno di Flox Pollimon
per i magici del buio e Acanti Bugle per i magici della luce»
annunciò il signor Duff, gli spettatori e i compagni di squadra
incitarono i due nuovi avversari.
Acanti
e Flox si fecero una piccola riverenza e come Vì e Babù attesero
qualche minuto prima di iniziare con gli incantesimi, Acanti fece
apparire un piccolo colibrì, che Flox fece diventare un rospo,
allora Acanti rispose tramutandolo in un cristallo che fluttuava
nell'aria, il cristallo venne travolto da un piccolo pezzo di legno
ed ecco che quello che prima era un cristalli si trasformò in tanti
piccoli petali. Ma l'incontro non era ancora finito che un forte
boato lacerò l'aria, stava per nevicare, lo faceva capire il tempo.
Anna
guardò in direzione di Elsa, come a chiedere spiegazioni, ma la
regina la guardò e scosse la testa, come a dire che non era lei a
far arrivare quella neve. Il signor Duff come intuendo il pericolo,
cercò Tomelilla.
«Lillà,
dobbiamo portare tutti al riparo, possibilmente evitando di creare il
panico» esclamò il mago
del buio.
«Certo,
allora...ANDATE TUTTI VERSO CASA PERIWINKLE, ENTRATE E STATE CALMI,
NON VI SEPARATE, VANIGLIA, PERVINCA RADUNATE TUTTI I RAGAZZI DELLA
BANDA E PORTATELI A CASA, RADUNATELI NELLE STANZE IN ALTO OK? ANDIAMO
VELOCI, MAGICI DELLA LUCE:VOLATE»
disse la saggia strega, sovrastando il frastuono che si stava
creando.
Elsa,
Anna e tutti gli ospiti del villaggio vennero radunati da Lalla
Tomelilla e Duff Burdock, furono i primi ad entrare a casa
Periwinkle, Sven e Olaf compresi, che non si sa come avevano
raggiunto la stanza dove dormivano le due sorelle.
Come
per miracolo e con un piccolo aiuto da parte dei magici della luce,
che avevano creato una specie di tunnel enorme che collegava la serra
di Tomelilla, che era stata prontamente rinforzata con una barriera
protettiva in modo che risultasse a prova di bomba, con casa Burdock.
Nessuno
osava uscire, aveva iniziato a piovere come non aveva mai piovuto, e
faceva freddissimo, talmente tanto che Dalia, Cicero, Duff e Marta
Burdock dovettero distribuire tutte le coperte presenti e tutti
stavano vicini, accesero i due cammini delle case tutti stavano li
davanti con le coperte, Tomelilla, Vaniglia e Pervinca distribuivano
cioccolata calda a tutti,per evitare di assiderarsi. Improvvisamente
un altro boato squarciò l'aria, tutti si zittirono, poi
improvvisamente si sentì un rumore alla porta.
Angolo
Autrice:
Scusate
il ritardo nella pubblicazione, ma tra un problema e l'altro non
sono proprio riuscita a finire il capitolo, né a pubblicarlo. Lo
faccio ora.
Allora,
avevo pensato di dare una piccola scossa alla storia, che forse stava
o è diventata un po' noiosa. :D Grazie a tutti coloro che leggono e
seguono la mia storia, aspetto con ansia le vostre recensioni, mi
raccomando di recensire i capitoli, per farmi conoscere le vostre
impressioni, ma anche le vostre critiche, che per me sono sempre
costruttive. Non so quando aggiornerò di nuovo, per scaramanzia non
dico niente, a presto e grazie ancora :D :)